Frammenti di una morte (2 novembre 1975)
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Frammenti di una morte (2 novembre 1975)
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Re: Frammenti di una morte (2 novembre 1975)
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni dei GrandPrix poetici.
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Re: Frammenti di una morte (2 novembre 1975)
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Commento a Frammenti di una morte (2 novembre 1975)
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Re: Commento a Frammenti di una morte (2 novembre 1975)
Nuovoautore ha scritto: ↑20/03/2022, 22:29 Di solito non leggo le poesie, ma ho deciso di leggerne qulcuna, prima di decidere se postare una mia pseudo-poesia. E se devo essere sincero, questa tua sulla morte di Pasolini mi ha davvero colpito. Mette i brividi, fotogrammi di un dramma, con una chiusa che ti arriva come un diretto (Il sangue, perdio! Anche il sangue.). Bravo. Voto 5
Nunzio Campanelli ha scritto: ↑21/03/2022, 8:46 Abbiamo perso un poeta, e un poeta dovrebbe essere sacro. Così disse Moravia a funerali. La tua poesia mi piace molto, un po' gli somiglia (a Pasolini), durezza che affiora in più punti e sofferenza, come la sua maschera dai tratti affilati. Personalmente cambierei un paio di termini dal taglio giornalistico. Ma questa e' mia opinione. Voto5
Francesco Pino ha scritto: ↑21/03/2022, 10:56 Complimenti per la scelta del tema, pero non so… questo lavoro mi piace e non mi piace; secondo me è un testo tra alti e bassi.
Parti bene, poi le ultime due righe della strofa le trovo cosi' cosi'. C'è un'impennata con la lucertola sul volto, ma la seconda strofa la trovo "debole" e non riesco ad apprezzarla molto. Bene di nuovo la terza strofa, mi piace la scelta delle immagini. Il finale invece non mi piace per niente, per i miei gusti sarebbe stato meglio chiudere con le due belle righe sulle ossa spezzate il sangue rabbioso.
Gabriele Pecci ha scritto: ↑21/03/2022, 17:30 Ciao Domenico, avevo già letto la poesia sul sito, immagini crude che arrivano dirette, conosco poco le opere di Pasolini, ma leggendo il tuo testo ho voglia di recuperare a questa mancanza. Voto 5 senza se e senza ma.
Angelo Ciola ha scritto: ↑21/03/2022, 18:22 Tema tornato di attualità in questo periodo in cui ricorre il 100 anniversario della nascita di Pasolini. Un grande personaggio la cui voce si è drammaticamente spenta troppo presto. E la tua poesia riesce a trasmettere questo dramma in modo efficacie e sentito. Bella e piacevole anche da leggere.
Eleonora2 ha scritto: ↑21/03/2022, 19:47 Testo che dimostra la tua sensibilità. Ho votato 4 e da te... me lo sarei aspettato, alla faccia del sondaggio! Avrei tenuto lo stesso tono personale - per intenderci gli ultimi versi sul sangue - che ha colpito il tuo animo, raccontando di meno i fatti, puntando più sullo sconcerto, tuo, di un simile episodio. Secondo me, avrei mirato di più ad esprimermi.Comunque un bel...pezzo!
Scusate se non rispondo a tutti singolarmente, ma sono più interessato a leggere le vostre cose. Grazie mille per i complimenti e per le critiche (che sono sempre utili).FraFree ha scritto: ↑21/03/2022, 20:09 Ho apprezzato questo tuo rievocare, con liricità, il quadro graffiante della morte di Pier Paolo Pasolini. Una notte di violenza, che a distanza di quasi 47 anni, non vede ancora chiarezza e giustizia. E probabilmente mai ne vedrà. Veramente, un buon lavoro.
Fra
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Re: Commento
Grazie mille a tutte e due per i commenti. Non so se "La prima parte mi ha ricordato alcune poesie che leggevo a scuola." la devo interpretare come una cosa positiva o negativa. Credo più la secondaLaura Traverso ha scritto: ↑23/03/2022, 13:17 Ciao Domenico, e si il periodo è adatto per ricordare i 100 anni dalla nascita del personaggio citato. Il fatto, avvolto tutt'ora da parziale mistero, fu atroce. Hai saputo esprimere al meglio tutto l'orrore di quella tragica notte. Bravo.
Vabbé! Le critiche servono a crescere. Grazie ancora!
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Qualche anno fa, complice un viaggio di lavoro dalle parti di Casarsa, con un amico videomaker, abbiamo realizzato un breve video commemorativo che puoi trovare qui: https://www.youtube.com/watch?v=5we6lJKn2K0&t=30s
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Re: Commento
Ma che bello! Sono anni che desidero andare sulla tomba di Pasolini. Sono stato tante volte all'Idroscalo (abito a Roma), ma non c'è mai stata l'occasione di arrivare fin lassù. Ti invidio!Roberto Bonfanti ha scritto: ↑25/03/2022, 19:12 Eh beh, c'è poco da dire, bella e terribile come la fine di PPP, una faro intellettuale che ci manca tanto.
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Re: Commento
Grazie per l'apprezzamento! Mi fa molto piacere che ti sia piaciuta.Piramide ha scritto: ↑27/03/2022, 18:43 Poesia delicata e drammatica sulla morte di una delle più affascinanti, autorevoli, enigmatiche e particolari figure intellettuali del Novecento, ma anche della storia italiana in generale. Un personaggio così originale ed irraggiungibile non poteva che andarsene avvolto da un alone di mistero. La tua poesia lascia questa inquietudine nel lettore. Mi è piaciuta. Voto 4.
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Re: Commento
Ciao Namio! Sì, mi sono soffermato sulla morte in modo quasi didascalico. La poesia è nata dagli ultimi versi, che sono usciti per caso nel dormiveglia. Sono sempre rimasto colpito da quella morte, così improvvisa e brutale e misteriosa. Sarà che io sono nato il 2 novembre 1975, il giorno dei morti, e quel giorno me lo sento addosso come uno strano peso.Namio Intile ha scritto: ↑29/03/2022, 16:32 I versi mi paiono ben strutturati con sillabe e accenti regolari, come le strofe. Ritraggono con efficacia la morte del poeta, forse dell'ultimo intellettuale, libero e lucido, italiano. Ma l'immagine che provi a restituire nel complesso mi ha dato l'impressione di essere un po' didascalica, un po' troppo scena del delitto, con quel riferimento ai pneumatici, all'Idroscalo, alle porti senza rete, al corpo lacerato. Ti sei fermato proprio sul luogo dell'omicidio e su come il cadavere fu ritrovato. Ahimé, ricordo quel giorno e il telegiornale che diede la notizia, e avrei preferito dei versi sulla sua vita piuttosto che sulla sua morte, su ciò che ha significato la sua opera, ma anche la sua morte. Rimane comunque un'ottima lirica, particolare, che si discosta dalla folla delle altre.
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Re: Commento
Grazie mille Cristiano!Cristiano Vaccarella ha scritto: ↑30/03/2022, 23:58 Voto 5. Sì, il massimo. Uno dei migliori omaggi a uno dei più grandi uomini di cultura che l'Italia abbia mai avuto. Niente da eccepire, contenuto scorrevole e lineare, emozioni travolgenti, struttura impeccabile. Fantastico!
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devo dire che la composizione pare molto sentita e partecipata.
però sarà per il fatto che non sono poeta e men che meno intenditore, ma quello che l'autore vuole trasmettere mi arriva solo in parte.
il tema è delicatissimo, come tanto altri affrontati in questo step, e l'idea è sicuramente ottima.
sono io ad avere difficoltà di ricezione, a quanto pare.
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Re: Commento
Grazie mille Fausto per il tuo commento!Fausto Scatoli ha scritto: ↑02/04/2022, 13:51 non ho letto i commenti precedenti proprio per non venirne condizionato.
devo dire che la composizione pare molto sentita e partecipata.
però sarà per il fatto che non sono poeta e men che meno intenditore, ma quello che l'autore vuole trasmettere mi arriva solo in parte.
il tema è delicatissimo, come tanto altri affrontati in questo step, e l'idea è sicuramente ottima.
sono io ad avere difficoltà di ricezione, a quanto pare.
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Re: Commento
Grazie! Sì, hai ragione: come muore un uomo è importante. Può dire molto della sua vita. E nel caso di Pasolini sembra esserci una vita intera nella sua morte, tante sono le strade che si sono diramate da quel mattino di novembre all'idroscalo di Ostia e che hanno indagato l'intera sua esistenza. Grazie ancora!
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Una poesia in ricordo a Pasolini di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita. Tre strofe, ciascuna di otto versi, con un climax ascendente sino ad arrivare a un'altezza vertiginosa, che purtroppo hai troncato aggiungendo… anche il sangue. Esagerando nelle ripetizioni. L'aggettivo di irsuto al ginepro non mi è piaciuto ( mi dà l'idea di barba incolta, mentre se avessi messo solo 'irto' sarebbe stato più efficace per una pianta regale come il ginepro) "Un'impietosa lucertola salìDomenico Gigante ha scritto: ↑20/03/2022, 20:02 Ti venni a cercare
in un deserto idroscalo
tra le sabbie di irsuto ginepro
vicino all'agonia di un mare.
La malinconica alba autunnale
illuminava il tuo sguardo stupito.
Giaceva il tuo corpo informe,
lacerato da mille contraddizioni.
Un'impietosa lucertola salì
a troneggiare sul tuo volto.
«Sono stato razionale
e sono stato irrazionale
fino in fondo» dicesti,
mentre un grigio mattino
si riempiva tutto intorno
di una morbosa umanità.
Ma la notte ti sorprese:
due sguarnite porte
su un campo di pallone,
un solco di pneumatici,
il frastuono di ossa spezzate
e il sangue rabbioso.
Il sangue, perdìo!
Anche il sangue.
Roberto Freno, Ritratto di P. P. Pasolini, 2004, olio su legno, 82x82CM
a troneggiare sul tuo volto" troneggiare non so perché mi urta, in fin dei conti una lucertola più che troneggiare è indifferente. «Sono stato razionale e sono stato irrazionale fino in fondo» pure questa frase che forse è di Pasolini la trovo fuori luogo… è stato come siamo tutti un po' terra un po' cielo… per il resto idea intelligente, scorrevolezza, termini eleganti e altri duri e rabbiosi creano un bel ritmo e soprattutto in poche righe poetiche hai raccontato la morte del poeta con molta efficacia.
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Re: Commento
Ciao Paola! Ti ringrazio molto della tua attenta analisi del testo, che esige un altrettanto ampia risposta.Paola Tassinari ha scritto: ↑05/04/2022, 14:07 Una poesia in ricordo a Pasolini di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita. Tre strofe, ciascuna di otto versi, con un climax ascendente sino ad arrivare a un'altezza vertiginosa, che purtroppo hai troncato aggiungendo… anche il sangue. Esagerando nelle ripetizioni. L'aggettivo di irsuto al ginepro non mi è piaciuto ( mi dà l'idea di barba incolta, mentre se avessi messo solo 'irto' sarebbe stato più efficace per una pianta regale come il ginepro) "Un'impietosa lucertola salì
a troneggiare sul tuo volto" troneggiare non so perché mi urta, in fin dei conti una lucertola più che troneggiare è indifferente. «Sono stato razionale e sono stato irrazionale fino in fondo» pure questa frase che forse è di Pasolini la trovo fuori luogo… è stato come siamo tutti un po' terra un po' cielo… per il resto idea intelligente, scorrevolezza, termini eleganti e altri duri e rabbiosi creano un bel ritmo e soprattutto in poche righe poetiche hai raccontato la morte del poeta con molta efficacia.
1) Sulla tripla ripetizione di "sangue" forse hai ragione che sia un po' forzata, ma mi piaceva rendere in qualche modo l'impressione di orrore che fece il cadavere di Pasolini, quando fu ritrovato. Tutti lo descrissero come letteralmente coperto di sangue e quasi irriconoscibile. Ho forzato, quindi, l'immagine oltre misura.
2) L'aggettivo "irsuto" dovrebbe restituire l'idea di degrado dell'idroscalo, che all'epoca era estrema periferia di Roma, pieno di baracche. Anche "irto", però, è molto bello.
3) La lucertola richiama l'inesorabile ciclicità dell'esistenza (nascita, morte e rinascita), a cui nessuno può sfuggire, neanche il poeta. Ma è anche simbolo di resurrezione e, da qui, di immortalità. Per questo l'ho vista più troneggiare sulla morte, che essere indifferente.
4) «Sono stato razionale e sono stato irrazionale fino in fondo» è una citazione di una poesia di Pasolini (da cui, per altro, ho tratto ispirazione per il titolo della mia poesia). Hai ragione a dire che tutti noi siamo un po' luce e un po' tenebre. Però, al contrario di Pasolini, non lo siamo quasi mai "fino in fondo". Ed è proprio questo carattere pasoliniano che lo rende unico (i suoi libri, le poesie, i film e i saggi denotano tutti un conflitto tra estremi).
Spero di averti risposto in modo esauriente. Grazie ancora per l'eccellente commento.
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l'assurdità e la violenza estetica.
Questo rende l' orrore della scena esprimendo emozioni sullo sfondo della stessa.
Io la vedo così e la trovo efficace.
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Re: Commento
Grazie del commento! Effettivamente l'intento era quello di restituire nel medesimo tempo l'immagine della morte violenta, ma trasfiguando la sua crudeltà in simboli.
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Re: Commento
Grazie mille per il commento e per il voto! Sì, l'immagine della donna che urla è probabilmente verosimile. Fu in effetti una donna a scoprire il cadavere di Pasolini all'idroscalo. Inizialmente lo aveva scambiato per immondizia. Una scena allucinante. Grazie ancora!MChiara ha scritto: ↑24/04/2022, 15:23 mi è piaciuta l'idea di parlare della morte di Pasolini senza mai nominarlo. Solo la parola "idroscalo" rimanda a quel momento. mi e' anche piaciuta l'alternarsi di tre sensazioni diverrse: il dramma dell'intellettuale che muore, il disinteresse della lucertola e la reazione isterica della gente che pensa solo al sangue. nell'ultima scena sembra di vedere una donna con le mani in testa che urla "quanto sangue!".
Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2019 - (in bianco e nero)
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GrandPrix d'estate 2023 - Neve (Searching for Life) - e le altre poesie
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La Gara 24 - Andate tutti all'Inferno!
A cura di Alessandro Napolitano e Giovanni Capotorto.
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Le radici del Terrore
Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano
Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.
Contiene opere di: Silvano Calligari, Enrico Teodorani, Rona, Lellinux, Marcello Colombo, Sonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, Umberto Pasqui, Eliseo Palumbo, Carmine Cantile, Andrea Casella, Elena Giannottu, Andrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, Angela Catalini, Francesca Di Silvio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.
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Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta, Lorenzo Pompeo, Claudio Lei, Nunzio Campanelli, Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, Sonia Piras, Umberto Pasqui, Desirée Ferrarese.
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Mai Più
Antologia di opere grafiche e letterarie aventi per tema il concetto del MAI PIÙ in memoria del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, di AA.VV.
Nel 2018 cade il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, perciò abbiamo voluto celebrare quella follia del Genere umano con un'antologia di opere grafiche e letterarie di genere libero aventi per tema il concetto del "mai più".
Copertina di Pierluigi Sferrella.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Alessandro Carnier, Romano Lenzi, Francesca Paolucci, Pasquale Aversano, Luisa Catapano, Massimo Melis, Alessandro Zanacchi, Furio Bomben, Pierluigi Sferrella, Enrico Teodorani, Laura Traverso, F. T. Leo, Cristina Giuntini, Gabriele Laghi e Mara Bomben.