Il professore

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'autunno 2022.

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Sondaggio concluso il 23/12/2022, 23:00

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Andr60
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Il professore

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“Guerre, conflitti, tutti affari. Un omicidio è delinquenza, un milione è eroismo. Il numero legalizza”. (Henri Verdoux)


1.
Applausi scroscianti, ordinati dal capo claque, accolsero come di consueto l’ingresso del luminare; Mazza si alzò dalla poltrona e gli strinse vigorosamente la mano, accompagnandolo a un ampio sorriso, al quale Guidobaldo Bassi Florenzi della Riva rispose volentieri.
Dopo i convenevoli rituali, Mazza arrivò al sodo: - Allora, professore, è vera emergenza?
La faccia di Bassi Florenzi della Riva si fece improvvisamente seria e, con tono grave, ammise: - Proprio ieri ho avuto un colloquio col Ministro Clemenza e posso confermare che sì, c’è un’emergenza nel nostro Paese, la curva epidemiologica si è impennata negli ultimi giorni e non possiamo più ignorare la realtà. Il virus è arrivato anche qui, ma non c’è alcun motivo per farci prendere dal panico.
- Quindi lei conferma che disponiamo di dosi sufficienti di vaccino?
- Assolutamente sì, il ministero della Salute ha fatto un lavoro straordinario e sono orgoglioso di far parte del Comitato di Salute pubblica, insieme a valorosi colleghi.
- Comitato di cui lei è presidente. - aggiunse Mazza, con piaggeria.
- Certo, insieme ad altre figure altrettanto valide, che nulla hanno in comune con certi pseudo-scienziati che si ostinano a negare l’evidenza.
Mazza colse la palla al balzo per passare all’argomento successivo, che tanto stava a cuore ai vertici della rete tv: - Professore, che cosa si può fare con questi stolti, che oltretutto stanno facendo proseliti tra la popolazione?
Bassi Florenzi della Riva congiunse le mani a mo’ di preghiera, e propose: - Questi sono tempi straordinari, e quindi bisogna prendere misure straordinarie; è vero che la Costituzione permette a tutti di esprimere le proprie opinioni, ma in questo caso dovrebbe essere penalmente perseguita una posizione così smaccatamente antiscientifica. Spero che il Parlamento decida in tal senso.

2.
Poteva essere il minestrone, o il pollo fritto della sera prima; chissà cosa ci mettevano, in quei piatti; almeno, questa era stata la sua convinzione, per anni, quando era stato al centro dell’attenzione e additato come un mostro, un assassino senza scrupoli, un rifiuto dell’umanità.
Dopo essere stato condannato a due ergastoli, Gaetano Scanna si accingeva a “festeggiare” il decimo anno di permanenza in carcere, quando quella mattina si era sentito male, come mai prima di allora; un dolore strano, alla bocca dello stomaco, come se qualcuno gli avesse tirato un calcio, ma era in isolamento da anni. E poi, la sera prima, aveva visto alla tv quel tipo, il professorone, snocciolare una serie di sintomi dell’infezione virale e, dannazione, lui li aveva tutti, a partire da quel dolore. Cominciò a lamentarsi, e a chiamare: - Guardia! Aiuto!
Dopo cinque minuti, con passo indolente, arrivò il secondino: - Tano, che vuoi?
- Staiu mali, haju aviri preso u virus.
- Quale virus?
- Ma comu, quali? U virus zeta, ni parlavano assira a la tv…
- Tano, è meglio se leggi, la tv fa male.
Gaetano si arrabbiò di brutto: - Si 'n minchia, fammi parrari cu lu giudice Li Causi. Subito!
Appena sentì quel nome, la guardia s’irrigidì; il giudice era a capo del pool anti-mafia, e raccoglieva le testimonianze – e denunce, e delazioni – dei pentiti, una cosa che Gaetano Scanna si era sempre rifiutato di fare. Fino a quel momento.

3.
C’era un sacco di lavoro da fare, e aveva appena iniziato: completare l’acquisto di altri dieci milioni di dosi, andare in Parlamento e proporre, insieme al Ministro dell’Interno, la legge anti-negazionisti, e poi controllare il discorso del suo ghost writer e limarne gli aspetti troppo di destra, visto che alla Sapienza lo aspettavano al varco.
Si sedette per prendere fiato. Tirò fuori dalla tasca il suo smartphone di ultima generazione, garantito non intercettabile, e controllò il suo conto cifrato in una banca di Lugano, denominato Medusa: sì, erano arrivati! Il dieci per cento del totale, come d’accordo.
Ammirato dall’efficienza di oltre Atlantico, il Ministro della Salute Adalberto Maria Clemenza si avviò verso l’aula parlamentare.

Nello stesso momento, il professor Bassi Florenzi della Riva, nel bel mezzo di una lezione su Koch e il batterio della tbc, venne disturbato da una chiamata inaspettata.
Brandendo il telefonino e sfidando lo sguardo di disapprovazione degli studenti – ai quali era proibito tenerlo acceso, durante le sue lezioni – rispose: - Sii, chi è?
All’altro capo del “filo” una voce tenue, quasi timorosa, fece: - Professor Bassi, sono il giudice Li Causi, forse ha sentito parlare di me, qualche tempo fa.
- Naturalmente, signor giudice. - rispose deciso il cattedratico – In cosa le posso essere utile?
- Si tratta di una faccenda molto delicata, non al telefono. Sto arrivando a Roma, possiamo vederci presso la sua Facoltà.

4.
Il giudice non aveva scherzato, la faccenda meritava di essere maneggiata con estrema cura, in tutti i sensi.
Un criminale irriducibile, pluriomicida, che prometteva rivelazioni clamorose in cambio di cure da parte di un noto medico non era una questione da divulgare, per svariate ragioni: le persone coinvolte, la malattia e la possibile cura del galeotto.
Questi pensieri, e altri, turbavano il volo altrimenti tranquillo di Li Causi e di Bassi Florenzi della Riva, partito da Ciampino a spese dello Stato verso l’aeroporto di Alghero, il più vicino al penitenziario dell’Asinara, recentemente riaperto per detenuti particolarmente pericolosi.

Il medico rimase deluso, alla vista del carcerato: non sembrava davvero un tipo capace di uno svariato numero di omicidi, tutti particolarmente violenti. Scanna era magro, quasi macilento, uno sguardo vacuo e la bocca deformata, anche a causa della sofferenza che, a suo dire, non lo abbandonava da giorni.
- Nun ni potevo cchiù do' mali, professò. Mali a la panza, a la tìesta, e nun riesco a rispirari beni. Haju preso u virus, vìeru?
- Ora vediamo. - cercò di rassicurarlo Bassi.
Un quarto d’ora dopo, il medico uscì dall’infermeria dove Tano era piantonato e sentenziò, lontano dalle sue orecchie: - Si tratta di una comunissima intossicazione alimentare, non c’è da preoccuparsi.
Li Causi però interloquì: - Ma se è così, non farà più nessun nome. Professore, mi deve aiutare: non potrebbe esagerare un po’ con la diagnosi?
Bassi tentennò per qualche secondo, poi disse, sorridendo: - Naturalmente, per la Giustizia, questo e altro. E poi, ho portato con me una decina di dosi del nuovo vaccino, per lui e gli altri detenuti. Così saremo al sicuro, nel caso che qui scoppi un’epidemia.
Il medico iniziò subito la terapia a base di antibiotici, probiotici e fermenti lattici; poi, prese un flaconcino e ne disciolse il contenuto in fisiologica, aspirandolo successivamente in una siringa.
- È u abbanniatu vaccino?
- Esatto, Tano. Con questo, sei tranquillo.
- Grazie, grazie, professò. - mormorò il galeotto, finalmente soddisfatto. E poi: - Volete sapiri 'na cùosa divertente, professò?
- Ma certo, Tano, dimmi.
- Mi chiamavano professore macari a mia, quannu lavoravo pi i famiglie.
- Ah, sì? E cosa facevi?
- Facevo scomparire i morti. Li scioglievo, ed ero diventato accussì bravu che mi chiamavano professò, comu a vuatri. - per un attimo, lo sguardo si fece meno vacuo, forse rimembrando quei momenti.
Senza dire nulla, e con un sorrisetto di circostanza, Bassi lo salutò e uscì dall’infermeria.
Li Causi lo intercettò: - Allora, tutto a posto?
- Sì, signor giudice, non tema: parlerà. - lo rassicurò il medico.

5.
La nuova legge era stata approvata, e per spiegarne l’importanza e i risvolti Adalberto Maria aveva dovuto fare, come di consueto, il giro delle sette chiese televisive e dei talk show, un’immensa perdita di tempo e di rottura di scatole ma, come gli aveva spiegato chi di dovere, era un compito che spettava a “chi ci metteva la faccia” a provvedimenti non sempre popolari.
Del resto, Clemenza era pagato anche per quello, e gli extra erano esentasse.
E così, dopo Blatta, Scompigli e Manfredonia, ecco il turno di Mazza e il suo “Cielo Sereno”.
Accolto in un turbinio di applausi rigorosamente registrati, il Ministro della Salute si accomodò sulla poltrona riservata alle persone importanti, quella col cuscino imbottito, assai più comoda di quella in legno massello riservata, per par condicio, agli elementi disturbanti come il dottor Casti, uno dei più accaniti negazionisti della pandemia da virus zeta e della vaccinazione obbligatoria.
Dopo un excursus sull’andamento della pandemia, contenuta grazie all’inoculo, da zero a novant’anni, dei nuovi preparati di ingegneria genetica preparati a tempo di record dalla multinazionale Supervax, Mazza arrivò al momento cruciale: - Signor Ministro, e per tutti i recalcitranti alla cura?
Il Ministro congiunse le mani a mo’ di preghiera e, in tono sommesso, ammise: - Abbiamo fatto tutto il possibile, davvero. Ma non c’è stato verso, non si può combattere l’irragionevolezza con argomenti razionali. Pertanto l’internamento per tutti coloro che hanno rifiutato partirà dalla settimana prossima, cominciando dagli operatori di Sanità e Pubblica Sicurezza e a seguire gli altri lavoratori statali, e poi quelli delle imprese private.
- Userete il pugno duro, quindi?
A quelle parole Clemenza si adombrò: - Non userei questi termini; l’internamento è esclusivamente per il loro bene; anche gli stolti vanno protetti, in uno stato democratico e che vuole essere un faro di civiltà e di esempio per tutti.
- E per quanto riguarda gli scienziati negazionisti?
Stavolta Clemenza sbottò: - I negazionisti non sono scienziati, ma ciarlatani, forse anche traditori! Non ho le prove, per la seconda affermazione, ma sono sicuro che se la Digos indagasse, ne vedremmo delle belle! Intanto, gente come Casti, grazie alla legge approvata a tempo di record, finirà nel posto che merita, finalmente!
A queste parole, un uragano di applausi sommerse il Ministro, che si alzò in piedi e s’inchinò verso il pubblico, tutto rigorosamente con mascherina d’ordinanza.

6.
Clemenza e Bassi dovevano preparare il nuovo incontro del Comitato; nelle ultime settimane la campagna vaccinale aveva segnato qualche battuta d’arresto, causata da allarmi inopinatamente lanciati da giornalacci locali che raccoglievano dicerie, più che notizie, su presunti e fantomatici effetti collaterali dei nuovi preparati. Sebbene il Ministro dell’Interno si fosse attivato per chiuderli, non si faceva in tempo a neutralizzarne uno che subito ne rispuntava un altro.
Per fortuna, la notizia della morte di Gaetano Scanna era scivolata via inosservata.
Era stato Li Causi, a informare il medico; infarto fulminante, aveva diagnosticato il medico del carcere, e no, Bassi proprio non poteva andare all’Asinara a confermare i risultati dell’autopsia e poi, che bisogno c’era?
Certo, era un peccato, l’ergastolano era così grato di aver recuperato la salute che stava confessando di aver fatto scomparire decine di persone per conto di numerose famiglie mafiose che finalmente avrebbero potuto essere accusate, e invece… sarebbe stato per un’altra volta.
I dati veri provenienti dalla Supervax e consegnati al Premier Basilischi erano inequivocabili, ma il grande pubblico non era pronto a riceverli, non avrebbe capito. In fondo, un cinque per cento di effetti collaterali gravi e l'uno per cento di morti erano numeri accettabili, per la popolazione vaccinata: Clemenza, Bassi e gli altri del Comitato erano concordi, almeno su questo. L’era delle pandemie era iniziata, e bisognava abituarsi; i governi e i membri dei comitati costituiti nelle varie nazioni avevano il compito di guidare le loro popolazioni verso una nuova umanità, ed erano disposti a farsi carico di tutto ciò, anche a costo di piccoli sacrifici.
Intanto, all’Asinara c’era una cella vuota...
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Ciao Andr60,
innanzitutto ti faccio i complimenti per il coraggio di aver scelto un argomento alquanto spinoso, che potenzialmente
potrebbe creare un putiferio...
Il racconto descrive con la tua consueta ironia (velata ma non troppo), senza sfociare nel banale o, peggio ancora, nel retorico (il rischio era bello grosso), le sfaccettature di una situazione (purtroppo ancora in divenire) caratterizzata da complotti, professoroni che parlano nei talk show, aziende farmaceutiche che sono la nostra salvezza o la nostra condanna a seconda di chi guarda il problema. In sintesi, sei riuscito a mostrare le svariate sfumature di grigio che tanta gente, schierata sul fronte del bianco o del nero, non riesce proprio minimamente a distinguere. Piaciuto.
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FraFree ha scritto: 01/10/2022, 16:20 Il tratto del racconto è ironico, ma credo sia più una sorta di denuncia, su come affrontata e gestita la pandemia dalle istituzioni, che una parodia. Spesso, anch'io scrivo racconti o poesie di denuncia, trovo sia importante, ma questa tua mi rende perplessa, in quanto penso che non si abbiano elementi certi, compreso i dati scientifici, per poter affermare una determinata cosa o il contrario. Il racconto non mi è dispiaciuto, ho gradito molto i dialoghi in dialetto siciliano, ma per quanto detto sopra non mi ha convinto pienamente.
Sul dialetto siciliano chiedo venia a Namio, al quale mi rivolgo per eventuali errori. Per quanto riguarda il resto, spero che sia ormai chiaro a tutti che la gestione delle (cosiddette) emergenze abbia abbandonato la politica, per abbracciare la zootecnia.
Un saluto
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Messedaglia ha scritto: 01/10/2022, 14:11 Ciao Andr60,
innanzitutto ti faccio i complimenti per il coraggio di aver scelto un argomento alquanto spinoso, che potenzialmente
potrebbe creare un putiferio...
Il racconto descrive con la tua consueta ironia (velata ma non troppo), senza sfociare nel banale o, peggio ancora, nel retorico (il rischio era bello grosso), le sfaccettature di una situazione (purtroppo ancora in divenire) caratterizzata da complotti, professoroni che parlano nei talk show, aziende farmaceutiche che sono la nostra salvezza o la nostra condanna a seconda di chi guarda il problema. In sintesi, sei riuscito a mostrare le svariate sfumature di grigio che tanta gente, schierata sul fronte del bianco o del nero, non riesce proprio minimamente a distinguere. Piaciuto.
Ciao, Messedaglia. Il fatto che Adalberto Maria sia stato eletto a furor di popolo in un collegio sicuro mi conferma il pensiero di Verdoux. Il problema è che alla plebe non è più neppure permessa la dissidenza, e Lorsignori si guardano bene dall'usare auto scoperte.
https://www.youtube.com/watch?v=bxhAjHb_SMU
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Ciao, Andr. Il tuo siciliano è un po' una traduzione letterale dall'italiano, che non sempre è sbagliata ma quasi mai esatta.


- Staiu mali, haju aviri preso u virus. M'ammalai, app' a pigghiari 'u virus.
- Quale virus?
- Ma comu, quali? U virus zeta, ni parlavano assira a la tv… Comu, quali? Lu virus zzeta, ni parrava assira 'a tivvù.
- Tano, è meglio se leggi, la tv fa male.
Gaetano si arrabbiò di brutto: - Si 'n minchia, fammi parrari cu lu giudice Li Causi. Sii 'na facci ri minchia, a' parrari cu lu giudici Li Causi.

- Nun ni potevo cchiù do' mali, professò. Mali a la panza, a la tìesta, e nun riesco a rispirari beni. Haju preso u virus, vìeru?
'Unni putìa cchiù, prufissuri. Mi doli la panza, la testa, e rispiru mali. Pigghiavi 'u virus, mi ricissi 'a verità.

- È u abbanniatu vaccino? È lu vaccinu di cui si vannìa?
- Esatto, Tano. Con questo, sei tranquillo.
- Grazie, grazie, professò. prufissuri - mormorò il galeotto, finalmente soddisfatto. E poi: - Volete sapiri 'na cùosa divertente, professò? 'A vuliti sàpiri 'na cosa divertenti, prufissuri?
- Ma certo, Tano, dimmi.
- Mi chiamavano professore macari a mia, quannu lavoravo pi i famiglie. Quannu travagghiava pa' famigghia mi canuscianu comu 'u prufissuri. Era l'nciuria mia.
- Ah, sì? E cosa facevi?
- Facevo scomparire i morti. Li scioglievo, ed ero diventato accussì bravu che mi chiamavano professò, comu a vuatri. - per un attimo, lo sguardo si fece meno vacuo, forse rimembrando quei momenti. Facìa scumpariri i mortammazzati. Sciugghiuti. Accussì bravo addiventai chi mi ricianu comu a Vossia: prufissuri.
Senza dire nulla, e con un sorrisetto di circostanza, Bassi lo salutò e uscì dall’infermeria.
Li Causi lo intercettò: - Allora, tutto a posto?
- Sì, signor giudice, non tema: parlerà. - lo rassicurò il medico.


Quanto al racconto è una sorta di parodia degli ultimi eventi pandemici surclassati dalle note vicende belliche. Si passa da un'emergenza all'altra, da una crisi all'altra. Io non sono affatto meravigliato, ormai mi chiedo solo quale sarà la prossima evenienza, da cui non nascerà un nuovo assetto, come il termine richiederebbe, ma ne uscirà rafforzato quello vecchio. L'assetto repressivo della medicina moderna è nell'ordine delle cose purtroppo. L'ospedale come il modo di gestire le cure è un po' figlio del carcere, dell'internamento, dell'isolamento, e il modo di vedere chi rifiuta la cura somiglia a vecchi atteggiamenti ideologici in cui è la diversità di pensiero e di azioni il vero nemico dell'ordine costituito. Sto leggendo un saggio di Michel Foucault che ti potrebbe essere utile al proposito: Storia della Follia. È un saggio sulla medicalizzazione della malattia, tra l'altro, con tutte le conseguenze di cui ti sei lamentato.
Nondimeno, che vuoi fare? Io mi sono vaccinato tre volte, ma sono francamente indeciso e scettico sulla quarta. Ma fare professione di dubbio su certi argomenti pare oggi rasentare il fatto illecito.
Buon racconto, Andr, sei sempre sulla notizia.
E sulla Russia che verrà spazzata via, che mi dici?
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Ciao, Namio. Ho ricavato il "mio" dialetto siculo da uno dei tanti traduttori on line, ben sapendo di tutti i loro limiti. Utilizzerò senz'altro i tuoi suggerimenti nella versione finale, al termine della gara.
Sicuramente Foucault, riprendendo negli anni '70 il concetto di biopolitica, c'aveva visto giusto: il potere ha accesso alla vita delle persone e le può condizionare al punto di obbligarle a fare qualunque cosa, pur di non subire conseguenze rovinose (come non poter più lavorare). E i pochi che non accettano l'imposizione, non possono che essere considerati pazzi, devianti, criminali. I medici dunque diventano poliziotti, in grado di decidere chi è in grado di poter vivere libero, e chi no (a partire dai propri colleghi recalcitranti). In questo quadro, le "prove scientifiche" diventano opzionali: sono accettate solo quelle che si attagliano a un'agenda data, a priori, da poteri opachi.
Sulla (quarta!) vaccinazione ti posso solo dire ciò che dicono in tanti: il vaccino è diretto contro un virus che non esiste più, visto che i corona virus sono dei veri discoli, e mutano molto velocemente, molto più velocemente dell'ultimo vaccino sviluppato. Una manna, per le Wanna Marchi di Bigpharma.
Sulla Russia, temo che prima saremo spazzati via noi europei. :)
Saluti, e a rileggerti sempre con piacere
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Marino Maiorino
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Tutt'altro che fantasia, in questo racconto crudo e crudele, dove i cittadini sono numeri, non persone, che si possono sacrificare sull'altare del bene superiore, e si spera di avere sempre alla guida di un Paese chi sappia qual è, questo bene superiore. Noi sopravvissuti a questa "prova" (senza voler entrare nel merito) ci permettiamo di scriverne racconti di fantasia.
Già il Temporeggiatore, proconsole del figlio a Suessola durante la guerra annibalica, calmò gli animi degli ufficiali che volevano punire esemplarmente Dasio Altinio, supremo magistrato di Argirippa, che dopo Canne era passato ai Cartaginesi e poi, vedendo che Roma si riprendeva, voleva tornare a fare affari coi romani. "Se è possibile lasciare l'alleanza con Roma, ma non tornarvi, non credete che presto tutta l'Italia sarà stretta da patti di alleanza con Annibale?" osservò. Realpolitik at its best.
La storia è lunga, ma persino durante il nazismo ci sono stati personaggi ebrei che, per il vantaggio del Terzo Raich, si sono visti dire: "Siamo noi che decidiamo chi è ebreo e chi no". Alle volte le cose sbagliate hanno effetti positivi.
Quindi, tutt'altro che fantasia, e anche ben resa.
Sul vaccino zeta non voglio commentare. È qui portato a un estremo ciò che abbiamo vissuto col Covid, ma ci sono notevoli spunti di discussione (tra i quali, il "dato inequivocabile" fornito dalle farmaceutiche. Purtroppo noi non sappiamo a chi o cosa credere).
Su tutti, però, spicca la figura del "professore". Questo credo che non l'hai caratterizzato abbastanza, perché è uno di noi che si trova in un punto critico della storia. Dovremmo essere tutti migliori professori, migliori persone.
«Amare, sia per il corpo che per l'anima, significa creare nella bellezza» - Diotima

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Marino Maiorino ha scritto: 22/10/2022, 9:48 Tutt'altro che fantasia, in questo racconto crudo e crudele, dove i cittadini sono numeri, non persone, che si possono sacrificare sull'altare del bene superiore, e si spera di avere sempre alla guida di un Paese chi sappia qual è, questo bene superiore. Noi sopravvissuti a questa "prova" (senza voler entrare nel merito) ci permettiamo di scriverne racconti di fantasia.
Già il Temporeggiatore, proconsole del figlio a Suessola durante la guerra annibalica, calmò gli animi degli ufficiali che volevano punire esemplarmente Dasio Altinio, supremo magistrato di Argirippa, che dopo Canne era passato ai Cartaginesi e poi, vedendo che Roma si riprendeva, voleva tornare a fare affari coi romani. "Se è possibile lasciare l'alleanza con Roma, ma non tornarvi, non credete che presto tutta l'Italia sarà stretta da patti di alleanza con Annibale?" osservò. Realpolitik at its best.
La storia è lunga, ma persino durante il nazismo ci sono stati personaggi ebrei che, per il vantaggio del Terzo Raich, si sono visti dire: "Siamo noi che decidiamo chi è ebreo e chi no". Alle volte le cose sbagliate hanno effetti positivi.
Quindi, tutt'altro che fantasia, e anche ben resa.
Sul vaccino zeta non voglio commentare. È qui portato a un estremo ciò che abbiamo vissuto col Covid, ma ci sono notevoli spunti di discussione (tra i quali, il "dato inequivocabile" fornito dalle farmaceutiche. Purtroppo noi non sappiamo a chi o cosa credere).
Su tutti, però, spicca la figura del "professore". Questo credo che non l'hai caratterizzato abbastanza, perché è uno di noi che si trova in un punto critico della storia. Dovremmo essere tutti migliori professori, migliori persone.
La chiave del racconto è nella frase di Verdoux, per questo ho messo a confronto il professore "vero" con quello nominato per meriti acquisiti. Sta al lettore decidere quale sia il maggiore criminale e, come ultima constatazione, posso solo dire che la Legge non va quasi mai a braccetto con la Giustizia.
Grazie della lettura, e della storia sulla realpolitik in età romana: duemila anni, praticamente un soffio. Dasio Altinio for president.
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Re: Il professore

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Rosmary ha scritto: 25/10/2022, 4:28 Molto interessante aver trattato la realtà distopica di questi anni con personaggi ben delineati nei loro soprannomi, molto azzeccati.
La denuncia di un momento tragico riguardo i diritti umani merita attenzione anche se gestito in modo ironico e sarcastico.
Purtroppo in questo periodo sono in difficoltà: abituato a scrivere racconti distopici, mi è difficile pensare a storie di questo tipo, quando se ne sta vivendo una. Allora l'unico registro possibile è il sarcasmo.
Grazie della lettura
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BladeRunner ha scritto: 25/10/2022, 14:47 Il tema non mi piace per niente. Complottismo dilagante, facili luoghi comuni, trama ovvia.
In compenso, dal punto di vista stilistico, non vedo grossi problemi. Quindi devo dare la sufficienza. Sono curioso di leggere qualcos'altro scritto da te.
Quanto a complottismi, nei miei racconti non è dilagante ma tracima a livello alluvionale :-D
Permettimi però un'osservazione: fino a qualche anno fa, il complottista ordiva i complotti, non li denunciava (a torto o a ragione); l'inversione del significato è avvenuto, certo non a caso, soprattutto dopo l'11 settembre 2001, e da parte di media sempre più allineati a dare una e una sola versione dei fatti. L'importate è non farsi mai domande e, soprattutto, non darsi mai risposte lontane dalla versione ufficiale.
Grazie del commento
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Caspita... Complimenti! Con il tuo stile unico e ironico di raccontare hai evidenziato al meglio la situazione attuale, che invece è supportata da documentazioni scientifiche internazionali in merito a quanto hai raccontato (bello il discorso delle seggiole, imbottite e comode per coloro che caldeggiavano il sistema, e dure e, se avessero potuto pure irte di chiodi appuntiti, per chi tentava di dare un'opinione scientifica differente). Nonostante ciò c'è chi non vuole vedere... perché non è affatto facile ammettere di essere stati vittime di un grande inganno. Ma adesso i "coperchi" stanno saltando e resta, per chi non vuole vedere, solo la possibilità di attaccarsi agli specchi... In troppi e troppo giovani, continuamente e giornalmente, fanno ormai la fine di Gaetano Scanna, basta leggere i giornali, e ascoltare le notizie (magari non dalle stesse fonti di chi ha così tanto martellato il cervello con l' indegna pubblicità...). A parte l'ammirevole argomento coraggioso, il testo è scritto bene, è scorrevole, divertente e... veritiero. (Spassosi e significativi i nomi scelti per i personaggi del racconto). Massimo dei voti. Bravo!
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Laura Traverso ha scritto: 01/11/2022, 22:55 Caspita... Complimenti! Con il tuo stile unico e ironico di raccontare hai evidenziato al meglio la situazione attuale, che invece è supportata da documentazioni scientifiche internazionali in merito a quanto hai raccontato (bello il discorso delle seggiole, imbottite e comode per coloro che caldeggiavano il sistema, e dure e, se avessero potuto pure irte di chiodi appuntiti, per chi tentava di dare un'opinione scientifica differente). Nonostante ciò c'è chi non vuole vedere... perché non è affatto facile ammettere di essere stati vittime di un grande inganno. Ma adesso i "coperchi" stanno saltando e resta, per chi non vuole vedere, solo la possibilità di attaccarsi agli specchi... In troppi e troppo giovani, continuamente e giornalmente, fanno ormai la fine di Gaetano Scanna, basta leggere i giornali, e ascoltare le notizie (magari non dalle stesse fonti di chi ha così tanto martellato il cervello con l' indegna pubblicità...). A parte l'ammirevole argomento coraggioso, il testo è scritto bene, è scorrevole, divertente e... veritiero. (Spassosi e significativi i nomi scelti per i personaggi del racconto). Massimo dei voti. Bravo!
Grazie mille per i complimenti. Purtroppo, l'argomento è "divisivo" (si dice così?), poiché per due anni i cittadini sono stati sottoposti a un'immersione totale H24x7 in una sola narrazione (si dice così?) pervicace e totalizzante da parte delle televisioni governative (tutte) e dei giornali governativi (tutti, tranne uno). A questo punto, c'è da stupirsi che almeno qualcuno ne sia rimasto, è il caso di dirlo, immune. Gli ultimi provvedimenti del nuovo governo sono un cerotto, pronto ad essere tolto appena se ne ripresenterà l'occasione. Ci saranno sempre celle vuote, in attesa di essere riempite.
Un saluto
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Laura Traverso
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Andr60 ha scritto: 02/11/2022, 9:27 Grazie mille per i complimenti. Purtroppo, l'argomento è "divisivo" (si dice così?), poiché per due anni i cittadini sono stati sottoposti a un'immersione totale H24x7 in una sola narrazione (si dice così?) pervicace e totalizzante da parte delle televisioni governative (tutte) e dei giornali governativi (tutti, tranne uno). A questo punto, c'è da stupirsi che almeno qualcuno ne sia rimasto, è il caso di dirlo, immune. Gli ultimi provvedimenti del nuovo governo sono un cerotto, pronto ad essere tolto appena se ne ripresenterà l'occasione. Ci saranno sempre celle vuote, in attesa di essere riempite.
Un saluto
Ciao Andr60, sì sì, si dice anche così "divisivo", e anche in ciò hanno centrato l'obiettivo, ossia quello di creare delle divisioni, appunto. Sì, e anche unica narrazione o "pensiero unico" che dire si voglia, si dice... unica narrazione a cui siamo stati sottoposti per ben due anni... Oh, però non sono pochi coloro che ne sono rimasti immuni... più di quanto si possa immaginare, credimi. Ora (e da un po', ma non da molto) c'è un Tg (ore 13,30 e 20) che non è allineato, non faccio menzione qui, ma sono certa che mi capirai, come ci capiamo, penso, anche sul nome di quell' unico giornale (qui in Italia) che non fa sconti... e sul quale è tutto ben documentato. Sono assai consapevole che il cerotto messo dall'ultimo governo sia assai precario e pronto a essere tolto alla prima occasione. Comunque qualcosina, rispetto al passato, è stato fatto, probabilmente un po' di "fumo negli occhi" come si suol dire... staremo a vedere. Ciao
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Alberto Marcolli
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Non ho trovato refusi.
“risvolti Adalberto Maria” --- risvolti, Adalberto Maria
dei nuovi preparati di ingegneria genetica preparati --- preparati … preparati
“democratico e che vuole essere un faro” – toglierei la e – democratico, che vuole essere un faro
“finirà nel posto che merita, finalmente!” --- finirà … finalmente
“il medico; infarto fulminante, aveva diagnosticato il medico” --- medico --- medico
Questo periodo dovrebbe essere separato da virgole, o meglio da punti.
“Certo, era un peccato, l’ergastolano era così grato di aver recuperato la salute che stava confessando di aver fatto scomparire decine di persone per conto di numerose famiglie mafiose che finalmente avrebbero potuto essere accusate, e invece… sarebbe stato per un’altra volta.”

“guidare le loro popolazioni verso una nuova umanità,” – incrociamo le dita!
Non ho trovato in questo racconto un vero messaggio, a meno che non sia questo:
“guidare le loro popolazioni verso una nuova umanità, ovvero”: Governo nuovo… vita nuova!
Dobbiamo iniziare a preoccuparci anche noi italiani?
Voto dal 3 al 4. Arrotondo al 4

Secondo me ci dovrebbero essere almeno otto scelte di voto. Cinque sono troppo poche
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Alberto Marcolli ha scritto: 06/11/2022, 20:18 Non ho trovato refusi.
“risvolti Adalberto Maria” --- risvolti, Adalberto Maria
dei nuovi preparati di ingegneria genetica preparati --- preparati … preparati
“democratico e che vuole essere un faro” – toglierei la e – democratico, che vuole essere un faro
“finirà nel posto che merita, finalmente!” --- finirà … finalmente
“il medico; infarto fulminante, aveva diagnosticato il medico” --- medico --- medico
Questo periodo dovrebbe essere separato da virgole, o meglio da punti.
“Certo, era un peccato, l’ergastolano era così grato di aver recuperato la salute che stava confessando di aver fatto scomparire decine di persone per conto di numerose famiglie mafiose che finalmente avrebbero potuto essere accusate, e invece… sarebbe stato per un’altra volta.”

“guidare le loro popolazioni verso una nuova umanità,” – incrociamo le dita!
Non ho trovato in questo racconto un vero messaggio, a meno che non sia questo:
“guidare le loro popolazioni verso una nuova umanità, ovvero”: Governo nuovo… vita nuova!
Dobbiamo iniziare a preoccuparci anche noi italiani?
Voto dal 3 al 4. Arrotondo al 4

Secondo me ci dovrebbero essere almeno otto scelte di voto. Cinque sono troppo poche
Sulle cinque opzioni sono parzialmente d'accordo: se si passasse ai voti, la votazione in decimi sarebbe quella più adatta, però tramutarla in giudizi diventa complicato.
Governo nuovo... vita vecchia: il "pilota automatico" è sempre in funzione, e ci guida dritto verso il baratro. Preparate il paracadute.
Grazie del commento, saluti
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Francesco Pino ha scritto: 11/11/2022, 9:27 Bravo Andr60, un racconto scritto bene e interessante.
L'argomento trattato è un vero e proprio invito a lanciarsi in opinioni personali...che dirti? I complotti esistono e uccidono, ma non li trovi su YouTube o Facebook. Fu un complotto a portare Pinochet al potere, fu un complotto a uccidere Kennedy. L'ingresso degli USA nella guerra del Vietnam fu "complottato" attraverso l'incidente del Golfo del Tonchino. Falcone e Borsellino furono vittime di un probabile c: omplotto fra stato e mafia.
Te li immagini i portatori delle verità a gridare "non cielo dicono! Lo stato è la mafia si stanno mettendo d'accordo per ammazzare i giudici!" Te li immagini a dire "attenzione la fialetta che ci sta facendo vedere Colin Powell contiene acqua, non antrace. Vogliono far cadere Saddam in un complotto!" Io no.
Poi, quando leggo che Macho96 dà del ciarlatano a Piero Angela non mi è difficile scegliere da che parte cercare la verità.
Voto 4
Caro Francesco, è vero che di questi tempi (forse da sempre) è difficile distinguere il vero dal falso, ma un criterio infallibile è "follow the money" come dicono gli anglosassoni. In altre parole: chi esprime un'opinione ci guadagna o ci perde, per il fatto di esprimerla?
A proposito di P. Angela, pensi che sarebbe rimasto alla Rai per 50 anni se avesse fatto programmi in contro tendenza rispetto alle opinioni ufficiali spacciate per la Scienza? In qualità di uno dei fondatori del Cicap, ha poi iniziato a occuparsi dei truffatori, maghi e ciarlatani vari, in seguito stranamente è passato a combattente contro le fake news, in simultaneità alla tendenza dei governi a evitare la diffusione di notizie che contraddicessero la loro versione dei fatti: ultima in ordine di tempo, la "narrazione" sulla pandemia e successiva vaccinazione a tappeto a cani&porci. Tuttavia i P. Angela di turno vinceranno sempre, finché ci sarà gente contenta di farsi la quinta (sesta? Settima?) dose di un vaccino inutile.
Grazie del commento, saluti
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BladeRunner ha scritto: 11/11/2022, 12:01 Ecciai raggione, non cello voliono dire!!! Come non riconoscere in Angela un servo di partito, un buffone di corte, un infido servente dei poteri forti a discapito della povvera ggente!!!! E io, demente, che, quando mi sono laureato, ho ringraziato pubblicamente quel vecchietto pacato, per aver infuso in me il piacere della scoperta e della ricerca scientifica. Quanta, quanta tristezza.
Carissimo, P. Angela è stato dipendente RAI per decenni, in altre parole era tutt’uno con l’azienda di stato, ovvero col governo in carica in quel momento. Ciò significa che è stato il portavoce dei desiderata di tutti i direttori RAI, in perfetta concordanza con la visione che volevano offrire al volgo ignorante, desideroso di abbeverarsi alla fonte della sapienza, grazie al sacerdote che rendesse comprensibile il messaggio.
Oltre alla scienza, ricordo anche il programma Quark Economia, che aveva come consulenti due “studiosi neutrali” come Carli e Padoa Schioppa. E tralascio le sue esternazioni degli ultimi due anni, per carità di patria.
Non nego affatto che invogliò molti ragazzi a intraprendere studi scientifici per diventare tecnici, ricercatori o scienziati. Ciò che gli rimprovero è ben altro; Angela dichiarò a più riprese di essere orgoglioso di lavorare per un servizio pubblico come vuole (voleva) essere la Rai. Ebbene, scopo principale di un servizio pubblico dovrebbe essere quello di formare cittadini consapevoli della realtà in cui vivono. E in questa realtà la scienza non è un monolite privo di dubbi con scritto alla sommità la parola Verità, per cui chi lo mette in dubbio viene trattato come un miscredente (per coincidenza, l'atteggiamento di questi due anni della "Scienza ufficiale" per tutti i critici verso il vaccino salvifico). Una visione tipicamente neo-positivista, che si combina perfettamente col neo-liberismo economico che ha trasformato gli scienziati in manager o, peggio, in manovali tesi non al benessere dell'umanità bensì a quello degli azionisti delle corporations.
Come epitaffio, ci starebbe bene che “Fu il Bruno Vespa della divulgazione scientifica”.
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Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.

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Carosello

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antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura

Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.

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La Gara 62 - La famiglia

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A cura di Massimo Tivoli.
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La Gara 18 - Brividi a Natale

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