La Terrazza
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- Massimo Baglione
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Re: La Terrazza
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Ho letto questa tua opera e ho ritrovato alcuni dettagli anche della mia infanzia/adolescenza perché sono più o meno coetanea del tuo protagonista. Questa è la parte più tenera del tuo racconto, con i ricordi buoni e allegri. Verso la fine diventi invece più malinconico e si sente quel pizzico di cinismo e di rimpianto che ci ritroviamo tutti da adulti.
Queste considerazioni che fai, però, allontanano da quello che è il cuore della narrazione, che dà anche il nome al titolo. Inoltre cambia il soggetto narrante e anche questo contribuisce a staccare il finale dal corpo del racconto.
Bello è il modo in cui descrivi quei giorni lontani, è quello del ragazzino di allora, si sentono il suo sguardo, i suoi sentimenti, il suo essere felice nelle cose belle e nelle birichinate. Penso che dovresti aggiungere qualche virgola per migliorare alcune parti e ho un dubbio su questa frase: "quando le scuole erano in vacanza".
Sono i bimbi che vanno in vacanza, quindi dovresti dire "erano chiuse per" ma potresti anche togliere questo pezzetto perché si sa che d'estate (e per di più nelle notti afose d'estate) le scuole sono chiuse.
Perdonami per averti fatto un po' a pezzi. Leggerti è stato comunque un piacere.
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Re: La Terrazza
tranquilla sono ancora tutto intero. Ti ho letto con attenzione è sicuramente, avendo molta più esperienza di me, avrai ragione su tutto. Mi riprometto, quando rivedo Max, di farmi spiegare alcune cose che mi sono poco chiare.
Per quanto riguarda "le scuole erano in vacanza" l'ho scritto volutamente. Mi piaceva immaginare che stessero chiuse riposando dai ns schiamazzi, finalmente in santa pace.
A presto risentirti.
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Forse manca una struttura alla storia: la continuità tra le parti della narrazione. Poco male; essendo un flusso di pensieri e di impressioni ci sta.
Mi è piaciuto il linguaggio spontaneo della memoria con la sua urgenza di mostrare il collage di emozioni che rendono significativi certi episodi di un tempo mai morto. Mi sono rimaste la paura delle ciabattate della mamma, essere “bipede” dalla mira infallibile, l’ammirazione per il padre che ha lasciato in dono non solo la lezione della pazienza, la ruvidezza del proprietario della palazzina e del consorzio che si confonde con la corteccia quasi magnetica dell’albero in grado di rendere ancora più eccitanti le bricconate dei ragazzi del quartiere (anche se un po’ contorta questa parte in cui non è esplicito se l’identità del soggetto che incassa i colpi sia dell’albero o del Signor Antonio, o almeno non è chiaro a me), le scuole che quando chiudono “erano in vacanza” alludendo a contesti di rilassata beatitudine agli occhi di studenti “svogliati”, i soprannomi dei compagni di scorribanda con cui si condividevano canzoni, giochi, piccoli furti vegetali, avvistamenti di ufo, desideri, fiumi di vita e di parole.
La terrazza del titolo è il luogo della confidenza e del racconto per i ragazzi del passato, ma non solo questo. Immersa nel miscuglio di ricordi diventa anche metafora dello spazio in cui il narratore, ora cresciuto, condivide le sue considerazioni. La terrazza diventa pretesto per affermare l’amarezza dell’età matura che serba la consapevolezza di aver perso, nelle battaglie dell’esperienza, la vitalità, la forza e la leggerezza che furono.
Non se n’è andato invece il desiderio di poter ancora alzare gli occhi al cielo per trovare un sogno da realizzare, una lezione da apprendere, una causa giusta in cui credere, e un senso da scovare e poi tramandare.
Forse non se n’è andata neppure la voglia di farsi rapire da quell’extra terrestre che sicuramente aspetta, anche lui invecchiato, di essere ancora avvistato da chi non ha mai smesso di guardare in alto! In fondo non è vero che il cielo rende tutti gli esseri, e non solo quelli umani, più vicini e uguali?
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è vero che si tratta di un ricordo, però due dialoghi per spezzare il monologo credo li avrebbero graditi tutti. a meno che sia solo una mia fissa, nel qual caso chiedo scusa.
è una rivistazione del periodo della vita nel quale pensi di poter fare tutto quanto, anche spaccare il mondo, fra le altre cose. ma soprattutto non sei molto proiettato nel futuro "tanto c'è tempo per pensarci".
e invece il tempo ti frega e ti ritrovi oggi a guardare indietro con rimpianto e nostalgia.
penso accada un po' a tutti.
da questo lato mi è piaciuto, il racconto.
a rileggerti
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Sono d'accordo con Laura: ho letto un "torrente di parole" che si sono trasformate in immagini.
Le mie immagini.
Anch'io sono stato colpito dalle ciabatte.
Poi sono cresciuto e mia madre ha usato il manico della scopa.
Finché non l'ho spezzato in due. Va be', altri tempi.
Il giro di DO, la gara di rutti, il desiderio di incontrare un Ufo.
L'unica cosa che mancava nelle nostre serate a osservare il cielo stellato era il numero 2000.
Si viveva alla giornata, cercando di averne una sempre migliore della precedente.
Il futuro non esisteva, contava solo il presente.
Racconto scritto bene, molto evocativo, con personaggi descritti in modo credibile.
Solo il finale volge alla tristezza. Non lo avrei messo.
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Gara d'autunno 2023 - Cuore di mamma - e gli altri racconti
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BReVI AUTORI - volume 2
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BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
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La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
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Contiene opere di: Ida Dainese, Daniele Missiroli, Fausto Scatoli, Angela Di Salvo, Francesco Gallina, Thomas M. Pitt, Milena Contini, Massimo Tivoli, Franca Scapellato, Vittorio Del Ponte, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Selene Barblan, Antonella Jacoli, Renzo Maltoni, Giuseppe Gallato, Mirta D, Fabio Maltese, Francesca Paolucci, Marco Bertoli, Maria Rosaria Del Ciello, Alberto Tivoli, Debora Aprile, Giorgio Leone, Luca Valmont, Letteria Tomasello, Alberto Marcolli, Annamaria Vernuccio, Juri Zanin, Linda Fantoni, Federico Casadei, Giovanna Evangelista, Maria Elena Lorefice, Alessandro Faustini, Marilina Daniele, Francesco Zanni Bertelli, Annarita Petrino, Roberto Paradiso, Alessandro Dalla Lana, Laura Traverso, Antonio Mattera, Iunio Marcello Clementi, Federick Nowir, Sandra Ludovici.
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L'arca di Noel
Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
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Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Non spingete quel bottone
antologia di racconti sull'ascensore
Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, Roberto Guarnieri, Andrea Leonelli, Tullio Aragona, Luigi Bonaro, Umberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, Daniela Piccoli, Marco Vecchi, Claudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, Eliseo Palumbo, Diego Cocco, Roberta Eman.