Giuda
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Ti prego, rivedi la punteggiatura e continua il racconto. Io credo che sai come finisce: come tutti sappiamo anche se per motivi diversi (in questa versione) da quelli che ci hanno insegnato.
Il tradimento: nessuno ha veramente tradito se non ha tradito sé stesso. Se non tradisci te stesso hai solo approfittato della dabbenaggine altrui. Tradire implica ordire una trama nella quale crei una falsa immagine di te che dovrai poi distruggere. "Sono tuo amico", "sono il tuo amante", e sapere che non è vero.
Perciò, per favore, tira fuori il meglio che hai da mostrare, e termina questo racconto.
Racconti alla Luce della Luna
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Re: Giuda
In effetti io amo l'altra faccia della Luna, della storia e delle persone.
Ho scoperto cose che non sapevo
e questa è una cosa buona.
Quello che io volevo significare attraverso il racconto è l' eterna vita di Dio e, quindi, la probabilità che Giuda ne sia stato graziato.
Lui ha visto Cristo vivo con le mani sanguinanti ancora prima che morisse: Cristo Signore del Tempo,
dello Spazio, della vita che non è neppure sfiorata dalla morte!
Se Giuda riesce a capire questo, i sensi di colpa non hanno più senso perchè lui non ha ucciso nessuno.
Questo aggiunto al fatto che lui si
è fatto vittima delle scritture diventando "il traditore" mentre Gesù è "il Trionfatore Finale"
Tutte e due in qualche modo "attori" di un dramma storico che ha cambiato il mondo,ecco perchè li ho avvicinati nel mio racconto.
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E se proprio Cristo avesse concesso a Giuda il grande onore di tradirlo e per primo di morire per Lui? Mah, mai lo sapremo.
E io lascio volentieri la domanda agli appassionati del genere.
Il racconto francamente non mi ha lasciato molto, sul finale sembra appunto che Cristo accolga Giuda con sé come se fosse stato proprio lui a indurlo al tradimento; tuttavia il tema rimane affascinante e apprezzo chi riesce a scriverci a proposito.
Dal punto di vista formale ho trovato molte sviste: discorsi diretti mal segnati, vocativi non accompagnati da virgole, virgole senza spazi successivi e altre amenità del genere comunque facilmente rimediabili.
Insomma, spero di rileggerti.
Re: Giuda
L' amore cristiano è sostanzialmente incondizionato, materno più che paterno, in contrasto con quello condizionato dell'Antico Testamento.
Quindi il perdono di Cristo va visto solo in questo senso.
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Re: Giuda
Quindi nella tua versione, a prescindere da quanto fatto, Giuda viene perdonato. Allora nessuno sarà mai condannato, e a prescindere da quanto praticato in vita il Paradiso attende tutti. È un sollievo.
Re: Giuda
in cui non dò nessuna risposta definitiva se non l' applicare alla lettera l'amore incondizionato proposto da Cristo, tutto qui.
Non lo faccio per altri scopi, deduco che, applicandolo si può arrivare al perdono di Giuda da parte di Cristo.
Per fare questo non c'è bisogno neppure di essere cristiani, basta ragionare in quei termini in modo logico e conseguente.
Inoltre, anche Gesù non è privo di contraddizioni:quando insulta scribi e farisei non mi pare mosso da amore per il "nemico" e perdono.
In un' altra occasione, dopo aver miracolato il cieco, dice ai suoi critici: "io sono venuto per ridare la vista ai ciechi e per toglierla a quelli che credono di vedere"
Allora loro rispondono:" cosa vuoi dire? Che noi giusti siamo ciechi?"
E lui, IMPAREGGIABILE :"Se voi foste ciechi non avreste colpa ma siccome dite di vedere la vostra colpa rimane"
Papale papale: Cristo ha steso questo genere di mondo in un modo che il mondo non ha ancora ben capito!
Sulla croce dice: " Padre, perdona loro perchè non sanno quello che SI fanno"
Perchè dice questo?
Perchè lo sbaglio più stupido fatto
allora fu proprio crocifiggere Cristo.
Eppure lui aveva detto che, morendo sulla croce, avrebbe redento tutti quanti!
Allora,perchè mai dire "non sanno quello che SI fanno..." nel momento in cui facevano quello che poi li avrebbe redenti?
Questo non l'ha ancora capito nessuno: crocifiggendo Cristo hanno fatto una c....a pazzesca che li ha inchiodati loro per sempre sulla croce.
Non avrebbero dovuto farlo e l'hanno fatto: SI sono tirati la zappa sui piedi perchè, in realtà, la soluzione sarebbe stata il non ucciderlo e loro l'hanno rifiutata!!!
Allora, siccome questo commento non è un racconto ho spiegato gli aspetti religiosi che mi interessava spiegare.
Io potrei essere ateo, agnostico o credente, il discorso non cambierebbe di un mm
Questa è la forza e il mistero di Cristo, non quello della scolastica o dell'ateismo.
Io dico che, se quello è stato il mettere alla prova l' umanità, essa ha fallito completamente nei due sensi: idealizzare la sua morte e resurrezione da un lato e dall' altro, averlo ucciso.
Due sbagli madornali che segnano l'umanità ancora oggi.
Gesù, quella notte, diceva : " Padre allontana da me questo calice"
Il Padre taceva.
Sulla croce Gesù grida:"Padre,perchè mi hai abbandonato?"
E il Padre tace.
Perchè tace?
Perchè aspetta fino all'ultimo che gli esseri umani capiscano e intervengano,ma loro non lo fanno.
Quello è il peccato mortale vero dell'umanità, peccato che Dio ha perfino insegnato ad evitare quando l'angelo ferma il coltello di Abramo!
Allora,ho ragione vero?
Per questo l'umanità si è autodannata, dimostrandosi quella che è!
A questo punto, o subentra il perdono di Cristo per miliardi di Giuda o sono guai per tutti quanti:per questo ho scritto il racconto del perdono di Giuda!
È una metafora e io ho deciso di svelarvela ora, era ora che qualcuno la rivelasse no?
Bene, buona notte!
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Re: Giuda
Mi piace rovesciare la tradizione e i tradizionalisti, se fossi un paleontologo butterei via i fossili!
Siccome non si può, per intanto, buttare via i fossili umani e non umani , mi limito a mandarli all'inferno letterariamente!
Non è stato facile scrivere qu
Intanto ho scritto la seconda parte, per un po' aspetto.
- Alberto Marcolli
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commento : Giuda
Per quanto riguarda la forma rivedere senz’altro la punteggiatura.
Il mio voto è 3 in omaggio al proposito, in parte riuscito, di affrontare nella settimana santa un tema così impegnativo.
Re: Giuda
Ha accettato e ha pagato il prezzo della scelta.
Se non avesse accettato le cose sarebbero andate diversamente: in meglio?In peggio?
Chissà...
Personalmente io non amo questo genere di tragedie anche perchè, conoscendo la Bibbia, leggo le frasi di Qoelet, profeta minore:"in verità, ragionando di conseguenza, possiamo dire che questo mondo è tutto vanità"
Se questo mondo è "tutta vanità" , cioè vacuità, illusioni, a che pro morire per salvarlo?
Poi c'è un'altra bella frase:" dice il Signore:io non voglio sacrifici e dolore ma solo opere d'amore!"
Allora...che dire d'altro?
Giuda avrebbe fatto bene a "tagliare la corda" con i trenta denari fuggendo da Gerusalemme senza baciare nessuno!
Papale papale.
Forse Cristo sarebbe dovuto entrare in città camminando in punta di piedi come aveva fatto con l'acqua
evitando lo scontro frontale e la violenza verbale ma anche non verbale nel tempio.
Secondo me avrebbe ottenuto un consenso maggiore e un seguito più produttivo sul piano dell' insegnamento etico e della riforma della legge ebraica.
Hitler avrebbe fatto meglio ad accontentarsi della Germania ...
e via dicendo.
Più studio la storia più mi rendo conto che il protagonismo prima o poi prende tutti al laccio: il demone dell' uomo, come dicevano i greci, è il suo stesso carattere.Infatti, da un punto di vista psichiatrico, i protagonisti della storia erano quasi tutti dei "caratteriali" e chi conosce questa patologia sa quello che voglio dire!
Per ora il mio racconto resta tale e quale, penso vada bene così.
Quello che faranno i due protagonisti sarà una scelta loro, io.mi fermo qui.
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Il racconto è fantasioso e mi piace come hai inserito Barabba.
Hai messo insieme il buono e il cattivo, ne è uscito qualcosa di umano.Meno male!
- Laura Traverso
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- Tiziano Legati
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Mi piacciono questi racconti 'alternativi' e coinvolgenti che costringono il lettore a rivedere, da un altro punto di vista alcuni dei fondamenti della nostra cultura.
Molto bello
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Al contrario di quanto schematizza la tradizione, l' autore dimostra l'interconnessione tra bene e male.Propone una soluzione d'insieme che mi piace molto
La Gara 64 - L'amore e le sue sfumature
A cura di Massimo Tivoli.
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La Gara 19 - Un incipit da Re
A cura di Miriam Mastrovito.
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La Gara 8 - La vendetta dei cattivi
A cura di Miriam.
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Il Bene o il Male
Trenta modi di intendere il Bene, il Male e l'interazione tra essi.
Dodici donne e diciotto uomini hanno tentato di far prevalere la propria posizione, tuttavia la Vita ci insegna che il vincitore non è mai scontato. La Natura ci dimostra infatti che dopo un temporale spunta il sole, ma ci insegna altresì che non sempre un temporale è il Male, e che non sempre il sole è il Bene.
A cura di Massimo Baglione
Copertine di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Antonella Cavallo, Michele Scuotto, Nunzio Campanelli, Rosanna Fontana, Giorgio Leone, Ida Dainese, Angelo Manarola, Anna Rita Foschini, Angela Aniello, Maria Rosaria Del Ciello, Fausto Scatoli, Marcello Nucciarelli, Silvia Torre, Alessandro Borghesi, Umberto Pasqui, Lucia Amorosi, Eliseo Palumbo, Riccardo Carli Ballola, Maria Rosaria Spirito, Andrea Calcagnile, Greta Fantini, Pasquale Aversano, Fabiola Vicari, Antonio Mattera, Andrea Spoto, Gianluigi Redaelli, Luca Volpi, Pietro Rainero, Marcello Colombo, Cristina Giuntini.
Vedi ANTEPRIMA (455,65 KB scaricato 174 volte).
Intellinfinito
Questo libro è il seguito di "Un passo indietro". Come il primo, è autoconclusivo.
"Esistevano davvero, gli dèi. Ma non erano dèi. Non lo erano stati per un'oscura volontà divina, ma lo erano semplicemente diventati mediante un'accanita volontà terrena di sopravvivenza".
L'Evoluzione umana (e non) come non l'avete mai immaginata.
Un romanzo postumano e transumano che vi mostrerà un futuro che forse non tarderà a divenire.
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (597,84 KB scaricato 92 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta, Lorenzo Pompeo, Claudio Lei, Nunzio Campanelli, Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, Sonia Piras, Umberto Pasqui, Desirée Ferrarese.
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