Un pazzo è un sognatore sveglio
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Un pazzo è un sognatore sveglio
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L'idea di fondo è interessante e sono certa che con una rilettura più attenta anche da parte tua queste incertezze possano essere superate facilmente. Il lavoro di scrittura è la cosa più semplice, il difficile arriva con la revisione del testo, ma è la cosa che ti distingue dalla massa che scrive tanto per scrivere.
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Re: Commento
Grazie per il commento costruttivo. Il mio era più che altro un esercizio letterario nel fare diventare i due personaggi (il protagonista e il suo "io giovane") prima due persone distinte, poi un "noi" in quanto il protagonista vede le scene del ricordo da un punto di vista molto più vicino al suo "io giovane" e infine una persona sola nel momento in cui viene compiuto l'atto. Mi dispiace che questa sfumatura non sia stata colta probabilmente non sono riuscito a rendere l'idea. Per quanto riguarda i tempi verbali io ho trovato solo due errori se potresti indicarmi gli altri te ne sarei grato. Grazie ancora.Laura Ruggeri ha scritto: ↑23/09/2019, 12:13 Ciao L. racconto confuso e da rivedere il tuo. Purtroppo ho fatto fatica a leggerlo per via dell'uso errato dei tempi verbali (si passa frequentemente dal presente all'imperfetto) e per un io narrante che diventa "noi" troppo spesso pur riferendosi a un sé giovane. Le parole creano mondi ma se dimentichi di averne cura vanno per conto loro e chi legge perde il filo del racconto.
L'idea di fondo è interessante e sono certa che con una rilettura più attenta anche da parte tua queste incertezze possano essere superate facilmente. Il lavoro di scrittura è la cosa più semplice, il difficile arriva con la revisione del testo, ma è la cosa che ti distingue dalla massa che scrive tanto per scrivere.
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Re: Commento
ah e scusami se si tratta dei punti un cui dice ad esempio "nessuno di accorgeva mai della mia presenza" sta ricordando come si comportava il suo "io giovane" dopo averlo visto nel suo ricordo quindi non mi sembrava il caso di metterlo al presente.L.Grisolia ha scritto: ↑23/09/2019, 12:35 Grazie per il commento costruttivo. Il mio era più che altro un esercizio letterario nel fare diventare i due personaggi (il protagonista e il suo "io giovane") prima due persone distinte, poi un "noi" in quanto il protagonista vede le scene del ricordo da un punto di vista molto più vicino al suo "io giovane" e infine una persona sola nel momento in cui viene compiuto l'atto. Mi dispiace che questa sfumatura non sia stata colta probabilmente non sono riuscito a rendere l'idea. Per quanto riguarda i tempi verbali io ho trovato solo due errori se potresti indicarmi gli altri te ne sarei grato. Grazie ancora.
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Re: Commento
Grazie mille. Quello sul finale è un problema che mi è già stato segnalato in precedenza anche riguardo altri racconti. Essendo un principiante mi faccio prendere dall'eccitazione e chiudo il racconto in maniera frettolosa sto cercando di migliorare questo aspetto.Carol Bi ha scritto: ↑23/09/2019, 17:17 Idea interessante come già segnalato. Io invece ho capito il tuo uso dei tempi verbali, così come la fusione che hai voluto creare e far comprendere, tra l'io del presente e quello del passato, che quando si congiungevano diventavano un "Noi". Qualcosa da rivedere c'è sicuramente. Ho trovato invece il finale un po' frettoloso, avrei dato un po' più di spazio alla conclusione.
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Capisco e apprezzo l’alternarsi dei tempi verbali e quel definirti come “noi” e “io”, grazie anche a come l’hai spiegato nei commenti
Ho un paio di dubbi, uno di carattere narrativo, l’altro grammaticale:
“Non posso raccontarvi gli eventi di quel giorno”, poi, in effetti, ce li racconti.
“Faccio scorrere l’indice sinistro sul palmo dell’altra mano, era attraversato da una profonda cicatrice.” Perché qui passi dal presente all’imperfetto?
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Re: Commento
grazie mille! Riguardo a quel "non posso raccontarvi gli eventi di quel giorno" subito dopo il ricordo dice che infatti "non era il ricordo che cercava" quindi non sono gli eventi di quella fantomatica brutta giornata. Riguardo a quel cambio di tempo è uno degli errori che ho notato anche io. Grazie mille ancora per aver preso del tempo per leggere.Roberto Bonfanti ha scritto: ↑23/09/2019, 20:48 Trovo abbastanza interessante l’idea e come l’hai sviluppata.
Capisco e apprezzo l’alternarsi dei tempi verbali e quel definirti come “noi” e “io”, grazie anche a come l’hai spiegato nei commenti
Ho un paio di dubbi, uno di carattere narrativo, l’altro grammaticale:
“Non posso raccontarvi gli eventi di quel giorno”, poi, in effetti, ce li racconti.
“Faccio scorrere l’indice sinistro sul palmo dell’altra mano, era attraversato da una profonda cicatrice.” Perché qui passi dal presente all’imperfetto?
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Re: Un pazzo è un sognatore sveglio
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Re: Un pazzo è un sognatore sveglio
P: S. concordo con alcuni commenti per alcune imprecisioni, ciò nonostante non sono cose insormontabili.
- Isabella Galeotti
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Mi sono permessa a fare una battuta, scusami, ma credo ci voglia.
L'ho letto due volte, non perchè non avessi capito il doppio me/io che c'è in questa storia, ma volevo approfondire se realmente il tatuato era morto, oppure era solo un'altra fantasia del protagonista/dei protagonisti. Comunque, scritto ciò, a mio parere non è un racconto di immediata e facile intepretazione.
Voto 3
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Re: Un pazzo è un sognatore sveglio
Espressioni del tipo “Ormai siamo così vicini da essere quasi una persona sola, cosa che siamo.” mi sono sembrate un po’ affrettate, perché non serviva ribadire il concetto dell’identificazione dell’io di oggi e di ieri.
In quanto ai tempi verbali, ho trovato poco fluido il passaggio tra la descrizione lucida dell’azione al presente alle considerazioni del narratore per parlare degli stati d’animo passati. Mi soffermo su alcune frasi in cui ho avuto difficoltà di lettura :
- “Lo guardo negli occhi e sorrido nel vedergli quell’onesta espressione di terrore che gli si addiceva così poco.” (non capisco la scelta dell’imperfetto se il narratore si identifica con la sua identità giovane trovo più credibile continuare al presente).
- “Aspetto qualche minuto sempre premendo la mano sulla bocca del ragazzo e soffocando i rantoli che ne uscivano” (stessa considerazione appena fatta).
E poi, come ti hanno già segnalato:
- “Faccio scorrere l’indice sinistro sul palmo dell’altra mano, era attraversato da una profonda cicatrice.” (qui è proprio sbagliato il tempo)
Ripeto è solo la mia piccola opinione ma mi sento libera di esprimerla a un Autore disponibile a chiarire il suo processo di scrittura come sei tu.
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Re: Un pazzo è un sognatore sveglio
Sono un principiante e quindi sono aperto a ogni critica. Nelle scorse gare i vostri commenti mi sono stati molto utili. Con questo racconto forse ho fatto un passo più lungo della gamba, effettivamente rileggendo mi sono reso conto di diversi errori che rendono la lettura poco fluida.Laura Ruggeri ha scritto: ↑25/09/2019, 11:29 L., mi fa piacere che hai accolto il mio pensiero sul tuo racconto in maniera positiva. Devo dire che questo testo non è paragonabile al tuo “Uomo sul balcone” che era presente nella gara d’estate, in cui eri stato bravo a gestire la complessità della storia e dei personaggi. Qui ho fatto fatica a leggere.
Espressioni del tipo “Ormai siamo così vicini da essere quasi una persona sola, cosa che siamo.” mi sono sembrate un po’ affrettate, perché non serviva ribadire il concetto dell’identificazione dell’io di oggi e di ieri.
In quanto ai tempi verbali, ho trovato poco fluido il passaggio tra la descrizione lucida dell’azione al presente alle considerazioni del narratore per parlare degli stati d’animo passati. Mi soffermo su alcune frasi in cui ho avuto difficoltà di lettura :
- “Lo guardo negli occhi e sorrido nel vedergli quell’onesta espressione di terrore che gli si addiceva così poco.” (non capisco la scelta dell’imperfetto se il narratore si identifica con la sua identità giovane trovo più credibile continuare al presente).
- “Aspetto qualche minuto sempre premendo la mano sulla bocca del ragazzo e soffocando i rantoli che ne uscivano” (stessa considerazione appena fatta).
E poi, come ti hanno già segnalato:
- “Faccio scorrere l’indice sinistro sul palmo dell’altra mano, era attraversato da una profonda cicatrice.” (qui è proprio sbagliato il tempo)
Ripeto è solo la mia piccola opinione ma mi sento libera di esprimerla a un Autore disponibile a chiarire il suo processo di scrittura come sei tu.
Ringrazio te, chi ha commentato e chi commenterà.
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Comunque per me non è male. C'è da migliorare, però l'idea mi piace.
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La confusione nasce, in molti fanno il medesimo errore, nel non voler separare visivamente, e graficamente, quello che è l'Io narrante e la voce narrante.
Con un bel punto e a capo, si risolve ogni cosa. Dopo, l'equilibrio del racconto dipende da come questi vari elementi, queste diverse "altezze", vengono integrati tra loro dall'autore.
A mio parere per l'ampiezza del racconto, cinquemila caratteri, una simile tecnica va adoperata con grande attenzione.
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Mentre scrivevo questo commento l'ho riletto per la terza volta, credo che la risposta sia la seconda ma vorrei averne conferma.
Per quanto riguarda la forma dovresti delineare e separare meglio l'io narrante dal protagonista.
- Laura Traverso
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Ma quando è iniziata la sua pazzia? Prova a fare un salto nel passato per scoprirlo e rivede se stesso compiere un assurdo delitto. Ma allora in quel momento era già pazzo, missione fallita quindi!
Ma c'è di peggio. L'io che vive oggi potrebbe avere avuto dei pentimenti o dei risentimenti, così pensa. Macché, ancora oggi è pazzo tanto è vero che, idealmente, si riunisce al pazzo che era. Insomma, quel delitto lo compirebbe pari pari ancora oggi. e, di fatto, lo compiono in due nel passato. Buon racconto.
- Angelo Ciola
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“Non posso raccontarvi gli eventi di quel giorno, ma posso raccontarvi della pazzia che ne è stata, credo, la diretta conseguenza.”
Nella parte centrale rivedrei alcuni termini (es.: ondeggiante... capisco cosa intendi ma metterei una frase intera per descrivere la sensazione; ... in un posto all’aperto stracolmi.. era un pub.., se era un pub non dovrebbe essere definito come un posto all’aperto), rivedrei l’alternanza di punti vista e dei tempi verbali perché la sensazione è quella di un filmato amatoriale, con troppi scossoni e che mi dà un po’ di nausea, infine rivedrei la punteggiatura.
Ad esempio:
Ci dirigiamo verso l’angolo più lontano e notiamo un vetro rotto di medie dimensioni, proseguiamo.
Io metterei un punto al posto della virgola...
La conclusione invece è coerente con l’inizio e mi piace così.
Scusami se mi sono dilungata, ma trovo l’idea interessante e penso che varrebbe la pena lavorarci su. Voto 3.
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La Gara 67 - Cavalieri di ieri, di oggi e di domani
A cura di Ida Dainese.
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La Gara 17 - Non è vero ma ci credo
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La Gara 10 - Dreaming of a Weird Christmas
A cura di CMT.
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L'arca di Noel
Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
E chi? E come?
L'avventura post-apocalittica ad alta tensione qui narrata proverà a rispondere a questi interrogativi.
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (188,99 KB scaricato 46 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Human Takeaway
(english version)
What if we were cattles grazing for someone who needs a lot of of food? How would we feel if it had been us to be raised for the whole time waiting for the moment to be slaughtered? This is the spark that gives the authors a chance to talk about the human spirit, which can show at the same time great love and indiscriminate, ruthless selfishness. In this original parody of an alien invasion, we follow the short story of a couple bound by deep love, and of the tragic decision taken by the heads of state to face the invasion. Two apparently unconnected stories that will join in the end for the good of the human race. So, this is a story to be read in one gulp, with many ironic and paradoxical facets, a pinch of sadness and an ending that costed dearly to the two authors. (review by Cosimo Vitiello)
Authors: Massimo Baglione and Alessandro Napolitano.
Cover artist: Roberta Guardascione.
Translation from Italian: Carmelo Massimo Tidona.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Se io fossi... scriverei!
Antologia di opere ispirate dai nostri autori preferiti
Ognuno di noi ha un proprio autore preferito.
Cosa scrivereste se voi foste loro?
O se loro entrassero in voi?
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Concita Imperatrice, Angela Di Salvo, Cinzia Colantoni, Daniela Rossi, Amelia Baldaro, Umberto Pasqui, Michela Giudici, Adriano Carrieri, Alma Trucillo, Diego Cocco, Laura Chiabudini, Enrico Arlandini, Franca Cini, Mauro Sighicelli, Flora Lalli, Anna Rita Foschini, Fabrizio Roscini, Maria Rosaria Spirito, Sandra Ludovici, Mauro Cancian, Agata Alleruzzo, Giorgio Leone, Cristina Giuntini, Sashenka, Gloria Dafne Fedi, Rosanna Fontana, Marina Paolucci.