La vasca rossa

Spazio dedicato alla Gara stagionale di primavera 2022.

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Stefano M.
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La vasca rossa

Messaggio da leggere da Stefano M. »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

La vasca rossa

Ti fisso nella vasca rossa, l’acqua è ancora tiepida, un filo di vapore sale e inumidisce le piastrelle sopra di te, offuscandole. Ti piacevano tanto quelle piastrelle, te ne vantavi ogni giorno perché erano proprio del colore che volevi tu: fu l’unica volta che la spuntasti su tuo marito. Avevi ceduto su mille altre cose, quell’uomo aveva fatto di te una sua escrescenza, un peduncolo per arrivare dove lui non poteva. Ora quel peduncolo lo hai estirpato.

Sei fresca, morbida, rilassata, come quando ti vidi per la prima volta sul pianerottolo del nuovo appartamento. Venivo da lontano, dalla Sicilia, ma con te mi sentivo a casa, come fra gli aranceti del nonno o sulla scogliera di Capo Murro. Da lì ci tuffavamo nel mare cristallino, appena increspato, di quel turchese che solo la mia terra riesce a regalare; la mia terra e i tuoi occhi. Ci sono tornata questa estate, ma non è stata la stessa cosa. Non era l’adolescenza, non erano le prime cotte, non erano i pochi soldini per prendere il gelato da Carmine: eri tu.

Ora la vasca rossa sembra ristorarti, donarti quel virgineo candore sopito da lustri di frustrazioni e patimenti. Ti sono sempre stata vicina, lo sai, anche quando tu provavi ad allontanarmi. Non mi sono mai offesa per questa bazzecola, il mondo va spesso come non dovrebbe andare, o quantomeno come non vorremmo che vada. Ora ti sono vicina e basta, non mi importa di altro. Vicina alla tua nudità, alla tua fragilità, alla tua completa violabilità, della quale mai oserei approfittare. Credi forse che non ti abbia amato? Certo che ti ho amato, ma io ero la cattiva, tu la buona e così non ho mai potuto amarti davvero, nell’estasi che contorce i corpi e unisce le anime.

Io ero la cattiva, tu la buona, ecco il succo della nostra vita. Io mi facevo le canne, tu usavi solo farmaci devastanti. Io mi facevo mezza classe, tu avevi solo Lorenzo, ufficialmente. Io prendevo brutti voti, tu eri solo un po’ dislessica. Io avevo come padre l’alcolizzato del quartiere, tu uno stimato avvocato. Ecco cosa vuol dire essere la cattiva. La cattiveria mi ha salvata, mi ha impedito di scendere a compromessi come i tuoi: eri disposta a tutto pur di non intaccare l’aria da santarellina, volevi sempre uscirne bene. Ti lasciavi fare qualunque cosa, dal tuo vecchio prima, da tuo marito poi, solo per salvare le apparenze. Io me ne accorgevo, eccome se me ne accorgevo, ma non te ne ho mai parlato. Non te l’ho mai detto, questa è la mia colpa, ma avevo troppa paura che fosse la scusa per allontanarti da me. Ora la distanza è siderale, quanto dista la terra dal cielo.

Quella distanza fra noi è cresciuta nonostante le nostre case siano ad appena duecento passi: non mi parlavi da mesi ma questo favore non mi sono sentita di negartelo. Questo perché ti amo, ti amo veramente. Mi sono sempre persa nei tuoi occhi turchesi: ora sono chiusi, i tuoi capelli sparsi nell’acqua della vasca, estremo suggello di questo amore, arrossata dalla fluida passione che da te ancora sgorga. Mentre ti legavo i polsi, pensavo solo a quante gioie hanno regalato a tuo marito; quando ti mettevo il fazzoletto alla bocca, pensavo solo ai baci che quelle labbra hanno donato ai tuoi amanti. Sei stata buona, calma come una bimba prima di fare il bagnetto con la sua paperetta preferita. In fondo lo hai voluto tu.

L’acqua trasparente è ora rosata, si fonde con il tuo corpo impallidito, ti stai spandendo in essa, vivificandola. Appena ti sei immersa era bollente come il tuo sguardo, ora è tiepida e riscalda a malapena il tuo corpo, fra poco sarete entrambe gelate, di quel ghiaccio che nessun fuoco riuscirà mai a sciogliere. L’acqua ti ha sempre calmata, rasserenata. Ti sei addormentata subito, pochi minuti dopo i tagli sui polsi. Mi hai guardato un paio di volte, per ringraziarmi, poi hai fissato sempre il vuoto davanti a te: da sola non ce l’avresti mai fatta. Prima ancora di infierire sulle tue vene ti ho infuso la forza necessaria per fartelo fare: ecco perché hai chiamato proprio me, eri rimasta in un’affollata solitudine. Affollata di fantasmi del passato, orrore del presente, la vacuità del futuro. Non ti sei stretta alla vita che scorre via da te, l’hai lasciata strabordare come uno champagne millesimato in una coppa stracolma. Solo io raccoglierò quel prezioso nettare che si sparge ora sulla tovaglia, nessun altro si degnerà di strizzarne il prezioso elisir di cui è intrisa.

Dovrebbe arrivare la polizia da un momento all’altro. Ho lasciato la porta aperta, sapevo che non ce l’avrei fatta ad alzarmi dopo quello che ho fatto, il sangue scorso dal tuo corpo è un po’ anche il mio: la cosa mi avrebbe infiacchito, privandomi pur della minuscola forza necessaria per girare il chiavistello nella toppa. Avevo ragione, anche la testa mi sembra ora insostenibile, la devo appoggiare al calorifero per non accasciarmi.
Il commissario entra, mi guarda rannicchiata fra il water e il bidet, pensa che sia io la vittima. Continuo invece a fissare la vasca rossa, costringendolo a volgere lì lo sguardo.

Capisce tutto.
«Cos’è successo?»
Ci penso un attimo. Non posso addossarmi le tue colpe, questo proprio non me lo puoi chiedere, hai scelto così e ora dovresti essere felice. Non c’è colpa nel rendere felice chi si ama. Ti fisso ancora, sono forse gli ultimi istanti per noi, e rispondo serena:
«Ha voluto così».
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Domenico Gigante
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Messaggio da leggere da Domenico Gigante »

Ciao Stefano! Per me senza dubbio voto massimo. Veramente poetico come racconto. Anzi, più poesia che prosa. E' una struggente soggettiva, che ti lascia il dubbio sulla realtà dei fatti. Era veramente quello che voleva la vittima? Più probabilmente è la mente sconvolta di una donna corrosa da un desiderio e un amore insoddisfatto. Non lo so. E' questo dubbio è piacevole e tremendo insieme. Complimenti!
Vorrei essere il mare che si muove per rimanere se stesso e più di tanto non lo sposta il vento. Fragile ma tenace.
Nuovoautore
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Molto bello. Letto due volte. Dopo una vita passata a sembrare ciò che non si è, a sacrificare l'amore in favore delle apparenze… non poteva che finire così. Secondo me, il tuo racconto merita il massimo dei voti. Piaciutissimo, voto 5. Ciao.
Stefano M.
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Re: La vasca rossa

Messaggio da leggere da Stefano M. »

Grazie mille a tutti per la pazienza di aver letto il mio racconto e, perché no, per i commenti positivi ricevuti. Spero di avere al più presto un po' di tempo a disposizione per ricambiare la gentilezza!
Giovanni p
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Messaggio da leggere da Giovanni p »

Bello, poco da aggiungere. Il ritmo è molto intenso e non ci si perde in patetici luoghi comuni, ogni spiegazione è al suo posto. La storia trasmette molte emozioni, merita di essere letta più volte.
Bel lavoro, voto 4.
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Alberto Marcolli
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Commento La vasca rossa

Messaggio da leggere da Alberto Marcolli »

"privandomi pur della minuscola forza"
Mi suona male. Forse sarebbe meglio "pure"?
Per me il testo è una base di inizio, ma un dramma terribile come quello del racconto merita di più. Come lettore io la vedo così. Troppi interrogativi rimangono in sospeso, a parte l'amore non corrisposto della protagonista per la sua amica.
Una domanda tra le tante, la frase: "Io mi facevo mezza classe" sarebbe da descrivere meglio. Se lei era lesbica devo intendere che si facesse mezza classe femminile? Una classe di lesbiche dunque!
Seconda domanda: non sono un esperto di amore saffico, ma se una persona ama un'altra persona, prima di aiutarla concretamente a uccidersi ci pensa molto bene e semmai tenta di dissuaderla. Alla fine se proprio non ci riesce si rifiuta di usarle violenza. Mentre questa amica innamorata addirittura “prima ancora di infierire sulle tue vene ti ho infuso la forza necessaria per fartelo fare”.
Al di la delle mie perplessità, il testo e comunque valido. Ho atteso per il voto per vedere se avresti deciso di raccogliere qualche suggerimento dei Bravi Autori, però adesso è giunto il momento di esprimermi.
Voto 4
Ultima modifica di Alberto Marcolli il 04/06/2022, 16:12, modificato 1 volta in totale.
Stefano M.
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Re: La vasca rossa

Messaggio da leggere da Stefano M. »

Grazie a Giovanni e Alberto per le recensioni e per la pazienza nel leggere il testo. Dopo la disamina così attenta e precisa di Alberto, giusto un paio di considerazioni. Il racconto vuole semplicemente descrivere l'ansia e le frustrazioni del momento, senza un prima e senza un dopo: vorrebbe essere una fotografia, non certo un film, nella quale si riesce solo ad intuire la storia in base agli elementi presenti in essa ma senza avere certezze. E' per questo motivo che ho scelto la prima persona, l'introduzione di un narratore esterno avrebbe di certo aumentato il distacco. Secondo punto: la distinzione fra omosessualità ed eterosessualità ha molte sfumature e non sono tutte nette (esistono pansessuali, bisessuali, ecc...), pertanto non mi stupirei più di tanto se la protagonista abbia provato esperienze diverse nel corso della sua vita.
Grazie e a presto!
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Inquietante e coinvolgente il tuo racconto. Anche piuttosto originale: l'amore estremo per l'amica del medesimo sesso. Mi è piaciuta assai la distinzione tra la brava e la cattiva ragazza con annessi gli esempi del caso. Non è forse molto chiaro se l'innamorata abbia agito su richiesta della vittima o no. A volte pare di sì, ma poi confonde... Comunque un buon lavoro dalla scrittura scorrevole. Bravo!
Alycetta7
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Messaggio da leggere da Alycetta7 »

Questo racconto mi ha lasciato con il fiato sospeso dall'inizio alla fine. Descrizioni accuratissime, scrittura fluida che cattura il lettore ad ogni parola. La storia di un amore non corrisposto, di una donna che aiuta a morire la persona che ha sempre amato. Davvero bello e toccante. Complimenti.
Ultima modifica di Alycetta7 il 31/03/2022, 23:52, modificato 1 volta in totale.
RobertoBecattini
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Messaggio da leggere da RobertoBecattini »

Mi è piaciuto molto per lo stile, per le immagini che evochi, rendi bene l'atmosfera un po' "morbosa" del finale di un'amicizia molto, troppo stretta. Forse l'unica parte un pochino più "debole" per così dire è la caratterizzazione delle due donne in giovane età, una perbene l'altra "cattiva". Forse un po' cliché, anche se si tratta del punto di vista soggettivo di una delle due. Ben scritto però.
RobediKarta
Macrelli Piero
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Messaggio da leggere da Macrelli Piero »

Amo i racconti in soggettiva e l'uso della prima persona nei racconti. Qui vengono rispettati tutti i parametri del genere. Su comincia a intuire da subito l'epilogo, ma rimane il mistero se la vittima fosse consenziente e conscia del rapporto con l'amica e il dubbio non risolto è una buona scelta. Il registro poetico non mi sembra adatto nel momento subito dopo l'evento, ma è la mia impressione.
Stefano M.
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Re: La vasca rossa

Messaggio da leggere da Stefano M. »

Ringrazio tutti per il tempo dedicato alla lettura del brano e sono felice che bene o male lo abbiate apprezzato. Il "mistero" sul fatto che la vittima sia consenziente o meno l'ho lasciato come paragone della confusione che stordisce la mente della narratrice.
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Tiziano Legati
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Messaggio da leggere da Tiziano Legati »

Bellissimo e tristissimo, una vita a seguire uno stereotipo solo per mostrarsi per quello che non si è, e il soccombere sotto il peso di questo grande fardello.
Molto bella l'immagine della ragazza di lei innamorata eppure, a sua volta, obbligata a nascondersi.
Grazie per averlo proposto qui.
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Marino Maiorino
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Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Accipicchia, e come si fa a non apprezzare un racconto del genere?
Ci sono almeno tre registri differenti, due personalità, diverse critiche alla società, il tutto miscelato in maniera così sapiente da essere perfettamente verosimile ed egregiamente reso.
Congratulazioni!
«Amare, sia per il corpo che per l'anima, significa creare nella bellezza» - Diotima

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Myname
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Messaggio da leggere da Myname »

Concordo con i commenti, in particolare quello di Laura.
Quindi mi è difficile aggiungere qualcosa.Forse... il fatto che, nonostante l'argomento , hai evitato di evidenziare il particolare della vasca rossa pur usandolo nel titolo.
Una finezza che ha evitato un scivolamento nel macabro
Messedaglia
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Messaggio da leggere da Messedaglia »

Brutta storia (nel senso di triste e compassionevole), in relazione alla quale l'autore accompagna il lettore, via via con sempre nuovi dettagli, fino a svelare la situazione complessiva. Titolo centrato. Piaciuto molto, sia come stile che come trama. Complimenti, voto massimo!
Stefano M.
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Re: La vasca rossa

Messaggio da leggere da Stefano M. »

Ringrazio Myname, Messedaglia, Marino e Tiziano per aver dedicato il loro tempo al racconto ed averlo apprezzato, grazie davvero! In effetto non era mia intenzione scendere nei particolari o proporre una storia orrifica, piuttosto mi interessava presentare lo stato d'animo della ragazza dopo quello che è successo. Grazie ancora e alla prossima!
Apa777
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Messaggio da leggere da Apa777 »

Come altrove, mi sono interessati di più i commenti che il racconto.
Mi trovo d'accordo con F. Marcolli e ripeto una cosa: io trovo che temi così vadano trattati in un modo diverso, magari non evidenziandoli nel titolo e svolgendoli in un modo meno, come dire, "voluto" per produrre "effetto".
Temistocle
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Messaggio da leggere da Temistocle »

Non so se l'amore è lesbico perché oggi come oggi è più politicamente corretto, va più di moda (se non baci uno del tuo stesso sesso in diretta tv non sei buono per scatenare i fans...) o perché voluto da altre motivazioni. Ma la mia non è una critica malevola, solo un mio pensiero (in)conscio. Poi il racconto scorre bene, pare che il vapore che all'inizio sale dalla vasca finisca per avvolgere tutta la narrazione e non solo come immagine visiva, ma prenda tutta storia.
Ilsestogatto
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Messaggio da leggere da Ilsestogatto »

Molto bello, mi ha preso subito, la forma narrativa in prima persona mi ha subito portato sensazioni ed emozioni e a vivere -è il termine giusto- la storia da protagonista. Inoltre ad un certo punto sono stato talmente preso tanto che non seguivo quasi più lo scritto ma la lettura formava direttamente le immagini nella mia mente. Mi è proprio piaciuto, tanto.
Stefano M.
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Re: La vasca rossa

Messaggio da leggere da Stefano M. »

Ringrazio molto Ilsestogatto per aver apprezzato a lettura e di averla fatta sua, in un certo modo!
Maria Cristina Tacchini
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Messaggio da leggere da Maria Cristina Tacchini »

Ciao Stefano.
Assolutamentre coinvolgente e narrata con una maestria ammirevole, poetica in modo emozionante.
Durante la lettura ho recepito il grande tormento di una vita difficile e di una decisione finale altrettanto difficile.
Non stona neppure qualche periodo un pochino più lungo (che è anche una mia caratteristica nello scrivere), in quanto ritengo che l'originalità di un artista a volte consiste anche nel trasgredire le regole, ovvero crearsi un proprio inconfondibile stile. Naturalmente sono punti di vista.
Complimenti.
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