Il pigiama giallo
Il pigiama giallo
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Molto ben riuscita la chiusa finale con quellincrocio si sguardi e quella stretta.
Beh, brava.
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ben scritto, senza refusi e abbastanza scorrevole. certo, il finale lascia l'amaro in bocca, ma spesso è la triste realtà a superare ogni fantasia.
resta un po' oscuro il fatto del dito fasciato, anche se la sua parte la fa comunque, vista la reazione.
buon racconto.
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Re: Il pigiama giallo
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.
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A livello di contenuto, non si può parlare di trama, bensì di "realtà", che induce a riflettere se sia "normale" al giorno d'oggi, all'alba del 2021, che un uomo (tra virgolette) si imponga ancora in questo modo con moglie e figli piccoli. Secondo me quello che mi induce più tristezza non è ne la testa bassa della gente che osserva ne la mano sulla spalla della commessa, ma è la consapevolezza a livello sociale e globale di non poter fare nulla per migliorare le cose.
Quando il padre dice "a casa vi faccio vedere io" è proprio li che è esce la vera realtà, quella della violenza tra le mura domestiche (piccola o grande che sia - solo verbale/morale o meno). Qulla più diffusa.
Ci saranno sempre questi tipi di uomini, ci saranno sempre mogli indigeste e ci saranno sempre bambini infelici. Ed è questo che mi rammarica di più. Dopo questa riflessione personale concludo dicendo che a me il racconto è piaciuto, proprio come "piccola denuncia sociale".
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Una delle famiglie- tipo in cui si vivono fenomeni di violenza ma mi preme sottolineare che sono in realtà abbastanza variegate e non incanalate in una figura standard come quella di questo racconto che , purtroppo, è una delle peggiori.
in sintesi: breve, inciso e molto chiaro.
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Gran bel lavoro!
Alla prossima: )
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In che modo l'uomo si è fatto male al dito?
Cosa ha portato la figura genitoriale maschile ad avere questi comportamenti?
Possibile che nessuna abbia fatto nulla e come mai questi comportamenti vengono accettati?
Per quanto riguarda invece la forma nulla da dire, un bel lavoro
Re: Il pigiama giallo
Rispondo a quanto mi ha chiesto Simone. Il dito fasciato mi è servito solo per far avere al padre l'esageratala reazione finale. È vero non ho spiegato cosa si sia fatto, ma non l'ho ritenuto importante, non era il focus del mio racconto.
Rispetto alla seconda domanda la risposta è al quanto difficile: non c'è una motivazione razionale e specifica per il comportamento dei genitori violenti. Sono così perchè frutto della loro storia passata forse. Non sono né una psicologa nè una psichiatra ai quali lascio il compito di spiegare.
Chiedi perchè nessuno in negozio è intervenuto. Perchè intervenendo in situazioni come questa si corre il rischio di ottenere una reazione ancor più violenta sopratutto poi in privato con i famigliari (come ben sa la moglie, che subito fa un cenno per dissuadere il cliente che vorrebbe intervenire).
Il problema della violenza famigliare è una piaga della nostra società che non andrebbe ovviamente accettata, ma per risolvere la quale andrebbero fatte attente politiche di prevenzione, sostegno e accompagnamento. Ma per come gira il nostro paese in questi decenni la vedo dura...
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Re: Il pigiama giallo
Re: Il pigiama giallo
E così l'ho presa tranquillo, tutte le critiche per me sono costruttiveSimone_Non_é ha scritto: ↑20/09/2020, 15:16 Ciao Stefy! Grazie per le spiegazioni, da lettore quelle erano le domande che mi sono posto ed a cui non sono riuscito a trovare risposta, non voleva essere una critica sterile ma piuttosto costruttiva. Spero che il mio commento possa esserti utile prima o poi
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Re: commento
Magari riuscissero a farlo!, Ma sono anch'esse frutto della loro storia, di solito. Donne che hanno subito da bambine e che non conoscono altro modo di essere "donne".Laura Traverso ha scritto: ↑21/09/2020, 18:31 Storia triste di ordinaria prevaricazione maschile. Però, racconti così devo dire che mi fanno un poco innervosire nei confronti del "femminile". Mi domando sempre, ma non solo nei confronti del tuo racconto, ma in generale,- la cronaca giornalmente riporta fatti analoghi - perché certe donne oltre che rovinare se stesse consentono a certi "uomini" da schifo di rovinare i propri figli. Non è ammissibile al giorno d'oggi. A certi individui va dato il benservito. Passi lunghi e ben distesi da loro. Al di là di ciò il racconto scorre bene, si lascia certamente leggere.
Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
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L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Non spingete quel bottone
antologia di racconti sull'ascensore
Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, Roberto Guarnieri, Andrea Leonelli, Tullio Aragona, Luigi Bonaro, Umberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, Daniela Piccoli, Marco Vecchi, Claudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, Eliseo Palumbo, Diego Cocco, Roberta Eman.
La Gara 30 - La verità è là fuori
A cura di Diego Capani e Luigi Bonaro.
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La Gara 4 - Ciak, si gira!
A cura di DaFank.
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La Gara 47 - Virus
A cura di Patrizia Chini (con la supervisione di Lodovico).
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