Un giorno diverso in tribunale
Un giorno diverso in tribunale
- Alberto Marcolli
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Commento : Un giorno diverso in tribunale
La scrittura passa in secondo piano, leggendo questo racconto "ribaltato", con il finale esattamente in linea con il buon senso, spero ancora minoritario, dei giorni nostri.
Ma la Giudice Donata non sembrava una donna diciamo "eterosessuale"? Si chiede l'incauto lettore/lettrice, ignaro/a dei tempi moderni, con uguale cittadinanza di ogni persona, sia etero, gay o trans.
Non è che le e ribaltate, o come si chiamano, in umiliatǝ - stanchǝ – erǝ – scandalizzatǝ - lǝ - erǝ – ǝ, sono parte del medesimo progetto?
Per ora non voto. Ci devo pensare ancora un poco.
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Mi sono divertito.
Re: Commento
Ringrazio A. Marcolli e Athosg dei commenti; no, la giudice Dalla Libera non è trans ma lesbica sposata con moglie che ha fatto l'inseminazione artificiale e si occupa, giustamente, delle minoranze oppresse cioè tutti gli esseri viventi tranne gli uomini.
- Roberto Bonfanti
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Neanche più di tanto se si pensa che, dopo un studio sul gradimento dei consumatori, una multinazionale ha deciso di eliminare la dicitura "shampoo per capelli normali" dai propri prodotti, ritenendo che quella parola, "normale", abbia un impatto negativo, soprattutto sui più giovani.
Un racconto ironico su un tema spinoso. Personalmente sono refrattario all'uso della schwa e di asterischi vari, pur essendo del tutto favorevole a un linguaggio inclusivo e non discriminante.
Comunque, alla fine della telefonata, Filippo commette una chiara violazione della privacy.
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
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Re: Un giorno diverso in tribunale
La moglie della Signora Giudice, per rimanere incinta ha fatto una banale inseminazione artificiale. Fortuna vuole che non sia per ora disponibile qualche moderna diavoleria transgenica, e non questo innocuo vaccino per il Covid19 che si limita a impiantare solo dei mediocri micro-cip per il controllo delle menti, ma non è ancora in grado di trasformare l'umanità in individui unisessuati.
Meno male, questo significa che per noi insignificanti ometti eterosessuali resterà ancora qualche anno da vivere in santa pace, prima di fare la fine di quei pochissimi poveri tori da ex-monta, tenuti in vita al solo scopo di siringare il loro seme.
Non c'è niente da fare, i "bravi autori" amano in prevalenza le storie fantasy, trans, lesbiche, e compagnia cantando. O mi adeguo o muoio.
Sarà vera gloria? Ai posteri…
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Sia io che tu sappiamo a cosa serve questa ridondante retorica sui c.d. diritti civili. Porre l'accento su di essi è funzionale, come contropartita, alla perdita di diritti sociali. Un ragazzo ha diritto oggi a sentirsi e considerarsi né uomo né donna, ma non ha più diritto a un salario decente, a una pensione, alle ferie, insomma alla tranquillità economica che gli permetta di metter su famiglia. Diritti civili in cambio di diritti sociali.
E così si potrà adoperare la scevà mentre i figli li faranno solo i ricchi.
Dal punto di vista formale ti segnalo solo quel ragazzo tuttofare, dove avrei omesso ragazzo.
Bella prova.
Re: Un giorno diverso in tribunale
La "e" capovolta si chiama schwa, ed è l'ultima frontiera del pol.cor.; in molti manifesti (di partiti di sinistra, anche estrema) ultimamente era d'uso usare l'asterisco, per includere tutt* senza usare solo il maschile, segno di esclusione della componente non maschile di un gruppo. Il nuovo simbolo, che ha un suono compreso tra una "a" e una "e", vorrebbe ovviare a ciò, per definire un gruppo misto di persone. Prepariamoci, poiché sarà la prossima emergenza, dopo il covid e prima di quella ecologica.Alberto Marcolli ha scritto: ↑13/10/2021, 12:23 Ero anche curioso di conoscere la faccenda delle e capovolte. Se non sciogli il mistero non voto.
La moglie della Signora Giudice, per rimanere incinta ha fatto una banale inseminazione artificiale. Fortuna vuole che non sia per ora disponibile qualche moderna diavoleria transgenica, e non questo innocuo vaccino per il Covid19 che si limita a impiantare solo dei mediocri micro-cip per il controllo delle menti, ma non è ancora in grado di trasformare l'umanità in individui unisessuati.
Meno male, questo significa che per noi insignificanti ometti eterosessuali resterà ancora qualche anno da vivere in santa pace, prima di fare la fine di quei pochissimi poveri tori da ex-monta, tenuti in vita al solo scopo di siringare il loro seme.
Non c'è niente da fare, i "bravi autori" amano in prevalenza le storie fantasy, trans, lesbiche, e compagnia cantando. O mi adeguo o muoio.
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https://www.ilpost.it/2020/08/28/schwa/
Re: Commento
Sono assolutamente d'accordo, infatti il poverino sarà severamente punito nella puntata successiva: andrà in onda indossando una camicia a righe e pantaloni scuri invece della solita camicia hawayana e pareo fucsia.Roberto Bonfanti ha scritto: ↑12/10/2021, 23:19 Il politically correct portato all'estremo. Allegoria dei nostri tempi in chiave fanta-sociologia?
Neanche più di tanto se si pensa che, dopo un studio sul gradimento dei consumatori, una multinazionale ha deciso di eliminare la dicitura "shampoo per capelli normali" dai propri prodotti, ritenendo che quella parola, "normale", abbia un impatto negativo, soprattutto sui più giovani.
Un racconto ironico su un tema spinoso. Personalmente sono refrattario all'uso della schwa e di asterischi vari, pur essendo del tutto favorevole a un linguaggio inclusivo e non discriminante.
Comunque, alla fine della telefonata, Filippo commette una chiara violazione della privacy.
Re: Commento
Caro Namio, la tragi-commedia della sinistra odierna, di lotta e di governo, è che ha perso totalmente la bussola. Come dici giustamente, battersi per i diritti civili va benissimo, a patto che, prima, siano salvaguardati quelli fondamentali ("bazzecole" tipo il diritto al lavoro o quello alla salute, ad esempio).Namio Intile ha scritto: ↑14/10/2021, 16:14 Ci avverti sin dal titolo con quel diverso, all'inizio sembra una parodia dei tanti programmi tipo Forum dove la finzione insegue la realtà che scimmiotta vari casi di specie, o di scuola, come se si sfogliasse il Massimario del Foro Italiano. A sorpresa invece provi una sorta di reductio ad absurdum con l'intento mettere di fronte il lettore all'assurdità della retorica imperante nel dibattito odierno, sia che passi nei talk, nei reality come nei social. Dunque la posizione di coloro che voglion piegare la lingua parlate alle loro posizioni ideologiche somiglia tanto agli svariati tentativi fatti nel passato recente o meno. Mi viene in mente il cambio dei nomi dei mesi per andare incontro agli ideali rivoluzionari. Come se bastasse cambiar termidoro con luglio per dimostrar qualcosa. Va beh, la questione della scevà proprio non la conoscevo. Ma basta sapere cosa significa in ebraico per dare la giusta forma alla questione. Insomma, a mio avviso un racconto riuscito che riesce nell'intento di far riflettere il lettore.
Sia io che tu sappiamo a cosa serve questa ridondante retorica sui c.d. diritti civili. Porre l'accento su di essi è funzionale, come contropartita, alla perdita di diritti sociali. Un ragazzo ha diritto oggi a sentirsi e considerarsi né uomo né donna, ma non ha più diritto a un salario decente, a una pensione, alle ferie, insomma alla tranquillità economica che gli permetta di metter su famiglia. Diritti civili in cambio di diritti sociali.
E così si potrà adoperare la scevà mentre i figli li faranno solo i ricchi.
Dal punto di vista formale ti segnalo solo quel ragazzo tuttofare, dove avrei omesso ragazzo.
Bella prova.
Landini a braccetto di Draghi è l'epitaffio di tutte le lotte sindacali del secolo scorso, e Di Vittorio (tra gli altri) si starà rivoltando nella tomba. Ma lui non era "inclusivo".
Un saluto
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Re: commento
Ti ringrazio delle lettura; per me il politically correct è una fonte inesauribile di divertimento, e Drag... cioè, Dio solo sa se ce n'è bisogno oggi, di ridere un po'.Giovanni p ha scritto: ↑18/10/2021, 15:15 una storia sul politically correct piuttosto attuale, anzi spaventosamente attuale. il racconto è scritto bene e i personaggi sono molti, interessanti e giustamente viariopinti. non è molto nei miei gusti, ma per il resto è un buon lavoro davvero
commento
Come hai detto nell'ultimo commento il political corretto è fonte inesauribile di divertimento. I diritti umani in tutte le loro accezioni sono sacrosanti, ma davvero a volte mi sembra che ci si complichi la vita.
La prima parte quella del cane non è poi così lontana dalla realtà, so di situazioni molto simili a questa. Ci pensano mai questi animalisti sfegatati a quanto può essere faticoso vivere accanto a un cagnolino che abbaia e strilla tutto il santo giorno? A difendere i diritti dei vicini di casa di proprietari di cani ci pensa mai nessuno?
Il racconto è scritto molto bene, un unico appunto: alla fine dei dialoghi metti il punto e poi la lettera minuscola. È giusto così?
Voto 4
Re: commento
Pare che i diritti dei vicini di casa dei cani molesti non contino granché; forse il motivo è che sono molto meno importanti, rispetto a un mercato di 2 miliardi di euro (tanto vale quello del cibo per animali, soprattutto cani e gatti).Stefyp ha scritto: ↑19/10/2021, 8:11 L'ho letto tutto d'un fiato, in apnea davvero.
Come hai detto nell'ultimo commento il political corretto è fonte inesauribile di divertimento. I diritti umani in tutte le loro accezioni sono sacrosanti, ma davvero a volte mi sembra che ci si complichi la vita.
La prima parte quella del cane non è poi così lontana dalla realtà, so di situazioni molto simili a questa. Ci pensano mai questi animalisti sfegatati a quanto può essere faticoso vivere accanto a un cagnolino che abbaia e strilla tutto il santo giorno? A difendere i diritti dei vicini di casa di proprietari di cani ci pensa mai nessuno?
Il racconto è scritto molto bene, un unico appunto: alla fine dei dialoghi metti il punto e poi la lettera minuscola. È giusto così?
Voto 4
Hai proprio ragione, mi era totalmente sfuggito in fase di revisione il controllo dei punti nei dialoghi. L'ho corretto e ti ringrazio.
Saluti
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Re: Un giorno diverso in tribunale
Ti vedo lanciato verso il primo posto e voglio darti anch'io una spintarella.
VOTO 5
Re: Un giorno diverso in tribunale
Non ti preoccupare, anch'io fino a un mese fa non ne conoscevo l'esistenza. E pensa che oggi, su liberomail, ho saputo che uno dei figli di due attori di Hollywood (Brad Pitt e Angelina Jolie), che si era sempre vestito come un maschietto, si è presentata vestita da femminuccia, come esempio (dicono loro) di gender fluid.Alberto Marcolli ha scritto: ↑20/10/2021, 10:00 E così ho fatto la figura dell'ignorante (nel senso di chi ignora) ovvero: La "e" capovolta si chiama schwa, ed è l'ultima frontiera del pol.cor.
Ti vedo lanciato verso il primo posto e voglio darti anch'io una spintarella.
VOTO 5
Che dire? Auguro al ragazzinǝ una meravigliosa carriera cinematografica; se non altro, avrà il doppio di ruoli a disposizione.
Grazie del giudizio e del commento
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Re: Commento
Nei miei racconti cerco di usare lo humor (e a volte il sarcasmo) per questi esperimenti di ingegneria sociale che ci vedono come cavie, anche se è sempre più difficile riderne senza incaxxarsi sul serio.Egidio ha scritto: ↑20/10/2021, 14:29 Io, nei tre episodi del tuo racconto, ho riscontrato una discreta satira e una notevole dose di humor, unitamente a una punta di amarezza nel constatare l'odierna situazione della nostra società. I detentori, più o meno occulti, del potere, vogliono imporci le loro contorte ideologie anche riguardo alla nostra identità sessuale.
Grazie del commento
Re: Commento
Infatti è così, e ritengo che ciò sia molto facilitato dal fatto di rendere le nostre vite sempre più virtuali. Facebook, Google, ecc., entrano nel nostro cervello molto di più di qualunque programma tv, poiché ci abituano alla loro intermediazione senza che ce ne accorgiamo.Egidio ha scritto: ↑20/10/2021, 14:29 Io, nei tre episodi del tuo racconto, ho riscontrato una discreta satira e una notevole dose di humor, unitamente a una punta di amarezza nel constatare l'odierna situazione della nostra società. I detentori, più o meno occulti, del potere, vogliono imporci le loro contorte ideologie anche riguardo alla nostra identità sessuale.
Per questo, l'ideologia transumanista (di cui il gender è uno dei pilastri) riesce a fare presa sulle giovani generazioni molto più facilmente che su vecchi arnesi come il sottoscritto. Io mi ricordo quello che c'era prima, loro no.
Grazie del commento
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Re: Commento
Ti ringrazio del commento; divertire e allo stesso tempo far riflettere è rivolto soprattutto a me stesso, e se riesco a trasmetterlo anche al lettore, è ancora meglio.Messedaglia ha scritto: ↑23/10/2021, 10:08 Confesso che questo non è il genere di storie che mi fa impazzire, il racconto tuttavia mi è piaciuto molto, diverte e fa riflettere, è scorrevole ed è inappuntabile da un punto di vista stilistico. Per questo voto 5.
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I dialoghi non sono scritti in modo esatto, trattino più trattino meno. Il titolo prometteva altro.
Re: Commento
Il titolo fa il verso al film "Un giorno in pretura" del 1954 e a programmi come Forum, nei quali sono trattati casi curiosi e divertenti; ho aggiunto "diverso" nel senso del pol.cor.Anto58 ha scritto: ↑29/10/2021, 23:02 Il racconto è divertente ma forse troppo ideologico, si avverte che l'autore strizza l'occhio ad opinioni e discussioni ricorrenti nei sociale e nei talk show. Sarebbe bello abbandonarsi di più nel piacere e nel pathos del racconto.
I dialoghi non sono scritti in modo esatto, trattino più trattino meno. Il titolo prometteva altro.
Ho voluto essere molto ideologico poiché mi pare paradossale un mondo che si preoccupa della schwa mentre butta nel bidone dei rifiuti (differenziati?) l'articolo 1 della Costituzione.
Grazie del commento
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Re: Commento
Ti ringrazio del commento. Aggiungo solo che la storiella dell'A-men non è un'invenzione, purtroppo.Laura Traverso ha scritto: ↑07/11/2021, 17:32 Molto carino e divertente il tuo racconto, tra i tre ho preferito quello in A-men, troppo forte: catalogato come maschilista... Comunque, a parte l'omosessualità della giudice, credo che al di ciò, oggi si cada in simili paradossi più di quanto si immagini. Oggi, a quanto vedo, prevale la maleducazione e la cosa tragica che è pure sostenuta da chi dovrebbe far rispettare le regole. Racconto scorrevole e ben scritto, bravo! Voto 4
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Dove con questo non intendo ovviamente il riconoscimento di sacrosanti diritti delle persone (ma comunque diritti personali, non sociali), ma l'atteggiamento fanatico di chi contro i fanatismi dice di combattere.
Ma immagino che il vero tema sia quello di una giustizia (sia pure quella dei giudici di pace) dettata dall'audience. E che magari ad altri livelli è dettata dai titoli dei giornali...
Quindi, ridendoci su, ridiamo di gravi storture. Da pensarci su.
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Re: Commento
Il fatto veramente tragico di questi mesi è che l'intera giustizia pare dettata da tutto fuorché dal far rispettare la Giustizia, così come la Costituzione sulla carta è stata sostituita da una costituzione fattuale, dettata solo dai rapporti di forza. Certo qualcuno dirà che è sempre stato così, ma fa male toccarlo con mano.Marino Maiorino ha scritto: ↑14/11/2021, 9:57 Effettivamente, che coacervo di nonsense è diventata la società nella quale viviamo!
Dove con questo non intendo ovviamente il riconoscimento di sacrosanti diritti delle persone (ma comunque diritti personali, non sociali), ma l'atteggiamento fanatico di chi contro i fanatismi dice di combattere.
Ma immagino che il vero tema sia quello di una giustizia (sia pure quella dei giudici di pace) dettata dall'audience. E che magari ad altri livelli è dettata dai titoli dei giornali...
Quindi, ridendoci su, ridiamo di gravi storture. Da pensarci su.
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Tenendo conto di tutto questo per me è un buon lavoro, non mi "entusiasma" magari come altri, quindi assegno un 4.
Segnalo solo che qui:
- Oddio, di nuovo, non ci posso credere... - Noemi erǝ decisamente scandalizzatǝ.
La giudice lǝ congedò, e si ritirò, avendo il quadro completo della situazione.
Quel'"erǝ" non dovrebbe rimanere era? Dato che non si deve declinare al femminile/maschile?
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Re: Un giorno diverso in tribunale
Se il virgolettato si riferiva agli utenti del sito, credo che tu sia in errore.Alberto Marcolli ha scritto: ↑13/10/2021, 12:23 Non c'è niente da fare, i "bravi autori" amano in prevalenza le storie fantasy, trans, lesbiche, e compagnia cantando. O mi adeguo o muoio.
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Questa è la casa di tutti i generi, sia letterari che esistenziali.
Un lavoro Fantastico
Antologia di opere ispirate a lavori inventati e ai mestieri del passato riadattati al mondo attuale.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Gabriele Laghi, Alessandro Mazzi, Isabella Galeotti, Marco Bertoli, Carlo Ragonese, Stefania Paganelli, Elegant Stork, Selene Barblan, Domenico De Stefano, Andrea Teodorani, Eliana Farotto, Andrea Perina, Gabriella Pison, F. T. Leo, Ida Dainese, Lisa Striani, Umberto Pasqui, Lucia De Falco, Laura Traverso, Valentino Poppi, Francesca Paolucci, Gianluca Gemelli.
Vedi ANTEPRIMA (973,26 KB scaricato 44 volte).
Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.
Vedi ANTEPRIMA (921,21 KB scaricato 77 volte).
Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
Vedi ANTEPRIMA (357,78 KB scaricato 87 volte).
La Gara 40 - La musica è letteratura
A cura di Antonella Pighin.
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La Gara 62 - La famiglia
A cura di Massimo Tivoli.
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La Gara 18 - Brividi a Natale
A cura di Mastronxo.
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