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Re: Lei
Commento: Lei
Le parole che seguono spiegano e ripetono quello che hai già raccontato prima, non aggiungono nulla.
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Ti segnalo qualche ripetizione di troppo: due volte “lo scorrere del tempo” (che, per giunta, l’ultimo messo in parallelo con “il passare degli anni” che esprime l’identica cosa).
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Re: Lei
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alla quarta riga il dubbio era sciolto.
la storiella è simpatica, anche se non mi ha preso più di tanto. raccontare dell'amore per qualcosa di materiale, che comunque ti fa compagnia e, a tratti, è addirittura indispensabile, non è comune. e questo è un punto a favore.
buone le descrizioni e abbastanza sentito lo struggimento di lui quando la deve abbandonare.
nel complesso è forse un po' troppo piatto, però è di piacevole lettura.
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Re: Lei
Grazie anche a te per aver letto e commentato il mio racconto.ElianaF ha scritto: ↑02/01/2020, 22:05 Storia graziosa che si lascia leggere, una favola per adulti che si affezionano agli oggetti come fossero compagni di vita. Al tuo posto avrei terminato il racconto con la frase: "Si girò ancora a guardarla per l'ultima volta, sapeva che non l'avrebbe rivista mai più".
Le parole che seguono spiegano e ripetono quello che hai già raccontato prima, non aggiungono nulla.
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Re: commento
Ti ringrazio per aver letto il mio breve racconto e per aver espresso la tua valutazione descritta al meglio.Fausto Scatoli ha scritto: ↑03/01/2020, 18:22 onestamente, dopo le prime due righe ho pensato che LEI potesse essere una casa o una macchina.
alla quarta riga il dubbio era sciolto.
la storiella è simpatica, anche se non mi ha preso più di tanto. raccontare dell'amore per qualcosa di materiale, che comunque ti fa compagnia e, a tratti, è addirittura indispensabile, non è comune. e questo è un punto a favore.
buone le descrizioni e abbastanza sentito lo struggimento di lui quando la deve abbandonare.
nel complesso è forse un po' troppo piatto, però è di piacevole lettura.
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Fortunatamente ha rottamato solo una macchina alla quale si era molto affezionato.
La frase "Appena la vide comprese che era ciò che desiderava *avere*, e allora mise in atto ogni strategia possibile al fine di *farla sua*, e ci riuscì" ha fin da principio fatto intuire che che quella Lei fosse particolare e che il "mandrillo" non mirasse esattamente, come dire, alla sua eventuale virtù.
Sarei rimasto male se così non fosse stato.
Bello, nell'insieme mi è piaciuto per tutti i particolari complessivamente descritti, controlli, interventi, incartamenti e pratiche comprese.
Lo ho trovato anche divertente.
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Re: Commento
Grazie Teseo, mi ha fatto davvero piacere il tuo parere positivo descritto anche così tanto simpaticamente. Grazie ancora, ciaoTeseo Tesei ha scritto: ↑04/01/2020, 18:45 Temevo che il protagonista volesse rottamare la moglie perché non riusciva più a mantenerla.
Fortunatamente ha rottamato solo una macchina alla quale si era molto affezionato.
La frase "Appena la vide comprese che era ciò che desiderava *avere*, e allora mise in atto ogni strategia possibile al fine di *farla sua*, e ci riuscì" ha fin da principio fatto intuire che che quella Lei fosse particolare e che il "mandrillo" non mirasse esattamente, come dire, alla sua eventuale virtù.
Sarei rimasto male se così non fosse stato.
Bello, nell'insieme mi è piaciuto per tutti i particolari complessivamente descritti, controlli, interventi, incartamenti e pratiche comprese.
Lo ho trovato anche divertente.
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Re: Commento
E' vero quello che dici Roberto, si ricordano le auto avute, soprattutto la prima. Ma io ricordo bene anche le altre, nel corso degli anni sono state diverse. E probabilmente sarà un dispiacere, forse lo stesso provato dal protagonista della storia, quando arriverà l'ultima. Ma non pensiamoci, c'è ancora tempo... Grazie molte per i commenti positivi al mio racconto. Sei sempre carino e attento nelle tue valutazioni. Grazie ancora, ciaoRoberto Bonfanti ha scritto: ↑04/01/2020, 22:00 Questo racconto più che sull’effetto sorpresa, che è durato poche righe, almeno per me, gioca su un meccanismo che è comune per molte persone (e ci riesce benissimo): quello di personificare e affezionarsi a un oggetto, ma non uno qualsiasi, a un auto, che per molti non si limita a essere un semplice mezzo di locomozione, ma diventa compagna di vita, nella buona e nella cattiva sorte, rifugio e protezione, presente in alcuni dei momenti più importanti dell’esistenza, simbolo di indipendenza e di libertà. Va considerato che spesso l’automobile è anche status symbol, surrogato della personalità; non è questo il caso. Personalmente ricordo con affetto la mia prima auto, da neopatentato, per tutti quei motivi a cui accennavo prima, probabilmente proverò dei sentimenti simili a quelli del protagonista del tuo racconto per l’ultima che guiderò. E te lo dice uno che ama più le moto che le quattro ruote, ma il meccanismo è lo stesso. Brava.
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Qualche ripetizione (quel mattino arrivarono in quel posto) e qualche tempo verbale da rivedere, secondo me.
"Certamente l'essenza di quell'uomo non è da considerarsi del tutto comune, forse non è poi così frequente provare dolore per ciò che non è un'umana creatura, eppure succede, a lui era accaduto." Questa spiegazione la toglierei, non serve il racconto già dice tutto.
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Re: Commento
grazie molte Stefyp per aver letto e commentato il mio racconto. E grazie anche per i suggerimenti dati circa la stesura del testo. Tutto è utile!Stefyp ha scritto: ↑09/01/2020, 17:37 Divertente l'idea di giocare sul doppio senso, mi sono divertita leggendolo. Con qualche leggero cambiamento di vocaboli l'effetto avrebbe potuto continuare ancora per qualche riga e farci godere di più. Poi una volta svelato il mistero, secondo me, il racconto andava chiuso, continuarlo ha smorzato un pochino l'entusiasmo.
Qualche ripetizione (quel mattino arrivarono in quel posto) e qualche tempo verbale da rivedere, secondo me.
"Certamente l'essenza di quell'uomo non è da considerarsi del tutto comune, forse non è poi così frequente provare dolore per ciò che non è un'umana creatura, eppure succede, a lui era accaduto." Questa spiegazione la toglierei, non serve il racconto già dice tutto.
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Nel periodo finale provi ad azzardare una riflessione un po' più profonda. E va benissimo. Ma, a mio avviso, avresti potuto rendere questa riflessione come un pensiero del protagonista e non come una considerazione della voce narrante come hai fatto, per di più virando al tempo presente per un tratto (il che è un errore).
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Re: Lei
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Personalmente queste due frasi le eliminerei: l'unica strategia che mi viene in mente è un semplice finanziamento, e l'auto non può fare a meno solo del carburante. Per il resto un bel pezzo che rende bene il concetto di quanto un'auto sia unica e insostituibile per il suo proprietario, almeno sino a quando un nuovo modello ne prende il posto. Cosa che qui non avviene perché lui passa al tram e al metro, decisione saggia ed ecologica. Ma ricorderà per sempre, vedendono altre simili ormai d'epoca, i primi momenti insieme di vero e purissimo amore.
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Re: Lei
Ciao Giorgio, grazie per aver letto e commentato al meglio il mio raccontinoGiorgio Leone ha scritto: ↑06/02/2020, 11:52 Appena la vide comprese che era ciò che desiderava avere, e allora mise in atto ogni strategia possibile al fine di farla sua, e ci riuscì... Andarono ovunque, non potendo fare a meno uno dell'altra...
Personalmente queste due frasi le eliminerei: l'unica strategia che mi viene in mente è un semplice finanziamento, e l'auto non può fare a meno solo del carburante. Per il resto un bel pezzo che rende bene il concetto di quanto un'auto sia unica e insostituibile per il suo proprietario, almeno sino a quando un nuovo modello ne prende il posto. Cosa che qui non avviene perché lui passa al tram e al metro, decisione saggia ed ecologica. Ma ricorderà per sempre, vedendone altre simili ormai d'epoca, i primi momenti insieme di vero e purissimo amore.
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Re: Commento
Vi ricordo che è facile vedere dove si è votato e commentato.Eliseo Palumbo ha scritto: ↑20/03/2020, 10:58 Non riuscivo a capire quale racconto mi mancasse da commentare, quindi ho controllato dappertutto...
Basta entrare nella pagina riassuntiva delle Gare:
- o si scorre la pagina a caccia delle icone mancanti e in corrispondenza di ogni opera;
- oppure sotto la scritta "totale racconti: " trovate quante volte avete commentato e votato, con i link per vedere "dove sì" e "dove no", i quali aggiorneranno la finestrella "Indice dei racconti" poco più sotto.
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Re: Commento
Ma grazie Eliseo, graditissimo il tuo commento, carino e simpatico. Alla prossima, ciaoEliseo Palumbo ha scritto: ↑20/03/2020, 10:58 Non riuscivo a capire quale racconto mi mancasse da commentare, quindi ho controllato dappertutto e mancava il commento al tuo, nonostante fossi sicuro di averlo già fatto. Comunque sia storia che si lascia leggere, carina e con quel pizzico di nostalgia rievocata dai ricordi emersi pensando alla prorpia prima auto e a tutte le "avventure" o "prime volte" successe con essa.
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Re: Commento
Come al solito ho bisogno di essere istruito ahahhaMassimo Baglione ha scritto: ↑20/03/2020, 13:29 Vi ricordo che è facile vedere dove si è votato e commentato.
Basta entrare nella pagina riassuntiva delle Gare:
- o si scorre la pagina a caccia delle icone mancanti e in corrispondenza di ogni opera;
- oppure sotto la scritta "totale racconti: " trovate quante volte avete commentato e votato, con i link per vedere "dove sì" e "dove no", i quali aggiorneranno la finestrella "Indice dei racconti" poco più sotto.
Grazie per la delucidazione
Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
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Vivere con 500 euro al mese nonostante Equitalia
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Gara d'estate 2019 - La madre del prescelto, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 63 - Treni e stazioni
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2019 - (a colori)
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