Veleggiare correndo

Spazio dedicato alla Gara stagionale di primavera 2022.

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Laura Gallerani
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Veleggiare correndo

Messaggio da leggere da Laura Gallerani »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

A volte capita che la mente faccia una fotografia. Ciò che fa produrre lo scatto è un'emozione visiva molto forte. E' un clic per sempre, impresso nella memoria.

E' stata gioia pura, anche perché inaspettata.
Domenica, in quella bella mattinata di sole e vento, che mi trovava - come in un dejà vu - a ripetere i percorsi dei genitori, che non avrei mai pensato in vita mia di ripercorrere, se non altro per contrapposizione.
Camminavo veloce con amiche, un po' sconcertata da questo ambiente nuovo e vecchio nello stesso tempo.
A volte ci sono corsi e ricorsi. Strane e inspiegabili coincidenze, come appuntamenti obbligati e ineluttabili.
Gare podistiche (o camminate) nelle orecchie da anni, ora mi vedono presente.

So che c'eri anche tu...da qualche parte, perso nella moltitudine...me lo avevi anche detto che forse ci saremmo incontrati…
Non ci pensavo proprio in quel momento, intenta nel cammino e nelle chiacchiere.
E' stato uno schiamazzo a sorprendermi. Prima è arrivata la tua voce conosciuta, che strillava emettendo suoni improbabili e strani per farsi sentire e notare...in un attimo mi hai sorpassata correndo, saltellandomi attorno, leggero nel vento, allegro e sorridente come non mai, bello da morire, atletico e scanzonato...ed intanto, per un secondo, le nostre mani in alto si sono sfiorate e poi allontanate sempre di più e quasi avrei messo le ali per seguirti…proseguendo come in un volo, guardavi indietro verso di me e ridevi e ancora strillavi... sentivo il mio viso sorridente e ridente, colmo di questa visione e di questa sensazione esplosiva... poi subito sei sparito avanti veloce e in un momento sei scomparso dal mio orizzonte.
Intanto l'amica, nel sottofondo sommessamente diceva che nelle corse non ci si ferma mai.
Non importa... mi è bastato sentire il cuore in sussulto, oltre l'accelerazione per la camminata veloce. Sentire questo battere forte, questo sentirsi vivi e soddisfatti, perché lui, il cuore, sa che altri incontri ci saranno nei giorni a venire, ancora e ancora e che potrà avere ancora infiniti sussulti per te.
E perché sa che sei mon amour, con una barca di impegni, con una nave di incertezze e con una marea di difetti...ma mi piaci fino allo spasimo e null'altro conta allora che provare a veleggiare con te, finché avrò la forza per farlo.
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Domenico Gigante
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Messaggio da leggere da Domenico Gigante »

Cara Laura! Come anche nella poesia - e forse meglio - hai saputo dare materia al tuo universo emotivo. Mi è piaciuto molto questo tuo correre e rincorrere questo veleggiare dei tuoi sentimenti verso un altro troppo veloce e sfuggente, ma che non ha mancato di incontrarti e quasi invaderti con il suo entusiasmo, se pur per un istante. Brava!
Vorrei essere il mare che si muove per rimanere se stesso e più di tanto non lo sposta il vento. Fragile ma tenace.
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Marino Maiorino
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Ciao Laura,
mi è piaciuto moltissimo il tuo descrivere con tale grande realismo un innamoramento. Invidiabile!
La parte della critica letteraria mi costringe (non ne sentivo il bisogno) a farti osservare:
"So che c'eri anche tu" - Avrei usato l'imperfetto. Al presente può significare tre cose: che userai un presente storico (e non lo fai nel resto del racconto); che NON l'avresti visto (e invece...); la terza l'ho dimenticata mentre scrivo (eh, son fatto così).
"l'amica nel sottofondo" - erano amichE, poco più su, e sarebbe "IN sottofondo", altrimenti sembra il sottocoperta di una nave.
Ne finale tradisci l'occasione che hai creato: lei vede lui a una gara podistica (occasione annuale?) alla quale nemmeno voleva andare, è domenica, ma poi parli di altre occasioni nei giorni a venire come se si ripromettesse di rifare lo stesso cammino apposta per incontrarlo (senza gara?), di lui con una barca di impegni quasi fosse andato di fretta per i suoi impegni, magari lavorativi (nei giorni a venire). Insomma, forse ho male interpretato il peso di qualche elemento del racconto, ma l'impressione è che hai creato e fuso due diverse occasioni.
Un saluto!
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Tiziano Legati
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Mentre leggevo il racconto ho rivissuto una bellissima giornata di sole primaverile, cammino per la strada in compagnia di alcuni amici quando appena girato l'angolo, eccola lì, semplicemente bellissima.
Colei che sarebbe poi diventata mia moglie.
Questo è quello che ho provato, grazie.
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Laura Gallerani
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Re: Veleggiare correndo

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Domenico Gigante ha scritto: 14/05/2022, 19:53 Cara Laura! Come anche nella poesia - e forse meglio - hai saputo dare materia al tuo universo emotivo. Mi è piaciuto molto questo tuo correre e rincorrere questo veleggiare dei tuoi sentimenti verso un altro troppo veloce e sfuggente, ma che non ha mancato di incontrarti e quasi invaderti con il suo entusiasmo, se pur per un istante. Brava!
Grazie Domenico!
Laura Gallerani
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Re: Commento

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Bravoautore ha scritto: 15/05/2022, 3:48 Riporto qui il messaggio come commento:
Non capisco perchè, qualunque cosa tu abbia incontrato, non l'abbia fermata per capirla meglio. Il racconto potrebbe significare anche un momento tuo di incontro con una parte di te che ti sfugge, se puoi spiegarti meglio sarebbe più chiaro il senso.
Io veramente non ho incontrato una cosa, ma una persona in carne ed ossa! Non c'è nulla di misterioso o di sottinteso da capire, è solo il racconto di un episodio che mi è capitato. Comunque, non sempre ci si può fermare per capire meglio, credimi.
Laura Gallerani
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Re: Commento

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Marino Maiorino ha scritto: 15/05/2022, 8:41 Ciao Laura,
mi è piaciuto moltissimo il tuo descrivere con tale grande realismo un innamoramento. Invidiabile!
La parte della critica letteraria mi costringe (non ne sentivo il bisogno) a farti osservare:
"So che c'eri anche tu" - Avrei usato l'imperfetto. Al presente può significare tre cose: che userai un presente storico (e non lo fai nel resto del racconto); che NON l'avresti visto (e invece...); la terza l'ho dimenticata mentre scrivo (eh, son fatto così).
"l'amica nel sottofondo" - erano amichE, poco più su, e sarebbe "IN sottofondo", altrimenti sembra il sottocoperta di una nave.
Ne finale tradisci l'occasione che hai creato: lei vede lui a una gara podistica (occasione annuale?) alla quale nemmeno voleva andare, è domenica, ma poi parli di altre occasioni nei giorni a venire come se si ripromettesse di rifare lo stesso cammino apposta per incontrarlo (senza gara?), di lui con una barca di impegni quasi fosse andato di fretta per i suoi impegni, magari lavorativi (nei giorni a venire). Insomma, forse ho male interpretato il peso di qualche elemento del racconto, ma l'impressione è che hai creato e fuso due diverse occasioni.
Un saluto!
Grazie Marino, concordo con te sul fatto che avrei dovuto usare l'imperfetto e che avrei dovuto scrivere "in sottofondo". Per il resto mi dispiace di non essermi spiegata sufficientemente bene: non era una gara annuale e gli incontri futuri non sono intesi per essere fatti durante una gara. Di certo non volevo fondere due diverse occasioni.
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Marino Maiorino
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Re: Veleggiare correndo

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Ma no, figurati, certamente non volevi. Io riporto solo l'impressione che ho tratto da scrittore più che da lettore.
Per il resto, mi ha quasi fatto innamorare con lei, quindi il tema principale è passato a pieni voti.
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Alberto Marcolli
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Commento Veleggiare correndo

Messaggio da leggere da Alberto Marcolli »

ed intanto – e intanto
E' -- E maiuscola accentata = È (alt + 0200)
mon amour -- mon amour ( in corsivo )
usi i tre puntini per otto volte, forse troppi, ma è una questione di gusti; regola vuole, invece, che dopo I tre puntini ci voglia sempre uno spazio.

Il racconto è uno sprazzo di luce in una domenica mattina bella di sole e vento, ma tutto sommato mesta. Il tuo amore non è con te, o meglio, forse arriverà, per poi subito sparire avanti veloce.
Sappiamo poco di questo lui, a parte che è bello da morire (mannaggia voi donne solo i belli volete, e gli altri? poveri sfigati!).
Tu cammini veloce, lui, invece, strilla e corre, ma ritornerà questa è la tua speranza, barca di impegni e marea di difetti, permettendo.
L’amica azzarda un commento, come una scusa per il fatto che il bello non si ferma. A me sembra più un rammarico, forse anche lei voleva farsi notare?
Il “corto” mi è piaciuto. Veri suggerimenti non ne ho. Certo: io l’avrei scritto in un altro modo, ma non sono te e nemmeno una donna, quindi meglio non provarci.
Consiglio: segui i suggerimenti di Marino. Io lo faccio sempre.
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Marino Maiorino
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Re: Veleggiare correndo

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:shock: :oops:
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Laura Gallerani
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Re: Commento Veleggiare correndo

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Alberto Marcolli ha scritto: 17/05/2022, 14:43 ed intanto – e intanto
E' -- E maiuscola accentata = È (alt + 0200)
mon amour -- mon amour ( in corsivo )
usi i tre puntini per otto volte, forse troppi, ma è una questione di gusti; regola vuole, invece, che dopo I tre puntini ci voglia sempre uno spazio.

Il racconto è uno sprazzo di luce in una domenica mattina bella di sole e vento, ma tutto sommato mesta. Il tuo amore non è con te, o meglio, forse arriverà, per poi subito sparire avanti veloce.
Sappiamo poco di questo lui, a parte che è bello da morire (mannaggia voi donne solo i belli volete, e gli altri? poveri sfigati!).
Tu cammini veloce, lui, invece, strilla e corre, ma ritornerà questa è la tua speranza, barca di impegni e marea di difetti, permettendo.
L’amica azzarda un commento, come una scusa per il fatto che il bello non si ferma. A me sembra più un rammarico, forse anche lei voleva farsi notare?
Il “corto” mi è piaciuto. Veri suggerimenti non ne ho. Certo: io l’avrei scritto in un altro modo, ma non sono te e nemmeno una donna, quindi meglio non provarci.
Consiglio: segui i suggerimenti di Marino. Io lo faccio sempre.
Grazie del commento, ma se vuoi che tale commento sia valido, nel titolo devi scrivere solo Commento
Namio Intile
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Messaggio da leggere da Namio Intile »

Ciao, Laura. Il titolo è una sorta di ossimoro con quel veleggiare che sa di un andare senza fretta e senza meta e quel correre che è l'esatto opposto. E il cuore della protagonista si dimena, si dibatte in questa contraddizione che hai reso molto bene ricorrendo (qui ci vuole) a due metafore: quella della corsa podistica e quella del navigare a vela.
Nel complesso, seppur breve e intimista, mi pare un testo riuscito.
A rileggerti
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Sei stata brava a descrivere le sensazioni e gli stati d'animo delle lei del racconto. Circa i sussulti del cuore, dalla stessa provati dinnanzi al suo amore, beh! è tipico di chi è innamorato. Mi pare però che poco si dica di lui, se non la speranza/certezza di ritrovarlo ancora sul suo cammino e amarlo, comunque, sino allo spasimo: ecco questo particolare mi è piaciuto non molto, a meno che tu non abbia voluto riferirti ad una passione adolescenziale. Devo dire di avere apprezzato maggiormente la parte introduttiva, quando parli del percorso che la protagonista faceva con i suoi genitori...
Maria Cristina Tacchini
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Messaggio da leggere da Maria Cristina Tacchini »

Ciò che dal mio punto di vista emerge maggiormente dall'evolversi di questo breve racconto è la sfera emotiva abbastanza tipica di una donna perdutamente innamorata, che lascia guidare i suoi pensieri e le sue speranze dal cuore che, in queste situazioni, affossa comprensibilmente la ragione.
Brava, breve ma d'effetto. Ciao
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I sogni di Titano

I sogni di Titano

Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.

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Cuori di fiele

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A cura di Roberto Virdo'.

Contiene opere di: nwMarcello Rizza, nwIda Daneri, nwFrancesca Paolucci, nwEnrico Teodorani, nwMario Flammia, Francesca La Froscia, nwIbbor OB, nwAlessandro Mazzi, Marco Fusi, nwPeter Hubscher, Marco Pugacioff, Giacomo Baù, Essea, Francesco Pino, nwFranco Giori, nwUmberto Pasqui, Giacomo Maccari, nwAnnamaria Ricco, Monica Galli, nwNicolandrea Riccio, nwAndrea Teodorani, nwAndr60.

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"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.

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