La messa è finita
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La messa è finita
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Buona l’idea di rovesciare le posizioni con l’ossessione del complottismo, quella sì davvero mistica, di portarla fino al finale tarantiniano (chiedo venia, sono ancora sotto l’effetto di C’era una volta a Hollywood), rigorosa perfino nella promessa non mantenibile fatta al figlio.
Il racconto poteva scadere nella retorica, così, invece, diventa surreale, ironico, spiazzante.
C’è da chiedersi quanto ci sia di patologico e quanto di imprinting nella vicenda, quindi sono possibili altre letture, ma parteggio per la mia.
Attenzione alla punteggiatura nei dialoghi.
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Re: Commento
Grazie della recensione Roberto. Hai ragione... non ho prestato la giusta attenzione alla punteggiatura. Un salutoRoberto Bonfanti ha scritto: ↑03/10/2019, 23:33 Ok, bravo, bravo, bravo.
Buona l’idea di rovesciare le posizioni con l’ossessione del complottismo, quella sì davvero mistica, di portarla fino al finale tarantiniano (chiedo venia, sono ancora sotto l’effetto di C’era una volta a Hollywood), rigorosa perfino nella promessa non mantenibile fatta al figlio.
Il racconto poteva scadere nella retorica, così, invece, diventa surreale, ironico, spiazzante.
C’è da chiedersi quanto ci sia di patologico e quanto di imprinting nella vicenda, quindi sono possibili altre letture, ma parteggio per la mia.
Attenzione alla punteggiatura nei dialoghi.
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Re: Commento
Grazie Laura... il tuo è il primo commento al mio primo racconto pubblicato su "BraviAutori".Laura Traverso ha scritto: ↑03/10/2019, 19:35 Complimenti all'autore per aver descritto assai bene la realtà che si nasconde, purtroppo non per casi sporadici, dietro il clero. Le molestie sessuali subite da quel padre esprimono il dolore che, non è difficile da immaginare, certi individui, abusati da bambini, si portano appresso per tutta la vita come un macigno dolorosissimo. E quel tenerissimo padre si trasforma in assassino pur di togliere e di salvare "dall'ostia incriminata" il proprio bambino. Irritante, dal mio punto di vista, la figura materna perché, nonostante fosse al corrente di quanto subito dal marito, non mostra comprensione. Dinnanzi ad un fatto così sarebbe stato da prendere le distanze da certi ambienti... Racconto scritto bene, con una trama molto coinvolgente e triste.
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Non per come sia scritto, ma piuttosto per il messaggio che veicola.
Riassumendo: Un uomo con la mente assuefatta e completamente succube delle sue ossessioni uccide un sacerdote durante una funzione religiosa.
Perché lo fa?
Perché è stato, in gioventù, oggetto delle vergognose attenzioni di un sacerdote indegno e traditore della sua missione, ovvero la cura delle Anime.
Si badi bene: un sacerdote che ha provocato gravi lesioni ad un Anima di cui doveva prendersi cura, ma certamente non uccidendola. Quell' Anima avrebbe potuto e sopratutto dovuto rimettersi per proseguire lungo la sua via di salita.
Non è dato a sapersi se i due sacerdoti coincidessero nella stessa persona, pertanto è presumibile pure che l’assassino protagonista, abbia deciso di uccidere un diverso sacerdote. Cosa peraltro probabile essendo trascorsa almeno una generazione.
Che dire: Un vigliacco traditore ed assassino uccide un uomo votato a Dio confondendolo con l’ombra di un ricordo. Insegue l' ombra di un pari suo, dell’assassino, altrettanto vigliacco, altrettanto traditore ma almeno non assassino come lui, sebbene gli abbia lasciato gravi lesioni invisibili.
Un uomo confuso e criminale con il suo scellerato e deplorevole agire certamente non può e non deve giustificare mai, in alcun modo, il libero arbitrio di un altro uomo parimenti confuso che assume un agire altrettanto scellerato e deplorevole, sebbene ancor peggiore.
Entrambi sono delinquenti, entrambi malvagi, entrambi vigliacchi, entrambi traditori, entrambi anticristi.
Entrambi hanno stretto un patto col male, un patto che costerà loro assai caro.
Quale tra questi due soggetti sia il peggiore non spetta certamente a noi giudicarlo.
Delle loro azioni risponderanno, forse, alla giustizia terrena e certamente alla giustizia Divina.
Non vedo nel racconto alcuna condanna relativa l'agire dell’assassino.
E’impari il messaggio che ne esce ed è profondamente ingiusto perché viceversa il biasimo verso una intera categoria, il clero, è palpabile e concreto.
E'indubbio che vi siano mele marce, ma sono indubbiamente minoranza nella cassetta.
Che vadano levate senza troppe remore è altrettanto indubbio.
Il punto di vista del protagonista delinquente è una cosa, ma al lettore arriva il messaggio che quasi, quasi tutto questo abominio ha una qualche sorta di giustificazione. Quando invero nessuna giustificazione è ammissibile, salvo pure noi, lettori, sintonizzarci col male.
Vince il male alla fine e questa non è certo cosa buona e giusta.
Per questo il mio voto è minimo: Non mi piace affatto.
P.S. Di ieri la notizia di un fermato che ha ucciso due poliziotti in questura a Trieste. Era forse giustificato dal comportamento errato di qualche collega di questi in passato? Non credo affatto.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
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Re: La messa è finita
Hai ragione: nnon c'è alcuna condanna del protagonista. Ho solo raccontato una storia cercando di non dare giudizi. Ognuno darà il proprio. A me sono sempre piaciuti i racconti che non si trasformino in pistolotti. Non mi piace quando l'autore mi dice chiaramente quale è la sua posizione. Quindi io, nel mio piccolo, che è veramente piccolo, cerco di rimanere fedele a questa mia idea. Ma, naturalmente, è solo la mia idea.
Ciao
Francesco
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Re: La messa è finita
Il punto di vista del protagonista naturalmente è espresso bene.
E'chiaro che lui le cose le veda in quel modo.
Volevo col mio precedente commento creare spunto di riflessione sul fatto che, indipendentemente dalle intenzioni dell'autore, passa comunque un messaggio al lettore.
A volte lo stesso, non dire, specchiandosi su quanto comunque viceversa scritto trasferisce un messaggio in chi legge.
Può essere un messaggio involontario o voluto.
Ma comunque un messaggio passa.
Non servono pistolotti, magari basta qualche parola messa al punto giusto.
Rispetto naturalmente il punto di vista.
Prendi la mia come un esortazione allo stare sempre attenti al messaggio trasmesso sia voluto che involontario. Perché comunque un messaggio è passato.
Testo ben scritto al di la di tutto.
A rileggerci, ciao Francesco.
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Re: Commento
Ciao Stefyp, grazie della recensione.Stefyp ha scritto: ↑05/10/2019, 13:30 Ho letto questo racconto tutto d'un fiato poi mi sono alzata e ho fatto altro. Questo racconto mi è entrato dentro e ho pensato a lungo a cosa dire e come valutarlo. Il racconto è scritto bene, qualche imprecisione ma peccati veniali. Non sapevo come esprimere il mio sentire senza offendere o risultare troppo moralista o giudicante. Sono tornata e scopro che Teseo Tesei ha scritto tutto quello che avrei voluto dire io, come se mi avesse letto nel pensiero. Tutto, sia nella prima che nella seconda parte. Non aggiungo altro perchè il mio pensiero è tutto lì. A rileggerci
Il fatti che tu abbia letto il racconto tutto d'un fiato, e che ti sia entrato dentro, lo considero un complimento. Per il resto è solo un racconto. Non c'era l'intento di diffondere un messaggio anti clericale. D'altronde sono sicuro di non avere masse di lettori da influenzare con due righe messe giù per gioco.
Ciao e grazie ancora
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Re: Commento
Ciao Isabella, grazie di aver letto e recensito il mio racconto.Isabella Galeotti ha scritto: ↑04/10/2019, 17:11 Felice di averti letto. Un racconto che si legge velocemente. Una famiglia con problemi della nostra epoca. Personaggio del padre ampiamente descritto, con i suo incubi e le sue lucidità portato avanti egregiamente. La mamma, la classica apprensiva madre, che deve gestire oltre che il figlio e la troutine anche un ex marito abusato. Il figlio che sembra sopravvivere bene nonostante tutto. L'ambiente la chiesa, che tra cristiani, preti, si celano anche persone deviate. Poi il colpo finale, anche se quasi prevedibile, ma non certo con questa sequenza. Ottimo. Come già fatto notate qualche punto mancante. Voto 4
Francesco
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Re: Commento
Grazie Marco di aver letto e recensito il mio racconto. Mi fa piacere che tu abbia sottolineato che il passato dell'uomo serva per rendere coerente la storia e il suo atto folle.Marco Daniele ha scritto: ↑05/10/2019, 23:43 Ottimo racconto, complimenti. Riesci a far entrare fin dentro la mente ossessionata del protagonista, a farci sentire vive e vibranti le sue paranoie. Niente fronzoli, niente orpelli, giusto qualche accenno al passato dell'uomo per rendere non certo giustificabile moralmente (l'unica violenza che può trovare una qualche giustificazione è la legittima difesa, e non è questo il caso) ma almeno coerente psicologicamente e narrativamente quello che fa. E' una caduta nella follia e nello stesso tempo un atto lucidissimo, premeditato.
Ciao
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La tematica iniziale, di denuncia, è nobile ma molto delicata; il protagonista, classico disturbo post stress traumatico, dal matrimonio fallito fradicio di ossessioni non incline alla terapia, è trito e ritrito; l'omicidio di un innocente (?) solo perché svolgeva lo stesso mestiere del suo aguzzino. Tutte queste cose non mi hanno convinto molto, però credo che tu possa fare meglio, si vede.
Opto per un 3 di incoraggiamento
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P.S. Ottimi il titolo e la frase finale della mamma! (l'unica cosa, perchè "ci vediamo tra due settimane"? Sinceramente avrei scritto"domani" per sottolineare l'indifferenza della donna.)
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Re: Commento
Grazie Lodovico di aver recensito il mio racconto. Mi fa piacere che ti sia piaciuto.Lodovico ha scritto: ↑10/10/2019, 18:03 Cattivo, dissacrante, cinico. E tutti questi, bada bene, per me sono aggettivi decisamente positivi quando parlo di un racconto. Sono convinto che quando si scrive si può anche stare lontani dal "politically correct". Sei riuscito a fare provare empatia per uno squilibrato assassino ossessionato da fantasmi complottistici, e ovviamente non giustificato dagli abusi subiti da piccolo. A me è piaciuto molto.
P.S. Ottimi il titolo e la frase finale della mamma! (l'unica cosa, perchè "ci vediamo tra due settimane"? Sinceramente avrei scritto"domani" per sottolineare l'indifferenza della donna.)
A presto
Francesco
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Per finire, una nota "colorata". Quando andavo a scuola dai preti, ci dicevano che le ostie erano preparate dalle suore: per cui la storia delle società che le producono, contenuta nel racconto, mi è sembrata parecchio strana. Ma la realtà supera la fantasia, mi è bastato digitare "ostie" su Google - cosa che potreste fare anche voi - per trovarle in libera disponibilità, di tutti i tipi e le misure, persino su Amazon. Mentre ero convinto che fossero articoli riservati al clero in vendita su canali riservati. La stessa sorpresa digitando ad esempio "articoli per religiosi". Cose da pazzi, appunto!
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Re: Commento
Ciao Giorgio, ti ringrazio della bella recensione.Giorgio Leone ha scritto: ↑16/10/2019, 8:18 Più che a causa del prete pedofilo, che probabilmente è stato l'elemento scatenante e "indirizzante", Matteo impazzisce seguendo la strampalata teoria complottistica delle ostie "drogate". Un racconto di ordinaria follia, quindi e purtroppo, in quanto episodi simili - sia che avvengano in famiglia, che tra amanti, che in una scuola USA - sono riportati quasi tutti i giorni dalla stampa e dai telegiornali. Un racconto crudo e plausibile molto ben scritto e condotto, con personaggi tratteggiati a dovere. Ed essendo un racconto, di certo non è obbligatorio che sia veicolo di un messaggio, come pure non è necessario che ci sia la condanna conclamata di chi ha compiuto l'atto delittuoso: chi legge giudicherà e trarrà le sue conclusioni in autonomia. Ben diverso sarebbe - cosa che qui non c'è - se il racconto contenesse elementi che incitano a compiere un gesto simile o lo esaltano, o che ne dovesse assolvere in qualche modo l'autore colpevolizzando eccessivamente, ad esempio, l'ambiente in cui si è trovato a vivere o la società cui appartiene.
Per finire, una nota "colorata". Quando andavo a scuola dai preti, ci dicevano che le ostie erano preparate dalle suore: per cui la storia delle società che le producono, contenuta nel racconto, mi è sembrata parecchio strana. Ma la realtà supera la fantasia, mi è bastato digitare "ostie" su Google - cosa che potreste fare anche voi - per trovarle in libera disponibilità, di tutti i tipi e le misure, persino su Amazon. Mentre ero convinto che fossero articoli riservati al clero in vendita su canali riservati. La stessa sorpresa digitando ad esempio "articoli per religiosi". Cose da pazzi, appunto!
In effetti quello che scatena tutto è l'ossessione del complotto. L'ambiente ecclesiastico è solo un mezzo per dipanare il racconto. Ho sempre trovato affascinante il mondo della religione (lo dico da ateo): i suoi riti, i codici, le chiese, in generale tutti i luoghi di culto. Quell'austerità che si respira (o almeno io ho respirato finché non sono uscito dal percorso tradizionale che i miei genitori mi hanno fatto fare)... ho trovato tutto ciò congeniale a quello che volevo raccontare.
Curiosa la tua ricerca in rete sulle ostie.
Ciao
Francesco
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Dopo Giovanna, primo rigo, ci va una virgola. Dopo ascoltami, terzo rigo, una virgola. Una incidentale non segnalata al quarto, e dopo aggiustamenti, ci va un punto.
Insomma, l'elenco di mancanze è lungo e uniforme.
Per il resto, a metà racconto la voce narrante, che poi è lo stesso protagonista, vira dal passato, al presente e viceversa.
Mantieni il presente come tempo verbale e la risolvi.
Il punto debole del racconto, a mio avviso, è proprio quel lungo inciso della voce narrante: troppo didascalico e con l'autore che fa capolino qui e lì con i suoi giudizi. Distanza ci vuole...
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Per il resto, ci sono diverse cose da sistemare e meno giudizi da dare. Più spazio all'imaginazione del lettore.
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Ciao CarolCarol Bi ha scritto: ↑02/11/2019, 11:25 Mi hai convinta già dalle prime righe. Ho letto tutto il racconto voracemente, con curiosità incalzante. Al diavolo le virgole e i punti quando comunque si riesce a trasmettere questo desiderio di sapere, di proseguire con la lettura. Ammetto poi che tu sia riuscito ad insinuarmi il dubbio...di preti molestatori ne abbiamo sentito parlare spesso(disgustoso), ma di ostie manipolate dalle multinazionali mai. Ho fatto una ricerca su questo dopo aver letto il tuo racconto ma non ho trovato nulla. È frutto della tua fantasia o è una teoria reale? Cmq mi è piaciuto moltissimo:5.
grazie per avermi letto e recensito...sono contento che il racconto ti sia piaciuto.
No, no... le ostie manipolate sono frutto unicamente della mia fantasia.
A presto
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Ciao NamioNamio Intile ha scritto: ↑22/10/2019, 18:58 Hai litigato con la punteggiatura.
Dopo Giovanna, primo rigo, ci va una virgola. Dopo ascoltami, terzo rigo, una virgola. Una incidentale non segnalata al quarto, e dopo aggiustamenti, ci va un punto.
Insomma, l'elenco di mancanze è lungo e uniforme.
Per il resto, a metà racconto la voce narrante, che poi è lo stesso protagonista, vira dal passato, al presente e viceversa.
Mantieni il presente come tempo verbale e la risolvi.
Il punto debole del racconto, a mio avviso, è proprio quel lungo inciso della voce narrante: troppo didascalico e con l'autore che fa capolino qui e lì con i suoi giudizi. Distanza ci vuole...
grazie per avermi letto e recensito.
Con il senno di poi condivido che la parte centrale possa risultare troppo didascalica. "Distanza ci vuole...". Hai ragione e ne terrò conto nei prossimi racconti.
A presto
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Re: La messa è finita
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.
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Un lavoro Fantastico
Antologia di opere ispirate a lavori inventati e ai mestieri del passato riadattati al mondo attuale.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Gabriele Laghi, Alessandro Mazzi, Isabella Galeotti, Marco Bertoli, Carlo Ragonese, Stefania Paganelli, Elegant Stork, Selene Barblan, Domenico De Stefano, Andrea Teodorani, Eliana Farotto, Andrea Perina, Gabriella Pison, F. T. Leo, Ida Dainese, Lisa Striani, Umberto Pasqui, Lucia De Falco, Laura Traverso, Valentino Poppi, Francesca Paolucci, Gianluca Gemelli.
Vedi ANTEPRIMA (973,26 KB scaricato 44 volte).
Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.
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Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
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La Gara 40 - La musica è letteratura
A cura di Antonella Pighin.
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La Gara 62 - La famiglia
A cura di Massimo Tivoli.
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La Gara 18 - Brividi a Natale
A cura di Mastronxo.
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