Conto alla rovescia

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'inverno 2020/2021.

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Andr60
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Conto alla rovescia

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leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Meno tre.
Alzo la katana e posso così vedere parte del mio viso, riflesso dall'acciaio della lama.
Distolgo in fretta lo sguardo per concentrarmi sul primo nemico che si è fatto avanti, incautamente.
Infatti, con uno scarto sulla destra, paro facilmente il colpo e con una giravolta lo decapito.
A quella vista orribile, gli altri tre anziché indietreggiare si avventano insieme contro di me.
Ma io, Hiroji, primo samurai dello Shogun, non mi faccio certo impressionare anzi, non aspettavo altro; spostandomi velocemente e parando i colpi a destra e a manca, li trafiggo uno per uno.
Tamiko mi osserva spaventata, dietro a una colonna del giardino interno del palazzo imperiale. Dopo che l'ultimo ninja è stramazzato a terra con la gola tagliata, si affaccia sul patio e con veloci passettini mi raggiunge. Si ferma a un metro da me, china la testa e dice: - Sapevo di aver fatto la scelta giusta.
Impassibile, ripulisco la lama dal sangue usando un lembo dell'indumento dell'ultima vittima.

Meno due.
Controllo per l'ennesima volta le pistole e il Winchester: sì, sono carichi e ben oliati, improbabile che si inceppino.
Ormai il sole è alto nel cielo, arriveranno tra poco.
- Siete ancora in tempo, sceriffo Shaw. - dice il prigioniero, in tono canzonatorio. - se mi buttate la chiave e scappate, vi prometto che i miei compari non v'inseguiranno.
- Ma certo, Claynton, conosco il valore della tua parola. - rispondo, con lo stesso tono, - Così come lo conoscono tutti quelli che hai ucciso come cani rognosi.
Esco dalla prigione, entro nel saloon e mi apposto sul tetto; la vista è ottimale, li vedo da lontano. Prendo la mira con calma e sparo col fucile; uno dei tre, colpito in pieno, cade da cavallo e non si muove più, gli altri due spronano i loro destrieri e si dirigono dietro le prime case del paese.
Allora vado fuori e mi nascondo alla fine della main street, in un vicolo tra la casa del maniscalco e quella del droghiere, e aspetto.
I fuorilegge vogliono liberare il loro capo ma sanno che, prima, devono farmi fuori; quindi, anziché dirigersi subito verso la prigione, battono le strade palmo a palmo alla mia ricerca.
Echeggiano diversi colpi di pistola; dopo qualche minuto Claynton, speranzoso, sente dei passi avvicinarsi alla porta: - Ehilà, ragazzi, andiamo a festeggiare con una bottiglia di whisky?
- Mi dispiace per te, - rispondo io, togliendomi della polvere dai pantaloni – ma ti prometto che berrò alla tua salute domani, dopo l'impiccagione.

Meno uno.
Scruto nella calca in cerca della mia preda; è come cercare il classico ago, in che modo posso riconoscere una spia travestita in mezzo a una parata di gente in maschera, nella bolgia del Mardi Gras di New Orleans?
Poi vedo un clown aggirarsi nella confusione: l'uomo ha tutte le caratteristiche di un pagliaccio, parrucca, naso rosso e biacca sul viso. Però qualcosa stona: ha delle sneakers ai piedi, forse per correre meglio, visto che appena i nostri sguardi s'incrociano, quello fa uno scatto da centometrista.
Gli vado dietro: è troppo importante recuperare i piani del nuovo missile ipersonico, M mi ha fatto una testa così. L'uomo sale per una scala antincendio, con me sempre dietro, arriva sul tetto di una casa e poi, con un salto, su quello della casa adiacente.
Sono ben allenato e alla fine lo raggiungo; quello tira fuori un coltello ma io sono più veloce: un colpo di Beretta mette termine alla sua carriera.
Frugo nelle copiose tasche dei pantaloni da clown e trovo i documenti rubati: anche stavolta Moneypenny mi avrebbe fatto i complimenti.
Mi rialzo in piedi: nonostante la corsa a perdifiato, non ho il minimo batticuore né il fiatone, strano. Mi tasto il polso, ma non avverto nulla.

Zero.
Il dottor Savi staccò i collegamenti del monitoraggio delle funzioni vitali e sfilò il visore dalla testa del vegliardo.
- Dottore, avrà sofferto? - chiese la figlia, affranta.
- Assolutamente no, signora. Il trattamento è indolore, suo padre se n'è andato in serenità. O meglio, è spirato nel modo scelto dal suo pacchetto di Buonamorte™.
- Che cosa aveva scelto?
- La nostra ultima novità, in offerta speciale: la formula “Eroe Plus”, nel quale il cliente vive da combattente senza paura e sconfigge tutti i cattivi. È un po' la metafora della vita di suo padre, un grande imprenditore che, nonostante le avversità e i complotti dei suoi nemici, è riuscito a mantenersi saldo in sella fin quasi alla fine dei suoi giorni.
L'espressione di Cordelia mutò, passando dall'afflizione all'orgoglio per il proprio genitore: - Sì, è sempre stato un vincente perché non accettava mai di essere sconfitto, ed era odiato proprio per questo.
- Già. - ammise il dottor Savi, sorridendo compiaciuto. - Vuole prenotare anche lei un pacchetto, per… quando sarà il momento? Il più tardi possibile, naturalmente.
- Le prometto che ci penserò. Per caso, avete una formula “Regina”?
Ultima modifica di Andr60 il 04/01/2021, 18:34, modificato 3 volte in totale.
Lucia De Falco
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Il racconto è scorrevole e ha un ritmo serrato. Solo alla fine si comprende cosa lega tra loro le varie sequenze narrative. In realtà, non mi avvince, anche perché il finale tocca un tema molto triste, anche se lo fa con un tono leggero e ironico.
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Francesco Pino ha scritto: 03/01/2021, 8:19 Bravo. Appena iniziato a leggere il “meno due” si capisce che volevi arrivare da qualche strana parte e il finale mi è piaciuto molto. Un racconto breve e leggero che si fa apprezzare anche per questo è che per un attimo mi ha fatto pensare anche a Tarantino.
Ti ringrazio dell'apprezzamento, anche se Tarantino non è esattamente uno dei miei registi preferiti...
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Lucia De Falco ha scritto: 03/01/2021, 15:40 Il racconto è scorrevole e ha un ritmo serrato. Solo alla fine si comprende cosa lega tra loro le varie sequenze narrative. In realtà, non mi avvince, anche perché il finale tocca un tema molto triste, anche se lo fa con un tono leggero e ironico.
Sì, è un argomento triste e non a tutti può piacere come viene trattato qui. Comunque, è ottimista a modo suo: il racconto immagina che anche i miliardari come il vegliardo protagonista possano morire, un giorno, come tutti i comuni mortali; Bill Gates & c. non sarebbero affatto d'accordo.
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Roberto Bonfanti
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A un certo punto ho intuito che si trattasse di realtà virtuale o qualcosa del genere, il finale si rivela più amaro di quanto pensassi, anche se le ultime battute lo alleggeriscono.
Il terzo “film” è ovviamente un James Bond (non saprei dire quale, non sono un grande fan), mentre i primi due non li ho riconosciuti.
Il racconto mi piace, è rapido, ben scritto e con dialoghi azzeccati; ho trovato qualche imprecisione che ti segnalo: “Ormai il sole è alto nel cielo, arriveranno fra poco.”, “l'uomo ha tutte le caratteristiche di un pagliaccio”, la formattazione dei dialoghi è da uniformare, nella penultima frase manca anche il trattino quando il dottore ricomincia a parlare.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
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Roberto Bonfanti ha scritto: 03/01/2021, 17:08 A un certo punto ho intuito che si trattasse di realtà virtuale o qualcosa del genere, il finale si rivela più amaro di quanto pensassi, anche se le ultime battute lo alleggeriscono.
Il terzo “film” è ovviamente un James Bond (non saprei dire quale, non sono un grande fan), mentre i primi due non li ho riconosciuti.
Il racconto mi piace, è rapido, ben scritto e con dialoghi azzeccati; ho trovato qualche imprecisione che ti segnalo: “Ormai il sole è alto nel cielo, arriveranno fra poco.”, “l'uomo ha tutte le caratteristiche di un pagliaccio”, la formattazione dei dialoghi è da uniformare, nella penultima frase manca anche il trattino quando il dottore ricomincia a parlare.
Corretti, grazie. In effetti, non ho pensato ad alcun film in particolare, solo a figure di eroi per antonomasia.
Grazie della lettura e alla prossima
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Ti segnalo: "M mi ha fatto una testa così. "
Già Platone si chiedeva se la nostra vita fosse reale o solo il sogno di un dio.
Rifugiarsi in una realtà onirica è un rifiutare la realtà e quindi arrendersi al nulla, alla morte che, non a caso, diventa Buonamorte.
Preferisco essere un perdente nella vita vera che un eroe in una di finzione.
Un buon racconto, Andr, ma qui sembra mancare una tesi da parte tua. La buonamorte è forse ciò a cui ci costringe il finanzcapitalismo di oggi, la società delle macchine in cui viviamo. Chiusi in casa a immaginare una vita vera.
Se è così, conoscendoti come ti conosco dai passati racconti, il nemico avresti dovuto farcelo vedere in faccia come in altre occasioni e non per via di similitudine o metafora.
Detto ciò, il racconto è un ottimo racconto.
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Mariovaldo
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Messaggio da leggere da Mariovaldo »

Un buon racconto che si legge senza intoppi e con curiosità. Molto buona la scrittura, senza fronzoli e dove occorre, tagliente (ogni riferimento alla Katana non è casuale). il finale lascia un poco l'amaro in bocca, ma ci sta tutto.
Voto alto e complimenti
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Premetto che non è, l'argomento trattato, troppo consono ai miei gusti di lettura. Detto ciò, riconosco in esso una scrittura composta, corretta e svelta. Anche l'originalità della trama mi porta ad affermare che il racconto sia molto valido, nel suo genere.
Marcello Rizza
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Messaggio da leggere da Marcello Rizza »

Si, un buon racconto. Le tre parti, raccontate in prima persona, sono meno efficaci rispetto a altri racconti qui letti. È molto difficile padroneggiare la prima persona. Quel "Ella" suona maluccio, al tuo posto la modificherei. Il primo racconto è Kill Bill, o quantomeno me lo ricorda molto. Il terzo è un 007 di cui non ricordo il titolo ma ricordo bene le scene. Come dicevo, un buon racconto ma in questa sessione invernale ci sono "raccontoni" notevoli e anche il voto deve essere commisurato. A rileggerti. 🤗
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Marcello Rizza ha scritto: 04/01/2021, 17:50 Si, un buon racconto. Le tre parti, raccontate in prima persona, sono meno efficaci rispetto a altri racconti qui letti. È molto difficile padroneggiare la prima persona. Quel "Ella" suona maluccio, al tuo posto la modificherei. Il primo racconto è Kill Bill, o quantomeno me lo ricorda molto. Il terzo è un 007 di cui non ricordo il titolo ma ricordo bene le scene. Come dicevo, un buon racconto ma in questa sessione invernale ci sono "raccontoni" notevoli e anche il voto deve essere commisurato. A rileggerti. 🤗
Sono d'accordo, i quattro racconti ai primi posti sono una spanna sopra gli altri. Nella Realtà Virtuale ho usato la prima persona poiché mi sembrava adatta per descrivere meglio l'esperienza soggettiva del protagonista. Quel "Ella", riletto, è inutile, quindi lo tolgo.
Grazie del commento e saluti
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Namio Intile ha scritto: 04/01/2021, 10:39 Ti segnalo: "M mi ha fatto una testa così. "
Già Platone si chiedeva se la nostra vita fosse reale o solo il sogno di un dio.
Rifugiarsi in una realtà onirica è un rifiutare la realtà e quindi arrendersi al nulla, alla morte che, non a caso, diventa Buonamorte.
Preferisco essere un perdente nella vita vera che un eroe in una di finzione.
Un buon racconto, Andr, ma qui sembra mancare una tesi da parte tua. La buonamorte è forse ciò a cui ci costringe il finanzcapitalismo di oggi, la società delle macchine in cui viviamo. Chiusi in casa a immaginare una vita vera.
Se è così, conoscendoti come ti conosco dai passati racconti, il nemico avresti dovuto farcelo vedere in faccia come in altre occasioni e non per via di similitudine o metafora.
Detto ciò, il racconto è un ottimo racconto.
Caro Namio, di solito la RV viene presentata come un divertente passatempo, fruibile da giovani o da ragazzini (o, al massimo, da amanti solitari). Quindi mi è sembrato ironico, e anche un po' inquietante, far vedere un'altra possibile applicazione. In questo caso il Nemico è implicito; il turbocapitalismo ingloba tutto e trasforma tutto in fonte di guadagno. Oggi è il vaccino somministrato a tre (quattro, cinque?) miliardi di persone, domani...
Un saluto e ancora buon anno
ElianaF
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Messaggio da leggere da ElianaF »

Trama originale, bravo. Ti suggerisco di perfezionare alcuni dei passaggi dei 3 casi dei super eroi: trovo che manchi in collegamento tra loro o un anticipazione del finale. Un super eroe si riconosce per il numero di vittime che colleziona?
Stefyp
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Messaggio da leggere da Stefyp »

Racconto ben strutturato che ti porta di riga in riga verso un finale imprevedibile. Davvero imprevedibile oltre che tristissimo. Mi sono soffermata a pensare per un attimo come vorrei morire io se potessi scegliere una Buonamorte e non mi è venuto in mente niente di convincente. Meglio così. A rileggerti.
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ElianaF ha scritto: 06/01/2021, 14:52 Un super eroe si riconosce per il numero di vittime che colleziona?
Sì, a giudicare dai film americani. Il collegamento fra i tre episodi della Realtà Virtuale è il conto alla rovescia, che corrisponde ai battiti del cuore prima che il muscolo cardiaco si fermi (allo zero).
Secondo i ricercatori, la percezione del tempo nella RV è molto dilatata: 5 minuti nel mondo reale corrispondono a trenta minuti in RV. Forse, nei PC quantistici del futuro si potranno condensare esperienze in tempi molto più brevi, corrispondenti a un battito cardiaco.
Grazie della lettura
RobertoBecattini
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Messaggio da leggere da RobertoBecattini »

Nel complesso mi è piaciuto, soprattutto per la scansione dei tre episodi. Non mi ha convinto del tutto il finale, che non mi ha spiazzato molto. Avevi creato delle aspettative molto alte con il rac-conto alla rovescia ). Non ho capito una cosa però; il terzo episodio dà dei riferimenti precisi alla figura di James Bond, mentre i primi due no, rimandano ai film di samurai e western, con tutti i clichés del caso, che ho trovato per altro deliziosi. Non so, forse non c'era bisogno di citare M, il genere spionistico ruota intorno all'agente 007 comunque.
RobediKarta
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Andr60 »

RobertoBecattini ha scritto: 07/01/2021, 2:28 Nel complesso mi è piaciuto, soprattutto per la scansione dei tre episodi. Non mi ha convinto del tutto il finale, che non mi ha spiazzato molto. Avevi creato delle aspettative molto alte con il rac-conto alla rovescia ). Non ho capito una cosa però; il terzo episodio dà dei riferimenti precisi alla figura di James Bond, mentre i primi due no, rimandano ai film di samurai e western, con tutti i clichés del caso, che ho trovato per altro deliziosi. Non so, forse non c'era bisogno di citare M, il genere spionistico ruota intorno all'agente 007 comunque.
Nel terzo episodio ho usato il cliché dell'agente segreto che, tradizionalmente, è impersonato da 007; senza starci a pensare troppo su, ho citato i due con i quali Bond ha più a che fare nei film (oltre a Q).
Ho scritto il racconto di getto, e credo che si veda...
Grazie del commento
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Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Bello, mi è piaciuto; all’inizio pensavo che parlasse di reincarnazione o viaggi nel tempo, il finale è riuscito a sorprendermi. Le tre scene sono ben descritte e cinematografiche, ben rappresentano quello che potrebbe essere un ricordo/pensiero indotto. Anche l’idea del conto alla rovescia che lega tutto è ben studiata. La scena che mi ha coinvolto di più è quella western. Il finale serve a spiegare il resto però, almeno in me, ha smorzato leggermente la tensione. Buon racconto in ogni caso.
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Selene Barblan ha scritto: 09/01/2021, 5:48 Bello, mi è piaciuto; all’inizio pensavo che parlasse di reincarnazione o viaggi nel tempo, il finale è riuscito a sorprendermi. Le tre scene sono ben descritte e cinematografiche, ben rappresentano quello che potrebbe essere un ricordo/pensiero indotto. Anche l’idea del conto alla rovescia che lega tutto è ben studiata. La scena che mi ha coinvolto di più è quella western. Il finale serve a spiegare il resto però, almeno in me, ha smorzato leggermente la tensione. Buon racconto in ogni caso.
Il racconto voleva solo essere l'occasione per ipotizzare un uso un po' diverso della RV, come ho scritto nei commenti precedenti, e niente di più.
Ti ringrazio del giudizio e a rileggerti
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

ci sono svariati refusi, soprattutto nei dialoghi, relativi a punteggiatura e spaziatura.
detto questo, la storia non è male e le descrizioni sono buone.
a un certo punto si intuisce che siamo nel virtuale e in effetti il finale lo conferma.
nel complesso direi che si lascia leggere senza problemi
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Messaggio da leggere da Nando71 »

Ottimamente strutturato, con un filo conduttore che solo nell'ultima parte viene scoperto e collegato alla trama. Un finale a sorpresa amaro ma futurista. Mi ricorda vagamente un film ed un libro ma rimane sempre un bel racconto originale.
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Liliana Tuozzo
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Messaggio da leggere da Liliana Tuozzo »

Un bel racconto che ci fa riflettere che il tempo a noi destinato è comunque poco e quel volerlo vivere secondo i propri desideri almeno negli ultimi istanti credo sia davvero un ottimo regalo. le varie parti ricordano film o fumetti, dove c'è il buono che sconfigge i cattivi se pure con spargimento di sangue. lo trovo ben scritto e piacevole e unico nel suo genere. Un ottimo testo.
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Liliana Tuozzo ha scritto: 26/01/2021, 17:32 Un bel racconto che ci fa riflettere che il tempo a noi destinato è comunque poco e quel volerlo vivere secondo i propri desideri almeno negli ultimi istanti credo sia davvero un ottimo regalo. le varie parti ricordano film o fumetti, dove c'è il buono che sconfigge i cattivi se pure con spargimento di sangue. lo trovo ben scritto e piacevole e unico nel suo genere. Un ottimo testo.
Ti ringrazio del commento e del giudizio. A rileggerti
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Messaggio da leggere da Ida Dainese »

Bel racconto che all'inizio ti intriga perché non si capisce dove vada a parare o perché dai samurai si passi a un western e ad altre ambientazioni. Procedendo con la lettura vengono dei sospetti e ci inquieta quel conto alla rovescia che segna i passaggi. La conclusione svela il senso delle scene e lascia due belle considerazioni su cui riflettere: i limiti del profitto si possono spostare sempre più avanti, dunque anche la morte può fruttare più denaro; ci si abitua a qualsiasi caduta di cinismo, l'importante è essere sempre vincitori, eroi o regine.
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Un poliziesco vecchio stile, cazzuto, ambientato un po' a Chicago e un po' in New Mexico, dove un poliziotto scopre di avere un figlio già adulto e, una volta deciso di conoscerlo, si accorgerà che non sarà così semplice. Una storia dura e forse anche vera.
Frank Malick, attempato sergente della polizia di Chicago, posto finalmente di fronte alle conseguenze d'una sua mancanza commessa molti anni prima, intraprende un viaggio fino in Nuovo Messico alla ricerca di qualcosa a metà tra il perdono delle persone che aveva fatto soffrire e la speranza di un'improbabile redenzione.
Di Massimo Baglione e Cataldo Balducci.

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