Il sapore del progresso
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- Massimo Baglione
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Re: Il sapore del progresso
Re: Il sapore del progresso
Finalmente ho la scusa per stare a casa a fare quello che mi riesce meglio
- Massimo Baglione
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Re: Il sapore del progresso
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Anzi, un vero pezzo di bravura denso di immagini che solleticano la fantasia, come questa descrizione:
"Il salone. Storielle da manager. Minuetti di flash e risate. Guilty Opheliac di Tito-M. a intrattenere gli ospiti."
O questa, che mi ha impressionato:
"Ectoplasmi al diesel e neon cagliavano l’oblio quasi fosse latte,"
Anche la storia l'ho trovata molto coinvolgente e vera, nonostante l'ambientazione ucronica e futurista.
Ti segnalo solo questo refuso:
I Millennials ostalgici
Re: Commento
Ciao Namio, e ti ringrazio davvero tanto per il feedback positivo. Sì, un po' mi mancava il sito e sono tornato, più che altro perché nel frattempo volevo tirare fuori qualcosa di nuovo. Questo è un racconto che ho finito ieri.Namio Intile ha scritto: ↑21/03/2020, 17:43 Da un pezzo non partecipavi. Ma ti sei rifatto con un pezzo magnifico, con il tuo stile singolare, ben riconoscibile.
Anzi, un vero pezzo di bravura denso di immagini che solleticano la fantasia, come questa descrizione:
"Il salone. Storielle da manager. Minuetti di flash e risate. Guilty Opheliac di Tito-M. a intrattenere gli ospiti."
O questa, che mi ha impressionato:
"Ectoplasmi al diesel e neon cagliavano l’oblio quasi fosse latte,"
Anche la storia l'ho trovata molto coinvolgente e vera, nonostante l'ambientazione ucronica e futurista.
Ti segnalo solo questo refuso:
I Millennials ostalgici
A proposito dei Millennials ostalgici, un punto su cui molti si sono soffermati, dico anche a te che non è un refuso. E' semplicemente l'aggettivo relativo a un neologismo, il sostantivo ostalgia, che si riferisce a un preciso fenomeno storico - quello dell'ostalgia, appunto, che rimanda al senso di nostalgia che, subito dopo il crollo del Muro, alcuni tedeschi provavano, idealizzato, nei confronti della vecchia DDR. Entrambi i lemmi sono parte del dizionario Treccani
Guilty Opheliac invece è un album vaporwave italiano che esiste davvero, si può ascoltare qui:
https://sunsetgrid.bandcamp.com/album/guilty-opheliac
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ho dovuto leggerlo due volte. Alla prima lettura ho fatto fatica a seguirlo. Ma poi mi ha coinvolto e mi è piaciuto
"...il futuro non li avrebbe succhiati via dalla storia con la cannuccia...". Bella questa frase.
A presto
Francesco
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Re: Il sapore del progresso
Re: Il sapore del progresso
Lo capisco, e infatti anch'io stimo moltissimo gli autori che non usano mai parole a caso. La forza di uno scritto sa proprio nel dire il necessario, e farlo in modo creativo, bilanciando giusto quel che serve, è la cosa più difficile!Namio Intile ha scritto: ↑22/03/2020, 8:22 Accidenti, Draper. Scusa ma quel termine proprio non lo conoscevo: e sì che, per certi versi, sono anch'io un po' ostalgico, A ogni modo, apprezzo che ogni parola sia pensata e non gettata in un discorso, come se non avesse valore.
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Comunque per me è un cinque pieno.
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Purtroppo non sono riuscito a goderlo a piena per via del registro utilizzato; ho fatto fatica a seguire la parte iniziale, basata sullo stordimento di Namura-san, e a comprendere alcuni termini, ma questo non è di certo una tua pecca, bensì un mio limite.
Quello che ho apprezzato anche è la descrizione dell'eventuale, poco auspicabile, futuro che ci attende, dove i pochi oligarchi al potere continueranno a pensare solo ai loro profitti, calpestando la povera brava gente.
A rileggerci
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La trama mi e' piaciuta, originale e ben condotta alla conclusione. Ho dovuto leggerlo due volte, certi passaggi anche di più, per andare oltre il linguaggio e iniziare a capire, Ovviamente è un mio problema, tu con lo stile e la scelta dei termini sei nel futuro, io sono rimasto al Manzoni o poco oltre. Forse leggere brani come questo mi aiutera' a svecchiare i pochi neuroni rimasti, sempre che questo dannato virus me ne lasci il tempo.
- Massimo Baglione
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Re: Commento
Benvenuto!Mariovaldo ha scritto: ↑25/03/2020, 9:26 Sono un neofita di questo sito, alla verde eta' di settantacinque anni e dico questo per spiegare il mio imbarazzo nel commentare questo racconto.
Qui su BraviAutori.it, l'età è solo una questione anagrafica.
Leggi e commenta in tutta libertà!
Re: Commento
Ciao Eliseo, mi spiace che la parte sullo stordimento ti sia stata poco chiara, ma il mio intento era quello di "suggerire" più che di spiegare. Preciso: essendo il racconto narrato in terza persona, ma comunque proposto dal p.d.v. di Takeshi, quello che la prima parte vuol essere è un risveglio sull'onda di memorie confuse. Da autore, ti dico che il fatto che tu abbia colto che c'è stato uno stordimento basta e avanza ai fini della trama. Era proprio lì che volevo arrivare io, assieme ai lettori, ovviamente grazie per aver letto e commentato!Eliseo Palumbo ha scritto: ↑24/03/2020, 17:10 l'ambientazione futuristica, in stile cyberpunk (o almeno credo), mi ha fatto impazzire. Il racconto segue una sua trama ben delineata e ha tutto: il buono, il cattivo, lo scontro d'interessi.
Purtroppo non sono riuscito a goderlo a piena per via del registro utilizzato; ho fatto fatica a seguire la parte iniziale, basata sullo stordimento di Namura-san, e a comprendere alcuni termini, ma questo non è di certo una tua pecca, bensì un mio limite.
Quello che ho apprezzato anche è la descrizione dell'eventuale, poco auspicabile, futuro che ci attende, dove i pochi oligarchi al potere continueranno a pensare solo ai loro profitti, calpestando la povera brava gente.
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Re: Commento
Ti ringrazio, Mariovaldo, per il commento e l'attenzione che hai dedicato al pezzo. Io sarò anche nel futuro, ma sicuramente mi è mancata la possibilità di vivere il passato di persone che hanno la tua veneranda età, nel bene e nel male. Non si smette mai di imparare, quindi ben venga il confronto reciproco.Mariovaldo ha scritto: ↑25/03/2020, 9:26 Sono un neofita di questo sito, alla verde eta' di settantacinque anni e dico questo per spiegare il mio imbarazzo nel commentare questo racconto.
La trama mi e' piaciuta, originale e ben condotta alla conclusione. Ho dovuto leggerlo due volte, certi passaggi anche di più, per andare oltre il linguaggio e iniziare a capire, Ovviamente è un mio problema, tu con lo stile e la scelta dei termini sei nel futuro, io sono rimasto al Manzoni o poco oltre. Forse leggere brani come questo mi aiutera' a svecchiare i pochi neuroni rimasti, sempre che questo dannato virus me ne lasci il tempo.
Alla prossima! E al tuo prossimo racconto, nel caso partecipassi
- Roberto Bonfanti
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Questa volta hai virato nell’Hard Boiled futuribile e scorretto, sei stato bravo a prendere elementi e situazioni (drammaticamente) senza tempo e calarli in quello che, se non sbaglio, è lo stesso universo narrativo di “Hako, help me”: penso ai termini cyberpunk, al melting pot di tradizioni (soprattutto giapponesi e russe), all’Hamlet…
Come sempre complimenti per lo stile personalissimo e “cinematografico”, mi piace questa tuo filone di sperimentazione, perché non è fine a sé stesso ma funzionale a narrare; la storia c’è ed è condita molto bene.
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
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Re: Commento
Ciao, Roberto. Sì, sono tornato e per fortuna ho ritrovato un ambiente più sano e meno "viziato" da certi pattern poco limpidi che, grazie all'instancabile lavoro di Massimo e dell'utenza che tiene davvero al forum, ora sono semplicemente un ricordo. Mi fa piacere che tu abbia notato la continuità narrativa del mondo che c'è dietro! Sì, il mondo è lo stesso e vorrei poter chiudere il cerchio con qualcosa di simile, almeno su questo tema.Roberto Bonfanti ha scritto: ↑25/03/2020, 15:50 Ciao Draper, ben ritrovato.
Questa volta hai virato nell’Hard Boiled futuribile e scorretto, sei stato bravo a prendere elementi e situazioni (drammaticamente) senza tempo e calarli in quello che, se non sbaglio, è lo stesso universo narrativo di “Hako, help me”: penso ai termini cyberpunk, al melting pot di tradizioni (soprattutto giapponesi e russe), all’Hamlet…
Come sempre complimenti per lo stile personalissimo e “cinematografico”, mi piace questa tuo filone di sperimentazione, perché non è fine a sé stesso ma funzionale a narrare; la storia c’è ed è condita molto bene.
- Fausto Scatoli
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scritto bene, ritmo incessante con ottime descrizioni.
non semplice da seguire, almeno per me, soprattutto per via dei tanti termini particolari utilizzati, la aggior parte dei quali non conosco.
a quanto pare, il domani sarà come oggi e ieri, ossia coi potenti che fanno i loro comodi, alla faccia di chiunque.
http://scrittoripersempre.forumfree.it/
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Detto questo però non so che voto mettere. Ho molto apprezzato lo stile narrativo, ogni parola è pensata e scelta con cura, la struttura è bene delineata... Resta il fatto però che ho faticato ad arrivare in fondo.
- Ida Daneri
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Anche lo stile non è facile da seguire: sicuramente sarebbe più apprezzabile e comprensibile se tutti il resto venisse in aiuto.
Risultato: immedesimazione e interesse zero, tanto è vero che non ho proseguito nella lettura. Probabilmente il problema è mio, perchè leggendo dai commenti ho visto invece degli apprezzamenti. Quindi mi scuso, visto che non sono nemmeno riuscita ad arrivare fino in fondo come invece si è sforzata di fare Stefyp.
La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Maria Arca, Pia Barletta, Ariase Barretta, Cristiana Bartolini, Eva Bassa, Maria Cristina Biasoli, Patrizia Birtolo, Andrea Borla, Michele Campagna, Massimiliano Campo, Claudio Candia, Carmine Cantile, Riccardo Carli Ballola, Matteo Carriero, Polissena Cerolini, Tommaso Chimenti, Leonardo Colombi, Alessandro M. Colombo, Lorenzo Coltellacci, Lorenzo Crescentini, Igor De Amicis, Diego Di Dio, Angela Di Salvo, Stefano di Stasio, Bruno Elpis, Valeria Esposito, Dante Esti, Greta Fantini, Emilio Floretto Sergi, Caterina Franciosi, Mario Frigerio, Riccardo Fumagalli, Franco Fusè, Matteo Gambaro, Roberto Gatto, Gianluca Gendusa, Giorgia Rebecca Gironi, Vincenza Giubilei, Emiliano Gotelli, Fabio Granella, Mauro Gualtieri, Roberto Guarnieri, Giuseppe Guerrini, Joshi Spawnbrød, Margherita Lamatrice, Igor Lampis, Tania Maffei, Giuseppe Mallozzi, Stefano Mallus, Matteo Mancini, Claudia Mancosu, Azzurra Mangani, Andrea Marà, Manuela Mariani, Lorenzo Marone, Marco Marulli, Miriam Mastrovito, Elisa Matteini, Raffaella Munno, Alessandro Napolitano, Roberto Napolitano, Giuseppe Novellino, Sergio Oricci, Amigdala Pala, Alex Panigada, Federico Pergolini, Maria Lidia Petrulli, Daniele Picciuti, Sonia Piras, Gian Filippo Pizzo, Lorenzo Pompeo, Massimiliano Prandini, Marco Ricciardi, Tiziana Ritacco, Angelo Rosselli, Filippo Santaniello, Gianluca Santini, Emma Saponaro, Francesco Scardone, Giacomo Scotti, Ser Stefano, Antonella Spennacchio, Ilaria Spes, Antonietta Terzano, Angela Maria Tiberi, Anna Toro, Alberto Tristano, Giuseppe Troccoli, Cosimo Vitiello, Alain Voudì, Danilo Arona.
B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
A Quattro mani
antologia di opere scritte a più mani
Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Antonio Abbruzzese.
Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, Stefania Fiorin, Anna Rita Foschini, Ida Dainese, Alberto Tivoli, Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito, Marina Den Lille Havfrue, Cristina Giuntini, David Bergamaschi, Giuseppe Gallato, Maria Elena Lorefice.
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GrandPrix d'autunno 2022 - Endecasillabo di un impostore - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 51 - 50 sfumature
A cura di ser Stefano.
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GrandPrix d'estate 2022 - La qualità della vita - e le altre poesie
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