Buongiorno, signor Romeo
Buongiorno, signor Romeo
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Non si può non voler bene a Romeo, quello che ci viene mostrato di lui è amabile, un simpatico vecchietto al quale tutti vogliono bene, che ha una parola buona per tutti.
Non si può non essere dispiaciuti per la sua dipartita, infatti tutti vanno a omaggiare il suo ricordo e hanno una parola buona per lui.
Se l’avessi conosciuto avrei fatto lo stesso.
Forse il punto debole del racconto è la mancanza di tensione, forse è giusto così.
Un refuso: “man”.
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La solitudine uccide.
E' un dato di fatto, la solitudine fa vivere la persona in un "inferno" che ha conseguenze sulla salute, spesso drammatiche e molto più gravi di quanto si pensi. Non è dunque solamente il piano psicologico quello da tenere in considerazione.
La solitudine innesca meccanismi che portano alla demenza, sostengono recenti studi.
I dati sul rapporto solitudine-mortalità sono indiscutibili e dovrebbero convincere ognuno di noi a riflettere seriamente sull'opportunità o meno di evitare l’isolamento dei nostri anziani.
L'anziano tende poi spesso ad isolarsi da sé, specie quando sente venir meno le proprie capacità psicomotorie o cominci a sentirsi un peso.
La questione andrebbe affrontata seriamente.
Anche perché un giorno anziani lo saremo tutti.
Romeo andava al parco per "scippare" i passanti di alcune parole, restituendo immediatamente una parola gentile. Indubbiamente Romeo era solo.
"Abbiate coraggio di essere felici" ha detto il Pontefice ai giovani, "La vecchiaia non è una malattia" ha detto agli anziani.
Pure gli anziani dovrebbero avere coraggio di essere felici, considerando che la vecchiaia non è una malattia. Questo è certamente possibile, con il dono della fede è certamente tutto più semplice.
Un anziano di mia conoscenza alzandosi, ogni mattina, era entusiasta che un nuovo giorno gli fosse stato concesso. Ricordo la sua serenità e voglia di vivere ancor dopo i 100 anni, oltre alla frase che mai si stancava di ripetere: Un dono bello come questo non deve essere sprecato. Nel dirlo emanava una gioia contagiosa impossibile da dimenticare. Si è spento sereno e senza paure amato da tutti.
Evidentemente trovare Dio, non lascia nessun anziano in solitudine.
In fondo Dio è Amore.
Riflettiamoci.
Bel racconto.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
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Re: Buongiorno, signor Romeo
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Serve per fare chiarezza, e a non far confondere il lettore, che sa in questo modo sempre chi parla. E serve a chi scrive a velocizzare i dialoghi, evitando il continuo ricorso a un indiretto chiarificatore, etichettatore.
Occhio alla punteggiatura. A mio modo di vedere mancano parecchie virgole.
E quel "man"...
Re: Buongiorno, signor Romeo
- Eliseo Palumbo
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Mi sono quasi emozionato, c'è mancato davvero poco, di solito do il 5 quando un testo è scritto benissimo ma nonostante ci sia qualche problema di punteggiatura e quel "man" te lo sei meritato tutto per quello che mi hai trasmesso, continua così.
A presto.
- Giorgio Leone
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Per quanto riguarda la solitudine, mi sembra che Romeo avesse un bel gruppo di amici di ogni età. Amici veri e non interessati, tra l'altro, tant'è che si fanno vivi anche dopo che muore... non di solitudine, probabilmente, magari solo di vecchiaia o di qualche malattia, c'è solo l'imbarazzo della scelta: il cuore che cede, nel migliore dei casi.
Perché il Papa avrà un bel dire che la vecchiaia non è una malattia - cosa che nessuno aveva mai pensato, almeno credo -, ma sta di fatto che è foriera, tranne casi rarissimi che non fanno testo, di un mucchio di malattie, disturbi, doloracci e dolorini, impedimenti di ogni genere e diminuzione di ogni capacità psichica e fisica, motoria in primis. E tutto questo fa parte dell'ordine delle cose, provare per credere quando verrà il vostro turno. Lasciatelo dire a me, che sono nato nella prima metà del secolo scorso, ma anche acciaccato resisterò ancora molto tempo sulle scene per recar il massimo danno alla mia Cassa di Previdenza.
Per la gioia del mio cinico farmacista che dice sempre: "a me non piacciono i malati gravi, che non mi arricchiscono di certo, prediligo i malaticci che invecchiano lentamente e vivono molto a lungo." Che Dio lo strafulmini.
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Re: Buongiorno, signor Romeo
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
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Re: Buongiorno, signor Romeo
Uno momento interessante, si può immaginare la panchina, meno il signor Romeo.
mi è piaciuto per la cercata emozione del vuoto lasciato.
grazie
- Daniele Missiroli
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Stavo facendo la lista degli errori, ma ho visto che te li hanno già segnalati. Quando cambia il personaggio che parla, si deve andare a capo. E poi, in diversi casi, ci vuole la virgola. Per esempio:
Solo Romeo, signorina...
Che ci vuol fare, Clelia...
Salve, signor Romeo, come andiamo?
La regola più disattesa (lo facevo anch'io) è il vocativo.
http://www.grammaticaitaliana.eu/vocativo.html
Re: Buongiorno, signor Romeo
- Francesco Dell'Accio
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Il racconto è carino e rassicurante.
Devo dire che non l'ho trovato malinconico, e non mi sembra che Romeo sia una persona sola e abbandonata. Quotidianamente incontra al parco il suo mondo, persone, di tutte le età con le quali scambia alcune parole.
Per il resto l'ho trovato un po' scontato e privo di pathos. Ma è solo il mio gusto personale.
Ciao
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L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La spina infinita
"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
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A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 49 - La contrapposizione
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La Gara 33 - Dica 33!
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