Piazza Fontana
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Re: Piazza Fontana
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Il racconto si lascia leggere, scritto abbastanza bene, ha un suo svolgimento coerente e racconta l'emozioni suscitate sulla protagonista (sei forse te stessa?) da un nome: Piazza Fontana.
La protagonista, all'epoca dei fatti narrati, era una bambina, adesso donna adulta vuole affrontare il luogo che le trasmise tanta paura anni addietro.
Sulla storia del Pinelli "anarchico", dell'omicidio Calabresi e del sindacalista brasialiano potremmo stare a parlare per ore e ore, ma ciò che voglio sottolineare e che ho apprezzato molto è stata la frase del Beccaria e la conseguente riflessione: l'omicidio, legale o meno che sia, non è mai giusto.
Non mi sono emozionato, però ho letto il racconto tre volte e ho cercato di capirne il senso, il motivo della sua stesura e quello che volevi trasmettere.
Re: Piazza Fontana
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Re: Piazza Fontana
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Trovo che il tuo racconto sia scritto bene, usi un linguaggio chiaro e lineare e a livello formale ti segnalo solo un paio di piccole sviste: "la cinquecento parcheggiata sotto casa. La moglie incinta", virgola al posto del punto; "è avvenuta solo pochi giorni dopo la strage", immagino che tu intenda " (La sua morte) è avvenuta…"
Però ho trovato il tono un po' didascalico e distaccato, in certi tratti quasi da resoconto, anche quando cerchi di esprimere le emozioni della protagonista, l'empatia non scatta, almeno per me.
Ma l'aspetto che mi convince meno è una sorta di contraddizione logica che attraversa tutta la narrazione. Più volte tu affermi di non ricordare, di non sapere (Dalla data scopro che la morte di Pinelli… non mi ricordo cosa sia successo… ecc.), fra l'altro indichi erroneamente la sede della questura nella stessa piazza invece che in Via Fatebenefratelli, come se da quei giorni tu non ne avessi più sentito parlare. Visto che, come dici, "quella bomba mi aveva segnato la vita" è strano che tu non ti sia in seguito interessata e informata su quegli avvenimenti e tutto ciò che ne è conseguito, il materiale e le possibilità non mancano di certo. Naturalmente mi riferisco al tuo alter-ego letterario.
Stesso discorso per Chico Mendes (Il nome mi è noto, ma non mi ricordo chi è…), singolare lacuna per chi partecipa a un seminario sui cambiamenti climatici.
Scusa ma per questi motivi il tuo brano non mi ha colpito particolarmente.
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Ciao Eliana, per quanto ne so puoi correggere il tuo testo quando vuoi. Naturalmente non prendere tutto quello che ho segnalato come oro colato, è solo la mia opinione
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Questa confusione continua in tutto il racconto penalizzandolo.
Quanto al testo, l'intento didattico e moraleggiante è evidente, a scapito della storia, che praticamente non esiste. Tanto inesistente che la protagonista sembra trasformarsi in una sorta di turista del dolore, seppure dotata di purissimi e buonissimi e nobilissimi sentimenti.
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lasciamo perdere la storia di Pinelli e Calabresi, non finirebbe mai, e andiamo invece al racconto.
personalmente rivedrei un poco la punteggiatura, mentre le descrizioni sono buone. soprattutto a livello emotivo.
quella che era una bimba all'epoca dei fatti, si trova a riviverli da adulta per puro caso, passando nel luogo del misfatto. e da lì prosegue il suo ripercorrere gli anni, scoprendo anche Chico Mendes.
bella la chiusa con la frase di Beccaria.
un buon lavoro, anche se migliorabile.
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Un dettaglio di poco conto: " niente a che vedere con gli spazi raffigurati da De Chirico. Ecco la fontana che dà il nome alla piazza, seminascosta dagli alberi: è decisamente sobria, niente a che vedere con le fontane di Roma". - Due volte "niente a che vedere" ravvicinato. Ci può anche stare, non è un errore, ma io userei un'espressione diversa. Ciao
Re: Piazza Fontana
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"tutti in movimento, niente a che vedere con gli spazi raffigurati da De Chirico. Ecco la fontana che dà il nome alla piazza, seminascosta dagli alberi: è decisamente sobria, niente a che vedere con le fontane ". Un "niente a che vedere" lo eliminerei.
"Vado verso il palazzo della polizia municipale e vedo ": vado e vedo non è il massimo.
Per il resto sembra proprio un tema scolastico e non ha nulla del racconto. Ma la scelta del soggetto, credo, già non lasciava altra strada che quella che hai seguito, magari mettendo un po' troppo l'accento su quello che vedi, piuttosto su quello che hai sentito in passato e senti oggi. Va bene, vedi una signora che ti chiede dov'è via della Signora, ma perché me lo racconti?
Citazioni, statue e quant'altro, nonché il finale moraleggiante non migliorano la situazione.
Fossi in te, insomma, la prossima volta mi inventerei una storia o prenderei ispirazione da tutto quello che ci succede intorno, ce n'è abbastanza e anche troppo. Una volta fatto ciò, è chiaro che, per te, scrivere bene non è certo un problema: ti viene naturale.
Re: Piazza Fontana
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La vita è un dono da proteggere ed è fonte di tutti gli altri doni e di tutti gli altri diritti.
La convinzione di offrire anche al colpevole la possibilità di pentimento non può essere mai abbandonata.
Detto questo è lecito che precise regole di ingaggio prevedano l'impiego della forza letale quando ogni altro mezzo appaia assolutamente inefficace ed inevitabile per proteggere altre vite umane.
Parrebbe un controsenso ma non lo è affatto.
Il tutto deve sempre rispettare la dignità della vita umana e proteggere la stessa vita umana.
Atti terroristici, quali quello in oggetto, violano entrambe le regole di ingaggio sopra indicate.
Sono atti da fermare senza esitazione, offrendo possibilità di pentirsi agli esecutori dopo averli prontamente bloccati e resi inoffensivi.
Mi piace: voto 4.
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La Gara 64 - L'amore e le sue sfumature
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Vivere con 500 euro al mese nonostante Equitalia
la normale vita quotidiana cosí come dovrebbe essere
Vi voglio dimostrare come con un po' di umiltà, di fantasia e di buon senso si possa vivere in questa caotica società, senza possedere grandi stipendi e perfino con Equitalia alle calcagna. Credetemi: è possibile, ed è bellissimo!
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Human Takeaway
(english version)
What if we were cattles grazing for someone who needs a lot of of food? How would we feel if it had been us to be raised for the whole time waiting for the moment to be slaughtered? This is the spark that gives the authors a chance to talk about the human spirit, which can show at the same time great love and indiscriminate, ruthless selfishness. In this original parody of an alien invasion, we follow the short story of a couple bound by deep love, and of the tragic decision taken by the heads of state to face the invasion. Two apparently unconnected stories that will join in the end for the good of the human race. So, this is a story to be read in one gulp, with many ironic and paradoxical facets, a pinch of sadness and an ending that costed dearly to the two authors. (review by Cosimo Vitiello)
Authors: Massimo Baglione and Alessandro Napolitano.
Cover artist: Roberta Guardascione.
Translation from Italian: Carmelo Massimo Tidona.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Kriminal.e
Kriminal.e è una raccolta di testi gialli "evoluti", che contengono cioè elementi tecnologici legati all'elettronica moderna.
Copertina di Diego Capani.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Tullio Aragona, Nunzio Campanelli, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Emanuele Finardi, Concita Imperatrice, Angelo Manarola, Francesca Paolucci, Umberto Pasqui, Antonella Pighin, Alessandro Renna, Enrico Teodorani.
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