Ma chi è Clelia?
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C’è un solo passaggio che non mi convince:
...Le si era smerigliata la calza e una piccola striscetta rossa si intravedeva attraverso la maglia della microfibra.
Mentre scendeva le scale si detestò per aver indossato il tailleur nero e la scarpa col tacco per una simile visita, ma pensava che sarebbe stata solamente una visita di cortesia....
Nella prima frase non mi piace molto la scelta dei vocaboli “smerigliata” e la descrizione della ferita (trovo che nel resto del racconto hai saputo descrivere in modo più efficace situazioni e “immagini”) e nella seconda frase non ripeterei due volte “visita”... è però solo una mia opinione e comunque il testo non ne risente eccessivamente.
Globalmente come dicevo il racconto mi è piaciuto, voto 4 (e mezzo). Non do il voto massimo solo perché “Demonite” mi è piaciuto di più.
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1) Perché la protagonista (non mi pare che tu ci abbia fornito il nome, giusto?) è andata a trovare Clelia?
2) Che cosa l’ha indotta a pensare che nella soffitta della vecchia Clelia ci debba essere qualche traccia del ragazzo che se ne è andato? (e tra parentesi, perché è così interessata se sembrava non aver risentito poi troppo della rottura?)
3) Come può in una foto degli inizi del novecento (non è specificato l’anno del momento in cui si svolge la storia, ma alcuni particolari fanno pensare al nostro presente, o poco lontano) esserci Marco, il ragazzo in questione, perfettamente riconoscibile, o quasi?
4) La vecchia Clelia è chiaramente qualcosa di simile a una strega, ma quali sono le sue intenzioni? Quale effetto il suo incantesimo avrà sulla ragazza, e soprattutto perché lo fa?
Ora, io credo che le domande 3 e 4 tu le abbia volute consapevolmente lasciare senza risposta, altrimenti non avresti usato quel titolo.
Alle domande 1 e 2, io però avrei preferito trovare una spiegazione, proprio in fase di incipit. Io presumo che la ragazza sia andata da Clelia perché lei ha un qualche grado di parentela con Marco, il che spiega la soffitta e la foto (in parte). Poi l’infuso della vecchia le ha fatto dimenticare. Però credo che specificare meglio l’inizio della ricerca non avrebbe tolto nulla al finale, lasciando girare le domande soltanto intorno alla foto e alla fattura.
Ovviamente è solo la mia opinione. Ciao. Non posso votare ma sarei indeciso tra il 3 e il 4, perché il racconto mi ha intrigato.
Per quanto riguarda il termine “smerigliato” credo sia un refuso e che il vocabolo giusto sia “smagliato”.
Re: Commento
Wow! Quante domande.Roberto Ballardini ha scritto: ↑01/01/2020, 20:51 Anche questo è un racconto intrigante e scritto bene, ma che però lascia qualche punto interrogativo aperto. Qualcuno probabilmente voluto, è il titolo stesso a dichiararlo, ma qualcuno forse di troppo, ma soltanto per il mio gusto. Provo a infilare tutte le domande aperte che a me sono rimaste in mente:
1) Perché la protagonista (non mi pare che tu ci abbia fornito il nome, giusto?) è andata a trovare Clelia?
2) Che cosa l’ha indotta a pensare che nella soffitta della vecchia Clelia ci debba essere qualche traccia del ragazzo che se ne è andato? (e tra parentesi, perché è così interessata se sembrava non aver risentito poi troppo della rottura?)
3) Come può in una foto degli inizi del novecento (non è specificato l’anno del momento in cui si svolge la storia, ma alcuni particolari fanno pensare al nostro presente, o poco lontano) esserci Marco, il ragazzo in questione, perfettamente riconoscibile, o quasi?
4) La vecchia Clelia è chiaramente qualcosa di simile a una strega, ma quali sono le sue intenzioni? Quale effetto il suo incantesimo avrà sulla ragazza, e soprattutto perché lo fa?
Ora, io credo che le domande 3 e 4 tu le abbia volute consapevolmente lasciare senza risposta, altrimenti non avresti usato quel titolo.
Alle domande 1 e 2, io però avrei preferito trovare una spiegazione, proprio in fase di incipit. Io presumo che la ragazza sia andata da Clelia perché lei ha un qualche grado di parentela con Marco, il che spiega la soffitta e la foto (in parte). Poi l’infuso della vecchia le ha fatto dimenticare. Però credo che specificare meglio l’inizio della ricerca non avrebbe tolto nulla al finale, lasciando girare le domande soltanto intorno alla foto e alla fattura.
Ovviamente è solo la mia opinione. Ciao. Non posso votare ma sarei indeciso tra il 3 e il 4, perché il racconto mi ha intrigato.
Per quanto riguarda il termine “smerigliato” credo sia un refuso e che il vocabolo giusto sia “smagliato”.
1) Il nome della protagonista è Ester, lo menziono una sola volta più o meno a metà racconto.
Per quanto riguarda il motivo della visita a Clelia, c'è un tratto in cui lei si chiede perché mai avesse suonato a quel campanello, proprio non se lo sapeva spiegare.
Va in soffitta perché Clelia gliene parla, soprattutto dei ricordi che conserva. Faccio intuire, ma forse effettivamente dovevo specificarlo meglio, che la curiosità la spinge a chiederle di vedere la soffitta. Ammetto che non ho trattato bene questo punto. Giustamente mi fai notare cosa la induce a pensare di trovare una traccia di Marco in quella soffitta. Qui ho proprio fatto un errore grande.
Il colpo di scena dovrebbe essere proprio la foto, infatti non è proprio possibile che ci sia Marco in una foto dei primi del novecento, qui sta il mistero. Quindi nessuna parentela con Marco, ma le capacità della strega di appropriarsi a suo modo, in questo caso imprigionanfo, la sua vittima in una foto.
Grazie per la segnalazione del refuso.
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prima di commentare realmente, vorrei segnalare che una buona revisione non guaterebbe. ci sono delle virgole da sistemare, mancano alcuni spazi e, per le regole che conosco, dopo i tre punti ci vuole uno spazio, se sono a fine frase.
allo stesso modo, a inizio dialogo, dopo il trattino va uno spazio.
detto questo, la storia è intrigante e molto misteriosa. forse anche troppo, visto che parecchie cose restano in sospseso.
però mi piace l'idea di ritrovare una strega ai giorni nostri.
le scene sono abbastanza ben esposte, soprattutto a livello descrittivo.
livello emozionale un po' carente, invece.
alla prossima.
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Oltre a qualche imprecisione nella punteggiatura, già segnalata, ho trovato questo: "cosa potesse centrare quella donna…", film e non films, "si trovò sul cortile…" scriverei "nel cortile", qualche d eufonica di troppo.
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Io mi sono dato alcune risposte e come al solito mi sono divertito a fantasticare.
Tornando al racconto in sé non mi è piaciuto come hai gestito la presenza della protagonista a casa di Clelia, mi sembra inverosimile che riesca a intrufolarsi nella soffitta di una sconosciuta e che la sconosciuta, a meno che non lo abbia voluto e fatto di proposito, non abbia obiettato.
Altro punto di discusisone è quel "Per un attio aveva dimenticato Marco..." come può essere? Credo che sia andata a casa di Clelia proprio per quel motivo e non così, tanto per far visita a una vicina di casa, perché se a piedi torna a casa in una manciata di minuti, vuol dire che non doveva abitare poi così lontano.
Secondo me andava gestito meglio il momento post doccia. Come ha fatto a dimenticarsi anche della foto, quel pomeriggio non fu per nulla normale, considerando anche il fatto che si era pentita di andare dalla signora Clelia, quindi doveva avere una certa concitazione.
La scena finale mi è piaciuta molto.
Il racconto si lascia leggere.
A presto.
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A presto
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Il Bene o il Male
Trenta modi di intendere il Bene, il Male e l'interazione tra essi.
Dodici donne e diciotto uomini hanno tentato di far prevalere la propria posizione, tuttavia la Vita ci insegna che il vincitore non è mai scontato. La Natura ci dimostra infatti che dopo un temporale spunta il sole, ma ci insegna altresì che non sempre un temporale è il Male, e che non sempre il sole è il Bene.
A cura di Massimo Baglione
Copertine di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Antonella Cavallo, Michele Scuotto, Nunzio Campanelli, Rosanna Fontana, Giorgio Leone, Ida Dainese, Angelo Manarola, Anna Rita Foschini, Angela Aniello, Maria Rosaria Del Ciello, Fausto Scatoli, Marcello Nucciarelli, Silvia Torre, Alessandro Borghesi, Umberto Pasqui, Lucia Amorosi, Eliseo Palumbo, Riccardo Carli Ballola, Maria Rosaria Spirito, Andrea Calcagnile, Greta Fantini, Pasquale Aversano, Fabiola Vicari, Antonio Mattera, Andrea Spoto, Gianluigi Redaelli, Luca Volpi, Pietro Rainero, Marcello Colombo, Cristina Giuntini.
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Intellinfinito
Questo libro è il seguito di "Un passo indietro". Come il primo, è autoconclusivo.
"Esistevano davvero, gli dèi. Ma non erano dèi. Non lo erano stati per un'oscura volontà divina, ma lo erano semplicemente diventati mediante un'accanita volontà terrena di sopravvivenza".
L'Evoluzione umana (e non) come non l'avete mai immaginata.
Un romanzo postumano e transumano che vi mostrerà un futuro che forse non tarderà a divenire.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta, Lorenzo Pompeo, Claudio Lei, Nunzio Campanelli, Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, Sonia Piras, Umberto Pasqui, Desirée Ferrarese.
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La Gara 64 - L'amore e le sue sfumature
A cura di Massimo Tivoli.
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La Gara 19 - Un incipit da Re
A cura di Miriam Mastrovito.
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La Gara 8 - La vendetta dei cattivi
A cura di Miriam.
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