Io non vendo
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Io non vendo
- Alberto Marcolli
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Commento: Io non vendo
Uso della d eufonica da rivedere. (comincio a temere che sia una mia mania, ma non è così!)
"la penso su questa cosa ti sei dato da fare" – dopo cosa ci vuole una virgola
"dell'acquirente possibile poteva portare" – direi: potesse portare
"Nel silenzio che seguì si udirono dei colpi alla porta." - Dopo seguì ci metterei una virgola
"galante? chiese Frederik" – chiese maiuscolo
"due uomini col volto coperto da un passamontagna fecero irruzione nella stanza." – propongo due virgole per separare la frase: coperto da un passamontagna
"– Saremo dovuti andare tutti insieme" – propongo saremmo
"foglio. un minuto in più" – un è maiuscolo
Al termine delle due letture non mi sono accorto di altro.
La storia scorre veloce e, onestamente, il finale me l'aspettavo, ma non è una colpa, sarebbe come pretendere che Montalbano alla fine non scopra l'assassino.
In gioventù sono stato una gran lettore di libri gialli e questa storia non sfigura. Un mio difetto è considerare i romanzi gialli come una letteratura minore e per questo motivo il mio voto è 4, e non il massimo, che mi auguro altri commentatori vogliano dare.
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Re: Commento: Io non vendo
Grazie della lettura così approfondita!Alberto Marcolli ha scritto: ↑04/10/2021, 11:24 Cambiare per un McDonald mai! (Scusa: parere personale)
Uso della d eufonica da rivedere. (comincio a temere che sia una mia mania, ma non è così!)
"la penso su questa cosa ti sei dato da fare" – dopo cosa ci vuole una virgola
"dell'acquirente possibile poteva portare" – direi: potesse portare
"Nel silenzio che seguì si udirono dei colpi alla porta." - Dopo seguì ci metterei una virgola
"galante? chiese Frederik" – chiese maiuscolo
"due uomini col volto coperto da un passamontagna fecero irruzione nella stanza." – propongo due virgole per separare la frase: coperto da un passamontagna
"– Saremo dovuti andare tutti insieme" – propongo saremmo
"foglio. un minuto in più" – un è maiuscolo
Al termine delle due letture non mi sono accorto di altro.
La storia scorre veloce e, onestamente, il finale me l'aspettavo, ma non è una colpa, sarebbe come pretendere che Montalbano alla fine non scopra l'assassino.
In gioventù sono stato una gran lettore di libri gialli e questa storia non sfigura. Un mio difetto è considerare i romanzi gialli come una letteratura minore e per questo motivo il mio voto è 4, e non il massimo, che mi auguro altri commentatori vogliano dare.
Appena posso vado a fare le correzioni.
In effetti sapevo già dall'inizio che il finale era scontato. Questo racconto mi è venuto in mente proprio leggendo un'antologia di gialli brevi dove c'era una storia 'scontata' ma raccontata con garbo, che alla fine si faceva apprezzare. Così mi sono chiesto se era possibile, pur nell'alveo di una storia letta e riletta, fare qualche piccola modifica: non è la solita famiglia, ma due soci in affari; il socio decide di far uccidere l'altro quando scopre la lettera dell'impegno di vendita; il restare fino all'ultima riga sospesi tra il tornare e il non tornare…
Cose così, insomma.
Spero di esser riuscito nell'intento.
E dall'ottimo voto penso di si!
Grazie ancora!
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Qualcosa non ha funzionato nella formattazione del testo (quei segni fra parentesi quadra) e qualche altra cosuccia (fa, ventitré).
Il racconto fila, letto e apprezzato.
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
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Re: Commento
Grazie anche del tuo contributo!Roberto Bonfanti ha scritto: ↑05/10/2021, 20:57 Sì, il finale è un po' scontato ma ci sta visto l'andamento della trama. Fra l'altro, scritto così, rimane aperto, quindi provo a immaginare uno sviluppo: che la rapina non sia un'idea di Frederik per fregare il socio?
Qualcosa non ha funzionato nella formattazione del testo (quei segni ) e qualche altra cosuccia (fa, ventitré).
Il racconto fila, letto e apprezzato.
In effetti il finale, almeno nelle mie intenzioni, non è aperto visto che si dice che Gustav aspetterà le 23.00 (lo spegnersi dell'insegna) per tornare. Certamente però i 'cattivi' possono anche decidere di non uccidere il socio e di aspettare oltre l'orario stabilito, ma certamente l'idea di Gustav è quella di fare fuori Frederik tramite i rapinatori.
Ho riprovato con la formattazione (doveva essere un corsivo), ma mi da' sempre lo stesso problema; correggerò le altre 'cosucce'.
Bella l'idea della rapina organizzata dal socio!
- Maria Spanu
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Il racconto si fa leggere, scorrevole ma a tratti va un po' troppo per le lunghe. Si potrebbe aprire un dibattito infinito sulla morale finale, cruda e vendicativa, ma che è pienamente riscontrabile nelle azioni di molti individui. Ovviamente non siamo qui a giudicare nulla, sarebbe ipocrita... A livello di climax, a mio parere, i tempi sono giusti; non è sbrigativo e non anticipa il finale.
Con le giuste considerazioni tecniche fatte dagli altri autori, si potrebbe ottenere un risultato migliore e magari una prosecuzione del racconto, visti i molteplici scenari lasciati aperti.
Voto personale: 4
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Re: Commento
Grazie del commento e del voto!Maria Spanu ha scritto: ↑06/10/2021, 15:41 A livello tecnico non posso esprimermi, essendo ancora inesperta e autodidatta.
Il racconto si fa leggere, scorrevole ma a tratti va un po' troppo per le lunghe. Si potrebbe aprire un dibattito infinito sulla morale finale, cruda e vendicativa, ma che è pienamente riscontrabile nelle azioni di molti individui. Ovviamente non siamo qui a giudicare nulla, sarebbe ipocrita… A livello di climax, a mio parere, i tempi sono giusti; non è sbrigativo e non anticipa il finale.
Con le giuste considerazioni tecniche fatte dagli altri autori, si potrebbe ottenere un risultato migliore e magari una prosecuzione del racconto, visti i molteplici scenari lasciati aperti.
Voto personale: 4
Nessuno di noi, penso, è uno scrittore quindi tutti possiamo dare un nostro giudizio. D'altra parte basta essere lettori per capire se un discorso fila o meno.
Quanto alla morale… non mi sono posto il problema del finale. Spesso voglio che un mio racconto abbia una morale e cerco di dargliela, ma in questo caso mi interessava solo la storia.
Sei già la seconda che mi dice che potrebbero esserci degli sviluppi: magari ci penso seriamente!
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E' una strana coincidenza questa proposta di acquisto e, subito dopo, la rapina: le coincidenze sono sempre molto sospette, sia nei racconti che nella vita.
E poi, il fatto che la sorte dell'amico gaudente rimanga in bilico, esige una risposta: non si possono deludere i lettori!
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Re: Commento
Grazie anche a te per il commento!Andr60 ha scritto: ↑07/10/2021, 19:25 Il racconto scorre bene e si legge d'un fiato; è vero però che anch'io mi aspettavo un colpo di scena nel finale.
E' una strana coincidenza questa proposta di acquisto e, subito dopo, la rapina: le coincidenze sono sempre molto sospette, sia nei racconti che nella vita.
E poi, il fatto che la sorte dell'amico gaudente rimanga in bilico, esige una risposta: non si possono deludere i lettori!
Mi sa che alla fine un sequel dovrò farlo visto che tutti volete sapere come va a finire.
L'amico sarà d'accordo con i cattivi o si beccherà una palla in fronte? La gioielleria si venderà e/o la banda si prenderà i soldi e se la svignerà indisturbata? E se invece Gusatv tornerà a casa coi soldi, salverà Frederick e dall'indomani continua il solito tran tran?
Mi avete fatto sorgere domande interessanti...
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“Ma lui è un tipo decisionista, sai di quelli che sono abituati a prendere le decisioni personalmente su tutto e non è disposto a spartire…”
Cambierei “decisionista” che non mi suona bene e in più nella stessa frase scrivi decisioni.
Complessivamente un buon lavoro, voto 4.
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Re: Commento
Grazie del bel commento!Selene Barblan ha scritto: ↑10/10/2021, 9:36 Racconto scritto bene, coinvolgente, scorre facilmente grazie a uno stile semplice ma efficace. Ad esempio la descrizione di Gustav mi ha subito fatto pensare a un marine. I dialoghi sono buoni, forse l'unico un po' troppo forzato è quando il rapinatore spiega perché il piano è cambiato, non me lo vedo tanto un personaggio simile a dilungarsi troppo in dettagli. Nella formattazione ti escono i corsivi con davanti le sigle, non so se riesci a cambiarle.
"Ma lui è un tipo decisionista, sai di quelli che sono abituati a prendere le decisioni personalmente su tutto e non è disposto a spartire…"
Cambierei "decisionista" che non mi suona bene e in più nella stessa frase scrivi decisioni.
Complessivamente un buon lavoro, voto 4.
Ho provato a modificare a formattazione, ma invece del corsivo mi da sempre le sigle.
In effetti nella frase che citi c'è due volte la parola decisione. Cercherò di cambiarla come di rivedere la risposta del rapinatore.
Visto che il racconto sembra piacere veramente, può essere che ne farò un sequel!
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Re: Commento
Buona idea , buon lavoro allora!Temistocle ha scritto: ↑10/10/2021, 16:35 Grazie del bel commento!
Ho provato a modificare a formattazione, ma invece del corsivo mi da sempre le sigle.
In effetti nella frase che citi c'è due volte la parola decisione. Cercherò di cambiarla come di rivedere la risposta del rapinatore.
Visto che il racconto sembra piacere veramente, può essere che ne farò un sequel!
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Eppure, proprio perché manca quella ricerca del colpevole tipica del genere giallo, a differenza di altri, non lo inserirei tra questi e non parlerei di racconto giallo.
Dal punto di vista formale come vizio ricorrente ti segnalo quelle maiuscole alla fine di un discorso diretto chiuso da punti fermi che invece tu rendi con le minuscole. Roba da nulla.
Perciò molto bene, Temistocle, eccellente lavoro.
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Re: Commento
Sono contento che ti sia piaciuto! Sì, forse il fatto di averlo inserito nel genere "giallo" ha fuorviato il lettore. Per le maiuscole/minuscole, ho rivisto il testo molte volte ma evidentemente ancora ci sono errori. Chiedo venia!Namio Intile ha scritto: ↑15/10/2021, 15:18 Inutile perdere tempo con grassetti e corsivi, il sistema non li supporta. Detto questo l'ho trovato un buon racconto, fila via liscio senza scossoni dall'inizio alla fine, che poi è quella che ti aspetti perché tu l'hai concepita in questo modo e hai condotto lì il lettore sin dalle prime battute. Il tuo protagonista in fondo fa, o sembra fare, proprio quello che ci si aspetta che debba fare.
Eppure, proprio perché manca quella ricerca del colpevole tipica del genere giallo, a differenza di altri, non lo inserirei tra questi e non parlerei di racconto giallo.
Dal punto di vista formale come vizio ricorrente ti segnalo quelle maiuscole alla fine di un discorso diretto chiuso da punti fermi che invece tu rendi con le minuscole. Roba da nulla.
Perciò molto bene, Temistocle, eccellente lavoro.
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Re: Commento
A questo finale non avevo pensato! I miei personaggi non sono mai veramente cattivi. Nell'unico romanzo che ho scritto c'è il ritrovamento di un cadavere, ma poi si scopre che era per cause naturali. E in tutti i racconti, anche in quelli "polizieschi", non muore mai nessuno.Messedaglia ha scritto: ↑17/10/2021, 8:24 Giallo breve dal finale un po' scontato, ma con i ritmi giusti e piacevole da leggere. Ho un dubbio: i rapinatori non mi danno l'impressione di essere davvero cattivi e soprattutto così ingenui da lasciarsi dietro un cadavere dopo essere rimasti a bocca asciutta. Temo che il piano di Gustav fallirà. Voto 4.
Grazie per la pazienza di avermi letto e per il giudizio!
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Alle volte il linguaggio inciampa come su termini locali (dello scrittore, non dei personaggi!) e il racconto si perde dietro sequenze di eventi non proprio consequenti (ad esempio: la scena dell'aggressione viene introdotta come raccolta in pochi momenti, ma quando Gustav esce di casa è passato un quarto d'ora...), ma niente che intacchi il corpo della vicenda.
La quale risulta invece abbastanza approfondita nei personaggi, ben giocata con diversi colpi di scena, multipli (godibilissimo il fatto che Gustav DEBBA usare l'auto del socio, che già fa presagire chissà cosa), cruda al punto giusto fino al finale.
Ma devo fare un appunto, hai commesso peccato e dovrai fare ammenda: "una mozzarella di bufala con olio e origano" nun se po' proprio leggere! Io sono della provincia di Caserta, e certe forme di barbarie vanno severamente punite! (Vabbuo', quello il protagonista si chiama Gustav: che adda capi'?)
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Ahahahah! Sono anch'io meridionale, anche se vivo in polentonia da più di 20 anni, e in effetti essendo mozzarella 'di bufala', l'accostamento potrebbe essere azzardato. Ma con la mozzarella vaccina il sapore è estasiante!Marino Maiorino ha scritto: ↑22/10/2021, 11:53 Figo, mi è piaciuto davvero molto!
Alle volte il linguaggio inciampa come su termini locali (dello scrittore, non dei personaggi!) e il racconto si perde dietro sequenze di eventi non proprio consequenti (ad esempio: la scena dell'aggressione viene introdotta come raccolta in pochi momenti, ma quando Gustav esce di casa è passato un quarto d'ora… ), ma niente che intacchi il corpo della vicenda.
La quale risulta invece abbastanza approfondita nei personaggi, ben giocata con diversi colpi di scena, multipli (godibilissimo il fatto che Gustav DEBBA usare l'auto del socio, che già fa presagire chissà cosa), cruda al punto giusto fino al finale.
Ma devo fare un appunto, hai commesso peccato e dovrai fare ammenda: "una mozzarella di bufala con olio e origano" nun se po' proprio leggere! Io sono della provincia di Caserta, e certe forme di barbarie vanno severamente punite! (Vabbuo', quello il protagonista si chiama Gustav: che adda capi'?)
Grazie per il gradimento che hai manifestato per il raccontino. Non lo dico perché tu mi hai giudicato positivamente, ma qui su questa piattaforma ho finora trovato persone che giudicano in modo obiettivo e, soprattutto, argomentando i giudizi. Cosa che è difficile se non impossibile in altri posti.
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commento
Mentre lo leggevo ho immaginato che Frederick fosse complice della rapina, non fosse altro che per spaventare Gustav e indurlo a vendere il negozio.
Alcuni particolari di cui i rapinatori sono a conoscenza infatti, qualcuno glieli deve aver rivelati (dettaglio che dovrai risolvere quando scriverai il romanzo).
Lo stile scorre bene e si legge tutto d'un fiato, mi permetto solo un paio di segnalazioni:
"sempre senza dire una parola. - Quand'è che cambi tu, piuttosto? Non vedi come sei ingrassato? – disse Gustav" considerando che Gustav parla subito dopo aver chiuso la porta il "senza dire una parola è superfluo".
"Frederik stava facendo andare i neuroni a mille" modo di dire un po' gergale che può andare in un dialogo ma altrimenti risulta forzato.
Ci sono altri piccoli, davvero piccoli, dettagli che io cambierei ma che non ti segnalo perché sono scelte personali dell'autore e se tu hai deciso così va bene così.
Il mio voto sarà 4 anche se l'origano sulla mozzarella di bufala per un attimo mi ha fatto propendere per un 3...
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Re: Io non vendo
Ma perché ce l'avete tutti con l'origano sulla mozzarella di bufala!? Magari alla bufala fa pure piacere!Stefyp ha scritto: ↑30/10/2021, 8:40 Lo considero l'inizio di quello che secondo me potrebbe diventare un buon romanzo giallo.
Mentre lo leggevo ho immaginato che Frederick fosse complice della rapina, non fosse altro che per spaventare Gustav e indurlo a vendere il negozio.
Alcuni particolari di cui i rapinatori sono a conoscenza infatti, qualcuno glieli deve aver rivelati (dettaglio che dovrai risolvere quando scriverai il romanzo).
Lo stile scorre bene e si legge tutto d'un fiato, mi permetto solo un paio di segnalazioni:
"sempre senza dire una parola. - Quand'è che cambi tu, piuttosto? Non vedi come sei ingrassato? – disse Gustav" considerando che Gustav parla subito dopo aver chiuso la porta il "senza dire una parola è superfluo".
"Frederik stava facendo andare i neuroni a mille" modo di dire un po' gergale che può andare in un dialogo ma altrimenti risulta forzato.
Ci sono altri piccoli, davvero piccoli, dettagli che io cambierei ma che non ti segnalo perché sono scelte personali dell'autore e se tu hai deciso così va bene così.
Il mio voto sarà 4 anche se l'origano sulla mozzarella di bufala per un attimo mi ha fatto propendere per un 3…
A parte gli scherzi, grazie per il bel commento. Come forse hai potuto leggere nei commenti sopra, in molti mi hanno detto che potrei ampliare il racconto e ti devo confessare che non avrei pensato a tutte queste richieste. In verità io scrivo per puro divertimento, perciò per quanto lusingato dalle richieste (e per quanto tentato!) non so se ne farò qualcosa di più articolato. Ma ci penserò seriamente.
E grazie anche per le segnalazioni.
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Re: Io non vendo
La bufala è un latticino fresco per definizione, che sposa con sapori freschi come il basilico e il pomodoro da insalata.
Se già aggiungi l'olio EVO, poi dovresti metterci il sale, ma la mozzarella di bufala è salata di suo, quindi ne ammazzeresti il sapore. Persino il prociutto crudo da accoppiare alla mozzarella (un abbinamento abusatissimo e, alle volte, discutibile) deve essere di un certo tipo, fresco, perché se è troppo stagionato i due gusti rischiano di ammazzarsi sul palato. Inoltre, il crudo stagionato si fa impermeabile, e non assorbe il siero della mozzarella, non lo sposa.
L'origano, al contrario, è consumato secco e ha un punto notevolmente salato, e torniamo al sale...
Allora: prociutto crudo fresco e mozzarella di bufala, ok. Quando comincia ad avere un giorno o due (al massimo), puoi farci una caprese (mozzarella e pomodoro con basilico e olio EVO, niente o poco sale). Dopo i due giorni è buona per la Galbani.
Ma ovviamente queste sono sottigliezze e "talibanate" che chiunque potrebbe dirti di un prodotto della propria terra. Qui in Spagna, ad esempio, faticano a capire (no, non ci riescono proprio) per quale motivo in Italia abbiamo tanti formati di pasta diversi. Per loro è più o meno tutto uguale, "tanto, il sapore, sempre pasta è"... Insomma, scene alla Checco Zalone col ristoratore norvegese, ma "live"...
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Re: Io non vendo
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Re: Io non vendo
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Re: Io non vendo
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Re: Io non vendo
"De gustibus non est sputazzellam!" (Cit.)Marino Maiorino ha scritto: ↑02/11/2021, 10:07 Perché l'origano sulla mozzarella di bufala è una contraddizione in termini!
La bufala è un latticino fresco per definizione, che sposa con sapori freschi come il basilico e il pomodoro da insalata.
Se già aggiungi l'olio EVO, poi dovresti metterci il sale, ma la mozzarella di bufala è salata di suo, quindi ne ammazzeresti il sapore. Persino il prociutto crudo da accoppiare alla mozzarella (un abbinamento abusatissimo e, alle volte, discutibile) deve essere di un certo tipo, fresco, perché se è troppo stagionato i due gusti rischiano di ammazzarsi sul palato. Inoltre, il crudo stagionato si fa impermeabile, e non assorbe il siero della mozzarella, non lo sposa.
L'origano, al contrario, è consumato secco e ha un punto notevolmente salato, e torniamo al sale…
Allora: prociutto crudo fresco e mozzarella di bufala, ok. Quando comincia ad avere un giorno o due (al massimo), puoi farci una caprese (mozzarella e pomodoro con basilico e olio EVO, niente o poco sale). Dopo i due giorni è buona per la Galbani.
Ma ovviamente queste sono sottigliezze e "talibanate" che chiunque potrebbe dirti di un prodotto della propria terra. Qui in Spagna, ad esempio, faticano a capire (no, non ci riescono proprio) per quale motivo in Italia abbiamo tanti formati di pasta diversi. Per loro è più o meno tutto uguale, "tanto, il sapore, sempre pasta è"… Insomma, scene alla Checco Zalone col ristoratore norvegese, ma "live"…
E comunque io non l'ho mai fatto…
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Dai, Frederik in qualche modo deve essere coinvolto… ci scommetto. Comunque bel racconto, voto alto.
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Re: Commento
Grazie del commento e del voto! Tutti mi chiedono di Frederik, ma io sinceramente non so se è coinvolto davvero… È un tipo troppo rozzo per architettare qualcosa di complicato. Il racconto finisce così, in modo forse brusco, anche perché sfora già abbondantemente i parametri per la publicazione su questo sito. E poi esisteva già così, frutto del lockdown dello scorso anno.
- Fausto Scatoli
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finale scontato, vero, però mentre vi arrivavo io pensavo che la scena potesse tranquillamente essere stata creata dal socio Frederik per fottere in qualche modo Gustav.
la verità rimane in sospeso, pertanto ognuno può scegliere il finale preferito.
buone le descrizioni e la caratterizzazione dei personaggi.
nel complesso è un buon lavoro
http://scrittoripersempre.forumfree.it/
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Re: Commento
Grazie! Le d eufoniche sono un retaggio della 'mia' scuola elementare (oggi non so neanche se sanno cosa siano… ). Ma io non le trovo male!Fausto Scatoli ha scritto: ↑16/11/2021, 16:30 scrittura buona e testo scorrevole, a parte l'utilizzo delle d eufoniche, da eliminare.
finale scontato, vero, però mentre vi arrivavo io pensavo che la scena potesse tranquillamente essere stata creata dal socio Frederik per fottere in qualche modo Gustav.
la verità rimane in sospeso, pertanto ognuno può scegliere il finale preferito.
buone le descrizioni e la caratterizzazione dei personaggi.
nel complesso è un buon lavoro
Il finale, che è la parte più 'attenzionata' dai commenti, è quello: Frederik si accende una sigaretta per far trascorre il tempo e superare la soglia delle 23: il momento in cui si spengono le luci della gioielleria e quello in cui si potrebbe liberare dallo scomodo Gustav. Per lui finisce lì.
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Un lavoro Fantastico
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A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Gabriele Laghi, Alessandro Mazzi, Isabella Galeotti, Marco Bertoli, Carlo Ragonese, Stefania Paganelli, Elegant Stork, Selene Barblan, Domenico De Stefano, Andrea Teodorani, Eliana Farotto, Andrea Perina, Gabriella Pison, F. T. Leo, Ida Dainese, Lisa Striani, Umberto Pasqui, Lucia De Falco, Laura Traverso, Valentino Poppi, Francesca Paolucci, Gianluca Gemelli.
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Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.
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Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
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