Lucciole e lampioni

Spazio dedicato al GrandPrix stagionale d'autunno 2022.

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Lucciole e lampioni

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leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Di un lampione
l'irriverente luce
illumina la deserta via
dove s'affolla
nebbia, pensieri e nostalgia
ricordi di anni
senza asfalto
senza luce
senza case
e poi…
di campi e di bimbi
a rincorrere
lungo la strada bianca e dentro i prati
le lucciole ormai spente, per sempre,
fagocitate dalla bruma di una stagione
e di un tempo
che più non appartiene
a loro e all'innocenza mia.

Oh, quant'era gentile,
oserei dire: poeticamente intermittente,
il baluginio di mille e più lanterne
accese sopra i prati
e nella fantasia;
e quant'è tristemente lontano
il lucore, freddo e solitario,
dell'unico lampione
che prova
in questa lattiginosa notte
d'insonnia e di ricordi
a bucare
la spessa coltre bianca
per toccare
l'asfalto steso
a perpetuo ricoprire
il cigolio dei carri, il tiro dei cavalli,
i passi dei vecchi, le corse dei bambini
… ed il dolore
lontano ancora
dall'orizzonte era.
Gabriele Pecci
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Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

Ciao Nuovoautore. la tua poesia è giocata sulla percezione tra presente e passato, le immagini nitide della memoria, sovente ritornano a celebrare con nostalgia il tempo che fù, peggiore o forse prevalentemente migliore? Non saprei, dato che questo tipo di nostalgia viene sempre e ricorrente vissuta sul ricordo di un periodo adolescenziale o pre adolescenziale, dove tutti, non importa iscritti a quale anno di nascita, eravamo o sono ancora troppo immaturi per poter avere su questo stesso tempo, un vero reale metro di giudizio o paragone con quello attuale. I ricordi legati ai momenti d'infanzia, quando si possono definire spensierati (non sempre o non per tutti lo sono o possono essere purtroppo) sono legati appunto ad una ancora acerba responsabilità, al meglio su una vaga, o al peggio solo imposta, visione di essa, ma non ancora preponderante attivamente sulla propria vita come lo sarà o verrà ad essere dopo; da qui parte la nostalgia associata a luoghi, momenti e persone appartenenti a quel determinato periodo.

ora poesie di questo tipo secondo me sono veramente proprio per questi aspetti, troppo legati ad un sentire e percepire i fatti esposti così personalmente a chi quei fatti li ha poi vissuti. Assai arduo sarebbe coinvolgere pienamente in essi chi ne risulta estraneo o addirittura fuori epoca massima da poter essere questi anche solo ricordati alla lontana come da te descritto. Per questo motivo, apprezzando comunque questo tuo sentire personale a riguardo, dove anche la forma del testo risulta a mio avviso appropriata, non posso però fingere mio malgrado di essere stato poi a mio modo da questo trascinato o emozionalmente coinvolto. Voto 3. Alla prossima.
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Mi è piaciuta la tua poesia che partendo dal presente ripercorre il passato. Hai descritto assai bene il tempo delle lucciole e di tutto ciò che faceva da contorno. Questa evocazione mi è giunta con tenerezza, la stessa tenerezza, però, l' ho provata per il triste lampione, obbligato a far luce su di un' anonima e deserta strada asfaltata: non abbastanza fortunato da illuminare i tanti aspetti vivi rischiarati, a suo tempo, dalle lucciole. Voto 4
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Gabriele Pecci ha scritto: 28/09/2022, 15:58 Ciao Nuovoautore. la tua poesia è giocata sulla percezione tra presente e passato, le immagini nitide della memoria, sovente ritornano a celebrare con nostalgia il tempo che fù, peggiore o forse prevalentemente migliore? Non saprei, dato che questo tipo di nostalgia viene sempre e ricorrente vissuta sul ricordo di un periodo adolescenziale o pre adolescenziale, dove tutti, non importa iscritti a quale anno di nascita, eravamo o sono ancora troppo immaturi per poter avere su questo stesso tempo, un vero reale metro di giudizio o paragone con quello attuale. I ricordi legati ai momenti d'infanzia, quando si possono definire spensierati (non sempre o non per tutti lo sono o possono essere purtroppo) sono legati appunto ad una ancora acerba responsabilità, al meglio su una vaga, o al peggio solo imposta, visione di essa, ma non ancora preponderante attivamente sulla propria vita come lo sarà o verrà ad essere dopo; da qui parte la nostalgia associata a luoghi, momenti e persone appartenenti a quel determinato periodo.

ora poesie di questo tipo secondo me sono veramente proprio per questi aspetti, troppo legati ad un sentire e percepire i fatti esposti così personalmente a chi quei fatti li ha poi vissuti. Assai arduo sarebbe coinvolgere pienamente in essi chi ne risulta estraneo o addirittura fuori epoca massima da poter essere questi anche solo ricordati alla lontana come da te descritto. Per questo motivo, apprezzando comunque questo tuo sentire personale a riguardo, dove anche la forma del testo risulta a mio avviso appropriata, non posso però fingere mio malgrado di essere stato poi a mio modo da questo trascinato o emozionalmente coinvolto. Voto 3. Alla prossima.
Un'analisi perfetta del testo. È vero, la poesia è il riccordo struggente della mia infanzia, quando trascorrevo le estati dai miei nonni paterni; la cui casa, circondata dai campi, si affacciava su una strada bianca; ora in quella casa, da più di 35 anni, dopo averla ristrutturata ci abito io, e quando guardo la strada, asfaltata, e l'unico campo rimasto di fianco alla casa, il ricordo corre a quel tempo feice e spensierato. Ti ringrazio. Ciao, Gabriele.
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Laura Traverso ha scritto: 28/09/2022, 16:50 Mi è piaciuta la tua poesia che partendo dal presente ripercorre il passato. Hai descritto assai bene il tempo delle lucciole e di tutto ciò che faceva da contorno. Questa evocazione mi è giunta con tenerezza, la stessa tenerezza, però, l' ho provata per il triste lampione, obbligato a far luce su di un' anonima e deserta strada asfaltata: non abbastanza fortunato da illuminare i tanti aspetti vivi rischiarati, a suo tempo, dalle lucciole. Voto 4
Quel lampione lì è davvero triste. Una domanda che mi pongo spesso è: "che fine hanno fatto le lucciole?" Una volta riempivano le notti estive, oggigiorno (o ogginotte?) pe vederne una la devi cercare con il lanternino. Ti ringrazio. Ciao, Laura.
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Secondo me questa poesia gioca su due contrasti che poi sono molto simili: infanzia-età adulta e epoca passata-oggi. I ricordi della tua infanzia ti portano a riflettere su quanto anche quell’epoca facesse da contorno a una certa fase della tua vita che non tornerà più. I versi sono sentiti e le rime, che di solito non apprezzo molto a parte in alcuni casi, non pesano nella lettura. Ho apprezzato anche le parole scelte, avrei cambiato solo qualche termine e modificato qualche verso per darle più incisività. L’ho trovato un bel lavoro, comunque. Voto 4.
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Piramide ha scritto: 29/09/2022, 9:09 Secondo me questa poesia gioca su due contrasti che poi sono molto simili: infanzia-età adulta e epoca passata-oggi. I ricordi della tua infanzia ti portano a riflettere su quanto anche quell'epoca facesse da contorno a una certa fase della tua vita che non tornerà più. I versi sono sentiti e le rime, che di solito non apprezzo molto a parte in alcuni casi, non pesano nella lettura. Ho apprezzato anche le parole scelte, avrei cambiato solo qualche termine e modificato qualche verso per darle più incisività. L'ho trovato un bel lavoro, comunque. Voto 4.
Una fase della vita, che non potrà tornare mai più, rimasta tatuata nella mente, più di ogni altra futura fase, come la migliore. Ti ringrazio. Ciao, Piramide.
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Francesco Pino ha scritto: 30/09/2022, 10:45 La poesia è scritta bene e scorre in maniera armoniosa, pero' è anche retorica e oltretutto il tema non è dei miei preferiti :) L'immagine di un unico lampione che cerca di bucare la nebbia ci fa intuire che il dolore di cui si parla alla fine sia la solitudine, un dolore chedi solito non appartiene all'infanzia. Non meno importante mi sembra il ruolo dell'asfalto: immagine di modernità -in contrasto con la strada sterrata - usata per indicare lo scorrere del tempo che ricopre il passato.
Un buon lavoro, voto 4.
Un buonissimo voto. Ti ringrazio. Ciao, Francesco.
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Una poesia molto bella sul tempo passato. Lo sguardo su una strada percorsa da bambino, sui cambiamenti che ha subito, su tutto ciò che manca, produce una malinconia palpabile e vera. Verrebbe sempre da chiedersi: dove sono finiti tutti, che è successo alle persone e alle cose di quel meraviglioso tempo andato.
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Letylety ha scritto: 03/10/2022, 15:17 Una poesia molto bella sul tempo passato. Lo sguardo su una strada percorsa da bambino, sui cambiamenti che ha subito, su tutto ciò che manca, produce una malinconia palpabile e vera. Verrebbe sempre da chiedersi: dove sono finiti tutti, che è successo alle persone e alle cose di quel meraviglioso tempo andato.
Dove sono finiti tutti i protagonisti del mio bel tempo andato, alla mia non più verde età me lo chiedo un giorno sì e l'altro pure. Ti ringrazio. Ciao, Letylety.
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FraFree ha scritto: 03/10/2022, 21:42 Ha il sapore nostalgico, ma anche genuino, questo volgersi indietro per rivivere il contesto dell'infanzia. Contesto caratterizzato dalla semplicità e dalla natura (che meraviglia, le lucciole!) non contaminata, ancora.
Ma ho trovato il finale, sarà per l'articolazione, non amalgamato al resto. Sono questi tre versi che non mi hanno convinto:
… ed il dolore
lontano ancora
dall'orizzonte era.
Gli ultimi tre versi volevano ribadire che l'età del dolore, quello vero, quello che fa male al cuore, non quello delle ginocchia sbucciate o delle litigate con gli amichetti, era ancora di là da venire; da bambini si è come immunizzati dal dolore, ci si sente protetti, vaccinati dall'amore dei genitori, dei nonni. Ti ringrazio. Ciao, FraFree
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Colgo l'atmosfera della poesia, la tristezza dei ricordi, la dimensione delle emozioni. Però a mio avviso i versi poco la interpretano, piuttosto c’è lo sforzo di “raccontarla”. Emergono, quindi, il gioco di luci, i suoni (cigolio e di passi) e alla fine quella “tristezza” che si trasforma in “dolore” dovrebbe avere un perché definito con il contesto.
La paura è un cavallo con le ali: una volta lanciato al galoppo perde il contatto con il suolo e incomincia a volare.
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Qualche tempo fa mi ricordo di un buontempone che aveva pubblicato L'infinito di Leopardi, bannato nel giro di qualche ora. Quando ho letto la tua poesia pensavo fosse un'operazione simile di copia e incolla, tanto bella, malinconica e di un bel tempo andato. Quindi complimenti per questa bella poesia, che sembra una cartolina ingiallita di inizio secolo scorso.
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Giampiero ha scritto: 09/10/2022, 6:31 Colgo l'atmosfera della poesia, la tristezza dei ricordi, la dimensione delle emozioni. Però a mio avviso i versi poco la interpretano, piuttosto c’è lo sforzo di “raccontarla”. Emergono, quindi, il gioco di luci, i suoni (cigolio e di passi) e alla fine quella “tristezza” che si trasforma in “dolore” dovrebbe avere un perché definito con il contesto.
In fondo la tristezza non è che il primo stadio di un percorso che porta al dolore, così come la gioia dovrebbe esserlo del percorso che conduce alla felicità... ma in questo caso non ne sono tanto sicuro. Ti ringrazio. Ciao, Giampiero.
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Athosg ha scritto: 09/10/2022, 23:20 Qualche tempo fa mi ricordo di un buontempone che aveva pubblicato L'infinito di Leopardi, bannato nel giro di qualche ora. Quando ho letto la tua poesia pensavo fosse un'operazione simile di copia e incolla, tanto bella, malinconica e di un bel tempo andato. Quindi complimenti per questa bella poesia, che sembra una cartolina ingiallita di inizio secolo scorso.
Cartolina ingiallita di inizio secolo scorso: più che una definizione, la fotografia perfetta di questo mio componimento. Ti ringrazio. Ciao, Athosg.
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Re: Lucciole e lampioni

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BladeRunner ha scritto: 22/10/2022, 18:48 Dò pienamente ragione a Gabriele. Il messaggio è lineare. Una costruzione differente avrebbe reso il tutto molto più incisivo, credo. Secondo me c'è del margine di miglioramento. Qualche costrutto differente e l'utilizzo di qualche figura retorica potrebbero aiutare, forse. Per il momento 3.
Margine di miglioramento ce n'è di sicuro, e anche molto. La poesia per me è una scoperta abbastanza recente (probabilmente le poesie, lunghissime, che mi obbligavano ad imparare a memoria a scuola, mi ha procurato una specie di blocco); ho sempre privilegiato la narrativa. Ti ringrazio. Ciao, BladeRunner.
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Re: Lucciole e lampioni

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Rosmary ha scritto: 24/10/2022, 16:22 Rileggendola ho immaginato l'infanzia.
Mi sono accorta di essere dentro un ricordo.
Un ricordo di un tempo passato che non viene più.
Si vede la nostalgia ma non si sente fino in fondo il dolore o la malinconia
La troppa retorica stona col messaggio.
Voto 4
La nostalgia di un tempo irripetibile credo che balzi subito all'occhio; ma anche la malinconia, almeno nelle intenzioni dell'autore, dovrebbe lasciare una traccia profonda; il dolore un po' meno, forse perché troppo personale, legato al singolo individuo e non al comune sentire… almeno credo che sia così, ma è soltanto il mio punto di vista. Ti ringrazio. Ciao, Rosmary
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Il testo è molto personale e, secondo il mio parere, non ricalca la condizione di molti Il ricordo, tuo, mi interessa molto. A me è congeniale l'umanità, anche se non sembra. Ho dato 3 guardando alla simmetricità della poesia. Cerco il pelo nell'uovo? Forse. Il mio vuole essere solo un invito. Sei un BravoAutore e puoi fare meglio.
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Eleonora2 ha scritto: 04/11/2022, 12:46 Il testo è molto personale e, secondo il mio parere, non ricalca la condizione di molti Il ricordo, tuo, mi interessa molto. A me è congeniale l'umanità, anche se non sembra. Ho dato 3 guardando alla simmetricità della poesia. Cerco il pelo nell'uovo? Forse. Il mio vuole essere solo un invito. Sei un BravoAutore e puoi fare meglio.
No, non cerchi il pelo nell'uovo. In verità la poesia non è il mio forte (forse perché pratico più la narrativa), diciamo pure che il mio è uno sperimentare dilettantesco (che non c'entra nulla con il Dantesco), per questo qualsiasi fosse stato il tuo voto, fosse anche zero, lo avrei accettato con il sorriso a fior di labbra: quel che conta veramente è il commento giustamente critico e l'invito a perseverare. Ti ringrazio. Ciao, Eleonora.
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Lo scontro ineluttabile fra il presente e il passato. La nostalgia per il meno che c'era che valeva più del più presente. Bella poesia bravo. Mi è tornato in mente quando ero piccolo e giocavo con le lucciole. Grazie
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Federico ha scritto: 05/11/2022, 15:03 Lo scontro ineluttabile fra il presente e il passato. La nostalgia per il meno che c'era che valeva più del più presente. Bella poesia bravo. Mi è tornato in mente quando ero piccolo e giocavo con le lucciole. Grazie
Credo che tutti, o quasi, abbiano rincorso le lucciole da piccoli, almeno fino a quando stazionavano sopra i prati; oggigiorno mi pare che siano quasi del tutto sparite, alle nostre latitudini. Grazie a te per averla letta ed apprezzata. Ciao, Federico.
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Poesia che mi è piaciuta per la tematica affrontata, meno dal punto di vista formale. Usi figure retoriche abilmente, senza però incidere sulla"resa"poetica dell"elaborazione. Comunque, la tua poesia si legge amorevolmente.
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Egidio ha scritto: 17/11/2022, 18:59 Poesia che mi è piaciuta per la tematica affrontata, meno dal punto di vista formale. Usi figure retoriche abilmente, senza però incidere sulla"resa"poetica dell"elaborazione. Comunque, la tua poesia si legge amorevolmente.
Come detto rispondendo ad un altro commento, mi diletto da poco con la poesia, ma se devo essere sincero, vado un po' a istinto, senza seguire regole precise, che fra l'altro non conosco. Se il risultato è: si legge amorevolmente, non posso che essere soddiasfatto del risultato. Ti ringrazio. Ciao, Egidio.
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Messaggio da leggere da Domenico Gigante »

Ciao! Devo dire che in generale il livello delle poesie si sta alzando parecchio in questo forum. La tua mi appare molto matura sia nella scelta del verso libero, che nella semplicità dello stile. Il verso libero non è mai occasione per andare a casaccio. Si percepisce il tuo lavoro su questo nel dare ritmo alla composizione e enfasi a certi passaggi. Lo stile semplice (ma non semplicistico) dona autenticità a quella che è una cartolina dall'infanzia - l'età semplice per eccellenza - a cui si contrappone l'età adulta che nei dolori perde la sua semplicità. Non trovo modo migliore del tuo per raccontare questo contrasto, che non è solo nei contenuti (lucciole e lampioni), ma proprio - ribadisco - nello stile, che porta in primo piano l'infanzia e la nostalgia di quel tempo, ma chiude con un registro diverso - appunto più adulto.

… ed il dolore
lontano ancora
dall'orizzonte era.

Io, forse, avrei staccato quegli ultimi versi a formare una terza strofa.
Complimenti!
Vorrei essere il mare che si muove per rimanere se stesso e più di tanto non lo sposta il vento. Fragile ma tenace.
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Domenico Gigante ha scritto: 01/12/2022, 7:54 Ciao! Devo dire che in generale il livello delle poesie si sta alzando parecchio in questo forum. La tua mi appare molto matura sia nella scelta del verso libero, che nella semplicità dello stile. Il verso libero non è mai occasione per andare a casaccio. Si percepisce il tuo lavoro su questo nel dare ritmo alla composizione e enfasi a certi passaggi. Lo stile semplice (ma non semplicistico) dona autenticità a quella che è una cartolina dall'infanzia - l'età semplice per eccellenza - a cui si contrappone l'età adulta che nei dolori perde la sua semplicità. Non trovo modo migliore del tuo per raccontare questo contrasto, che non è solo nei contenuti (lucciole e lampioni), ma proprio - ribadisco - nello stile, che porta in primo piano l'infanzia e la nostalgia di quel tempo, ma chiude con un registro diverso - appunto più adulto.

… ed il dolore
lontano ancora
dall'orizzonte era.

Io, forse, avrei staccato quegli ultimi versi a formare una terza strofa.
Complimenti!
Io ho usato i puntini di sospensione, per separarli… ma convengo con te: una terza strofa sarebbe stata più adatta a una poesia, i puntini sono una mia mania, forse perché provengo dalla narrativa. Ti ringrazio. Ciao, Domenico.
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Nuovoautore ha scritto: 27/09/2022, 21:22 Di un lampione
l'irriverente luce
illumina la deserta via
dove s'affolla
nebbia, pensieri e nostalgia
ricordi di anni
senza asfalto
senza luce
senza case
e poi…
di campi e di bimbi
a rincorrere
lungo la strada bianca e dentro i prati
le lucciole ormai spente, per sempre,
fagocitate dalla bruma di una stagione
e di un tempo
che più non appartiene
a loro e all'innocenza mia.

Oh, quant'era gentile,
oserei dire: poeticamente intermittente,
il baluginio di mille e più lanterne
accese sopra i prati
e nella fantasia;
e quant'è tristemente lontano
il lucore, freddo e solitario,
dell'unico lampione
che prova
in questa lattiginosa notte
d'insonnia e di ricordi
a bucare
la spessa coltre bianca
per toccare
l'asfalto steso
a perpetuo ricoprire
il cigolio dei carri, il tiro dei cavalli,
i passi dei vecchi, le corse dei bambini
… ed il dolore
lontano ancora
dall'orizzonte era.
Mi sono ripromessa di commentare tutte le poesie in gara e di essere sincera, perché il web è diventato falso e ipocrita più che nella realtà e io che ho creduto potesse essere la salvezza dell'incomunicabilità provo a scrivere realmente quello che penso, ma è una forzatura per me, perché mi dispiace dirti che per me la tua poesia proprio non piace ( Oh, i gusti sono gusti e i miei forse sono orribili) la tua poesia è quello che più non mi piace, la retorica, l'apparenza dorata che non ti lascia niente, non ti emoziona, la stucchevolezza del Mulino bianco… detto questo ho delle amiche e conoscenti che secondo il mio gusto sono stucchevoli e vuoti, ma ricevono premi, hanno un sacco di mi piace e qualcuno ha anche il patrocinio gratuito da città importanti, traduzioni ecc. quindi fai una frittata col mio voto e il mio commento
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Paola Tassinari ha scritto: 02/12/2022, 21:16 Mi sono ripromessa di commentare tutte le poesie in gara e di essere sincera, perché il web è diventato falso e ipocrita più che nella realtà e io che ho creduto potesse essere la salvezza dell'incomunicabilità provo a scrivere realmente quello che penso, ma è una forzatura per me, perché mi dispiace dirti che per me la tua poesia proprio non piace ( Oh, i gusti sono gusti e i miei forse sono orribili) la tua poesia è quello che più non mi piace, la retorica, l'apparenza dorata che non ti lascia niente, non ti emoziona, la stucchevolezza del Mulino bianco… detto questo ho delle amiche e conoscenti che secondo il mio gusto sono stucchevoli e vuoti, ma ricevono premi, hanno un sacco di mi piace e qualcuno ha anche il patrocinio gratuito da città importanti, traduzioni ecc. quindi fai una frittata col mio voto e il mio commento
perché mai dovrei fare una frittata? Il tuo commento merita di essere letto e tenuto in considerazione al pari degli altri. La sincerità è una gran dote, un pregio per chi la esprime apertamente senza temere di essere emarginata per le sue idee; viceversa, è una iattura per coloro che temendo di offendere si rifutano di espremire il loro vero sentire. Tu, naturalmente, appartieni alla prima categoria; per questo non posso che ringraziarti e apprezzare il tuo giudizio sincero. Ciao, Paola.
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Nuovoautore ha scritto: 03/12/2022, 10:18 perché mai dovrei fare una frittata? Il tuo commento merita di essere letto e tenuto in considerazione al pari degli altri. La sincerità è una gran dote, un pregio per chi la esprime apertamente senza temere di essere emarginata per le sue idee; viceversa, è una iattura per coloro che temendo di offendere si rifutano di espremire il loro vero sentire. Tu, naturalmente, appartieni alla prima categoria; per questo non posso che ringraziarti e apprezzare il tuo giudizio sincero. Ciao, Paola.
Grazie
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Re: Lucciole e lampioni

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Per favore, vi chiedo di non citare tutto il testo per rispondere o commentare.
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Immagine <<< io ero nel Club dei Recensori di BraviAutori.it.

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www.massimobaglione.org
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Re: Lucciole e lampioni

Messaggio da leggere da Paola Tassinari »

Massimo Baglione ha scritto: 03/12/2022, 15:20 Per favore, vi chiedo di non citare tutto il testo per rispondere o commentare.
Non ho ancora capito bene come funziona… a volte accade e non so perché… cercherò di stare più attenta
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Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:


La Gara 29 - Storie parallele

La Gara 29 - Storie parallele

(marzo 2012, 44 pagine, 863,42 KB)

Autori partecipanti: Polly Russel, nwNathan, nwLodovico, Jane90, nwConrad, nwCarlocelenza, Tuareg, nwLuigi Bonaro, nwLorella15, nwRoberta Michelini, nwAntonella P, nwDiego Capani,
A cura di Ser Stefano.
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oppure in formato EPUB (794,38 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 486 volte..
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La Gara 21 - Lasciate ogni speranza, oh voi ch'entrate.

La Gara 21 - Lasciate ogni speranza, oh voi ch'entrate.

(giugno 2011, 32 pagine, 424,38 KB)

Autori partecipanti: nwExlex, nwMastronxo, nwFeffone, nwAleeee76, nwSer Stefano, nwArditoeufemismo, nwJohanRazev, nwRoberto Guarnieri, nwAngela Di Salvo,
A cura di Conrad.
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La Gara 35 - Zombie & Incipit

La Gara 35 - Zombie & Incipit

(gennaio 2013, 28 pagine, 621,45 KB)

Autori partecipanti: nwPatrizia Benetti, nwlodovico, nwNunzio Campanelli, nwMonica Porta may bee, nwLorella15, nwAlessandro Pedretta, nwMastronxo, nwExlex, nwfreecora,
A cura di Ser Stefano.
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Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:


Le radici del Terrore

Le radici del Terrore

Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano

Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.

Contiene opere di: Silvano Calligari, nwEnrico Teodorani, nwRona, Lellinux, Marcello Colombo, nwSonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, nwUmberto Pasqui, nwEliseo Palumbo, Carmine Cantile, nwAndrea Casella, Elena Giannottu, nwAndrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, nwAngela Catalini, Francesca Di Silvio, nwAnna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.

Vedi nwANTEPRIMA (2,02 MB scaricato 239 volte).

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Un passo indietro

Un passo indietro

Il titolo di questo libro vuole sintetizzare ciò che spesso la Natura è costretta a fare quando utilizza il suo strumento primario: la Selezione naturale. Non sempre, infatti, "evoluzione" è sinonimo di "passo avanti", talvolta occorre rendersi conto che fare un passettino indietro consentirà in futuro di ottenere migliori risultati. Un passo indietro, in sostanza, per compierne uno più grande in avanti.
Di Massimo Baglione.

Vedi nwANTEPRIMA (1,82 MB scaricato 478 volte).

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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.



Carosello

Carosello

antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura

Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.

Contiene opere di: nwGiorgio Leone, nwEnrico Teodorani, nwCristina Giuntini, nwMaria Rosaria Spirito, nwFrancesco Zanni Bertelli, nwSerena Barsottelli, nwAlberto Tivoli, nwLaura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, nwAngela Catalini.

Vedi nwANTEPRIMA (357,78 KB scaricato 85 volte).

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