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Il sesto senso da alcuni trattato come argomento di discussione per folli "terrapiattisti", da altri come fenomeno magico ed inspiegabile era ed è noto fin dalla più remota antichità.
Freud considerava queste delle semplici coincidenze, Jung viceversa li vedeva come messaggi dell’inconscio collettivo, portatori di un sapere profondo.
Che dire, vivendo queste esperienze, alle quali peraltro è possibile accedere con del semplice "addestramento" indispensabile per chi opera in determinati ambienti: Pensiamo alla capacità di prevedere le mosse del nemico, all'intuizione della presenza di entità ostili prima di addentrarsi in determinati ambiti e così via.
Che dire, si diceva: non si può far altro che concordare con la scienza e la storia dell'umanità quando sostiene che il sesto senso sia cosa del tutto reale.
Nel tempo sono giunto a questa conclusione:
Credo che il Creatore abbia compiuto un gesto di estremo Amore condividendo con l'umanità il suo Spirito e proprio questo, questa comune connessione tra noi e lo Spirito più o meno forte e più o meno conscia e voluta consenta al genere umano di intuire, o prevedere se preferiamo, eventi che poi nella realtà si manifestano effettivamente. In sogno questa connessione è indubbiamente semplificata per svariate ragioni. Ma è del tutto possibile anche ad occhi aperti.
Il racconto è bello, specie nella parte in cui la protagonista stacca il telefono rimanendo senza parole, quasi spaventata di quanto sta sperimentando in prima persona. E' una reazione molto comune.
Segnalo: "mi sembra di guardare attraverso *UN* lente di plastica".
Neppure a me piacciono troppo quei termini indicanti nell'ordine: la materia marrone e quel sostantivo maschile segnalato al commento sopra. Ognuno ha il suo stile comunque.
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Re: Commento
Ti ringrazio tantissimoCarol Bi ha scritto: ↑24/08/2019, 19:29 Mi è piaciuto, anche se secondo me poteva essere gestito un po' meglio il finale, ma il resto è stato molto coinvolgente. Devo ammettere che il tuo stile, il tuo modo di narrare i fatti, di descrivere ambienti e situazioni somiglia molto al mio, breve, conciso ma incisivo. Complimenti!
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Re: Commento
Ti ringrazio molto, anche io in genere non amo le parolacce, ma in questo caso ci stavano bene.Laura Traverso ha scritto: ↑24/08/2019, 20:59 Il racconto è scorrevole e scritto bene, la descrizione degli stati d'animo della protagonista sono coinvolgenti, sembra di viverli. Il finale mi è piaciuto molto in quanto include un doppio "colpo di scena": il fatto che fosse un sogno e la morte vera della zia alle ore 10,15 svelata dalla madre della protagonista al telefono. Mi ha dato un po' fastidio, invece, la parola "cazzo" ripetuta.
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Re: Commento
Grazie per il tuo commento, “un” è una svista purtroppo. Li puoi rileggere milioni di volte ma qualcosa sfugge sempre!Teseo Tesei ha scritto: ↑25/08/2019, 6:12 Perfino la scienza è giunta alla conclusione che il cervello umano è in grado di anticipare la percezione del mondo esterno.
Il sesto senso da alcuni trattato come argomento di discussione per folli "terrapiattisti", da altri come fenomeno magico ed inspiegabile era ed è noto fin dalla più remota antichità.
Freud considerava queste delle semplici coincidenze, Jung viceversa li vedeva come messaggi dell’inconscio collettivo, portatori di un sapere profondo.
Che dire, vivendo queste esperienze, alle quali peraltro è possibile accedere con del semplice "addestramento" indispensabile per chi opera in determinati ambienti: Pensiamo alla capacità di prevedere le mosse del nemico, all'intuizione della presenza di entità ostili prima di addentrarsi in determinati ambiti e così via.
Che dire, si diceva: non si può far altro che concordare con la scienza e la storia dell'umanità quando sostiene che il sesto senso sia cosa del tutto reale.
Nel tempo sono giunto a questa conclusione:
Credo che il Creatore abbia compiuto un gesto di estremo Amore condividendo con l'umanità il suo Spirito e proprio questo, questa comune connessione tra noi e lo Spirito più o meno forte e più o meno conscia e voluta consenta al genere umano di intuire, o prevedere se preferiamo, eventi che poi nella realtà si manifestano effettivamente. In sogno questa connessione è indubbiamente semplificata per svariate ragioni. Ma è del tutto possibile anche ad occhi aperti.
Il racconto è bello, specie nella parte in cui la protagonista stacca il telefono rimanendo senza parole, quasi spaventata di quanto sta sperimentando in prima persona. E' una reazione molto comune.
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Veniamo ai dettagli, inizio dal titolo: avresti dovuto scriverlo per esteso quel dieci e quindici e dimenticarti di quel AM, che dalle nostre parti non esiste. Le dieci e quindici si riferisce sempre alla mattina, altrimenti sarebbero le ventidue e quindici.
A parte i refusi, già in parte segnalati, ho notato poi una certa confusione tra voce narrante e pensiero della protagonista: "«Èsicuro dottore?» Dice un'altra voce, è probabile che appartenga alla figura in piedi vicino al mio aguzzino. Ascolto con attenzione."
Dopo Dice (il dice minuscolo) ci va un bel punto fermo (termina la voce narrante). E poi a capo. Da lì comincia la riflessione della protagonista, o il pensiero.
Voce narrante e riflessioni vanno tenuti distinti dai segni grafici.
E ancora:
"Glielo dico con tono educato, umilmente, come se gli chiedessi di farmi un grosso favore."
La ripetizione di quel gli si poteva evitare; senza contare che la richiesta di esser resuscitati è un grosso favore.
E infine: gli iniziali tentativi di dialogo con il dottore solo nelle battute finali vengono incasellati con i caporali come discorso diretto. Perché? In questo modo introduci una sfumatura da umorismo nero al racconto (che bella piega avrebbe preso), del tutto neutralizzata dal risveglio e dalla telefonata.
- Roberto Bonfanti
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Molti refusi, oltre a quelli già segnalati ho trovato un “pedi” invece che “piedi”
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Rosso permissivo
Una bambina e alcune persone subiscono una crudele e folle violenza. Cosa potrebbe fare una donna per vendicarsi e scongiurare la possibilità che anche sua figlia cada vittima dei carnefici? Lo scopriremo in questo racconto, dato che il rosso ce lo permette.
Copertina di Roberta Guardascione
A cura di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Museo letterario
Antologia di opere letterarie ispirate dai capolavori dell'arte
Unire la scrittura all'immagine è un'esperienza antica, che qui vuole riproporsi in un singolare "Museo Letterario". L'alfabeto stesso deriva da antiche forme usate per rappresentare animali o cose, quindi tutta la letteratura è un punto di vista sulla realtà, per così dire, filtrato attraverso la sensibilità artistica connaturata in ogni uomo. In quest'antologia, diversi scrittori si sono cimentati nel raccontare una storia ispirata da un famoso capolavoro dell'Arte a loro scelta.
A cura di Umberto Pasqui e Massimo Baglione.
Introduzione del Prof. Marco Vallicelli.
Copertina di Giorgio Pondi.
Contiene opere di: Claudia Cuomo, Enrico Arlandini, Sandra Ludovici, Eleonora Lupi, Francesca Santucci, Antonio Amodio, Isabella Galeotti, Tiziano Legati, Angelo Manarola, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Annamaria Vernuccio, William Grifò, Maria Rosaria Spirito, Cristina Giuntini, Marina Paolucci, Rosanna Fontana, Umberto Pasqui.
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L'arca di Noel
Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
E chi? E come?
L'avventura post-apocalittica ad alta tensione qui narrata proverà a rispondere a questi interrogativi.
Di Massimo Baglione.
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GrandPrix d'inverno 2022/2023 - Conchiglie sulla spiaggia - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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Anonimania 2022 (settembre) - Prima edizione
A cura di Il Guru e BraviAutori.it.
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La Gara 20 - L'insolita bellezza delle piccole cose
A cura di Dario Maiocchi.
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