Sette settembre

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'inverno 2019/2020.

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Selene Barblan
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Sette settembre

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leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Sette settembre 1979

22:30 – i coniugi B. stanno percorrendo la strada cantonale tra Faido e Quinto quando si accorgono che un veicolo diretto a Sud lascia la carreggiata, finisce in un prato che ne rallenta la corsa e va a finire contro un albero. La coppia si ferma sul ciglio della strada e, scossi, vedono uscire dal pick-up un ragazzo di una ventina d’anni; sembra illeso ma cammina in modo strano. Il giovane si allontana dalla parte opposta alla loro e, dopo aver scavalcato il guard rail, attraversa un grande prato. Si ferma per pochi istanti davanti alla porta/finestra di un’abitazione, poi prosegue fino a scomparire nel buio del bosco. Il signor B., ripresosi dallo shock, scende dal proprio veicolo per provare a seguirlo, ma non riesce più a scorgerlo. Suona quindi al campanello della casa per poter allertare i soccorsi.

22:30 – la signora M. si trova affacciata alla finestra della sua camera da letto, sta fumando l’ultima sigaretta prima di andare a dormire quando assiste all’incidente, osserva la persona che esce dall’auto ed attraversa il suo prato. Decide quindi di scendere al piano terra, accende le luci e va alla porta finestra. Attraverso il vetro vede il ragazzo, bianco in volto, che si è fermato ad osservarla con uno sguardo che la attraversa, nota che le sue labbra si muovono ma non sente nessuna parola. Poi lo segue con lo sguardo mentre riprende il proprio cammino scomparendo nel bosco.

22:38 – la signora M., ancora frastornata e sconvolta dall’accaduto, sente suonare il campanello. Apre al signor B. e chiamano la polizia.

23:00 – La polizia sopraggiunge, interroga sia i coniugi B. che la signora M., esamina l’automobile del ragazzo e fa un primo tentativo - infruttuoso - di seguire le tracce del ragazzo nel bosco.

Grazie ai documenti trovati nell’automobile il ragazzo viene identificato: S. L., studente in biologia al secondo anno di università a Pavia. I conoscenti lo descrivono come una persona molto schiva, introversa, estremamente disciplinata e dedita allo studio. Nessuno lo conosce abbastanza da poter dare maggiori informazioni riguardo a possibili problemi di natura psicologica. Il padrone di casa della camera in affitto dove ha passato gli ultimi mesi lo descrive come una persona tranquilla e ordinata. S. L. non ha famiglia, è orfano di entrambi i genitori a causa di un incidente d’auto accaduto quando era ancora adolescente; ha vissuto prima in un istituto per minori, poi presso una famiglia affidataria fino a quando non ha intrapreso gli studi universitari.

Nei giorni e mesi successivi le ricerche proseguono, ma del ragazzo non si trova più traccia.

[i]Sette settembre 2019

Il tempo è grigio e fermo, leggere gocce di pioggia scivolano lacrimando, alcune lente, alcune veloci, sul vetro appannato dei finestrini. La luce penetra attraverso le nuvole, che sembrano avanzare come polveri ipnotiche e mortali di un vulcano in eruzione; una luce allo stesso tempo fredda e avvolgente come una coperta. I miei pensieri sono totalmente immersi nella contemplazione del paesaggio che sto attraversando guidando verso il mio rifugio. Ogni dolore almeno per il momento è sospeso, posso permettermi di galleggiare in un limbo di quiete, la strada si guida quasi da sola.

Cammino da circa mezz’ora, i rumori del traffico sono ormai lontani; gradualmente il cuore si sta abituando alla continua salita che mi sta portando lontano da tutto e finalmente più vicina a me stessa. È strano come un sentiero percorso più e più volte appaia sempre diverso, mutevole come l’umore di chi avanza percorrendolo. Non ricordavo che gli alberi fossero così alti, così fitti, se guardo verso il cielo quasi non lo vedo. Ed una vertigine mi costringe a fermarmi un istante.

Ecco che finalmente arrivo, sono stanca e non vedo l’ora di riscaldarmi davanti al caminetto. Lo chalet mi accoglie rude, mi posso finalmente rilassare. Mi seppellisco sotto le coperte e la danza delle fiamme ha un effetto soporifero, mi addormento.

Un rumore si insinua nel sonno senza sogni in cui galleggiavo. Crrr, crrr, un raschiare continuo. Un brivido mi sveglia del tutto. Mi avvicino lentamente alla finestrella che dà sul bosco, ma fuori è troppo buio per scorgere qualcosa. Il rumore è cessato. Prendo una torcia, apro la porta e, restando sulla soglia, provo ad illuminare il fitto del bosco. La luce non cattura niente di insolito: solo tronchi, rami, sassi. Devo aver sognato… per scrupolo chiudo però anche le imposte e tengo il telefono vicino al letto.

La notte non mi ha donato molto riposo, mi preparo per una bella camminata nella speranza di sciogliere le tensioni. Esco e l’aria oggi è limpida, frizzante, mi dà una bella carica. Giro attorno allo chalet per raggiungere il sentiero che sale in vetta. Quello che vedo sul grande abete, sentinella della montagna, mi blocca e mi toglie il fiato. Un coltello piantato nella corteccia, un simbolo ed una scritta incisa senza riguardo, la resina che ancora lacrima dall’occhio mal disegnato:

7-9-1979
[/i]
Allegati
UNADJUSTEDNONRAW_thumb_2e0b.jpg
Ultima modifica di Selene Barblan il 26/12/2019, 18:18, modificato 1 volta in totale.
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Eliseo Palumbo
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Ciao.
Il collegamento sicuramente c'è, ma mi sfugge. Credo che la data finale sia sbagliata, dovrebbe essere 7.9.1979, se così non fosse allora non c'ho capito nulla.
Credo che il tuo intento sia stato quello di creare un filo conduttore tra la prima e la seconda parte attraverso lo stato d'animo del protagonista della seconda parte, turbato in cerca di quiete nei boschi, sulla montagna, quiete non trovata a causa dell'incisione sull'albero e il coltello ancora appeso; chi sia stato l'artefice resterà un mistero, allo stesso modo il perché.
Hai un grande potenziale, per questo il racconto mi è piciuto pochino, puoi fare molto di più.
Mostrare ad altri le proprie debolezze lo sconvolgeva assai più della morte

POSARE LA MIA PENNA E' TROPPO PERICOLOSO IO VIVO IO SCRIVO E QUANDO MUOIO MI RIPOSO


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ElianaF
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Ciao Selene, ho dato un voto basso al tuo racconto perchè francamento non ho capito la storia.
Buona l'idea della persona che scompare, ma lasci insoddifatto il lettore nello sviluppo della storia...cos'è successo?
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Eliseo Palumbo ha scritto: 26/12/2019, 14:26 Ciao.
Il collegamento sicuramente c'è, ma mi sfugge. Credo che la data finale sia sbagliata, dovrebbe essere 7.9.1979, se così non fosse allora non c'ho capito nulla.
Credo che il tuo intento sia stato quello di creare un filo conduttore tra la prima e la seconda parte attraverso lo stato d'animo del protagonista della seconda parte, turbato in cerca di quiete nei boschi, sulla montagna, quiete non trovata a causa dell'incisione sull'albero e il coltello ancora appeso; chi sia stato l'artefice resterà un mistero, allo stesso modo il perché.
Hai un grande potenziale, per questo il racconto mi è piciuto pochino, puoi fare molto di più.
Che scema, sì la data è il 7.9.1979, l’ho già corretto!! :)
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Selene Barblan ha scritto: 26/12/2019, 18:19 Che scema, sì la data è il 7.9.1979, l’ho già corretto!! :)
Bene, però non hai soddisfatto la mia fame di sapere; come lettore mi piacerebbe sapere se ci ho azzeccato e sopratutto sapere quale sia la connessione tra le due parti.
Mostrare ad altri le proprie debolezze lo sconvolgeva assai più della morte

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Re: Sette settembre

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Riguardo al motivo... credo che la polizia non lo scoprirà mai... dato che la data della scomparsa del ragazzo coincide con la data scritta durante la notte sulla corteccia è probabile che, in qualche forma, il protagonista della prima parte del racconto sia coinvolto...
Scusami se non soddisfo oltre la tua voglia di spiegazioni, non. Le ho volute mettere nel testo per un motivo... capisco però che, scritto così, possa piacere a pochi. Grazie comunque per averlo letto e commentato e per la considerazione (riguardo a quanto dici sul mio potenziale).
Riguardo al mood della seconda protagonista ci hai azzeccato.. alla prossima, sperando ti piaccia di più 😊
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Re: Commento: Sette settembre

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ElianaF ha scritto: 26/12/2019, 14:44 Ciao Selene, ho dato un voto basso al tuo racconto perchè francamento non ho capito la storia.
Buona l'idea della persona che scompare, ma lasci insoddifatto il lettore nello sviluppo della storia...cos'è successo?
Ciao Eliana, grazie per aver letto e commento... non darò grandi spiegazioni, a me interessa di più che chi legge si faccia delle domande e trovi delle risposte plausibili. Se il racconto però non è chiaro per qualche motivo dato dal mio modo di scrivere ci lavorerò volentieri sopra. Cosa non hai capito della storia?

Ancora grazie per esserti presa il tempo per leggere e commentare :)
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Ciao, Selene. Evidenzio una seconda parte alquanto poetica e piena di atmosfere: il lettore quasi avverte le vertigini della protagonista, la segue nel suo viaggio fino a casa. La prima parte, direi più tecnica, è preparatoria. Ma il racconto in sé lo vedo ben bilanciato strutturalmente. Condivido in toto l'utilizzo del corsivo. Studiandoci un pochino penso saprai trovare il giusto aggancio, o una soluzione, per collegare le due parti in modo più incisivo.
La paura è un cavallo con le ali: una volta lanciato al galoppo perde il contatto con il suolo e incomincia a volare.
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Roberto Bonfanti
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Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Come tuo solito scritto molto bene, è bello e funzionale lo scarto di stile fra la prima parte, quasi da cronaca giornalistica e la seconda, intimistica e riflessiva. Lo shock dell'inquietante incisione sul tronco certifica il collegamento con gli eventi di quaranta anni prima e apre a una serie infinita di possibilità. Ti dico la verità: considerando sia il mistero del ragazzo scomparso che quello dato dai vaghi accenni alla situazione della protagonista, lo vedo perfetto come incipit di un romanzo, ma anche come racconto a sé stante mi è piaciuto.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
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Re: COMMENTO

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Giampiero ha scritto: 27/12/2019, 22:39 Ciao, Selene. Evidenzio una seconda parte alquanto poetica e piena di atmosfere: il lettore quasi avverte le vertigini della protagonista, la segue nel suo viaggio fino a casa. La prima parte, direi più tecnica, è preparatoria. Ma il racconto in sé lo vedo ben bilanciato strutturalmente. Condivido in toto l'utilizzo del corsivo. Studiandoci un pochino penso saprai trovare il giusto aggancio, o una soluzione, per collegare le due parti in modo più incisivo.
Ti ringrazio molto per la lettura e il tuo commento, sono contenta che abbia suscitato in te delle immagini e delle sensazioni!
Selene Barblan
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Re: Commento

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Roberto Bonfanti ha scritto: 28/12/2019, 9:31 Come tuo solito scritto molto bene, è bello e funzionale lo scarto di stile fra la prima parte, quasi da cronaca giornalistica e la seconda, intimistica e riflessiva. Lo shock dell'inquietante incisione sul tronco certifica il collegamento con gli eventi di quaranta anni prima e apre a una serie infinita di possibilità. Ti dico la verità: considerando sia il mistero del ragazzo scomparso che quello dato dai vaghi accenni alla situazione della protagonista, lo vedo perfetto come incipit di un romanzo, ma anche come racconto a sé stante mi è piaciuto.
Grazie mille Roberto, quanto dici rispecchia bene quello che volevo fare e comunicare... non so se sono in grado, al momento per lo meno, di ricavarne un romanzo, vedremo 🙂
Roberto Ballardini
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Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Il racconto è scritto molto bene, a mio avviso, sia per la suggestività del contesto, sia per come è strutturato e stimola la curiosità del lettore. Curiosità che in appena due cartelle riesce a raggiungere un apice ma rimane insoddisfatta, non so se volutamente o meno. Ho inserito la data su Google ma non ho trovato riferimenti particolari. Quindi o non ho afferrato qualcosa io, oppure la sua ermeticità un poco lo penalizza, secondo me. Detto questo, rimane la scrittura pregevole e un'atmosfera da brivido. Una sensazione di mistero che l'immagine in allegato rappresenta al meglio. Non posso votare essendo iscritto da poco (ho letto le regole delle gare, ma non sono nemmeno sicurissimo di poter commentare, speriamo bene) ma se potessi farlo mi attesterei comunque sul 4, curiosità insoddisfatta o meno.
Selene Barblan
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Roberto Ballardini ha scritto: 28/12/2019, 15:22 Il racconto è scritto molto bene, a mio avviso, sia per la suggestività del contesto, sia per come è strutturato e stimola la curiosità del lettore. Curiosità che in appena due cartelle riesce a raggiungere un apice ma rimane insoddisfatta, non so se volutamente o meno. Ho inserito la data su Google ma non ho trovato riferimenti particolari. Quindi o non ho afferrato qualcosa io, oppure la sua ermeticità un poco lo penalizza, secondo me. Detto questo, rimane la scrittura pregevole e un'atmosfera da brivido. Una sensazione di mistero che l'immagine in allegato rappresenta al meglio. Non posso votare essendo iscritto da poco (ho letto le regole delle gare, ma non sono nemmeno sicurissimo di poter commentare, speriamo bene) ma se potessi farlo mi attesterei comunque sul 4, curiosità insoddisfatta o meno.
Beh grazie, mi fa piacere che ti abbia incuriosito.. la data in effetti non corrisponde ad eventi particolari, mi suonava bene così.. gli eventi invece potebbbero avere un fondo dì verità, ...
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Carol Bi
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Messaggio da leggere da Carol Bi »

Sono concorde con i commenti che mi hanno preceduto. Manca un qualcosa per fare capire la storia che mi lascia a bocca asciutta. Devo però ammettere che, storia a parte, è scritto davvero molto bene...penso, anche se sono abbastanza "nuova" nel sito, il migliore che tu abbia scritto.
Secondo me, ripreso e, creati i giusti collegamenti e aggiungendo ciò che manca per far comprendere il racconto al lettore, lo scritto risulterebbe vincente, perché non gli manca proprio null'altro.
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Re: Sette settembre

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Ti ringrazio Carol, rifletterò su quanto dici... mi è stato detto un po’ da tutti nel forum, devo solo capire cosa/quanto cambiarlo e quindi dovrò far passare un po’ di tempo prima di rimaneggiarlo. Intanto grazie per la lettura e per l’apprezzamento!
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Fausto Scatoli
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

ciao, selene.
scrittura ottima, praticamente senza refusi.
la prima parte è il reportage di un avvenimento rimasto senza risposta, mentre la seconda descrive sensazioni e stati d'animo di una persona in cerca di quiete. e lo fa molto bene, perché le descrizioni sono buone, sia a livello materiale sia a livello emozionale. la scoperta dell'incisione lega questa parte alla prima, pur lasciando al lettore ogni interpretazione.
buona, l'idea, senza dubbio.
tanto buona che andrei avanti con la storia, visto quel che ne può uscire.
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Selene Barblan
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Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Fausto Scatoli ha scritto: 03/01/2020, 11:26 ciao, selene.
scrittura ottima, praticamente senza refusi.
la prima parte è il reportage di un avvenimento rimasto senza risposta, mentre la seconda descrive sensazioni e stati d'animo di una persona in cerca di quiete. e lo fa molto bene, perché le descrizioni sono buone, sia a livello materiale sia a livello emozionale. la scoperta dell'incisione lega questa parte alla prima, pur lasciando al lettore ogni interpretazione.
buona, l'idea, senza dubbio.
tanto buona che andrei avanti con la storia, visto quel che ne può uscire.
Grazie mille Fausto, mi fa piacere sia il fatto che lo trovi scritto bene, sia che tu abbia incuriosito.. dato che ha in generale lasciato un po’ la voglia di sapere, in chi l’ha letto, può darsi benissimo che, in un futuro prossimo, lo riprenderò “in mano”. Buona serata 😊
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Peccato davvero che il racconto non abbia una trama più coinvolgente e chiara: infatti non si comprende appieno e lascia in sospeso; almeno per me è stato così. Pertanto non posso dire che mi sia piaciuto tanto, però si è lasciato leggere, come si suol dire... Bella la foto allegata.
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Messaggio da leggere da Sonia85 »

Sono indecisa. Il racconto è scritto bene e alla base c'è una buona idea, ma non è sviluppata a dovere e lascia con l'amaro in bocca più che soddisfare le aspettative del lettore. Ma forse è una cosa voluta.
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Messaggio da leggere da SmilingRedSkeleton »

Il racconto è scritto in maniera eccellente, scorrevole, chiaro ma anche poetico :) Per quanto riguarda il contenuto invece, mi ha lasciata molto insoddisfatta. Non sono una persona che cerca sempre il finale inteso come unico e ben spiegato ma quando viene lasciato aperto, non amo lo sia troppo. Si capisce il collegamento fra i due avvenimenti ma alla fine non rimane nulla a cui aggrapparsi, nessun indizio nascosto nel testo che possa tornare alla mente a lettura terminata e dare il la ad eventuali teorie. In poche parole, questo finale è talmente aperto da lasciare nella mente del lettore talmente tante possibilità sui "perché" degli eventi da far si che diventi un mistero impossibile da svelare, anche perché per quante volte si rilegga il testo, non si scoprirà mai niente di nuovo. Sono molto affascinanti i racconti che lasciano spazio all'immaginazione, all'ignoto, che fanno si che fra le due o tre teorie che rimangono fra le opzioni di "possibile spiegazione" non si arrivi mai a scoprire quella giusta ma a mio parere non si deve mai esagerare
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Re: Sette settembre

Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Mi piace per come è scritto finora.
Ho letto che forse lo finirai prossimamente
Effettivamente manca un nesso che colleghi i fatti della Val Leventina del '79 con lo "scortecciamento", non meglio geolocalizzato, del 2019.

Mi astengo dal voto fino a quando sarà finito.
Le stelle brillano soltanto in notte oscura.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk

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Messaggio da leggere da Namio Intile »

I tuoi racconti hanno sempre un tratto in comune: la solitudine e il disagio intimo, personale, dei protagonisti, che forse è un riflesso di quello dell'autore. Quest'ultimo racconto, a ogni modo, è persino bello. Nulla da segnalare circa la forma. Brava
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Selene Barblan
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Re: Commento

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SmilingRedSkeleton ha scritto: 05/01/2020, 12:20 Il racconto è scritto in maniera eccellente, scorrevole, chiaro ma anche poetico :) Per quanto riguarda il contenuto invece, mi ha lasciata molto insoddisfatta. Non sono una persona che cerca sempre il finale inteso come unico e ben spiegato ma quando viene lasciato aperto, non amo lo sia troppo. Si capisce il collegamento fra i due avvenimenti ma alla fine non rimane nulla a cui aggrapparsi, nessun indizio nascosto nel testo che possa tornare alla mente a lettura terminata e dare il la ad eventuali teorie. In poche parole, questo finale è talmente aperto da lasciare nella mente del lettore talmente tante possibilità sui "perché" degli eventi da far si che diventi un mistero impossibile da svelare, anche perché per quante volte si rilegga il testo, non si scoprirà mai niente di nuovo. Sono molto affascinanti i racconti che lasciano spazio all'immaginazione, all'ignoto, che fanno si che fra le due o tre teorie che rimangono fra le opzioni di "possibile spiegazione" non si arrivi mai a scoprire quella giusta ma a mio parere non si deve mai esagerare
Grazie SmilingRedSkeleton, hai saputo spiegare molto bene ciò che hai apprezzato (grazie per l’apprezzamento) sia cosa invece proprio non ti è piaciuto. Capisco le tue ragioni, non so però ancora se vorrò modificarlo o meno, ci penserò... non voglio trasformarlo in qualcosa che poi non piacerebbe a me..

Grazie ancora per l’attenta lettura! :)
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Re: Sette settembre

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Teseo Tesei ha scritto: 06/01/2020, 21:48 Mi piace per come è scritto finora.
Ho letto che forse lo finirai prossimamente
Effettivamente manca un nesso che colleghi i fatti della Val Leventina del '79 con lo "scortecciamento", non meglio geolocalizzato, del 2019.

Mi astengo dal voto fino a quando sarà finito.
😄😄 scortecciamento mi piace, hai sempre una vena umoristica che mi fa sorridere. Mi sono spiegata male nelle risposte precedenti, come ho detto a SmilingRedSkeleton non so se lo modificherò o meno. In effetti a me piace abbastanza così, forse rileggendolo fra qualche tempo a mente più fredda lo svilupperò. Buoni giorni :smt006
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Re: Commento

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Namio Intile ha scritto: 07/01/2020, 15:09 I tuoi racconti hanno sempre un tratto in comune: la solitudine e il disagio intimo, personale, dei protagonisti, che forse è un riflesso di quello dell'autore. Quest'ultimo racconto, a ogni modo, è persino bello. Nulla da segnalare circa la forma. Brava
Grazie Namio! Sono contenta di leggere queste tue parole.
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Re: commento

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Laura Traverso ha scritto: 04/01/2020, 18:06 Peccato davvero che il racconto non abbia una trama più coinvolgente e chiara: infatti non si comprende appieno e lascia in sospeso; almeno per me è stato così. Pertanto non posso dire che mi sia piaciuto tanto, però si è lasciato leggere, come si suol dire... Bella la foto allegata.
Ok grazie anche a te Laura per aver letto e commentato, la foto appartiene ai luoghi del racconto, alla prossima!
Selene Barblan
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Re: Commento

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Sonia85 ha scritto: 04/01/2020, 22:03 Sono indecisa. Il racconto è scritto bene e alla base c'è una buona idea, ma non è sviluppata a dovere e lascia con l'amaro in bocca più che soddisfare le aspettative del lettore. Ma forse è una cosa voluta.
Ciao Sonia, quanto dici è in linea con tanti altri commenti, capisco l’insoddisfazione. Alla prossima!
Simone_Non_é
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Messaggio da leggere da Simone_Non_é »

Ci tengo a precisare che ogni mio commento è semplicemente un parere personale, quindi ciò che più lontano c'è da un giudizio. Mi è piaciuta tantissimo la prima parte, nel mio immaginario il tutto si è sviluppato come tante e diverse inquadrature di un film, spero di avere reso l'idea, anche se tutte unite da un unico filo conduttore. Penso però che il racconto avrebbe potuto dare molto di più soprattutto nel finale che ho trovato un po' troppo classico, quasi un cliché. Essendo una persona incline a temi più o meno oscuri, il mio voto è 4, in quanto nella prima sezione mi sono sentito davvero immerso.
Stefyp
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Non farò che ripetermi, ma questo racconto ha lasciato anche a me con un'insoddisfazione di fondo. È scritto davvero bene, lo stile mi piace molto, non correggerei niente. Ottimo lo stacco tra la prima e la seconda parte. Se solo avesse avuto un indizio anche piccolo che spiegasse qualcosina sarebbe stato un 5. Invece mi trovo costretta ad abbassare di molto il voto perchè lasciato così non dice granché. Se deciderai di farne un romanzo contattami, lo comprò volentieri.
Selene Barblan
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Stefyp ha scritto: 10/01/2020, 17:35 Non farò che ripetermi, ma questo racconto ha lasciato anche a me con un'insoddisfazione di fondo. È scritto davvero bene, lo stile mi piace molto, non correggerei niente. Ottimo lo stacco tra la prima e la seconda parte. Se solo avesse avuto un indizio anche piccolo che spiegasse qualcosina sarebbe stato un 5. Invece mi trovo costretta ad abbassare di molto il voto perchè lasciato così non dice granché.

Grazie StefyP :) da quasi tutti i commenti emerge questo fattore, magari il prossimo racconto sarà meno criptico 😃
Se deciderai di farne un romanzo contattami, lo comprò volentieri.

Wow grazie 🙏
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Idra Loop

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la strana verità di una fotografia che non dovrebbe esistere

In una tranquilla cittadina del Nord Italia, gli abitanti rivedono se stessi da giovani. Il CICAP vuole vederci chiaro e ingaggia un reporter specializzato in miti e misteri. Però anch'egli viene suo malgrado coinvolto in qualcosa di altrettanto assurdo, infatti appare dal nulla una misteriosa fotografia Polaroid che lo ritrae in una circostanza mai esistita.
Cosa lega questi due misteri?
Di Massimo Baglione.

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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.



L'arca di Noel

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Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
E chi? E come?
L'avventura post-apocalittica ad alta tensione qui narrata proverà a rispondere a questi interrogativi.
Di Massimo Baglione.

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IperStore - il lato oscuro dello Shopping

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È il giorno dell'inaugurazione di un supermercato, uno davvero grande, uno iper, uno dei tanti che avrete voi stessi frequentato e arricchito. Durante questa giornata di festa e di aggregazione sociale, qualcuno leggerà un dattiloscritto ancora inedito il cui contenuto trasformerà l'impossibile in normalità.
"...come se dal cielo fosse calata la mano divina di un Dio stanco e dispiaciuto dei propri errori, o come se tutte le altre grandi divinità finora inventate dal Genere umano per compensare la propria inconsapevole ignoranza tribale e medievale verso i misteri della Natura e della Vita, si rivoltassero ai propri Creatori e decidessero di governare le loro fantasie".
La storia è leggermente erotica, vagamente fantasy, macchiata di horror e forse un po' comica.
Di Massimo Baglione.

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La Gara 15 - Risorse a piccoli sorsi

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(luglio/agosto 2010, 60 pagine, 845,46 KB)

Autori partecipanti: nwCmt, nwGloria, nwArianna, SerStefano, nwArditoeufemismo, hellies15, Giacomo Scotti, nwCarlocelenza, nwVit, nwManuela, nwDaniela F, Vecchiaziapatty, pieromacrelli, Gigliola, nwBiancaspina, nwTitty Terzano, nwMichele,
A cura di Mastronxo.
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Gara di primavera 2022 - La grandinata (19 luglio 1943) - e gli altri racconti

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(primavera 2022, 98 pagine, 741,96 KB)

Autori partecipanti: nwDomenico Gigante, nwNamio Intile, nwAlberto Marcolli, nwStefano M., nwTemistocle, Francesco Pino, nwMarino Maiorino, nwAndr60, nwRoberto Bonfanti, nwNunzio Campanelli, nwAthosg, nwGiovanni P,
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 44 - Il potere della parola

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(gennaio 2014, 33 pagine, 948,65 KB)

Autori partecipanti: nwNunzio Campanelli, nwLodovico, nwEddie1969, nwAnto Pigy, nwSkyla74, nwScrittore 97, nwDaniela Rossi, nwMarina Paolucci, nwSilvia Torre,
A cura di Marino Maiorino.
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