La guerra di Montecarlo
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Un racconto sotto forma di lettera che fa una cronaca fedele di una situazione disastrosa.il divario è tra il ricco e il povero, identificato nei migranti, è reso ancora più accentuato dal luogo dove avviene la rivolta Montecarlo, regno del benessere. La narrazione è quasi giornalistica, ma ben condotta dall'autore, colpisce il lettore in maniera adeguata. Un buon racconto.
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Buona ambientazione, strutturalmente ben scritto, ma scarsa narrazione nella parte centrale e scarsa caratterizzazione del personaggio, per la quale non ho provato empatia, nemmeno nel finale, a mio avviso troppo sintetico. Qualche rigo in più avrebbe sicuramente aiutato a creare più suspance nel momento in cui i nemici irrompono per andarlo a prendere. Si lascia leggere
- MattyManf
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C'è qualcosa che mi sfugge in questo racconto. Lo sitle è buono e la narrazione scorre bene. Anche il protagonista trasmette angoscia senza risultare illegibile.
Ma, come dicevo, c'è qualcosa che mi sfugge. Ho capito che il problema sembrerebbero essere i "migranti", ma non capisco come o in che modo. Sono organizzati? Hanno uno scopo preciso? Oppure è una semplice iniziativa collettiva ristretta che poi è divampata.
Forse l'dea è che ci sia una rivolta generalizzata degli immigrati, ma non mi torna col fatto che ruban e fanno altri atti di vandalismo.
Sembra che l'unico movemente della rivolta possa essere l'invidia verso uno status che non hanno e che gli viene spiattelato dinnanzi ogni giorno, Forse è questa la scintilla?
PEr il resto, il racconto si lascia sicuramente leggere. Ma, perdonami, temo di non essere stato capace di recepire il messaggio che sembrerebbe voler mandare qesto testo
Ma, come dicevo, c'è qualcosa che mi sfugge. Ho capito che il problema sembrerebbero essere i "migranti", ma non capisco come o in che modo. Sono organizzati? Hanno uno scopo preciso? Oppure è una semplice iniziativa collettiva ristretta che poi è divampata.
Forse l'dea è che ci sia una rivolta generalizzata degli immigrati, ma non mi torna col fatto che ruban e fanno altri atti di vandalismo.
Sembra che l'unico movemente della rivolta possa essere l'invidia verso uno status che non hanno e che gli viene spiattelato dinnanzi ogni giorno, Forse è questa la scintilla?
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Ultima modifica di MattyManf il 14/12/2020, 19:29, modificato 1 volta in totale.



Date un'occhiata a "Rose Nere" in Concorso FLASH.
sono FELICE perché...
:bicipit"Il Carillon di Absindaele" ,
si è piazzato al 3° posto su 45 concorrenti in Gara d'Autunno 2020!!!!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
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Re: La guerra di Montecarlo
Nel racconto c'è scritto: "inizio' la fuori, vai a sapere come e vai a sapere perché. La scintilla non è mai la causa della rivolta, è solo la goccia che fa traboccare il vaso". Il movente della rivolta è la rabbia. Ti sembra razionale dar fuoco alle auto e rompere le vetrine? Eppure non è detto che chi lo fa sia dalla parte del torto… non esiste una violenza razionale, puo' essere solo giustificabile o meno.MattyManf ha scritto: ↑19/11/2020, 12:29 C'è qualcosa che mi sfugge in questo racconto. Lo sitle è buono e la narrazione scorre bene. Anche il protagonista trasmette angoscia senza risultare illegibile.
Ma, come dicevo, c'è qualcosa che mi sfugge. Ho capito che il problema sembrerebbero essere i "migranti", ma non capisco come o in che modo. Sono organizzati? Hanno uno scopo preciso? Oppure è una semplice iniziativa collettiva ristretta che poi è divampata.
Forse l'dea è che ci sia una rivolta generalizzata degli immigrati, ma non mi torna col fatto che ruban e fanno altri atti di vandalismo.
Sembra che l'unico movemente della rivolta possa essere l'invidia verso uno status che non hanno e che gli viene spiattelato dinnanzi ogni giorno, Forse è questa la scintilla?
PEr il resto, il racconto si lascia sicuramente leggere. Ma, perdonami, temo di non essere stato capace di recepire il messaggio che sembrerebbe voler mandare qesto testo
Dove qualcuno vede invidia verso chi ha di più qualcun altro vede diseguaglianze sociali.
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Re: La guerra di Montecarlo
Ora mi è più chiaro il messaggio che vuoi dare.
In ogni caso, ci tengo a chiarire che era un dubbio e non una critiva sterile al tuo racconto (che ho apprezzato, a dire il vero).
No, non mi sembra razionale che le persone diano fuoco alle auto o rompano le vetrine. Proprio questa irrazionalità (bada, è un parere personale) non mi sembra la stessa che muove alla fine una ricvolta capace di mettere in crisi le fronitere tra stati diversi. Ma evidentemente non siamo dello stesso parere su un piano più politico-ideologico che letterario.
Ci tengo a precisare che non è con la politica o con l'ideologia che ho votato, ma con l'occhio di un lettore che ha apprezzato davvero il tuo lavoro.
Spero le mie parole non mi abbiano fatto fraintendere
In ogni caso, ci tengo a chiarire che era un dubbio e non una critiva sterile al tuo racconto (che ho apprezzato, a dire il vero).
No, non mi sembra razionale che le persone diano fuoco alle auto o rompano le vetrine. Proprio questa irrazionalità (bada, è un parere personale) non mi sembra la stessa che muove alla fine una ricvolta capace di mettere in crisi le fronitere tra stati diversi. Ma evidentemente non siamo dello stesso parere su un piano più politico-ideologico che letterario.
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Il racconto di Francesco è quello che, nel momento di votarlo, mi ha messo più in difficoltà. Non mi piaceva il sottotesto, non era lineare con il mio sentire. Mi sembrava di leggere una moderna rivoluzione francese, che tutti vedono come una meraviglia ma che molti scordano che per vederne gli effetti sono occorsi settanta anni di barbarie, di vendette, di altri sovranismi. E comunque sono sensibile alla disperazione di chi prova a sottrarsi dalla disperazione che vive chi scappa vedendo la meraviglia che esiste in altri posti e che chi vive in quei posti critica. Ma questo è un concorso letterario, non un gruppo di discussione, e dal punto di vista letterario questo racconto è scritto bene, è intelligente, è bello. E non capisco perché non sia più in alto in classifica.
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Re: La guerra di Montecarlo
No certo, io ti ho risposto telegraficamente in base a quel dubbio. Devi tener conto che c'è della fantasia nel racconto, il fatto non è mai accaduto.MattyManf ha scritto: ↑19/11/2020, 19:09 Ora mi è più chiaro il messaggio che vuoi dare.
In ogni caso, ci tengo a chiarire che era un dubbio e non una critiva sterile al tuo racconto (che ho apprezzato, a dire il vero).
No, non mi sembra razionale che le persone diano fuoco alle auto o rompano le vetrine. Proprio questa irrazionalità (bada, è un parere personale) non mi sembra la stessa che muove alla fine unvea ricvolta capace di mettere in crisi le fronitere tra stati diversi. Ma evidentemente non siamo dello stesso parere su un piano più politico-ideologico che letterario.
Ci tengo a precisare che non è con la politica o con l'ideologia che ho votato, ma con l'occhio di un lettore che ha apprezzato davvero il tuo lavoro.
Spero le mie parole non mi abbiano fatto fraintendere
Le distanze sociali provocano spesso rivolte (è accennato anche nel racconto), vedi cos'è accaduto in America ultimamente o anche in Francia con i gilet gialli. Nel racconto queste distanze sociali, già marcate per conto loro, vengono definitivamente segnate da un muro che io ho piazzato a Monaco ma che possiamo mettere dove vogliamo noi, anche metaforicamente. Le rivolte e i muri non sono opinioni, sono realtà che fra la gente creano poi opinioni differenti.
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Re: Commento
Grazie del bel commento Marcello. E' una questione di gusti… a me non piacciono le storie d'amore e dunque ben difficilmente ne premierei una con un voto molto alto. Nel leggere quello che hai scritto del mio racconto i mi sento già vincitore del premio della criticaMarcello Rizza ha scritto: ↑19/11/2020, 19:55 Il racconto di Francesco è quello che, nel momento di votarlo, mi ha messo più in difficoltà. Non mi piaceva il sottotesto, non era lineare con il mio sentire. Mi sembrava di leggere una moderna rivoluzione francese, che tutti vedono come una meraviglia ma che molti scordano che per vederne gli effetti sono occorsi settanta anni di barbarie, di vendette, di altri sovranismi. E comunque sono sensibile alla disperazione di chi prova a sottrarsi dalla disperazione che vive chi scappa vedendo la meraviglia che esiste in altri posti e che chi vive in quei posti critica. Ma questo è un concorso letterario, non un gruppo di discussione, e dal punto di vista letterario questo racconto è scritto bene, è intelligente, è bello. E non capisco perché non sia più in alto in classifica.

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Strabiliante la lucidità mentale di questa persona negli ultimi momenti della sua vita, mentre beve una bottiglia di vino, l'ultima, e ascolta con trepidazione le urla e il fracasso in avvicinamento ed è così reale che il lettore ne è coinvolto, anche se alcuni passaggi andrebbero tranquillamente eliminati per dare più forza al racconto. Ma questi sono solo punti di vista personali. E poi le considerazioni sociopolitiche che fanno da sfondo al dramma che si va consumando e che partono da lontano, fanno sì che nel protagonista avvenga un cambiamento reale, se non di comodo.
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Racconto scritto bene che affronta il tema della diseguaglianza dal punto di vista di chi, forse, col passare del tempo allontanatosi dalle sue origini ha finito per essere vittima sacrificale di istinti violenti quanto rabbiosi. In questa parte "Questi non voglio spaccare tutto, vogliono le nostre teste!" immagino che quel "voglio" sia un "vogliono". Buona scrittura
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La Gara 33 - Dica 33!
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A cura di Ser Stefano.
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Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Marco Bertoli, Angela Catalini, Francesco Gallina, Liliana Tuozzo, Roberto Bonfanti, Enrico Teodorani, Laura Traverso, Antonio Mattera, Beno Franceschini, F. T. Leo, Fausto Scatoli, Alessandro Chiesurin, Selene Barblan, Giovanni Teresi, Noemi Buiarelli, Maria Rupolo, Alessio Del Debbio, Francesca Gabriel, Gabriele Iacono, Marco Vecchi, SmilingRedSkeleton, Alessandro Pesaresi, Gabriele Iacono, Gabriele Laghi, Ilaria Motta.
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Se io fossi... scriverei!
Antologia di opere ispirate dai nostri autori preferiti
Ognuno di noi ha un proprio autore preferito.
Cosa scrivereste se voi foste loro?
O se loro entrassero in voi?
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Concita Imperatrice, Angela Di Salvo, Cinzia Colantoni, Daniela Rossi, Amelia Baldaro, Umberto Pasqui, Michela Giudici, Adriano Carrieri, Alma Trucillo, Diego Cocco, Laura Chiabudini, Enrico Arlandini, Franca Cini, Mauro Sighicelli, Flora Lalli, Anna Rita Foschini, Fabrizio Roscini, Maria Rosaria Spirito, Sandra Ludovici, Mauro Cancian, Agata Alleruzzo, Giorgio Leone, Cristina Giuntini, Sashenka, Gloria Dafne Fedi, Rosanna Fontana, Marina Paolucci.
Cosa scrivereste se voi foste loro?
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A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Concita Imperatrice, Angela Di Salvo, Cinzia Colantoni, Daniela Rossi, Amelia Baldaro, Umberto Pasqui, Michela Giudici, Adriano Carrieri, Alma Trucillo, Diego Cocco, Laura Chiabudini, Enrico Arlandini, Franca Cini, Mauro Sighicelli, Flora Lalli, Anna Rita Foschini, Fabrizio Roscini, Maria Rosaria Spirito, Sandra Ludovici, Mauro Cancian, Agata Alleruzzo, Giorgio Leone, Cristina Giuntini, Sashenka, Gloria Dafne Fedi, Rosanna Fontana, Marina Paolucci.
Vivere con 500 euro al mese nonostante Equitalia
la normale vita quotidiana cosí come dovrebbe essere
Nota: questo libro non è derivato dai nostri concorsi ma ne abbiamo curato l'editing e la diffusione per conto dell'autore che ha ceduto le royalty all'Associazione culturale.
Vi voglio dimostrare come con un po' di umiltà, di fantasia e di buon senso si possa vivere in questa caotica società, senza possedere grandi stipendi e perfino con Equitalia alle calcagna. Credetemi: è possibile, ed è bellissimo!