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Il sesto senso da alcuni trattato come argomento di discussione per folli "terrapiattisti", da altri come fenomeno magico ed inspiegabile era ed è noto fin dalla più remota antichità.
Freud considerava queste delle semplici coincidenze, Jung viceversa li vedeva come messaggi dell’inconscio collettivo, portatori di un sapere profondo.
Che dire, vivendo queste esperienze, alle quali peraltro è possibile accedere con del semplice "addestramento" indispensabile per chi opera in determinati ambienti: Pensiamo alla capacità di prevedere le mosse del nemico, all'intuizione della presenza di entità ostili prima di addentrarsi in determinati ambiti e così via.
Che dire, si diceva: non si può far altro che concordare con la scienza e la storia dell'umanità quando sostiene che il sesto senso sia cosa del tutto reale.
Nel tempo sono giunto a questa conclusione:
Credo che il Creatore abbia compiuto un gesto di estremo Amore condividendo con l'umanità il suo Spirito e proprio questo, questa comune connessione tra noi e lo Spirito più o meno forte e più o meno conscia e voluta consenta al genere umano di intuire, o prevedere se preferiamo, eventi che poi nella realtà si manifestano effettivamente. In sogno questa connessione è indubbiamente semplificata per svariate ragioni. Ma è del tutto possibile anche ad occhi aperti.
Il racconto è bello, specie nella parte in cui la protagonista stacca il telefono rimanendo senza parole, quasi spaventata di quanto sta sperimentando in prima persona. E' una reazione molto comune.
Segnalo: "mi sembra di guardare attraverso *UN* lente di plastica".
Neppure a me piacciono troppo quei termini indicanti nell'ordine: la materia marrone e quel sostantivo maschile segnalato al commento sopra. Ognuno ha il suo stile comunque.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
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Re: Commento
Ti ringrazio tantissimoCarol Bi ha scritto: ↑24/08/2019, 19:29 Mi è piaciuto, anche se secondo me poteva essere gestito un po' meglio il finale, ma il resto è stato molto coinvolgente. Devo ammettere che il tuo stile, il tuo modo di narrare i fatti, di descrivere ambienti e situazioni somiglia molto al mio, breve, conciso ma incisivo. Complimenti!
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Re: Commento
Ti ringrazio molto, anche io in genere non amo le parolacce, ma in questo caso ci stavano bene.Laura Traverso ha scritto: ↑24/08/2019, 20:59 Il racconto è scorrevole e scritto bene, la descrizione degli stati d'animo della protagonista sono coinvolgenti, sembra di viverli. Il finale mi è piaciuto molto in quanto include un doppio "colpo di scena": il fatto che fosse un sogno e la morte vera della zia alle ore 10,15 svelata dalla madre della protagonista al telefono. Mi ha dato un po' fastidio, invece, la parola "cazzo" ripetuta.
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Re: Commento
Grazie per il tuo commento, “un” è una svista purtroppo. Li puoi rileggere milioni di volte ma qualcosa sfugge sempre!Teseo Tesei ha scritto: ↑25/08/2019, 6:12 Perfino la scienza è giunta alla conclusione che il cervello umano è in grado di anticipare la percezione del mondo esterno.
Il sesto senso da alcuni trattato come argomento di discussione per folli "terrapiattisti", da altri come fenomeno magico ed inspiegabile era ed è noto fin dalla più remota antichità.
Freud considerava queste delle semplici coincidenze, Jung viceversa li vedeva come messaggi dell’inconscio collettivo, portatori di un sapere profondo.
Che dire, vivendo queste esperienze, alle quali peraltro è possibile accedere con del semplice "addestramento" indispensabile per chi opera in determinati ambienti: Pensiamo alla capacità di prevedere le mosse del nemico, all'intuizione della presenza di entità ostili prima di addentrarsi in determinati ambiti e così via.
Che dire, si diceva: non si può far altro che concordare con la scienza e la storia dell'umanità quando sostiene che il sesto senso sia cosa del tutto reale.
Nel tempo sono giunto a questa conclusione:
Credo che il Creatore abbia compiuto un gesto di estremo Amore condividendo con l'umanità il suo Spirito e proprio questo, questa comune connessione tra noi e lo Spirito più o meno forte e più o meno conscia e voluta consenta al genere umano di intuire, o prevedere se preferiamo, eventi che poi nella realtà si manifestano effettivamente. In sogno questa connessione è indubbiamente semplificata per svariate ragioni. Ma è del tutto possibile anche ad occhi aperti.
Il racconto è bello, specie nella parte in cui la protagonista stacca il telefono rimanendo senza parole, quasi spaventata di quanto sta sperimentando in prima persona. E' una reazione molto comune.
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Veniamo ai dettagli, inizio dal titolo: avresti dovuto scriverlo per esteso quel dieci e quindici e dimenticarti di quel AM, che dalle nostre parti non esiste. Le dieci e quindici si riferisce sempre alla mattina, altrimenti sarebbero le ventidue e quindici.
A parte i refusi, già in parte segnalati, ho notato poi una certa confusione tra voce narrante e pensiero della protagonista: "«Èsicuro dottore?» Dice un'altra voce, è probabile che appartenga alla figura in piedi vicino al mio aguzzino. Ascolto con attenzione."
Dopo Dice (il dice minuscolo) ci va un bel punto fermo (termina la voce narrante). E poi a capo. Da lì comincia la riflessione della protagonista, o il pensiero.
Voce narrante e riflessioni vanno tenuti distinti dai segni grafici.
E ancora:
"Glielo dico con tono educato, umilmente, come se gli chiedessi di farmi un grosso favore."
La ripetizione di quel gli si poteva evitare; senza contare che la richiesta di esser resuscitati è un grosso favore.
E infine: gli iniziali tentativi di dialogo con il dottore solo nelle battute finali vengono incasellati con i caporali come discorso diretto. Perché? In questo modo introduci una sfumatura da umorismo nero al racconto (che bella piega avrebbe preso), del tutto neutralizzata dal risveglio e dalla telefonata.
- Roberto Bonfanti
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Molti refusi, oltre a quelli già segnalati ho trovato un “pedi” invece che “piedi”
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Storie Gotiche, del Terrore e del Mistero
antologia di opere ispirate alla paura dell'ignoto
Nella ricerca di un tema che potesse risultare gradito a più autori, ci è sembrato infine appropriato proporre un'antologia di opere il cui fattor comune fosse il brivido. Un termine per molti versi ingannevole, almeno quanto lo sono certe credenze e immagini che la ragione volutamente ignora, o perfino deride. Eppure, l'ignoto ci aspetta al varco, silenzioso e paziente, per catapultarci nello strapiombo degli incubi o nel vortice di ansie e desideri repressi.
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Ida Dainese, Francesca Paolucci, Marcello Rizza, Fausto Scatoli, Annamaria Ricco, Francesco Cau, Valentino Poppi, Mario Flammia, Essea, Umberto Pasqui, Enrico Teodorani, Roberto Masini, Maria Perrella, Giacomo Baù, Eliseo Palumbo, Selene Barblan, Stefano Bovi, Ibbor OB, Andrea Teodorani, Simona Geninazza, Lidia Napoli, Mario Malgieri, Michele Silvi, Ida Daneri, Alessandro Mazzi.
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Fungo più, fungo meno...
Nessuno li ha mai raccontati in maniera avvincente.
Cosa può accadere se una élite di persone geneticamente Migliore si accorge di non essere così perfetta come crede?
Una breve storia di Fantascienza scritta da Carlo Celenza, Ida Dainese, Lodovico Ferrari, Massimo Baglione e Tullio Aragona.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Gara 4 - Ciak, si gira!
A cura di DaFank.
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La Gara 43 - Cantami, o diva...
A cura di Antonella Pighin.
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Gara d'estate 2019 - La madre del prescelto, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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