La stanza proibita
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Ho trovato anche un paio di riflessioni iniziali, come questa ad esempio: " Crescere è il deterioramento progressivo e irrimediabile di un mondo completo e comprensibile." bella, che dona spessore al testo.
Solo qui, a mio avviso, corri il rischio di qualche confusione: " Il padre aveva detto: “Non entrate in quella stanza”. Non si può disobbedire. Il padre è un oracolo da compiacere: contiene passato, presente e futuro. E' necessario fare tutto il possibile perché sia contento, anche se non lo sarà mai, mai, mai. Dalla sua bocca escono parole vere: devi fare come ti dice di fare, cercare di essere come lui vuole che tu sia. Forse semplicemente non sei in grado. Bisogna tentare però. E' difficile, perché lui non dice come vuole che tu sia. Dice solo come vuole che tu non sia. Ma si può stare sempre attenti, ricordare e cercare di capire. Anche se capisci che non riuscirai."
Nella prima proposizione secondo me fai parlare la voce narrante. Dalla seconda si tratta di un pensiero di uno dei bimbi. E infatti usi tempi verbali diversi. Ma per me saresti dovuto andare a capo dopo stanza per meglio distinguere le due diverse espressioni.
A ogni modo, il PdV del bambino funziona, anche se la via è molto battuta, e la lettura risulta accattivante.
Anche il finale è positivo, pur seguendo una pista molto battuta, lasci intendere e non e sembra quasi una metafora quel non c'è niente chiudendosi la porta alle spalle.
Un buon lavoro, non credo che tu abbia bisogno di molte indicazioni.
A rileggerti
Re: La stanza proibita
Hai ragione quando parli di quel passo dove c'è una confusione tra i punti di vista. In realtà la confusione è voluta, anche se probabilmente non è ben risolta. L'ho rimaneggiata senza voler abbandonare il passaggio improvviso dal punto di vista del narratore a quello del personaggio, per suggerire una continuità tra le due voci che deriva da lontano. Alla quale il narratore si abbandona in occasione di una reminiscenza infantile. Mi sembrava coerente con il testo, avrei voluto ricavarci una maggiore profondità. Ma devo lavorarci ancora, evidentemente. Per me non è un problema. Torno su uno stesso testo molto a lungo, per anni.
A rileggerci, buona giornata!
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però devo segnalare alcune inesattezze. per esempio, ci sono molti dialoghi da sistemare in quanto mancano i trattini.
- Ho tanta paura, disse Mario. secondo me va scritto - Ho tanta paura - disse Mario
e come questo ce ne sono parecchi.
c'è qualche virgola fuori post, ma niente di che.
forse andrebbero sistemate o modificate alcune definizioni, non del tutto limpide.
in linea di massima è un buon lavoro.
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Scritto bene, con un finale notevole: quel “Non c’è niente” contiene tutto.
Sì, penso anch’io che la punteggiatura dei dialoghi vada sistemata.
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Mi risulta un po' confusa la convivenza tra voce narrante e pensiero del bambino.
Ti faccio un esempio: " Non c’è niente da fare, diceva Arturo tra sé. Non si può fuggire: non c’è un posto dove nascondersi. Quando è necessario soccombere, bisogna farlo".
Se questo è il pensiero del bambino è un po' forzato; dubito che a quell'età l'uso della parola soccombere sia nel suo vocabolario come tutto il concetto in sè. Se invece a parlare è la voce narrante la frase per me non è ben espressa.
Difficilissimo scrivere dando voce ai pensieri dei bambini. Essi provano emozioni reali ma che non sanno esprimerle a parole e non così bene come le hai descritte tu. E infatti questo tipo di scrittura è sempre un campo minato.
Alcune tue frasi sono molto belle, ma in un racconto forse sono un po' forzate (questa per esempio: un paravento dialettico tra due dimensioni intimamente commiste).
Ovviamente queste sono mie personalissime considerazioni e nulla più.
A rileggerti
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Re: La stanza proibita
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Re: La stanza proibita
Poi, ho anche apprezzato l'approfondimento, l'ottimo uso delle parole e dei concetti. Però, c'era la mente, mentre leggevo, ed era anche ben attenta e interessata. Ma non c'era il cuore, quello importante nel giudizio. Anche se, sinceramente, non so perchè il cuore era assente. Però non c'era, e con lui era vacante la mia personale immedesimazione, essenziale per il giudizio positivo della storia.
Poi, tra la confusione tra narratore esterno e focalizzazione interna sui due bambini, boh, la porta si apre e… non c'è niente.
Cosa significa? Inutile tutta la lettura?
Davvero, non ho capito e non mi è piaciuto.
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Poi, ho anche apprezzato l'approfondimento, l'ottimo uso delle parole e dei concetti. Però, c'era la mente, mentre leggevo, ed era anche ben attenta e interessata. Ma non c'era il cuore, quello importante nel giudizio. Anche se, sinceramente, non so perchè il cuore era assente. Però non c'era, e con lui era vacante la mia personale immedesimazione, essenziale per il giudizio positivo della storia.
Poi, tra la confusione tra narratore esterno e focalizzazione interna sui due bambini, boh, la porta si apre e… non c'è niente.
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Davvero, non ho capito e non mi è piaciuto.
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Il Bene o il Male
Trenta modi di intendere il Bene, il Male e l'interazione tra essi.
Dodici donne e diciotto uomini hanno tentato di far prevalere la propria posizione, tuttavia la Vita ci insegna che il vincitore non è mai scontato. La Natura ci dimostra infatti che dopo un temporale spunta il sole, ma ci insegna altresì che non sempre un temporale è il Male, e che non sempre il sole è il Bene.
A cura di Massimo Baglione
Copertine di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Antonella Cavallo, Michele Scuotto, Nunzio Campanelli, Rosanna Fontana, Giorgio Leone, Ida Dainese, Angelo Manarola, Anna Rita Foschini, Angela Aniello, Maria Rosaria Del Ciello, Fausto Scatoli, Marcello Nucciarelli, Silvia Torre, Alessandro Borghesi, Umberto Pasqui, Lucia Amorosi, Eliseo Palumbo, Riccardo Carli Ballola, Maria Rosaria Spirito, Andrea Calcagnile, Greta Fantini, Pasquale Aversano, Fabiola Vicari, Antonio Mattera, Andrea Spoto, Gianluigi Redaelli, Luca Volpi, Pietro Rainero, Marcello Colombo, Cristina Giuntini.
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Intellinfinito
Questo libro è il seguito di "Un passo indietro". Come il primo, è autoconclusivo.
"Esistevano davvero, gli dèi. Ma non erano dèi. Non lo erano stati per un'oscura volontà divina, ma lo erano semplicemente diventati mediante un'accanita volontà terrena di sopravvivenza".
L'Evoluzione umana (e non) come non l'avete mai immaginata.
Un romanzo postumano e transumano che vi mostrerà un futuro che forse non tarderà a divenire.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta, Lorenzo Pompeo, Claudio Lei, Nunzio Campanelli, Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, Sonia Piras, Umberto Pasqui, Desirée Ferrarese.
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La Gara 64 - L'amore e le sue sfumature
A cura di Massimo Tivoli.
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La Gara 19 - Un incipit da Re
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La Gara 8 - La vendetta dei cattivi
A cura di Miriam.
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