La seduta
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Re: La seduta
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Re: La seduta
Premetto che ho sempre guardato con sospetto alla televisione della protagonista del tuo racconto, ma di Maurizio Costanzo, almeno per l'impegno civile passato, bisognerebbe avere diverso riguardo.
L'intento umoristico del racconto, come ben evidenziato da Giorgio, trova la sua apoteosi proprio nella battuta in medias res già citata.
A mio parere però, l'intento del racconto è altro: di far della satira di costume; e l'umorismo affiora qua e là, come un accidente, una sorta di serendipità, o, più precisamente, come un involontario camuffamento. Una satira di costume dunque, dove i costumi, già focalizzati dalle trasmissioni della protagonista, servono a un unico scopo: far spettacolo. Con la conseguenza di evidenziarli più di quanto meritino e anche amplificarli con la mutazione, dovuta al mezzo, a esempio da seguire.
Ma, se il vero intento è la satira, il nome della protagonista camuffato, come quello di tutti i personaggi che fai vivere nel tuo racconto, annacquano l'effetto che di certo avresti voluto raggiungere.
Mi chiedo, se tu non abbia avuto paura a inserire i veri nomi; paura che io comprendo. Ma la satira ha bisogno di coraggio.
Coraggio che manca anche al finale, con un'umorismo un po' scontato che sembra seguire la parabola della protagonista, in mezzo a lesbiche, gay e transessuali.
Per come la vedo io, non siamo mai stati un paese di santi, di poeti e di navigatori. A san Francesco tiravano addosso le pietre, lo prendevano per matto, e per poco non lo bruciavano come eretico. A Leopardi lo prendevano tutti in giro per le sue deformità, e quanto ai navigatori: sono emigrati tutti per fare il loro mestiere. Segno che agli italiani non gliene fregava una beata minchia.
Siamo un paese di furbi, di farisei, e di opportunisti anche un po' scrocconi. E la de Filippi ce la meritiamo tutta.
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L’intento di fare satira su due personaggi televisivi (non li seguo molto, vedo pochissima tv, ma sono talmente onnipresenti e popolari che è impossibile non cogliere anche solo l’eco delle loro gesta) non mi pare tanto riuscita. È di fatto un resoconto pressoché realistico della loro carriera, dedita a un intrattenimento fatuo e culturalmente sottosviluppato, per questo di grande successo, per questo iconico, con i nomi storpiati e farcito di supposizioni fantasiose/maliziose. Mi è sembrato un po’ come sparare sulla croce rossa, passami la metafora.
Brano scritto correttamente ma che, secondo me, lascia poca traccia.
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
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Re: La seduta
(...) "E la de Filippi ce la meritiamo tutta."Namio Intile ha scritto: ↑20/11/2019, 12:12 Un testo discreto dal punto di vista formale e strutturale.
Premetto che ho sempre guardato con sospetto alla televisione della protagonista del tuo racconto, ma di Maurizio Costanzo, almeno per l'impegno civile passato, bisognerebbe avere diverso riguardo.
L'intento umoristico del racconto, come ben evidenziato da Giorgio, trova la sua apoteosi proprio nella battuta in medias res già citata.
A mio parere però, l'intento del racconto è altro: di far della satira di costume; e l'umorismo affiora qua e là, come un accidente, una sorta di serendipità, o, più precisamente, come un involontario camuffamento. Una satira di costume dunque, dove i costumi, già focalizzati dalle trasmissioni della protagonista, servono a un unico scopo: far spettacolo. Con la conseguenza di evidenziarli più di quanto meritino e anche amplificarli con la mutazione, dovuta al mezzo, a esempio da seguire.
Ma, se il vero intento è la satira, il nome della protagonista camuffato, come quello di tutti i personaggi che fai vivere nel tuo racconto, annacquano l'effetto che di certo avresti voluto raggiungere.
Mi chiedo, se tu non abbia avuto paura a inserire i veri nomi; paura che io comprendo. Ma la satira ha bisogno di coraggio.
Coraggio che manca anche al finale, con un'umorismo un po' scontato che sembra seguire la parabola della protagonista, in mezzo a lesbiche, gay e transessuali.
Per come la vedo io, non siamo mai stati un paese di santi, di poeti e di navigatori. A san Francesco tiravano addosso le pietre, lo prendevano per matto, e per poco non lo bruciavano come eretico. A Leopardi lo prendevano tutti in giro per le sue deformità, e quanto ai navigatori: sono emigrati tutti per fare il loro mestiere. Segno che agli italiani non gliene fregava una beata minchia.
Siamo un paese di furbi, di farisei, e di opportunisti anche un po' scrocconi. E la de Filippi ce la meritiamo tutta.
Sì e no: nel senso che è vero quello che dici (che siamo farisei, opportunisti, ecc.), però la De Filippi (insieme a tanti altri, per carità!) ha dato un robusto contributo al generale rincretinimento medio della popolazione italica. Il processo è iniziato dall'avvento della tv commerciale berlusconiana e la RAI, anziché combatterlo con programmi di qualità, si è immediatamente accodata. Oggi la signora è santificata a reti unificate, e con lei i suoi programmi. Mi fa piacere che (almeno qui...) non ci siano suoi fans.
Un saluto e un ringraziamento a tutti i commentatori.
- Eliseo Palumbo
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Io ti do un bel voto
Re: Commento
Hai centrato il punto: anche se non guardi quei programmi, non puoi fare a meno di conoscere Lorsignori. Avrei voluto scrivere un racconto anche su Barbara D'Urso, ma onestamente mi sembrava troppo...Eliseo Palumbo ha scritto: ↑22/11/2019, 21:09 (...) ma la loro notorietà è talmente vasta che non è bastevole il semplice non guardare la TV per non conoscerli.)
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La Gara 35 - Zombie & Incipit
A cura di Ser Stefano.
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La Gara 7 - L'Incubo
A cura di CMT.
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La Gara 29 - Storie parallele
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Il sole è nudo
Antologia di opere che mettono a nudo la pratica del nudismo.
Questo libro non vuole essere un dibattito pro o contro; non ci riguarda, abbiamo solo avuto il desiderio di spogliarci con voi.
A cura di Angelo Manarola e Massimo Baglione.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Concita Imperatrice, M. C, Gianni Veggi, 1 s3mpl1c3 nud1sta, Paolo De Andreis, Mario Stallone, Leonardo Rosso, Iconat, Sergio Bartolacelli, Donatella Ariotti, Franca Riso, Lodovico Ferrari, Goldchair60, Emanuele Cinelli, Vittoria Tomasi, Simone Pasini, Anna Rita Foschini, Matteone, Galiano Rossi, Franca Mercadante, Massimo Lanari, Francesco Paolo Catanzaro, Francesco Guagliardo, Giacobsi, Bayron, Marina Paolucci, Guglielmo A. Ferrando, Stefano Bozzato, Marco Murara, Francesca Miori, Lorenzo Moimare, Vincenzo Barone, Rupert Mantovani, Domenico Ciccarelli, Siman, Roberto Gianolio, Francesco Marcone, utente anonimo, Jole Gallo, Giovanni Altieri, Daniela Zampolli, Robi Nood, Mauro Sighicelli, Lucica Talianu, Giovanni Minutello, Naturizia, Serena Carnemolla, Carla Bessi.
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Metropolis
antologia di opere ispirate da un ambiente metropolitano
Cosa succede in città? - Sì, è il titolo di una nota canzone, ma è anche la piazza principale in cui gli autori, mossi dal flash-mob del nostro concorso letterario, si sono dati appuntamento per raccontarci le loro fantasie metropolitane.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Gianluigi Nardo, Andrea Pozzali, Antonella Jacoli, Roberto Virdo', Francesco Pino, Giulia Rosati, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Ibbor OB, Umberto Pasqui, Annamaria Ricco, Eliana Farotto, Maria Spanu, Eliseo Palumbo, Andrea Teodorani, Stefania Paganelli, Alessandro Mazzi, Lidia Napoli, F. T. Leo, Selene Barblan, Stefano Bovi, Alessia Piemonte, Ida Dainese, Giovanni Di Monte.
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FEMILIA - abbiamo sufficienti riserve di sperma
In seguito a un'escalation di "femminicidi", in tutto il mondo nasce il movimento "SupraFem", ovvero: "ribellione delle femmine che ne hanno abbastanza delle violenze dei maschi". La scintilla che ha dato il via al movimento è scattata quando una giornalista ben informata, tale Tina Lagos, ha affermato senza mezzi termini che "nei laboratori criogenici di tutto il mondo ci sono sufficienti riserve di sperma da poter fare benissimo a meno dei maschi. Per sempre!". Le suprafem riescono ad avere un certo peso nella normale vita quotidiana; loro esponenti si sono infatti insediate in numerosi Palazzi, sia politici che economici, e sono arrivate al punto di avere sufficiente forza da poter pretendere Giustizia.
Copertina di Riccardo Simone
di Mary J. Stallone e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.