Un virus qui e uno là
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Un virus qui e uno là
La terra è piena di epidemie. Non è una novità e a oggi ci sono in giro tra i continenti almeno una decina di potenziali stragisti più uno, il virus X.
Alcuni degli agenti responsabili delle malattie sono spariti, il vaiolo per esempio sembra non esistere più, ma molti sono ancora tra noi. La cosa che rende questa convivenza possibile è la geografia.
Quando i pellegrini indiani andavano a fare il viaggio verso La Mecca se avevano il Colera, endemico nella loro terra, durante il lungo viaggio morivano e la malattia restava segregata, ma appena fu aperta una linea ferroviaria che univa i due paesi la malattia si diffuse e il Colera in Europa è un regalo del progresso.
In generale ogni grande agglomerato, che sia di persone, animali o cose genera problemi prima inesistenti.
Facile che in un allevamento intensivo un virus si trasformi in una catastrofe, stesso rischio che corrono le nostre città, specialmente le più grandi.
Fortunatamente siamo piuttosto avanti con la medicina, ma il virus X, che per definizione dell’OMS è quel patogeno che ancora non conosciamo e per cui non esiste cura, è li ad aspettarci da qualche parte in questo mondo e prima o poi ci colpirà.
Esiste però una difesa a tutto questo e non sta nella tecnologia ma nella sociologia.
Il nostro numero tende a crescere e quelle situazioni di rischio si moltiplicheranno fino al giorno del fatale e, cosi stando le cose, inevitabile appuntamento.
Continuiamo a ragionare in termini individuali senza renderci conto che siamo una sola razza e che il destino di tutti è nelle mani di “ tutti “ noi. I problemi che dovremo affrontare non possono essere risolti se non affrontiamo decisamente il sovraffollamento.
Non sta certo a me dire come dove e quando farlo, ma dovremmo essere tutti coscienti che se non lo facciamo la realtà lo farà per noi.
Scegliere che questo avvenga per nostra scelta e in modo indolore però, questo si che è compito di ognuno di noi. Non si tratta di riciclare, non inquinare, o non fare qualcosa di disdicevole, dobbiamo occuparci dei problemi che ci procuriamo col nostro numero.
Certamente esistono soluzioni tecniche a questi problemi, ma si tratta di una battaglia persa in partenza, più siamo più problemi ci creiamo e meno possiamo vincere.
Di queste cose non si parla quasi mai, si rischia di essere travisati e accusati di chissà quale degenerata filosofia, ma pensateci bene, meno ne parliamo e più i morti aumentano. Io non conosco la soluzione, espongo solo un problema.
Viviamo in un condominio. Secoli fa era poco popolato e ognuno faceva come gli pareva, ma con l’andare del tempo e l’aumento dei condomini sono arrivate le prime regole e la libertà di ognuno è stata limitata. Se si va avanti nel tempo troveremo regole sempre più coercitive e difficili da sopportare, non esiste altra logica conseguenza.
Il futuro è chiaro, ma io ormai sono vecchio e poco mi toccherà del casino che verrà, ma pensateci, i vostri figli si troveranno davanti un mondo poco piacevole se non iniziamo a parlare di queste cose per davvero.
Greta va in giro a parlare di problemi come inquinamento e cambiamento climatico, ma se è vero che siamo noi ad averli generati, non perdiamo di vista come e perché li abbiamo causati. Il vero problema siamo noi e il nostro non saperci gestire come razza.
Invocare una nuova coscienza morale non serve, si tratta di realtà e non di “una” realtà, che va capita e affrontata in tempo.
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Re: Un virus qui e uno la.
Naturalmente è solo la mia opinione e comunque ci si potrebbero scrivere libri al riguardo, credo, ma tornando al tuo articolo sono d'accordo sul fatto che tutti i problemi endemici che attanagliano la razza umana derivino proprio dalla sovrappopolazione e che qualsiasi tentativo di produrre "pulito" poi sia destinato a fallire se si produce e si consuma sempre di più.
- Massimo Baglione
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Re: Un virus qui e uno là
Lei però ha i suoi tempi; in termini geologici, il suo sistema immunitario si è a malapena accorto di noi e si sta solo soffiando il naso.
Quando saremo davvero in troppi e troppo fastidiosi, Madre Natura farà un bello starnuto e… addio Umanità.
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Re: Un virus qui e uno là
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Re: Un virus qui e uno là
Re: Un virus qui e uno là
Il paradosso è che il coronavirus è di gran lunga meno letale del virus del morbillo, che miete molte più vittime in conseguenza. più che altro, delle condizioni delle popolazioni colpite: malnutrizione e carenza di acqua potabile (cfr.: http://contropiano.org/news/scienza-new ... te-0124127).
Per quanto riguarda la sovrappopolazione, è un problema soprattutto nelle metropoli del terzo mondo, nelle quali il 90% dei cittadini vive o vivrà in bidonville all'ombra dei grattacieli, in condizioni igieniche pessime.
Già, perché tutti sono impegnati a trovare il vaccino contro il prossimo virus più o meno letale, nessuno (tantomeno il FMI) si interessa a trovare il vaccino contro la povertà.
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Re: Un virus qui e uno là
Sarebbe innaturale pure questo. Esisteranno sempre le disparità.
L'unica speranza che possa andare in quella direzione è che a governarci sia una fredda IA, o che noi diventiamo tutti dei robot impersonali, ma ho il sospetto che anche in questo caso troveremmo il modo di discriminarci per prestazioni, durata della batteria, potenza di calcolo eccetera. La diversità è alla base della Natura, è l'Evoluzione.
Noi però, a differenza del resto del regno animale, siamo dotati di un'Intelligenza tale che dovrebbe suggerirci un uso meno cruento e più equilibrato di tali disuguaglianze; è solo in questo aspetto che possiamo intervenire, ma solo discuterne si rischia di innescare un altro tipo di dibattito che non è il caso di affrontare in questo forum (politica ecc), perciò mi fermo qui e mi limito alla Fantascienza
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Re: Un virus qui e uno là
Oooh finalmente un po' di sano pessimismo. Musica per le mie orecchie, dopo l'allucinante-allucinato monologo trumpiano di Devos. Scherzi a parte, ottima discussione. Ottimi interventi.Massimo Baglione ha scritto: ↑16/02/2020, 23:56 Quando saremo davvero in troppi e troppo fastidiosi, Madre Natura farà un bello starnuto e… addio Umanità.
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Re: Un virus qui e uno là
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Re: Un virus qui e uno là
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Re: Un virus qui e uno là
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Re: Un virus qui e uno là
Per me è OK, però non prenderla male se, al primo starnuto, mi sentirò obbligato ad abbatterti. Non sarà una questione personale, credimi, ti vorrò sempre beneChiama quando vai che ti raggiungo.
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Re: Un virus qui e uno là
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Re: Un virus qui e uno là
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Re: Un virus qui e uno là
La Gara 67 - Cavalieri di ieri, di oggi e di domani
A cura di Ida Dainese.
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La Gara 54 - Sotto il cielo d'agosto
A cura di Giorgio Leone.
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La Gara 16 - Cinque personaggi in cerca di storie
A cura di Manuela.
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Noir + Drammatico + Psicologico
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La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, SmilingRedSkeleton, Francesco Gallina, Laura Traverso, Umberto Pasqui, Patrizia Benetti, Luca Valmont, Alessandra Leonardi, Mirta D, Pasquale Aversano, Gabriella Pison, Alessio Del Debbio, Alberto Tivoli, Angela Catalini, Marco Vecchi, Roberta Eman, Michele Botton, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Marco Bertoli, Fausto Scatoli, Massimo Tivoli, Laura Usai, Valentina Sfriso, Athos Ceppi, Francesca Santucci, Angela Di Salvo, Antonio Mattera, Daniela Zampolli, Annamaria Vernuccio, Giuseppe Patti, Dario Sbroggiò, Angelo Bindi, Giovanni Teresi, Marika Addolorata Carolla, Sonia Barsanti, Francesco Foddis, Debora Aprile, Alessandro Faustini, Martina Del Negro, Anita Veln, Alessandro Beriachetto, Vittorio Del Ponte.
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L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.