Mondadori non olet

[dixit]

Se, come dice don Gallo, tutti gli autori della Mondadori, in particolare quelli della cosiddetta opposizione, la abbandonassero, il segnale per il Paese sarebbe fortissimo. Gli stessi autori, che sono decine e forse centinaia, non facendolo danno un segnale altrettanto forte al Paese: che loro non sono alternativi al berlusconismo, ma ci sono dentro fino al collo.

Intervista a don Andrea Gallo:

Blog: "La recente norma inserita in un decreto (il numero 40) del Governo Berlusconi, che poi è diventata legge lo scorso maggio, consentirebbe alla Mondadori di liquidare un'imposizione fiscale evasa di 350 milioni di euro con 8,6 milioni di euro. Quasi un condono.
Scalfari ha risposto a Mancuso, un autore che scrive per Mondadori attanagliato dal dubbio se scrivere ancora per la casa editrice di Segrate, e gli ha detto che continuerà a scrivere per Einaudi, casa del gruppo Mondadori. "

Don Gallo: "Mi rendo conto che siamo davanti a una degenerazione. Vedere la nostra intellighenzia che si comporta così… Devo dire che sono riconoscente alla Mondadori con la quale ho pubblicato tre libri. Ma quando ho letto tutta la storia di questa vertenza con l'Agenzia delle Entrate, ho detto basta, chiuso. E mi è venuto subito in mente un pensiero: Beppe Grillo me l'aveva detto nel 2004, gridandomelo simpaticamente. Ho detto basta perché non posso essere un complice di un'evasione fiscale così grande.
E sono molto amareggiato perché questi grandi autori potevano dare un grande segnale. E avevo fatto un parallelo: quando il regime fascista fu consolidato, il duce chiese a tutti i docenti universitari (che erano 1200) un giuramento di fedeltà. Solamente dieci non giurarono.
Pensa che segnale sarebbe stato per l'Italia e per gli italiani se gli autori avessero lasciato Mondadori. Sarebbe stato come dire: guardate che questo regime ci porta alla distruzione. E invece continuiamo, ancora una volta, a fare un mucchio di distinguo.
Io, piccolo come sono, dico: considerata un'evasione fiscale così grande, bisogna dare agli italiani l'opportunità di riflettere. Perché se tutto ciò succede mentre le tasche dei lavoratori vengono colpite pesantemente (fra cassaintegrati e disoccupati), la cultura deve dare il suo contributo. Io, nel mio piccolo, ho deciso di darlo, soprattutto rivolgendomi alla mia coscienza.
Il denaro, in realtà, non unge. Certo, non tocca a me richiamare nessuno. Ma credo si stia scrivendo un'altra pagina triste di questa realtà. E poi i partiti: che reazione hanno avuto i partiti cosiddetti di centrosinistra?
Un appello a tutti movimenti: solo il movimento dal basso potrà dire la sua parola. A me sembra fondamentale una presa di coscienza dal basso, attraverso una trasparenza totale, per organizzarsi e snidare questo profondo problema. Solo i movimenti ne possono prendere coscienza e tentare l'unica strada percorribile. Come un filone rosso che nasce da tanti movimenti. Io ho seguito il movimento di Beppe, poi Val di Susa, No-Dal Molin, il grande Zanotelli in Campania da anni con l'acqua, chi combatte contro il raddoppio della centrale a carbone di Savona. Sempre movimenti dal basso.
Voglio essere molto sincero: stimando Scalfari, Saviano e altri, sono molto deluso. Non spetta a me giudicarli, ma mi hanno deluso. Il mio è un appello, non un giudizio. Anzi, da mini-autore quale sono, mi sarei aspettato da autori più importanti una reazione immediata. Sarebbe stata una grossa occasione per denunciare la vastità dell'evasione fiscale. Sono ancora in attesa."

Blog: "Cosa direbbe a Scalfari?"

Don Gallo: "Che non è più il mio maestro. "

Blog: "Una parola a Saviano."

Don Gallo: "Sto aspettando ancora. Mi sembra incredibile… Scalfari ha già deciso. Mentre Saviano non ha ancora detto nulla. Io ho molta speranza, perché Saviano ha dato ai giovani una grossa spinta, ha fatto capire cos'è questo mostro della mafia, dei collegamenti coi partiti. Per questo gli dico: Saviano dai un segnale ai giovani."

http://www.beppegrillo.it/2010/08/i_mae ... html?s=rss

[Cmt]

Se il mio datore di lavoro evadesse il fisco, io di certo non mi licenzierei (o se sì sarebbe per la mole di lavoro che mi toccherebbe affrontare quando come è ovvio la cosa verrebbe fuori).

[pia]

tutto bello a chiacchiere, in realtà sarebbero (saremmo, mi ci metto anch'io) felicissimi di pubblicare con Mondadori...
Non si riesce a far capire alla gente che non si deve pubblicare a pagamento, la qual cosa si trasforma in stampare, io ci vedo pochissima differenza, nella maggior parte dei casi nessuna, eppure continuano a stampare tutti con una marea di case editrici che spuntono ogni giorno come i funghi (velenosi).
per non parlare dei concorsi con in palio la pubblicazione che quasi sempre si rivela un altro business perchè gli autori quando si sentono dire che sono stati bravi, la giuria o tal dei tali l'ha notato ecc eccetera, sono capaci anche di fare i debiti pur di pubblicare
Chiedere agli autori di non pubblicare con la Mondadori è un'utopia, si potrebbe chiedere però ai lettori di non comprare i libri della Mondadori, questo lo vedo molto più fattibile

[Massimo Baglione]

Le leggi che permettono di evadere il fisco ci sono sempre state e sempre ci saranno, semplicemente perché sono troppe.
Anzi, è proprio non usandole che si passano i guai, come è successo al sottoscritto.
Quindi posso solo dire questo: se è possibile evadere le tasse legalmente, è bene evaderle altrimenti ci si fa la bua.
E' orrendo da dire, ma è la verità.

[Cmt]

@pia: in realtà la differenza tra pubblicare a pagamento e stampare c'è: stampare costa meno.
@Max: angolo del pignolo: non esiste alcun modo legale di evadere le tasse, l'evasione fiscale è un reato. Esistono modi legali di eludere le tasse, che è una cosa ben diversa. Io non so un tubo della faccenda Mondadori, ma nel momento in cui si parla di imposte "evase" si parla di reato puro e semplice.

[pia]

la differenza tra pubblicare e stampare non è quella che dici tu (so che è una battuta, almeno spero ) l'editore che pubblica un romanzo lo fa perchè lo trova buono, corregge le bozze, fa un buon editing e lo promuove, tutto a spese sue perchè è un imprenditore, fa il suo mestiere e se ne assume gli oneri e gli onori.
Oggi siamo tutti scrittori, scriviamo un racconto e lo facciamo leggere ad amici e parenti che, un pò perchè non hanno mai letto un libro in vita loro, un pò perchè l'amore si sa che acceca, lo trovano bellissimo, stupendo, un capolavoro. Ecco che l'autore s'illude di essere un grande scrittore e quando una casa editrice, pardon, stampatrice, gli chiede soldi facendogli tutto un bel discorsetto, pubblica, anzi stampa, perchè in realtà non fa altro che stampare tot copie di un libro che spesso è un'emerita cagata anche sgrammaticata che l'autore cercherà di vendere tramite amici e parenti. e questo io lo so molto bene, mi è capitato di non promuovere un libro e all'autore viene spiegato in maniera dettagliato il motivo per cui.
Riguardo le tasse, concordo che evadere è illegale, il guaio è che se lo fa il micro imprenditore viene quasi arrestato, per le grandi imprese (vedi Mondadori) il discorso cambia, ma questo appunto è un altro discorso
e io saggiamente su un forum mi tengo ben lontana dalla politica

[Cmt]

@pia: io non ho detto "tra pubblicare e stampare" ho detto "tra pubblicare a pagamento e stampare". ^_^

[Massimo Baglione]

Si elude per evadere, quindi è un'evasione

[Cmt]

Err... no... ^__^;
Evadere: usare sistemi illegali per non pagare le tasse (come falsare le dichiarazioni)
Eludere: usare sistemi legali per non dover pagare le tasse

[pia]

@pia: io non ho detto "tra pubblicare e stampare" ho detto "tra pubblicare a pagamento e stampare". ^_^

ora capisco, non avevo letto bene

[Massimo Baglione]

Err... no... ^__^;
Evadere: usare sistemi illegali per non pagare le tasse (come falsare le dichiarazioni)
Eludere: usare sistemi legali per non dover pagare le tasse

"Evasione", è l'accusa che ti appioppano se non sai eludere;
"Elusione" è l'elogio per chi riesce a evadere con stile.

[Cmt]

Se non sai eludere e paghi tutto quello che devi non ti becchi nessuna accusa però.

[Massimo Baglione]

Esatto, però vai in rovina, come è appunto toccato al sottoscritto.
E' per questo che dicevo che se si riesce a evad... eludere, è meglio.

[dixit]

Ma se alla fine riuscissimo a cacciare i governanti disonesti, non sarebbe vantaggioso per tutti, pagare le tasse?

[Massimo Baglione]

Sarebbe come zappare la terra e riuscire a non sporcarsi. E' impossibile.
Almeno, fin quando non ci saranno dei computer al loro posto.

[Cmt]

Ma se alla fine riuscissimo a cacciare i governanti disonesti, non sarebbe vantaggioso per tutti, pagare le tasse?

Uhm... sicuramente, ma poi chi resta?

[dixit]

Non ho mai detto che sarebbe stato facile

[Cmt]

No, no, di facile è facile, basta cacciare tutti. ^_^

[dixit]

Forse è più semplice far finta non ci succeda nulla intorno

[Massimo Baglione]

Cacciare è facile, ma chi ci metti dopo? ehhhh, è qui il problema.

[dixit]

Le persone oneste le riconosci da come parlano
Se non le hai mai individuate, è perché non hai mai messo a tacere la voce dei disonesti, ma hai sempre sperato facessero qualcosa di buono. Il problema della società italian è anche in questo: ci si fida ancora e sempre dei plurifurfanti e si dimenticano in fretta i loro crimini

[Massimo Baglione]

In politica non ci sarà mai nessun essere umano capace di rimanere onesto, ammesso che lo sia prima di entrarci.
Occorrono i computer... quanto prima le cose si sistemeranno, vedrai. Uno skyNet politico: PolNet!

[dixit]

no, non sono d'accordo con te.... in politica gli onesti ci sono, anche in Italia, ma sono una piccola minoranza.... e poi, Max.... questa è l'Italia, all'estero mica è come da noi... ma proprio per niente... siamo abituati male noi, fidati.

[Massimo Baglione]

La politica è politica ovunque, differisce essenzialmente nella lingua con la quale la si usa. E in politica, torno a dire, è come andare a zappare l'orto con il vestito della domenica: ci si sporca per forza, è la regola non scritta che regge l'intero sistema.
C'è poi chi si sporca di più e chi riesce a sporcarsi di meno, ma un orto è un orto.
E' come in edilizia (e qui parlo per esperienza personale consolidata): puoi essere bravo, cristiano, donatore di organi e padre di famiglia, ma se vuoi lavorare (soprattutto in appalti pubblici o grossi cantieri) devi prima o poi cedere alla mazzetta, al favore, al compromesso. E che c'è di male se mi serve per lavorare, mantenere operai, famiglia e me medesimo?
Il discorso è questo: finché lo si fa entro certi limiti direi che si può far finta di ignorare il "peccatuccio", oltre no.
Non sto giustificando il meccanismo, ma dato che il meccanismo è quello c'è poco da fare.
Anzi, sì, puoi uscirne chiudendo la ditta, come ha prontamente fatto il sottoscritto... ma non lavoro più in edilizia.