L'alba è ogni giorno nel mio cuore
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L'alba è ogni giorno nel mio cuore
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La storia è molto triste, la scrittura la rende piacevole e scorrevole. Immagino Regina come una donna sofisticata, a cui piace ancora ingioiellarsi e truccarsi, un animo apparentemente forte, ma in cuor suo non accetta il bisogno d'aiuto, nonostante alla fin fine è obbligata ad apprezzare la compagnia di Nettuno e di Dorotea; Regina è debole, a tratti disturbata, per avere dei barbiturici a casa di sicuro ne faceva già uso, testarda.
Non ho ben capito il motivo del suicidio.
Commento: L'alba è ogni giorno nel mio cuore
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commento
in ogni caso il racconto è abbastanza gradevole, scorre piuttosto liscio fino al termine.
buone le descrizioni, soprattutto a livello emozionale.
segnalo che ci sono alcune ripetizioni che sarebbe meglio eliminare
la storia è triste, forse anche troppo, però si lascia leggere bene.
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Anche i fraintendimenti rivelati da lettere richiamano alla mente narrativa di altri tempi, in questo il testo è coerente, quindi lo è anche nella conclusione melodrammatica.
Cambierei "datata a qualche anno fa" in "datata a qualche anno prima" e "La donna aveva pensato che in tutti quegli l'anni l'uomo la lasciò…" in "La donna aveva pensato, in tutti quegli anni, che l'uomo la lasciò…".
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La seconda metà del racconto secondo me è meno armonica, non perché illogica nei contenuti, gli esseri umani si comportano e reagiscono in modi bizzarri e spesso poco comprensibili a persone esterne, ma per la forma. Mi sembra meno curato a livello di scrittura e non mi convince la sequenza temporale con la quale vengono esposti i fatti/le spiegazioni (ultima lettera / suicidio / lettera precedente), secondo me risulta meno godibile e scorrevole.
Un’altra cosa che non mi piace particolarmente è la frase, che è anche il titolo del racconto, in quanto mi pare un po’ forzata ed eccessivamente romantica. Ma questo però riguarda proprio il mio gusto personale.
Globalmente si lascia leggere, voto 3.
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Scusa, Giada, se mi sono permesso di andare oltre il finale, ma in effetti anch'io nutro qualche dubbio su Dorotea: di certo sapeva del testamento e avrebbe potuto preparare a Regina una tisana ai barbiturici. E poi, come ha detto qualcuno, la storia è un po' troppo strappalacrime e un finale crudo, a mio avviso, ci starebbe bene.
La Gara 4 - Ciak, si gira!
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La Gara 43 - Cantami, o diva...
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Gara d'estate 2019 - La madre del prescelto, e gli altri racconti
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Storie Gotiche, del Terrore e del Mistero
antologia di opere ispirate alla paura dell'ignoto
Nella ricerca di un tema che potesse risultare gradito a più autori, ci è sembrato infine appropriato proporre un'antologia di opere il cui fattor comune fosse il brivido. Un termine per molti versi ingannevole, almeno quanto lo sono certe credenze e immagini che la ragione volutamente ignora, o perfino deride. Eppure, l'ignoto ci aspetta al varco, silenzioso e paziente, per catapultarci nello strapiombo degli incubi o nel vortice di ansie e desideri repressi.
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Ida Dainese, Francesca Paolucci, Marcello Rizza, Fausto Scatoli, Annamaria Ricco, Francesco Cau, Valentino Poppi, Mario Flammia, Essea, Umberto Pasqui, Enrico Teodorani, Roberto Masini, Maria Perrella, Giacomo Baù, Eliseo Palumbo, Selene Barblan, Stefano Bovi, Ibbor OB, Andrea Teodorani, Simona Geninazza, Lidia Napoli, Mario Malgieri, Michele Silvi, Ida Daneri, Alessandro Mazzi.
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Fungo più, fungo meno...
Nessuno li ha mai raccontati in maniera avvincente.
Cosa può accadere se una élite di persone geneticamente Migliore si accorge di non essere così perfetta come crede?
Una breve storia di Fantascienza scritta da Carlo Celenza, Ida Dainese, Lodovico Ferrari, Massimo Baglione e Tullio Aragona.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.