La vita

[Namio Intile]

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voce:

(nessuna voce opzionale)

Lo scirocco preme sulle imposte,

brucia i fiori di un'appassita primavera.

Bambini giocano sul Piano

e, non lontano,

un corteo accompagna una vita che va via.

Non chiederti il perché:

come un fiore, il vento l'ha bruciata.

[Gabriele Pecci]

Poesia semplice nella forma, ma di alto spessore, meno evocativa ed espressiva della scorsa, ma più sostanziale e rappresentativa di un preciso sentire. Se della scorsa per quanto bella e di pregio, non ricordo nulla nello specifico, se non una bellissima, ma forse (per me) troppo lunga carrellata di immagini ed emozioni da queste evocate, qui centri perfettamente un singolo messaggio,due immagini contrastanti e complementari della vita stessa, due tempi, due spazi, divisi dalla loro stessa coscienza e conoscenza in essere e divenire tale.

È un buon lavoro, questo credo e penso che lo ricorderò molto meglio del precedente. Voto 4.

[Domenico Gigante]

Caro Namio! Veramente una bella poesia. Ne ho ha apprezzato molto la struttura circolare con il richiamo allo scirocco che brucia i fiori. E da qui il richiamo alla realtà con lo sbocciare della vita (i bambini che giocano) e la sua ineluttabile fine (il corteo funebre che accompagna il corpo alla sua ultima residenza terrena). Il tutto racchiuso dal verso "non chiederti il perché", che regala un senso di rassegnata saggezza davanti al destino di ogni uomo. Complimenti sinceri!

[Namio Intile]

Obiezione accolta, Francesco.

[Cristiano Vaccarella]

Semplice, essenziale, quasi ermetica nella forma, ma molto! crepuscolare nel tema trattato. Forse, "una vita che va va" e "il vento l'ha bruciata" li avrei resi dei versi a sé stanti, in quella posizione disturbano un po' la lettura perché contrastano con la sostanziale brevità degli altri. Però, nel complesso è un buon lavoro. Voto 4.

[Namio Intile]

Avevo un poemetto in dodecasillabo lungo quanto un canto dell'Iliade bello pronto da farvi leggere e mettere a soqquadro quando m'ha afferrato l'ispirazione nipponica. Neanche l'ho scritta, la mia ispirazione, e dalla testa e passata direttamente in gara. Trenta secondi ed era fatta, mentre il poemetto m'era costato lacrime e sangue.
Certe volte mi chiedo se sia meglio il silenzio o la parola.
Grazie del passaggio, Fra. L'allenamento haiku è comunque servito, visto?

[Macrelli Piero]

non ho le competenze per un'analisi formale e posso solo dire di emozioni e di impatto ricevi alla lettura.
Mi è molto piaciuta e se avessi coraggio ti chiederei cosa significa la parola piano con la p maiuscola.
Ho letto commenti diversi sul verso: "Non chiederti il perché". Io trovo la poesia più bella senza questo verso.

[Laura Traverso]

Mi è piaciuta molto la tua poesia che, senza tanti giri di parole, parla del ciclo della vita.
Le parole che hai usato per definirlo sono poetiche e appropriate. Anche io in questo "giro" ho parlato della morte, ma senza disperazione, come un evento ineluttabile. Ciao

[Egidio]

Mi è venuta spontanea questa riflessione: se siamo solo il nostro corpo, perché vedendo un cadavere, abbiamo la netta sensazione che gli manchi il generatore di quel fenomeno misterioso che si chiama vita,? Voto:4.

[Namio Intile]

Ciao, Laura, grazie del passaggio.

[Namio Intile]

Ciao, Egidio. Il corpo senza vita non è più un corpo ma un cadavere, una salma, dal greco sema (bara). Forse per questo il cadavere viene nascosto (proprio ieri a un visita di lutto il povero defunto era celato del tutto da un velo) prima coperto e poi inumato o seppellito o cremato.
Grazie per il passaggio.

[Giovanni p]

ottimo direi

i fiori che si bruciano e muoiono accostati a dei bambini che giocano. Dimamismo ed energia contro staticità e impotenza.
Un cadavere che ormai ha termito il suo percorso che a sua volta si muove grazie al movimento dei vivi.

per me voto 5

[Selene Barblan]

Ciao Namio, non so bene come si commenti una poesia, io ne ho scritte tante e ne ho lette (lo ammetto) poche.
Non ne ho praticamente scritte mai in rima e, come te in questa opera, ho sempre d’istinto dato una struttura semplice (non banale).
Amo molto la brevità e l’immediatezza di questa tua creazione, mi piace come l’immagine si crei spontanea, vedo in lontananza quel corteo che si muove lentamente, quasi un fermo immagine.
Soprattutto nei primi due paragrafi il suono segue l’immagine e l’idea di ciò che comunicano le parole. Forse sono meno convinta di quel primo periodo del paragrafo conclusivo.
“La vita” è una bella poesia, a mio parere, voto 4.

Ps: ho probabilmente usato termini non corretti, mi scuso in anticipo

[Namio Intile]

Ciao, Selene.
Grazie per esserti fermata, non sei mai banale. Sono il più dilettante dei dilettanti, non ti scusare, ma versi non paragrafi. Nel finale provo ad accostare il fiore alla vita e il vento, lo scirocco, a ciò che la brucia. Cosa brucia la vita? La vita stessa. E quindi il vento è esso stesso vita, soma pneumaticon, come diceva San Paolo, o meglio, metafora della vita.

[Roberto Bonfanti]

Il contenuto è già stato sviscerato e analizzato, mi ritrovo nel significato dell'esistenza, circolare e indecifrabile.
Mi soffermo sulla metrica, in particolare su questi due versi: "Bambini giocano sul Piano/e, non lontano,". In musica si direbbe che hai fatto un inciso in cinque quarti in una ritmica binaria, si trova in tanti componimenti, ma qui è particolarmente accattivante, sarà la punteggiatura.
Ottimo Namio, un caro saluto.

[Piramide]

Bella poesia, molto diversa dalla scorsa ma di eguale profondità. Una più descrittiva, espositiva, lenta; l’altra più rapida, dirompente, frizzante. Le parole qui sono chiare, tuttavia per comprenderne a pieno la profondità ho dovuto rileggerla più volte, e non lo considero un difetto, anzi. Forse rivedrei qualche parola, ma per il resto un ottimo lavoro. “Non chiederti il perché” non mi convince a pieno, ma alla fine ci sta. Voto 4.