WFactor - 2a fase

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Tuarag
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WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Tuarag »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

[b][size=150][color=#FF0000]Racconti partecipanti alla II° fase[/color][/size] [/b]

[url=http://www.centumduodecim.altervista.org][img]http://www.lettoriautori.altervista.org/Wfactor2013.jpg[/img][/url]
Mac Guffin is the door but not the key.
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Cmt
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Cmt »

Missione notturna

Si muoveva, lento ma sicuro, nell'oscurità. I suoi occhi penetravano il buio in cerca del suo bersaglio, pronto a colpire senza lasciare traccia alcuna.
Nelle sue mani, l'arma brillava di riflessi metallici ogni volta che veniva colpita dalla luce dei fari delle auto di passaggio lungo la strada accanto all'abitazione, ma questo non sarebbe stato sufficiente a fermarlo.
Fece ancora pochi passi e si preparò all'azione, era il momento più delicato. Afferrata la maniglia, tirò con un movimento lento e costante, attento a non causare il minimo rumore. I cardini ruotarono silenziosi ed ecco lì il suo obiettivo.
C'era quasi.
Lo scoprì, poi calò la mano con forza, facendo penetrare il metallo fino in fondo.
L'esaltazione che provava non durò che un solo istante, perché in quel momento la luce si accese, e capì di essere stato scoperto.
Non poteva fuggire né nascondersi. Doveva inventarsi qualcosa, e in fretta, ma il meglio che riuscì a pensare fu...
“Mamma, ti giuro ero sceso per bere, non so come c'è finito quel cucchiaio nel barattolo della Nutella!”
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Angela Di Salvo
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Angela Di Salvo »

Un funerale e un matrimonio

Un mattino di ottobre Ludovico partecipava al funerale del suo amico morto all’improvviso per un infarto. I volti delle persone erano compunti e addolorati e ovunque si sentivano singhiozzi. Pensava che il giorno dopo doveva partecipare in quella stessa chiesa al matrimonio di suo nipote. Considerato il dispiacere provato per l’amico, avrebbe preferito evitarlo proprio l’indomani della sua dipartita. Ma non poteva esimersi. Così, anche se a malincuore, sotto il cielo grigio e una pioggia fastidiosa, ci andò. Lì, con grande sorpresa, ritrovò gran parte delle persone che il giorno prima aveva notato al funerale. Fu colpito nel vederle vestite elegantemente, con le facce sorridenti e felici, muoversi fra gli invitati, come se non fosse successo niente. Si stupì di come gli altri fossero capaci di uniformarsi al contesto e di mantenere una maschera, lieta o triste, giocosa o seria, a secondo della circostanza. E’ la vita – constatò. Ma in quel momento colse, come in un lampo, la condizione dissociata in cui gli esseri umani sono costretti a vivere. Costernato, uscì fuori dalla chiesa per riprendersi un po’. Rimase a bocca aperta quando si accorse che anche il tempo era cambiato. Non pioveva più. Le nuvole erano scomparse e un sole beffardo illuminava la piazza.
Le parole non possono cambiare il mondo ma sono un buon modo per provarci. (A. Di Salvo)

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Lodovico
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Lodovico »

Lux Mortis

Vivo in un mondo di suoni. Immerso nell’inchiostro di china da quando l’incidente mi ha bruciato gli occhi. La sento, tintinna.
Vivo in un mondo di suoni. E di odori. E questo è il suo fetore. Dolce e nauseante, acre e persistente. Me ne riempio le narici.
Vivo in un mondo di suoni. E di sensazioni. La percepisco. Un vento freddo che mi violenta la pelle.
Vivevo in un mondo di suoni. Curioso, la vedo. Lei sta lì, in fondo al mio letto e mi aspetta. Nera come la notte da cui mi sta strappando.
È più brutta di quanto pensassi, è più bella di quanto pensassi.
È venuta a prendermi. Non la devo fare attendere. Passa una sola volta, per tutti. La Morte non ha pazienza.
Esco da una tenebra per entrare in un’altra.
Sento il ghiaccio della sua mano sul mio braccio. Non suoni. Non odori.
Luce.
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Mastronxo
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Mastronxo »

Puzzone

“Vai via, Puzzone!”
“Vattene! Puzzi!”
“Sciò, che ci appesti!»
Puzzone si allontanò mesto dalla classe e i cori di scherno lo seguirono. Agli altri bambini non interessava se era un piccolo non-morto. Agli altri interessava solo il suo puzzo di carogna bruciata.
«Ehi, Puzzone! Prendi questa, è il pus che ti esce dalle orecchie!» un tramezzino ripieno di maionese cagliata lo raggiunse alla nuca. Cadde a terra, il tramezzino, e fece un brutto rumore. Così brutto e triste che a Puzzone venne voglia di piangere, di piangere fortissimo per il destino di quel pezzo di pane lurido che stava incollato al pavimento.
«Puzzone, ché, piangi?» un bimbo profumato gli si affiancò d’un tratto e Puzzone non poté evitarlo.
«Ma figurati, mica si può piangere per un panino no?»
«Infatti! Oh, ma l’hai sentita l’ultima?»
«No, quale?»
Il bambino profumato, invece di rispondere, ne mollò una talmente potente che lo sentirono pure i bambini dell’ultima sezione. Puzzone trasalì, sorpreso. E mentre le risate scuotevano la scuola tutta intera, dimentica di ogni altro odore, lui stesso prese a piangere dal ridere.
"Nessuno può mettermelo nel culo!" urlò Polifemo, brandendo un enorme tronco d'albero
"Ho appena fatto la cacca". Un uomo libero.
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Conrad
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Conrad »

PAGINE INTROVATE

XIII. Apocalisse di Conrad

[1]Flagellerò la Terra con patimenti e sofferenze. Sette volte sette saranno i flagelli che sconvolsero l’Egitto. Inondazioni e maremoti, peste e morte, sgomento e paura. [2]Infine darò loro la distruzione imbrigliata nell’atomo, che essi possano porre fine alla loro esistenza. Questo ho visto. [3]Assisterò al moltiplicarsi dei piccoli soli nascenti, in tutte le nazioni del mondo, e di come le radiazioni faranno scempio della vita. E i quattro cavalieri saranno muti cronisti della discesa dell’oscurità. [4]Questo dico. Lì colpirò fino a che non riconosceranno la gloria della mia potenza immensa, fino a che non si prostreranno elemosinando pietà. Allora mi rivelerò loro. Ma non sarò il dio misericordioso che sperano. [5]Questo prometto. Berrò sangue degli angeli da dorate coppe e strapperò loro le ali, simbolo di vanità. Il mio trono sarà eretto sui cadaveri dei falsi dei e dalle nubi governerò il nuovo mondo, fino a che non sopraggiunga tediosità. [6]Questo accadrà...
Il mio Big Bang sarà anche il vostro!
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Lorella15
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Lorella15 »

VALIGIE
Mara era alle prese con la valigia, ancora una volta si preparava a partire.
Quando era nata i suoi genitori vivevano già in Svizzera e Mara crebbe con i nonni. Alla vigilia dell'ingresso a scuola, fece per la prima volta la sua valigia. Quando arrivò a Sursee non sapeva una parola di tedesco ma era tanta la gioia di essere finalmente "una famiglia" che si impegnò al massimo. Non fu facile, ma si integrò perfettamente. La bimba spaurita che non comprendeva una parola di tedesco, divenne un'insegnante proprio di quella lingua così ostica ai mediterranei. Si sposò con un italiano e prima che i suoi figli fossero troppo grandi, la prese una strana nostalgia, una voglia di "casa" che in Svizzera sembrava impossibile soddisfare. Convinse tutti a tornare in Italia. Suo marito trovò subito lavoro ma per lei solo impieghi saltuari. I risparmi erano finiti e ora, dopo appena dieci anni, eccola di nuovo con la valigia, pronta a partire per la Svizzera, questa volta da sola. Un contratto di due mesi a fabbricare spazzolini, una camera in casa di vecchi amici, questa era la risposta alla crisi di una donna che non si arrendeva.
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Monica Porta may bee
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Monica Porta may bee »

ILLUSIONI

La serratura cigolò permettendole di entrare. L’aria nella stanza odorava di muffa e rancido, le ragnatele posate ovunque sui mobili coperti non lasciavano dubbi, la casa era abbandonata.
Mia non esitò, imboccò l’angusto corridoio che si trovava alla sua sinistra senza voltarsi.
- Perché mi hai portato qui?
Nessuno le rispose. Il debole chiarore filtrato dalle finestre era scomparso, Mia ora fissava il buio.
Accese la sua pila.
Non era sola quella sera, non lo era da molte.
Il pensiero si fece lucido costringendola a fermarsi, ma fu l’ultimo suo.
Urlò e le pareti di pietra risposero animandosi per lei.

- La causa della morte?
- Le pareti si sono ristrette mentre lei passava
- Uuh! Ma non ha senso
La patologa sbuffò.
- L’hai chiesto tu, Lucy, guardala! I segni sul corpo non possono mentire
- Potrebbero averla schiacciata altrove e poi portata qui
- Se così fosse non ci sarebbe tutto questo, il sangue, i pezzi sparsi…
- Ma non posso menzionarlo nel rapporto
- Perché, io sì?
Cremerò il corpo mercoledì, scrivi “trovata esanime per terra”, al resto penso io.
- Potrei anche farlo, nessuno si è fatto vivo a reclamarla.
- Giusto, ora però andiamocene da qui.
Tra uno spazio e l'altro ci sono spazi ancora più grandi.
Non ne teniamo conto, perché in quelli non possiamo fermarci.
Sui passaggi pedonali, fra i parcheggi incontriamo il nostro futuro.
Amare, litigare, cadere nell'oblio e morire. Senza nemmeno accorgerci
di quando accade. Le membrane che ci separano dalla follia, dal baratro,
dai mostri sono così sottili. Nient'altro che muri di carta.

John Ajvide Lindqvist

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Polly Russell
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Fatalità fatale

Messaggio da leggere da Polly Russell »

I plasma del treno sotterraneo vomitavano notizie di attentati e rapimenti.
Devota sospiró e chiuse gli occhi pensando a suo padre, "Sei la figlia del curato, devi fare volontariato!"
Ci aveva provato ma scelse di seguire il consiglio del suo fidanzato.
"Sono animali, non puoi fidarti."

Scilla aspettava.
Dalla vita non aveva avuto nulla oltre al suo corpo, finché un cliente le morì addosso.
Le guardie del corpo videro il loro protetto a terra, con una puttana a cavalcioni.
Il resto fu scontato.
I suoi ricordi ripartirono da mille neweuro lasciati davanti al suo viso devastato.
Sarebbe morta senza l'aiuto dei ribelli e voleva sdebitarsi, un lavoro facile: prendere un ostaggio.

Al fischio d'arrivo Devota si alzò ma Scilla l'afferró, repentina una lama alla gola.
«Ferma!»
Uno sguardo al suo bersaglio. L'aveva già vista.
Era lei che le aveva sorriso dandole la zuppa.
Un attimo di esitazione, sufficente perchè venisse atterrata.

"Aveva ragione Michele'" pensó Devota, "non puoi fidarti di loro."
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Yendis
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Yendis »

Avviso di burrasca

Il mare è verde di rabbia e un'onda mi sputa in faccia. Lo sanno anche loro che nemmeno stavolta avrò il coraggio di ribellarmi.
Sono uscita di casa facendo finta che non sia successo niente, ma non è così. Non so perché gli ho guardato il cellulare, in tanti anni non l’avevo mai fatto. Messaggi. Foto. Inequivocabili.
Guardo la spiaggia lisciata dalla mareggiata, cercando di calmarmi. La schiuma delle onde frigge nell’aria gelida e con me ci sono solo i gabbiani a sfidare la tempesta.
Quando mi son sposata, il mare era una tavola stellata, la tramontana lo aveva tirato a lucido per la festa. Gli avvisi di burrasca tra noi erano già stati tanti ma ero così innamorata...
Il freddo adesso mi sta aiutando a surgelare il cuore. Con i due stipendi arriviamo a stento a fine mese e i ragazzi devono ancora finire gli studi. E lui non sa che l’ho scoperto, posso resistere ancora un poco.
Spinta dal vento, mi allontano dalla riva senza perdere di vista le onde che si accavallano. Anche se lo adoro, me l’hanno insegnato da bambina che il mare è traditore. Mai dargli le spalle. Mai.
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Recenso
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Recenso »

La prima volta di una coatta

Embè? Pure io c'ho avuta la prima volta. Mica sono nata imparata, sennò...
Premetto che sono sempre stata precoce. La prima parola l'ho detta a tre mesi: era “Aò”. Merito de mi padre. S'era messo in testa di farmi fa' il ruttino in tempo per il derby Roma-Lazio, così mi dava certi sganassoni sulla schiena che un altro po' mi spezzava in due. Gli ho vomitato addosso per ripicca.
E gniente, avevo letto 'sto 50 sfumature de griggio e m'ero fissata col famolo strano. Ho comprato corde e manette e me so' intruccata tutta quanta. Al baretto c'era 'sto tamarro. M'ha offerto una canna, abbiamo flirtato due secondi e ci siamo rintanati in macchina.
Io pronta da secoli a gambe spalancate, ripassavo a mente tutte le scene del libro; lui gniente, mi fissava pensoso.
– Che te sei dimenticato il preservativo? – ho detto.
'Nzomma, era vergine. Un carciofo. Io ormai non ce la facevo più. Gli ho spiegato il famolo strano e gli ho dato l'attrezzatura.
È stato bravo, bravissimo. Però sono due ore che è andato a fumarsi uno spinello. Dici che non torna?
Aò! E mo' chi cazzo mi libera dal tettuccio dell'auto?
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E adesso parlo io!: http://valeriabarbera.wordpress.com

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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Inserisco questo testo per conto di Gilbert Paraschiva, che è sì un BravoAutore ma un "somaro" con i forum ehehe

Calcerotico di gruppo
Cronaca di una partita in Giappone

La partita si mette in moto con il calcio d’avvio di NIKAMOTO che subito passa la palla a TSUZUKY, TSUZUKY a YOCAPOCO, YOCAPOCO che yoca bene a KAWASAKY, KAWASAKY a MELOTSUGA, MELOTSUGA nuovamente a YOCAPOCO che, questa volta, se la fa tsugà, da un calciatore della scuola di Maradona che, prima di diventar lui stesso una palla era un gran campione e sapeva ben tirà!
Il portiere spiazzato non s’aspetta la palla ma, per fortuna, al limite dell’area, c’è NAKATA’. Para con la testa! Fortissimo! Sarà drogato? Chi lo sa!
Come non bastasse riesce a togliere la palla pure al piccolo grande NAKAJAMA la cui maglia sembra quasi un pigiama e, con tutta comodità, restituisce la palla a NAKATA’.
Quest’ultimo la prende al volo e la ridà a YOCAPOCO che, questa volta, no yoca affatto perché sta menando l’arbitro che s’è distratto e non ha visto TSUZUCKY che, nonostante il pubblico, assieme a SELOFATSUGA’ tsucavano e no yocavano.
YOCAPOCOMAYOCA accortosi della scena, eccitato va dall’arbitro, gli toglie il fischietto dal taschino,
fischia la fine della partita e dice ai giocatori negli spogliatoi:
- Il “CALCEROTICO” dovete farlo in gruppo assieme a noi!
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Salvatore Stefanelli »

IL BOSCO

Mi addentro nel bosco. Il silenzio è interrotto dal lugubre verso di un gufo. Non c’è altra strada per casa e il più piccolo suono sembra una minaccia. Il cupo degli alberi è attutito dalla luce della luna, non sempre una buona alleata. Questa sera non lo è. Un ululato lontano si avvicina rapido come il fulmine. Sta arrivando. Carico la pistola. Sento il ringhio dietro me. Mi volto di scatto.
«Ehi, Manny! Vuoi un po’ di argento o ti accontenti di carne al sangue?»
Fortuna che Manny è un amico e sceglie sempre la fettina di carne. Sfortuna è quando inizia a parlare: non la smette più.
Più avanti ho un altro incontro che non raccomanderei. Van non va per il sottile e il quartino di sangue non lo lascia scorrere nelle vene a lungo. Ma, è un estimatore di barolo e alle volte si accontenta di un sorso di vino. Se serve, porto con me una sacca di sangue fresco, il mio: è sempre meglio farsi un prelievo che avere due antiestetici fori sul collo. Amici strani ne ho tanti, ognuno con le proprie necessità: Frankie che spesso sbatte contro un albero e lo devo ricucire; Mum, che perde le bende per strada e, Demian che quando gioca a carte bara per vincerti l’anima. I più fastidiosi sono Zobì e i suoi amici: non la smettono mai di correrti dietro. Meno male che all’alba tutti tornano alle loro dimore e io posso finalmente riposare.
Mi sono dimenticato. Per ricordarmi ci ho messo una notte intera e ci sono riuscito solo guardandomi allo specchio.
L'uomo delle farfalle
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Jessica Rabbit
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Jessica Rabbit »

LA VETRINA DEL CROTALO



- Non c’è nessuno.
- No, si è nascosto.
I tre bambini bisbigliano davanti alla teca del crotalo diamantino, nel rettilario dello zoo. Che siano fratelli, è evidente: jeans e felpette di grande magazzino, stature decrescenti, capelli dal taglio casalingo. La vicinanza delle teste indica l’abitudine a stare insieme.
- Per me, è andato a svernare in Africa – dichiara la maggiore, arguta.
C’è una sorta di complementarietà tra loro, come spesso accade nelle famiglie. La prima domina tutti, sfoggiando un eloquio pieno di brio; il secondo, unico maschietto, appare introverso e osservatore; la terza, straripa vitalità.
- Eccolo! – L’occhio attento del bambino ha individuato il serpente, mimetizzato tra i sassi che riproducono l’habitat. Lo indica alle sorelle. – È là! Lo vedete?
- Lo vedo! – È di nuovo la più grande a parlare. - Ne vedo le chiazze!
- E io gli vedo le chiappe! – ulula gioiosa la terza.
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Paride Bastuello »

Super Riposo

Cara, volevo avvertirti che ho deciso di andarmene da questo posto, pensavo che qui avrei potuto riposare dopo tutte le battaglie, i salvataggi. Tutta quella gente che cadeva dai palazzi, ti ricordi quanti ne ho presi? Sembrava che non facessero altro. Rimanere è diventato intollerabile, vengo offeso quotidianamente nella mia dignità di pensionato. Ieri sono rimasto incastrato su un albero del giardino e hanno dovuto chiamare i pompieri per tirarmi giù. Cose che capitano, il decollo non è più quello di una volta, non ti dico quante storie hanno fatto. Poi avevo chiesto una cabina telefonica per mettemi il costume, non mi sembrava molto dopo tutto quello che ho fatto per la comunità, ma non c'è stato verso. Così quando arriva il momento mi cambio nel salone davanti a tutti, nello scandalo generale. Piccole miserie di un vecchio con problemi alla prostata e il costume sempre in lavanderia. Passerò da casa nei prossimi giorni, per favore lascia aperta la finestra della mia stanza, non vorrei fare un danno in fase di atterraggio.

Il tuo (non più) Super Papà
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Isabella Galeotti »

Il regalo 12 dicembre 1967

Lo stavo martellando da mesi volevo che, mio padre, mi accompagnasse a comperare il regalo di natale per mamma. La paghetta a quei tempi era molto bassa, solo qualche spicciolo, per fortuna i nonni allungavano qualche pezzo di carta. Il mio primo dieci mila lire me l'ho regalò nonno Alfredo, burbero uomo di campagna, dal cuore generoso. Volevo un porta banconote dove infilare anch'io, i soldi di carta. Mi ingegnai e ne feci uno, ma l'esperimento non fu dei migliori. Alla fine riuscii ad avere venti mila lire. Arrivò il giorno, prendemmo l'autobus e poi la metropolitana che ci portò fino in piazza Duomo. Faceva un freddo terribile. Io e papà ci infilammo immediatamente dentro la Rinascente. Entrando ci assalì un calore pazzesco e un tripudio di luci ci abbagliò. Appena all'interno vidi un portafoglio. Era di pelle nera con una piccola C sul bordo, pensai subito al nome di mia madre Celestina, aprendolo, c'era uno specchietto, il porta monete e una matitina infilata nel mezzo. Veramente unico, decisi per quello. La commessa ci accompagnò alla cassa dove ci aspettava una signora con uno chignon color miele che fece lo scontrino. Allora aprii il mio portafoglio e vidi a quel punto l'occhiata di compassione della bella signora, io arrossii e allungai timidamente le mie due banconote da diecimila lire sul banco.

- Ok nonna, ora sgancia la mancia. Se per tua madre hai sfoderato venti mila lire, minimo mi devi dare cento euro. Altrimenti come lo compero il regalo a tua figlia?
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da LiaTom »

Il dipinto

– E voi, Monsieur Moriani – Madame Gerlain accennò un sorriso verso gli ospiti, – siete riuscito infine a dipingere il fuoco come desiderate?
Il pittore rimase a fissare la linea delle montagne che scendeva verso il lago. Poi si voltò verso la duchessa.
– Avete mai visto un vulcano in eruzione? – Un guizzo di luce gli brillò negli occhi. – Il fuoco deve venire da dentro, come una passione che arde a lungo, in silenzio, nelle viscere profonde.
Madame Gerlain ebbe un brivido di disagio.
– È un riverbero, un movimento intimo dell’animo – continuò Moriani, quasi bisbigliando tra sé.
Gli invitati si guardarono senza capire e si allontanarono insieme alla duchessa, richiamati dal buffet che in quel momento veniva servito in giardino.

Il giorno dopo le fiamme si sprigionarono nell’atelier di Monsieur Moriani, avvolsero lo stabile e divorarono l’autore con tutte le sue opere. Quando Madame Gerlain giunse sul posto, i pompieri stavano spegnendo gli ultimi focolai. Un mulinello di fuliggine le si avvitò accanto, si alzò in aria e si disperse nel vento.
Lia Tomasich

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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Sphinx »

L'appuntamento

La gente guarda e giudica, ma non me ne importa. Da solo alla mia età, su questa panchina, li vedo quelli che passano, non sono certo rincoglionito, capisco dai loro sguardi quello che pensano. Un povero vecchio che trascorre le giornate in solitudine, seduto senza far niente in una stazione, ma non possono sapere, non conoscono la mia vita, i miei ricordi. Eccolo che arriva, come ogni giorno, non sempre puntuale, l’ormai superato treno Freccia Diamante, andato in pensione dopo quarant’anni di servizio, come me, e ormai utilizzato in una corsa commemorativa giornaliera di pochi chilometri. Ed ecco il suo fischio, quello che aspetto ogni giorno, capace di risvegliare in me i ricordi di una vita di lavoro e passione, guidandolo docile sui binari europei. Anche per oggi sono a posto, posso lasciarmi andare per qualche istante, beandomi della mia vita passata. Non mi curo degli sguardi compassionevoli o sprezzanti, un giorno anche voi avrete il vostro appuntamento con i ricordi.
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Re: WFactor - 2a fase

Messaggio da leggere da Morgana Bart »

Le talpe.

Una gabbia. Il bagagliaio di un'auto. Zaffate di profumo femminile lo raggiungevano a tratti, sperava almeno che si concludesse tutto nel più breve tempo possibile.

— Maledetta! Ti sei presa i figli, la casa, la mia serenità mentale. Adesso devi restare ai patti, ridammi ciò che è mio.
Lea aveva sorriso. Staccando l'assegno per la gattara aveva provato un leggero rimorso, ma era durato solo un attimo. Si era vendicata.
— È scappato — aveva risposto dal citofono.
Andrea aveva stretto i pugni. Insistere sarebbe stato inutile.

Il beagle scese dall'auto annusando immediatamente l'erba. Una casa di gatti, pensò, ma non sarebbe stato un problema. Un'occhiata alle ciotole colme e ai tappeti logori era bastata per rassicurarlo. La sua umana accennò un saluto cercando inutilmente il suo sguardo. Il beagle annusò l'aria e le voltò le spalle, c'erano cose più importanti da fare in quel momento. Le talpe del giardino lo stavano aspettando.
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Human Takeaway

(english version)

What if we were cattles grazing for someone who needs a lot of of food? How would we feel if it had been us to be raised for the whole time waiting for the moment to be slaughtered? This is the spark that gives the authors a chance to talk about the human spirit, which can show at the same time great love and indiscriminate, ruthless selfishness. In this original parody of an alien invasion, we follow the short story of a couple bound by deep love, and of the tragic decision taken by the heads of state to face the invasion. Two apparently unconnected stories that will join in the end for the good of the human race. So, this is a story to be read in one gulp, with many ironic and paradoxical facets, a pinch of sadness and an ending that costed dearly to the two authors. (review by Cosimo Vitiello)
Authors: Massimo Baglione and Alessandro Napolitano.
Cover artist: Roberta Guardascione.
Translation from Italian: Carmelo Massimo Tidona.

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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.



Human Take Away

Human Take Away

Umani da asporto

"Human Take Away" è un racconto corale dove gli autori Alessandro Napolitano e Massimo Baglione hanno immaginato una prospettiva insolita per un contatto alieno. In questo testo non è stata ideata chissà quale novità letteraria, né gli autori si sono ispirati a un particolare film, libro o videogioco già visti o letti. La loro è una storia che gli è piaciuto scrivere assieme, per divertirsi e, soprattutto, per vincere l'Adunanza letteraria del 2011, organizzata da BraviAutori.it. Se con la narrazione si sono involontariamente avvicinati troppo a storie già famose, affermano, non era voluto. Desiderano solo che vi gustiate l'avventura senza scervellarvi troppo sul come gli sia venuta in mente.

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Dieci

Dieci

antologia di opere ispirate dal numero dieci, in omaggio al decimo compleanno dell'associazione culturale BraviAutori.it

Non amiamo l'auto-celebrazione, tuttavia ci è piaciuto festeggiare il nostro decimo compleanno invitando gli autori a partecipare alla composizione di un'antologia di opere di genere libero che avessero come traccia il numero 10. Ventidue autori hanno accettato l'invito e ciò che ci hanno regalato è stato confezionato in queste pagine.
Con la presente antologia abbiamo voluto ringraziare tutti i collaboratori, gli autori e i visitatori che hanno contribuito a rendere BraviAutori.it ciò che è oggi, e che continuerà a essere finché potrà.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Giuseppe Gallato.

Contiene opere di: nwFerruccio Frontini, nwGiuseppe Gallato, Mirta D, nwSalvatore Stefanelli, nwGabriella Pison, nwAlberto Tivoli, Massimo Tivoli, Francesca Gabriel, Francesca Santucci, nwEnrico Teodorani, nwGabriele Ludovici, Martina Del Negro, nwAlessandro Borghesi, nwCristina Giuntini, nwUmberto Pasqui, nwMarezia Ori, nwFausto Scatoli, Arcangelo Galante, nwGiorgio Leone, nwFabio Maltese, nwSelene Barblan, nwMarco Bertoli.

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Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:


La Gara 48 - Stelle

La Gara 48 - Stelle

(settembre/ottobre 2014, 34 pagine, 799,91 KB)

Autori partecipanti: nwMaddalena Cafaro, nwNunzio Campanelli, nwStella_decadente, nwMarina Paolucci, nwUmberto Pasqui, nwPatrizia Chini, nwAnnamaria Vernuccio, nwPaolo Ninzatti, nwLodovico,
A cura di Marina Paolucci (con la supervisione di Lodovico Ferrari).
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La Gara 15 - Risorse a piccoli sorsi

La Gara 15 - Risorse a piccoli sorsi

(luglio/agosto 2010, 60 pagine, 845,46 KB)

Autori partecipanti: nwCmt, nwGloria, nwArianna, SerStefano, nwArditoeufemismo, hellies15, Giacomo Scotti, nwCarlocelenza, nwVit, nwManuela, nwDaniela F, Vecchiaziapatty, pieromacrelli, Gigliola, nwBiancaspina, nwTitty Terzano, nwMichele,
A cura di Mastronxo.
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La Gara 66 - Onirica

La Gara 66 - Onirica

(settembre/ottobre 2017, 30 pagine, 1,04 MB)

Autori partecipanti: Massimo Tivoli, nwAngela Catalini, nwEnrico Gallerati, nwMastronxo, nwRoberta Michelini, nwLodovico, nwDaniele Missiroli, nwIlaria Rucco, nwPatrizia Chini, nwNunzio Campanelli, nwFabrizio Bonati, nwIda Dainese, nwMichele,
A cura di Ser Stefano.
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