Mia figlia è una zoccola
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Re: Commento
Grazie per il commento! Non sono uno scrittore e non voglio diventarlo, quindi quando scrivo lo faccio come mi viene in quel momento. Finora ho pubblicato qui nelle gare racconti di fantascienza, gialli, ora questo mainstream. Cerco solo di adeguare la scrittura al contenuto... L'"Elevazione di tono" non era voluta: pensavo solo a quei tipi che fanno quelle cose per dare un tono alla propria casa solo perché l'hanno vista in qualche rivista per sciampiste (con tutto il rispetto per le sciampiste, che qua ti fucilano se non rispetti il politicamente corretto..)!Stefano M. ha scritto: ↑14/01/2022, 12:02 Il punto nettamente a favore è la completa mancanza di retorica nella storia; storie del genere sono spesso intrise di negatività, brutture come violenze e sfruttamento, patimenti, ecc…. Ma siamo proprio sicuri che è sempre davvero così? Il racconto ci dà, nella sua ironia, un’ipotesi completamente diversa, un lavoro come un altro. La trama forse poteva essere condensata un po’, ma nel complesso regge e il sorpresa finale è divertente, forse non inaspettata; il punto focale è che nemmeno il marito viene scalfito dalla cosa! Scrittura colloquiale, che forse non consente di mostrare tutte le abilità della scrittura, ma adeguata al tenore dello scritto; solo qualche piccola “elevazione” di tono (come “un muro pitturato di blu cobalto e non capisci perché hai l’impressione che ci sia qualcosa che non va”) non so quanto voluta.
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Re: Commento
Grazie del commento! Sì, è pura evasione, null'altro. Ma senza dimenticare che c'è gente che con la prostituzione (purtroppo!!!) ci manda i figli a scuola e anche all'università. Anche a me piacerebbe un mondo bello e perfetto, ma non esiste, almeno per il momento.Messedaglia ha scritto: ↑22/01/2022, 10:05 La lettura scorre fluida e piacevole, l'inaspettato finale è molto divertente e chiude la storia in modo confacente al tono generale del racconto. L'autore affronta con ironia e leggerezza, senza scadere nella volgarità e nella retorica, un tema di per sé scottante. In sintesi, una lettura di pura evasione. Voto 4.
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Re: Commento
Grazie del commento! Spero che nel frattempo tu abbia riletto il racconto e ti sia confermato nel giudizio; e spero che sia andato a leggere qualche altro raccontino che ho messo qui su (la vanità è… scrittore, anzi BravoScrittore! ahahahah!). A parte gli scherzi, sono contento che hai apprezzato il mio testo e che ti abbia fatto passare due minuti di leggerezza.Sandro Dilaghi ha scritto: ↑31/01/2022, 6:19 Ciao Temistocle, complimenti.
Ora che scrivo il commento sono passati un po' di giorni da quando l'ho letto per la prima volta. Ma subito dopo averlo letto ero andato a dormire pensando: "Cazzo, che bel racconto… allora là fuori ce n'è di gente che mi da merda". Non so, secondo me non c'era neanche bisogno di dirlo che era tratto da una storia vera, anche se comunque penso sia proprio la trama il fuoco del racconto. Ma nulla toglie al modo in cui l'hai raccontato e allo sguardo che hai messo tu sulla vicenda. Andrò a leggere qualcos'altro di tuo. Però aspetta, devo anche leggere gli altri racconti in gara!
Mi è piaciuto il pezzo sul muro blu cobalto. Che ha di male un muro blu cobalto?
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Re: Commento
Questa è la terza gara a cui partecipo e ho lasciato un altro paio di racconti on line su questa piattaforma, quindi se vuoi puoi soddisfare la tua 'speranza'. Grazie per il commento "ridere di cuore": evidentemente si riesce ancora a distinguere un racconto senza pretese da un trattato sul meetoo o sul politicamente corretto.Domenico Gigante ha scritto: ↑31/01/2022, 14:28 Grazie Temistocle! Una storia che mi ha fatto veramente ridere di cuore. Non sono così "moderno" come i tuoi personaggi, ma li ho trovati cmq credibili nella loro vicenda familiare molto alternativa. Scritto molto bene. Spero di leggere qualcos'altro di tuo. A presto!
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Re: Commento a Mia figlia è una zoccola
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Mi sembra adeguato il tono del narratore, colloquiale e informale, anche se, come padre e marito, è fin troppo accomodante nell'accettare l'attività delle donne di casa, ma ci sta, visto lo stile del racconto.
Rivedrei qualcosa nella punteggiatura e alcuni termini: élite, chissà chi, tranquillizzai.
Mi è piaciuto, hai trovato un modo leggero per narrare di un tema spinoso.
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Re: Commento a Mia figlia è una zoccola
Grazie per il commento e, soprattutto, per l'accostamento quanto meno memorialistico ai tempi che furono del cinema italiano. "un registro leggero e divertente" era proprio quelo che volevo mettere nel racconto e vedo di esserci riuscito.Nunzio Campanelli ha scritto: ↑15/02/2022, 18:10 Bel racconto, scritto con un registro leggero e divertente, che sia lascia leggere senza stancare. L'argomento, non certo una novità, mi ha riportato alla mente un film degli anni 70, "In nome del popolo italiano, di Dino Risi, dove una coppia di maturi artisti di strada denuncia alla polizia la scomparsa della figlia, dalla quale erano mantenuti, che per l'appunto era una escort.
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Re: Commento
Grazie del commento e dei suggerimenti. Il tema diventa spinoso se ragioniamo con i criteri odierni, dove ogni cosa deve essere vagliata dall'inquisizione dell'intellighenzia culturale dominante. Se invece si ragione coi termini della realtà, senza paraocchi ma anche senza chiudere gli occhi, c'è più probabilità di fare un discorso serio e sensato. Scusami per lo sfogo, forse inopportuno su questa piattaforma...Roberto Bonfanti ha scritto: ↑17/02/2022, 22:52 Il racconto è divertente, viene naturale accostarlo al filone della commedia italiana anni '70, nonostante tu ti sia ispirato a una storia vera.
Mi sembra adeguato il tono del narratore, colloquiale e informale, anche se, come padre e marito, è fin troppo accomodante nell'accettare l'attività delle donne di casa, ma ci sta, visto lo stile del racconto.
Rivedrei qualcosa nella punteggiatura e alcuni termini: élite, chissà chi, tranquillizzai.
Mi è piaciuto, hai trovato un modo leggero per narrare di un tema spinoso.
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Re: Commento
Sì, si rifà al parlare di chi non ha molta cultura ma vuole parlare in una specie di linguaggio forbito.Mithril ha scritto: ↑21/02/2022, 2:07 È molto scorrevole e scritto bene, ironico e leggero. Dal mio punto di vista, forse un po' di conflitto almeno interiore e passeggero uno dei personaggi avrebbe potuto attraversarlo, ma capisco che sarebbe andato contro le intenzioni. Il continuo ritorno di "Monica, mia moglie" è un vezzo per caratterizzare la parlata?
Il mio era un modo 'leggero' di affrontare l'argomento, quindi solo una nazzarazione senza risvolti psicologici o morali.
Grazie del commento!
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Re: Commento
Non ho voluto dare alcuna connotazione morale alla storia, tanto è vero che il titolo dice 'zoccola', come vengono chiamate in alcune zone d'Italia, non 'prostitute' o altro...FraFree ha scritto: ↑01/03/2022, 20:02 Sarò sincera, seppure ironico, non ho gradito questo modo "idilliaco" di trattare la prostituzione. Ho lavorato in una casa protetta, dove venivano ospitate delle ragazze minorenni tolte dalla strada con retate della polizia e ho avuto modo di vedere la perniciosità di tale sfruttamento: ragazzine devastate fisicamente e psicologicamente. Credo non sia una scelta, se non in rarissimi casi, ma una costrizione, quella di fare la zoccola.
Pur senza ricorrere ai soliti esempi dei film italiani anni '70, ci sono diverso esempi in letteratura e cinematogafia di donne che hanno fatto della prostituzione (d'alto bordo) o della propria libertà sessuale il loro modo di vendicarsi del maschio o della società repressiva.
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E sai anche gettare uno stranimento nel lettore. Se questo era l'effetto che volevi ottenere, ci sei riuscito senza dubbio.
Ma tutto questo per mantenere un tenore di vita? Nemmeno mi piace la connotazione geografica del narratore, era necessaria?
Insomma, capisco cosa vuoi dire, ma forse hai giocato un po' troppo con l'innocenza del narratore, rischiando la tenuta di tutto il racconto.
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Re: Commento
Anzitutto grazie per il commento e per il voto.Marino Maiorino ha scritto: ↑16/03/2022, 17:37 Devo darti un ottimo voto perché innegabilmente sai scrivere bene, nulla da eccepire.
E sai anche gettare uno stranimento nel lettore. Se questo era l'effetto che volevi ottenere, ci sei riuscito senza dubbio.
Ma tutto questo per mantenere un tenore di vita? Nemmeno mi piace la connotazione geografica del narratore, era necessaria?
Insomma, capisco cosa vuoi dire, ma forse hai giocato un po' troppo con l'innocenza del narratore, rischiando la tenuta di tutto il racconto.
Non so se la letteratura (quella seria!) debba raccontare o giudicare. Forse un saggio sulla prostituzione, o su altro, potrebbe anche dare un giudizio; ma un raccontino di second'ordine come il mio potrebbe anche fermarsi ad una descrizione divertita. Non sto a ripetere tutto quello che è stato scritto da altri e da me qui sopra nei commenti… Senza neanche accostarmi agli esempi che riporterò, ma mi viene in mente "Petrolio" di Pasolini e la scena in cui Carlo (mi sembra si chiamasse il ragazzo) sodomizza la madre in bagno e, se non sbaglio, anche con dovizia di particolari; o il classico d'annata "Porci con le ali", pieno di scene non molto caste, per così dire.
Ma capisco la tua riflessione.
Grazie ancora.
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Re: Mia figlia è una zoccola
Creiamo cose di second'ordine quando crediamo che il nostro pubblico sia di second'ordine, o ci proviamo. La nostra classe (nel bene e nel male) trapela sempre, e il tuo racconto NON è di second'ordine. Tu stesso, d'altronde, per citare Pasolini, che all'epoca lo capivano in due: uno era lui, e l'altra la madre giusto perché "'a mamma capisce pure a 'o figlio muto"...
È una goliardata, te lo concedo, e da questo punto di vista mi ha pure divertito. Farlo differente? NO! E dai, ci perderebbe tutto.
È che alcune cose sono così, perfette nella loro limitatezza (intesa come mancanza di pretese), che è la loro natura. Ci sono quelli che spingeranno per aspirare sempre al massimo (che noia, mi ci metto io!), io riconosco piuttosto che ogni cosa ha il suo valore per quello che è e non per quello che avrebbe potuto essere. Il tuo racconto è così: la sua natura è irriverente, ma per tenere alta questa sua vena irriverente (a mio personale gusto) rischia quello di perdere a tratti tenuta perché sfocia nel paradossale, tutto qui.
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Le radici del Terrore
Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano
Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.
Contiene opere di: Silvano Calligari, Enrico Teodorani, Rona, Lellinux, Marcello Colombo, Sonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, Umberto Pasqui, Eliseo Palumbo, Carmine Cantile, Andrea Casella, Elena Giannottu, Andrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, Angela Catalini, Francesca Di Silvio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.
Vedi ANTEPRIMA (2,02 MB scaricato 239 volte).
La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
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A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
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IperStore - il lato oscuro dello Shopping
È il giorno dell'inaugurazione di un supermercato, uno davvero grande, uno iper, uno dei tanti che avrete voi stessi frequentato e arricchito. Durante questa giornata di festa e di aggregazione sociale, qualcuno leggerà un dattiloscritto ancora inedito il cui contenuto trasformerà l'impossibile in normalità.
"...come se dal cielo fosse calata la mano divina di un Dio stanco e dispiaciuto dei propri errori, o come se tutte le altre grandi divinità finora inventate dal Genere umano per compensare la propria inconsapevole ignoranza tribale e medievale verso i misteri della Natura e della Vita, si rivoltassero ai propri Creatori e decidessero di governare le loro fantasie".
La storia è leggermente erotica, vagamente fantasy, macchiata di horror e forse un po' comica.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
GrandPrix d'inverno 2021/2022 - Recitando i miei versi a uno sconosciuto - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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Gara d'inverno 2018-2019 - La soffitta, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2013 - (a colori)
A cura di Tullio Aragona.
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