È niente il ricordo
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È niente il ricordo
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Suscita qualche interrogativo la prima strofa. Cosa intendi con:
E nel partire
abbandono la serenità
… ritorno al dolore.
Per il resto lo scorrere ai lati della montagna, la neve sciolta, sono tutte immagini che evocano chiaramente il carattere effimero del passato e di quei residui mnestici che sono i ricordi. Questo tuo voler tagliare netto con i ricordi appare categorico. Forse è il dolore che evochi nella prima strofa la causa di questo tuo allontanamento? Oppure è una presa di posizione filosofico-religiosa? I tuoi versi non risolvono il dubbio. Ma resta l'emozione che suscitano. Complimenti!
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Re: Commento
Il ricordo è un moltiplicatore di malinconia… ma senza di esso, temo, vivere non avrebbe senso. Ti ringrazio. Ciao, Gabriele.Gabriele Pecci ha scritto: ↑23/06/2022, 21:41 Ciao Nuovoautore, davvero bella, anche la poesia stessa così impaginata, sembra avere un suo moto, da essere presente a diventare già passata, come un ricordo, una promessa, una fotografia, cerchiamo sempre di tornare indietro in fondo, invertire il nostro senso di marcia, quanto ci sfugge poi del presente stesso continuando sempre a guardarci dietro? Forse nella dimenticanza di una nostra memoria troveremo o vedremmo il reale presente da ciò che non lo è più, ma poi inevitabilmente finiremo schiavi dello stesso presente, se non avessimo poi nessun ricordo di chi siamo stati, tanto quanto ora lo siamo, del/sul nostro passato.
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Re: Commento
"Ripulire la mente e fare spazio al nuovo", mi piace questa tua affermazione… anche se devo aggiungere che ci sono macchie indelebili che non andranno mai via. Ti ringrazio. Ciao, Bravoautore.Bravoautore ha scritto: ↑24/06/2022, 5:36 Mi piace questa tua poesia:
con poche parole spiega che il ricordare e l'obliare
creano piacere e dolore.
Umane emozioni che ci accompagnano nella vita permettendoci, anche, di ripulire la mente e far spazio al nuovo!
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Re: Commento
Ciao, Domenico. Io mi chiamo Giancarlo. Per spiegarti il primo verso, devo racontare come, dove e perché è nata questa poesia. Dopo un mese, più o meno sereno, trascorso a Ortisei, il momento della partenza mi ha ispirato il primo verso. Di seguito, durante il viaggio in autostrada, pensando al dolore muto che avrei ritrovato, sempre uguale, aprendo la porta di casa, e che a dire il vero un mese lassù aveva solamente attenuato e reso più sopportabile, vedendo le montagne che scorrevano di lato mi è sorto il secondo verso. Infine, quando la pianura ai lati dell'autostrada ha preso il sopravvento, ho chiuso il cerchio con l'ultimo verso. Ci sono dolori, perdite, che ti porterai comunque sempre dentro, anche in posti che ispirano serenità, e quando tornerai dove il dolore è radicato, ti sembrerà moltiplicato per cento. Ti ringrazio.Domenico Gigante ha scritto: ↑24/06/2022, 15:31 Ciao Nuovoautore (mi piacerebbe sapere il tuo vero nome)! La poesia è veramente bella.
Suscita qualche interrogativo la prima strofa. Cosa intendi con:
E nel partire
abbandono la serenità
… ritorno al dolore.
Per il resto lo scorrere ai lati della montagna, la neve sciolta, sono tutte immagini che evocano chiaramente il carattere effimero del passato e di quei residui mnestici che sono i ricordi. Questo tuo voler tagliare netto con i ricordi appare categorico. Forse è il dolore che evochi nella prima strofa la causa di questo tuo allontanamento? Oppure è una presa di posizione filosofico-religiosa? I tuoi versi non risolvono il dubbio. Ma resta l'emozione che suscitano. Complimenti!
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Re: Commento
Caro Giancarlo! Conoscendone l'origine, i tuoi versi mi sono più cari. Un abbraccio!Nuovoautore ha scritto: ↑24/06/2022, 17:56 Ciao, Domenico. Io mi chiamo Giancarlo. Per spiegarti il primo verso, devo racontare come, dove e perché è nata questa poesia. Dopo un mese, più o meno sereno, trascorso a Ortisei, il momento della partenza mi ha ispirato il primo verso. Di seguito, durante il viaggio in autostrada, pensando al dolore muto che avrei ritrovato, sempre uguale, aprendo la porta di casa, e che a dire il vero un mese lassù aveva solamente attenuato e reso più sopportabile, vedendo le montagne che scorrevano di lato mi è sorto il secondo verso. Infine, quando la pianura ai lati dell'autostrada ha preso il sopravvento, ho chiuso il cerchio con l'ultimo verso. Ci sono dolori, perdite, che ti porterai comunque sempre dentro, anche in posti che ispirano serenità, e quando tornerai dove il dolore è radicato, ti sembrerà moltiplicato per cento. Ti ringrazio.
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lunghi e astrusi,a volte masochisti,sulle cose tristi della vita.Questa poesia è corta,triste ma non esageratamente,si vede che è scritta senza l'intenzione che ho detto prima.Forse avresti potuto arricchire i versi.
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Re: Commento
Arricchire i versi, dici. L'ho scritta così come mi era sgorgata durante il viaggio di ritorno, come ho spiegato rispondendo a un commento precedente. Elaborandola, secondo me, avrebbe perso pathos emozionele. Ti ringrazio. Ciao, Lifespray.
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… ritorno al dolore” e “ … quel ch’è stato è ormai passato.”. Ho apprezzato invece l’ultima strofa. Forse le emozioni che evocava il componimento erano molto personali e a chi è esterno alla vicenda giunge poco. Te lo dico perché mi è successo di scrivere cose che a me stesso dopo poco tempo apparivano nulla in confronto a quando le avevo scritte, poiché si reggevano solo sull’emozione del momento. Lavorandoci potrebbero diventare dei bei versi, sempre che tu lo voglia fare, perché anche lasciarli così sarebbe più che legittimo. Voto 3.
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Re: Commento
È esattamente come lo hai descritto tu, il dolore che ti stravolge la vita. Ti ringrazio. Ciao, Fra Free.
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Re: Commento
Sì, confermo: sono emozioni molto personali. Per questo non me la sento di toccare nemmeno una virgola del testo. Tutte le volte che la rileggo, mi commuovo, mi emoziono come la prima volta… e tornano a scorrermi davanti agli occhi le mie due vite: la prima felice, e la seconda che mi ha convinto che la felicità è un dono che difficilmente può durare per l'intero arco della nostra esistenza. Ti ringrazio. Ciao, Piramide.Piramide ha scritto: ↑26/06/2022, 20:01 Ho letto che hai scritto la poesia così come ti sono venuti i versi, di getto, come dettata dalle emozioni. Ben vengano poesie scritte così! L'unica cosa è che a parte qualche eccezione, non sono stato impressionato dalle tue parole. Per esempio non mi hanno convinto molto i versi "abbandono la serenità
… ritorno al dolore" e " … quel ch'è stato è ormai passato.". Ho apprezzato invece l'ultima strofa. Forse le emozioni che evocava il componimento erano molto personali e a chi è esterno alla vicenda giunge poco. Te lo dico perché mi è successo di scrivere cose che a me stesso dopo poco tempo apparivano nulla in confronto a quando le avevo scritte, poiché si reggevano solo sull'emozione del momento. Lavorandoci potrebbero diventare dei bei versi, sempre che tu lo voglia fare, perché anche lasciarli così sarebbe più che legittimo. Voto 3.
Re: Commento
Immaginavo. Come dicevo, ben vengano le poesie così!Nuovoautore ha scritto: ↑26/06/2022, 21:00 Sì, confermo: sono emozioni molto personali. Per questo non me la sento di toccare nemmeno una virgola del testo. Tutte le volte che la rileggo, mi commuovo, mi emoziono come la prima volta… e tornano a scorrermi davanti agli occhi le mie due vite: la prima felice, e la seconda che mi ha convinto che la felicità è un dono che difficilmente può durare per l'intero arco della nostra esistenza. Ti ringrazio. Ciao, Piramide.
- Cristiano Vaccarella
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Non ho dato 5 perché su un paio di cose non sono particolarmente convinto:
1) Sarei partito direttamente con il secondo verso, senza "È niente il ricordo"
2) Lo so, è una mia fissa, ma la punteggiatura in poesia mi disturba (mi riferisco ai sospensivi a capoverso)
Complessivamente, un buonissimo lavoro. Voto 4.
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Re: Commento
Ops… errore mio: È niente il ricordo è il titolo della poesia, avrei dovuto toglierlo prima di copiaincollare il testo da word… va beh, oramai è andata così. I punti di sospensione, invece, mi servivano per evidenziare l'attimo di riflessione prima di concludere il verso. Ti ringrazio. Ciao, Cristiano.Cristiano Vaccarella ha scritto: ↑30/06/2022, 17:14 D'accordo con quanti hanno commentato sopra, la poesia è stupenda, il messaggio arriva potente e preciso, come un piatto gustoso che, anche quando hai finito di mangiarlo, senti ancora i sapori che persistono (come si dice nel gergo culinario: "ti lascia una buona bocca").
Non ho dato 5 perché su un paio di cose non sono particolarmente convinto:
1) Sarei partito direttamente con il secondo verso, senza "È niente il ricordo"
2) Lo so, è una mia fissa, ma la punteggiatura in poesia mi disturba (mi riferisco ai sospensivi a capoverso)
Complessivamente, un buonissimo lavoro. Voto 4.
- Laura Traverso
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Re: commento
È la mia poesia del cuore, del mio sentire. E il tuo commento, davvero molto gratificante, è un bellissimo premio.Ti ringrazio. Ciao, Laura.Laura Traverso ha scritto: ↑12/07/2022, 16:11 Sono davvero poetici i versi contenuti nel tuo scritto, sapendo poi che hai avuto l'ispirazione durante il viaggio di ritorno, acquistano anche più valore ed è per ciò che fai bene a non volere modificare nulla. Mi verrebbe da dirti che, avrei evitato, proprio in quanto poesia, i puntini di sospensione. Ma è tua l'opera e va bene così, bravo
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Come diceva montale la memoria è come un secchio d'acqua del pozzo che prima o poi tornerà giù e noi non potremo mai recuperare quei volti evanescenti.
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Re: Commento
È davvero così, come diceva Montale. Ti ringrazio. Ciao, Teo.
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anche se ad una prima lettura non mi dice molto gli spunti di riflessione sono molti.
I ricordi e il male che possono fare, i ricordi e quello che ne rimane, la vita che scorre indipendentemente dal passato.
vito 5.
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Re: commento
I ricordi fanno male, sempre. Sono pagine di vita che non si possono correggerre o rivivere, purtroppo. Ti ringrazio. Ciao, Giovanni.Giovanni p ha scritto: ↑04/08/2022, 8:11 buongiorno
anche se ad una prima lettura non mi dice molto gli spunti di riflessione sono molti.
I ricordi e il male che possono fare, i ricordi e quello che ne rimane, la vita che scorre indipendentemente dal passato.
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Se mi permetti il giochino, ho smontato e ricomposto il testo:
E nel partire
abbandono la serenità
Scorre ai lati la montagna
fugge indietro col presente
Neve sciolta
al sole nella pianura
Ritorno al dolore
quel ch’è stato è ormai passato
è niente il ricordo
Oh, non so, sarà la formattazione, ma mi viene da leggerla così, perdonami.
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
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Re: Commento
Hai fatto come Armani con la giacca: hai destrutturato la poesia per creare un capolavoro. Ti nomino il re Giorgio della poesia. È molto bella la tua versione, però, a mio parere, il riassunto finale rende meno diretto il pensiero… non so come spiegarmi; definirei la mia versione, on the road. Lì è nata e così l'ho riportata. La tua una versione più ragionata (per stare nel campo della moda, disegnata meglio). Ti ringrazio. Ciao, Roberto.Roberto Bonfanti ha scritto: ↑23/08/2022, 14:33 Devo dire che mi piace molto, forse sarò anche stato influenzato dalle spiegazioni che hai dato, comunque bravo.
Se mi permetti il giochino, ho smontato e ricomposto il testo:
E nel partire
abbandono la serenità
Scorre ai lati la montagna
fugge indietro col presente
Neve sciolta
al sole nella pianura
Ritorno al dolore
quel ch'è stato è ormai passato
è niente il ricordo
Oh, non so, sarà la formattazione, ma mi viene da leggerla così, perdonami.
Rosso permissivo
Una bambina e alcune persone subiscono una crudele e folle violenza. Cosa potrebbe fare una donna per vendicarsi e scongiurare la possibilità che anche sua figlia cada vittima dei carnefici? Lo scopriremo in questo racconto, dato che il rosso ce lo permette.
Copertina di Roberta Guardascione
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (1,48 MB scaricato 224 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Museo letterario
Antologia di opere letterarie ispirate dai capolavori dell'arte
Unire la scrittura all'immagine è un'esperienza antica, che qui vuole riproporsi in un singolare "Museo Letterario". L'alfabeto stesso deriva da antiche forme usate per rappresentare animali o cose, quindi tutta la letteratura è un punto di vista sulla realtà, per così dire, filtrato attraverso la sensibilità artistica connaturata in ogni uomo. In quest'antologia, diversi scrittori si sono cimentati nel raccontare una storia ispirata da un famoso capolavoro dell'Arte a loro scelta.
A cura di Umberto Pasqui e Massimo Baglione.
Introduzione del Prof. Marco Vallicelli.
Copertina di Giorgio Pondi.
Contiene opere di: Claudia Cuomo, Enrico Arlandini, Sandra Ludovici, Eleonora Lupi, Francesca Santucci, Antonio Amodio, Isabella Galeotti, Tiziano Legati, Angelo Manarola, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Annamaria Vernuccio, William Grifò, Maria Rosaria Spirito, Cristina Giuntini, Marina Paolucci, Rosanna Fontana, Umberto Pasqui.
Vedi ANTEPRIMA (211,82 KB scaricato 170 volte).
L'arca di Noel
Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
E chi? E come?
L'avventura post-apocalittica ad alta tensione qui narrata proverà a rispondere a questi interrogativi.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
GrandPrix d'inverno 2022/2023 - Conchiglie sulla spiaggia - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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Anonimania 2022 (settembre) - Prima edizione
A cura di Il Guru e BraviAutori.it.
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La Gara 20 - L'insolita bellezza delle piccole cose
A cura di Dario Maiocchi.
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