Ritorno alla vita
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Ritorno alla vita
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Resta da spiegare il perché di tanta attesa prima della sua nuova esistenza vampiresca, o quello che è. Non è chiaro il motivo, l’elemento scatenante che lo fa uscire, e solo adesso, dalla sua tomba in cerca di vendetta. Fa parte di un processo caratteristico di quel tipo di sacrificio umano? Andrebbe motivato in qualche modo.
“Cercai di dare un senso alla mia vita, ma non ci riuscivo, non avevo combinato nulla di buono avevo solo scritto fino ad allora delle critiche su persone che non conoscevo.” Non lo so, spero di non dovermi mai porre il problema, ma credo che in una situazione simile sarebbe l’ultimo dei miei pensieri.
Per quanto riguarda la forma, Giorgio e Diego, nei loro commenti, sono stati esaustivi.
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Onestamente non mi è piaciuto molto, alcuni motivi: come fa a ritrovarsi svenuto per terra? In realtà si è ritrovato legato sull'altare; essendo in trance in teoria doveva essere come alienato e non conscio; cosa intende dire con: cercai di dare un senso alla mia vita?; come fa a dibattersi restando paralizzato?; all'inizio scrivi: "il giorno stava per arrivare alla sua conclusione...", mentre concludi il racconto con: "il sole è scomparso..." dovresti usare lo stesso tempo verbale forse.
Comunque sia, basta solo rivederlo, l'idea di fondo è bella. Voto intermedio.
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Ciò per evidenziarti che non si tratta, evidentemente, della stessa vita. Nel finale del racconto, infatti, si fa riferimento a una vita notturna.Macmariopc ha scritto: ↑05/11/2019, 16:49 sarei ritornato alla vita, quella vita che mi era stata portata via tanti anni fa a causa di quella morte orrenda che mi era stata inflitta.
Inoltre trovo del tutto privo di nesso questo contesto:
Muovere delle critiche a persone che non si conoscono non è implicitamente un comportamento scorretto, anzi è vero semmai il contrario: commentare positivamente un'opera ben sapendo che non vale nulla o vale poco. Fermo restando che per formulare una critica non è necessario "conoscere" un autore, bensì analizzare l'opera in modo franco e onesto.Macmariopc ha scritto: ↑05/11/2019, 16:49 Cominciai a pregare, a recitare quelle strofe che mia madre mi aveva insegnato a memoria quando ero ancora bambino. Cercai di dare un senso alla mia vita, ma non ci riuscivo, non avevo combinato nulla di buono avevo solo scritto fino ad allora delle critiche su persone che non conoscevo. .
Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
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L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Non spingete quel bottone
antologia di racconti sull'ascensore
Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, Roberto Guarnieri, Andrea Leonelli, Tullio Aragona, Luigi Bonaro, Umberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, Daniela Piccoli, Marco Vecchi, Claudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, Eliseo Palumbo, Diego Cocco, Roberta Eman.
La Gara 30 - La verità è là fuori
A cura di Diego Capani e Luigi Bonaro.
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La Gara 4 - Ciak, si gira!
A cura di DaFank.
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La Gara 47 - Virus
A cura di Patrizia Chini (con la supervisione di Lodovico).
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