Strappare lungo i bordi di Zerocalcare
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Strappare lungo i bordi di Zerocalcare
Anche per i più scettici circa le serie animate, non sono sicuramente qui a dirvi che questo sarà il capolavoro, la cosa più bella che vedrete mai nella vostra vita, perché probabilmente non sarà così, ma è qualcosa che merita di essere visto.
Dietro la tanta ironia, comicità e battute alla romana traspare nemmeno troppo velatamente la sua drammaticità.
Scene dense di significato che ti portano a dire "no, nonostante io sia un filo d'erba in mezzo al prato non sono per niente più leggero", scene che riescono a raccontare quanto sia difficile esserci, sia per sé stessi che per gli altri, scene che sono figlie di quello che è il nostro paese e la nostra cultura e proprio per questo hanno un impatto emotivo non indifferente.
In ultimo, ma sicuramente non per importanza, scene che tratteggiano quello che è l'atto più estremo di tutti.
Consiglio caldamente per chi fosse curioso di cimentarsi contro questo pugno di condensato emotivo. Dubito seriamente che rimarrete delusi.
Re: Strappare lungo i bordi di Zerocalcare
Buongiorno, buona domenica!
Guarda, io ed il mio piccolo branco la aspettavamo a gloria da quasi un anno, ovvero dal Dicembre scorso quando arrivò (a sorpresa) il primo teaser!
L'abbiamo attesa come si attende l'arrivo del Messia, e giovedì scorso l'abbiamo divorata subito visto che in totale dura manco 2 ore, e questo è il "difetto" più grosso.
Tra l'altro l'hanno realizzata a pochi passi da casa mia, che manco sapevo che ci fosse uno studio di animazione (e manco sapevo che in tutta Firenze ce ne fossero...).
Zerocalcare è un genio e amo la sua ironia: i monologhi slice of life (lui che cambia la gomma, lui che lotta col casino degli oggetti che ammucchia in casa ecc...) sono inarrivabili per chiunque in Italia.
La serie è oltretutto anche profondissima, e me lo aspettavo.
La frase "Sono io quello difettoso e non posso trova' fuori quello che mi manca dentro" non la dimenticherò mai.
Ho anche pianto, ma non nel finale...
Ho pianto alla fine dell'episodio 4, quando in sottofondo han messo "dark water" di Apparat: è uno dei miei brani preferiti e mi domandavo se mai qualcuno lo avrebbe usato in una serie... Quella canzone manda il mio sistema nervoso in crash emotiva. Fiumi di lacrime...silenziose...cercando di non farmi notare ma mi hanno sgamata subito.
L'unico vero difetto è nel finale quando, per ovvi motivi, tutti gli altri personaggi "acquistano" le loro voci e non sono più doppiati da Zerocalcare: Sarah nun se po' proprio sentì.
Prego ogni Divinità dell'universo che "strappare lungo i bordi" non resti solo un esperimento isolato, ma che Zerocalcare realizzi altre serie.
Ah, tra l'altro per me è al terzo posto tra le migliori serie del 2021, dopo Midnight Mass ed Arcane (e al quarto Komi can't communicate): nel 2021 Netflix ha asfaltato la concorrenza, offrendo prodotti di altissimo livello (alla faccia mia, che la critico sempre per il livello mediobasso della roba che propone)
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Re: Strappare lungo i bordi di Zerocalcare
Penso che sia un'opera che meriterebbe di essere vista e apprezzata anche all'estero perché è di una profondità e di una bellezza veramente incredibili. Purtroppo è una mia mancanza ma non ho mai letto niente di zero, tuttavia dopo questa serie recupererò sicuramente perché mi ha veramente lasciato il segno.
Re: Strappare lungo i bordi di Zerocalcare
Storie Gotiche, del Terrore e del Mistero
antologia di opere ispirate alla paura dell'ignoto
Nella ricerca di un tema che potesse risultare gradito a più autori, ci è sembrato infine appropriato proporre un'antologia di opere il cui fattor comune fosse il brivido. Un termine per molti versi ingannevole, almeno quanto lo sono certe credenze e immagini che la ragione volutamente ignora, o perfino deride. Eppure, l'ignoto ci aspetta al varco, silenzioso e paziente, per catapultarci nello strapiombo degli incubi o nel vortice di ansie e desideri repressi.
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Ida Dainese, Francesca Paolucci, Marcello Rizza, Fausto Scatoli, Annamaria Ricco, Francesco Cau, Valentino Poppi, Mario Flammia, Essea, Umberto Pasqui, Enrico Teodorani, Roberto Masini, Maria Perrella, Giacomo Baù, Eliseo Palumbo, Selene Barblan, Stefano Bovi, Ibbor OB, Andrea Teodorani, Simona Geninazza, Lidia Napoli, Mario Malgieri, Michele Silvi, Ida Daneri, Alessandro Mazzi.
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Fungo più, fungo meno...
Nessuno li ha mai raccontati in maniera avvincente.
Cosa può accadere se una élite di persone geneticamente Migliore si accorge di non essere così perfetta come crede?
Una breve storia di Fantascienza scritta da Carlo Celenza, Ida Dainese, Lodovico Ferrari, Massimo Baglione e Tullio Aragona.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Gara 4 - Ciak, si gira!
A cura di DaFank.
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La Gara 43 - Cantami, o diva...
A cura di Antonella Pighin.
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Gara d'estate 2019 - La madre del prescelto, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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