Gara 64 - Commenti e votazioni

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Skyla74
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Skyla74 »

Mastronxo ha scritto: 16/06/2017, 12:04 17 è un numero completo e potente.
Direi basta con 'sti racconti.
Ho detto BASTA!
Sì basta, cioè voglio dire, devo leggere 17 racconti e nemmeno sotto forma di manga a saperlo ci pensavo due volte
prima di postare il mio e di farmi morsicare dalla capra :lol: e con questo il mio tempo libero odierno è finito...
vado all'esterno con l'ozono mostruosamente al di sopra dei livelli di guardia neanche fosse un terraforming mal riuscito ca**volo
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Mastronxo
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Mastronxo »

... Credo tu debba leggerne 16, in verità.
Scusami non ho resistito :smt049 :smt106
"Nessuno può mettermelo nel culo!" urlò Polifemo, brandendo un enorme tronco d'albero
"Ho appena fatto la cacca". Un uomo libero.
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Angelo Manarola
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Angelo Manarola »

Belin che gaffe!
Mi son svegliato di soprassalto con la certezza che dovevo fare qualcosa dopo mezzanotte.
Allora, data la stagione fredda, ho indossato cappotto e sciarpa e dopo aver messo anche il berrettino di lana sono uscito di casa con una bottiglia di spumante gridando "BUON CAPODANNO".
Poi, però, dopo aver notato che mi guardavano tutti in modo strano (più di quanto facciano di solito, intendo), mi son reso conto che ero in anticipo... o in ritardo. Boh, decidete voi.
Alla fine, per fortuna, il mio paio di neuroni seminuovi mi hanno fatto ricordare che attendere la mezzanotte serviva ad altro.



Competizione spettacolare. Se il regolamento avesse recitato: “indicate solo il racconto più brutto”, sarebbe stato impossibile sceglierne uno (se non ci fosse stato il mio, ovviamente).
Complimenti a tutti.

GIOVANI E BELLISSIMI
Mirtalastrega
Un grande amore e come tale, indimenticabile.
Un grande amore impossibile e come tale, interrotto
Il grande rimpianto, postumo, di come sarebbe potuto essere e invece non è stato.
Bel racconto. L’unico appunto: poco originale
voto 4


ESSERE LA SIGNORA SANDERS
Angela Catalini
Come dimostrare che la bellezza fisica non è tutto. L’amore è fatto da mille componenti, una su tutte dimostrarsi sensibili a ciò che ci circonda, persone comprese, che per i gretti sono insignificanti mentre per i brillanti, sono assolutamente imprescindibili.
Meglio sgorbi ma attenti alla vita che è intorno a noi oppure normali e gretti?
Chiedere alla Signora (in pectore) Sanders, please.
Voto 5


QUANDO E’ NATO PIERO
Patrizia Chini
Gelosia infantile da una parte e amore incondizionato dall’altra.
Chi vince? Non c’è partita.
Bella scrittura scorrevole che ci porta per mano fino all’ovvio: “non pensavo mi volesse tanto bene!”
Voto 4,5



VESTITO ROSSO E NIENTE SCARPE
Mastronxo
Il difetto oggettivo è che la trama avrebbe potuta essere quella di un intero romanzo. Peccato condensarla in un unico, breve, racconto.
Quello soggettivo è che zombies, morti viventi e orde di cadaveri ambulanti, stanno imperversando ormai da tanto e troppo tempo nei vari telefilm televisivi.
Per il resto e come al solito, giù il cappello davanti all’abilità di scrivere.
Voto 4,5


FINCHE’ MORTE NON CI SEPARI
Daniele Missiroli
Quando l’amore è così potente, anche una morte ingiusta serve a tornare con chi ci ha lasciati.
Forse un po’ forzosa la pena capitale per un delitto privo di prove e senza considerare, comunque, le attenuanti del caso. Ma siamo scrittori o no? Se Peter Pan e Mary Poppins volavano, ci sta anche una condanna un po’ troppo immotivata.
Amore assoluto.
Voto 4


NOTTE PRIMA DELLA PUFFA
Manuel Crispo
Divertente racconto che sicuramente avrà fatto tornare bambini molti lettori. A me è riuscito solo a farmi tornare più giovane data la mia ormai lontana data di nascita.
Leggero e scanzonato; mi è piaciuto.
Di la verità: quel tuo “io non puffo...puffo forte” l’hai preso da “50 sfumature di puffo” vero? :-)
Voto 4


AMORE MALATO
Fabrizio Bonati
Scrittura scorrevole e indubbia molta fantasia. Mannaggia: il finale sorprende come un vero e proprio pugno nello stomaco da far mancare il fiato.
L’originalità vale il mezzo punto in più. Complimenti.
Voto 5


@MORE 2.0
Skyla74
Come essere insoddisfatti dall'attuale situazione sentimentale e non considerarne la fine. Farsi una ragione dell’insoddisfazione che poi, alla fin fine, è solo la scusa della paura dell’incognito che verrà.
Quante persone ci sono state, ci sono e ci saranno con questa ignavia?
Argomento interessante che vale anche nel tuo caso, un mezzo punto in più. Brava.
Voto 5


GIOVEDI’ POMERIGGIO
Enrico Gallerati
Lui, lei e l’altra. Anche in questo caso bel racconto (attento, ci sono due o tre refusi da correggere). Ma anche in questo caso, non mi ha sbalordito l’originalità della trama. Sai comunque scrivere bene e questo è l’importante.
Voto 4


ANNA
Carlocelenza
Come scoprire solo dopo una tragedia delle verità finora ignote.
Bel ritmo e ottima esposizione delle cose.
Originale e come sempre tecnica esemplare. Ma perché io non mi chiamo Angelocelenza, mannaggia?
Voto 5


FUORI SINCRONO
Alberto Tivoli
Ah però! Clap clap clap.
Pur non amando gli svolazzi descrittivi (...dentro il lago d’ombra proiettato da un olmo - ...come un istante autonomo nel flusso degli anni che ho vissuto) direi che se non è da cinque questo...
Voto 5 (il + purtroppo non è ammesso)

L’ABITO NON FA
Ser Stefano
L’abilità di mettere giochi sadomaso all’interno di una trama d’amore è notevole. E’ un pochino ingarbugliata una parte del racconto: “alzati” e Lisa era a quattro zampe- Versò l’acqua e Lisa si chinò- quando Lisa era ancora sulla moquette lui le legò le gambe al letto e salì sul letto (Lisa era nuovamente sul letto o ancora a terra?). Non mi convince l’uso del verbo -lappare- anche se usato per creare l’assonanza col modo di bere dei cani (o delle cagnoline in questo particolare caso).
Un piccolo refuso (ma lo dico solo come informazione) nel -primo- Tommy, in minuscolo.
L‘originalità vale comunque il massimo dei voti.
Se posso permettermi un’ultima considerazione, io non avrei scelto questo titolo, lasciando al lettore il dubbio se fosse stato proprio “lui” il “quello” di prima.
Voto 4,5


SYNTETIC LOVE (SEXY SAMANTHA)
Lodovico
Dopo averti letto spesso sia qui che su facebook, ammirando abilità e creatività ed aver appreso i tuoi ovvi e meritati successi letterari, dall’alto della nostra amicizia devo ammettere che postare un:
“Stile scialbo, brutto racconto. Voto 1”
è stata una tentazione dura da evitare.
Ma un conto sono gli scherzi, ben altro leggere un racconto in gara.
Fantasia + stile come spesso accade alle tue creazioni.
Voto 5


PRENDIAMOCI UNA PAUSA
David Cintolesi
La verità? Mi aspettavo un finale più originale.
Scrivi molto bene anche se, secondo me, usi troppe “E” a inizio frase.
Per essere alla tua prima gara, hai dimostrato molto polso (cosa vuol dire? Non lo so, ma mi piaceva bluffare a fare l’erudito :-D ).
Voto 4


LASCIA CHE IO VADA
Ida Dainese
Ritmo incalzante e il senso di timore e paura che ti arriva in gola fin dalle prime righe. Amore assoluto da parte di entrambe le donne. Accidenti, ma perché c’è sempre una guerra a distruggere?
Complimenti.
Voto 5


MOONDANCE
Giorgio Leone
Ti sembra di leggere ma, invece, vedi il racconto, i personaggi e le scene come se fossero un film.
Ma come fai? Chapeau.
Voto 5
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Skyla74 »

Vogliamo spendere una parola per quel sant'uomo di Angelo che ha già votato tutti scoccata la mezzanotte? Vogliamo? :-)
Sei il mio eroe del giorno... io non ho nemmeno cominciato, ma da quando Mas mi ha fatto osservare che non devo leggere e commentare il mio, il mio animo si è alleggerito... solo 16 racconti, solo 16 racconti!! :twisted:
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Angela Catalini »

Sono più o meno al giro di boa (letti e commentati otto racconti). Avete fatto onore al nome di questo sito. Complimenti :)
PS = in un paio di giorni dovrebbero arrivare anche i miei commenti.
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Skyla74 »

Comincio con un primo gruppo di racconti. A seguire gli altri.

Giovani e bellissimi
Ottimo ritmo d’inizio, mi fa pensare a una cosa melensa, poi arriva quel testa di cazzo che mi rimette in carreggiata. Ottimo. Abusi dell’aggettivo “bellissimi”, ti do atto che li hai messi apposta, ma sono comunque un po’ troppi. Ecco, io non so quanti anni hai Mirtalastrega ma descrivi un amore adolescente delirante e folle e se sei più – ehm- più vecchia, descrivi l’amore proprio come dovrebbe essere vissuto. Almeno fino a quando la realtà del mondo ti riporta coi piedi per terra. Il ricordo di quell’uomo ti accompagnerà sempre ma in fondo è solo una piccola tristezza in più, perché di quel ricordo sei sempre vissuta e ti sei dovuta accontentare. In fondo, lui è già morto tanto tempo fa e, forse, un po’ anche tu. Voto 4

Essere la signora Sanders.
Di questo racconto apprezzo tanto le sensazioni tattili che comunica. Sento il peso delle chiavi gettate, la fissa di toccare le cose della protagonista, il mal di schiena. Correggerei il cert’occhi con certi occhi. E’ un racconto diverso e in un certo senso incompiuto. Quando la protagonista alla fine si interroga sul vuoto della sua esistenza non posso fare a meno di sorridere. In futuro svilupperei maggiormente il racconto, magari non necessariamente in chiave amorosa. E’ una protagonista interessante. Voto 3

Quando è nato Piero.
Ah la gelosia alimentata dai parenti! Che ricordi Patrizia, è successo anche a me. A seguire uno spaccato di passato che mi riporta indietro nel tempo. A parte il tuo stile di scrittura, così diverso dal mio, riconosco sensazioni e anche ricordi. Io mi separavo dai fratelli per andare dalla nonna in 127 e una settimana in collina mi sembrava un secolo. Non so come hai tirato fuori sensazioni così vivide ma riconosco che se lo avessi fatto io in un racconto, avrei annoiato il mondo. Brava! Mezzo punto in più per la foto di famiglia. Voto 5

Vestito rosso e niente scarpe.
L’inizio con quel paragrafo eterno è proprio da scrittore amatoriale, ma per fortuna mi hai avvisato. “Tra l’altro non mi chiamo neanche Fiona”. Questa non l’ho capita, è una citazione? Perché lo dice? Quello che viene dopo è davvero un delirio. Qualche riga per descrivere l’ambiente davvero azzeccata, ma il peggio… il peggio deve ancora venire. Ti risparmio la mia grande delusione e mi permetto di essere schietta perché sei della vecchia guardia. E’ un racconto sugli zombie? Boh! C’è una metafora? Boh! C’entra qualcosa col tema della gara? Direi di no. Il cambio di punto di vista incasina tutto ancora di più. Devo dire, sono interdetta. Voto 2

Meditazioni
Allora toglierei veneranda all’età, deceduti lo sostituirei con morti, eliminerei la desueta d eufonica alla veglia e il sonno. Infine quando dice - e i pensieri sembrano diventare sogni e i miraggi onirici, invece, realtà veramente esistenti. Secondo me manca il verbo - invece in realtà sono veramente esistenti (scusa se ti faccio le pulci, ma così puoi sistemare prima dell’e-book). Lo stile di scrittura è un pelino troppo ricercato, ma in fondo sta parlando un novantenne quindi ci sta. Davvero tenera quella buonanotte che nessuno dice, ma che entrambi sentono. Se non è amore questo! Voto 3,5

Finchè morte non ci separi
Mi fa quasi paura quel “ragionavo come se ogni nuova condizione fosse quella definitiva”. Non so se hai avuto recenti esperienze di persone all’ultimo stadio di vita. Io sì ed è proprio così. Il cervello umano non accetta la morte dei propri cari, perciò a ogni nuovo cambiamento in peggio ci si illude di poterci mettere una pezza. Non cammina più? Beh c’è la carrozzella! Si sveglia in piena notte convinta di avere trent’anni? Beh le daremo i sonniferi. E’ immobilizzata su un letto di ospedale col respiratore? Beh, purché non soffra. Terribile. Il finale del racconto ci strappa dolorosamente fuori da quell’atmosfera intima di coppia… davvero ci eravamo illusi che sarebbe durata per sempre? Mondo idiota che punisce la morte con la morte. Voto 5

Notte prima della Puffa
Devo dirti la verità, alle prime righe mi sono capottata dal ridere. Non offenderti, ma sembra uno di quei racconti da diario scolastico scritti mentre il prof spiega alla lavagna. Ma funziona. Puffa, insomma. C’entra col tema? Nì… ma almeno ti do atto della stramberia. Voto 2,5

Amore malato
Allora Fabrizio. C’è troppo infodumping all’inizio. Praticamente sarebbe quando lo scrittore volenteroso (l’ho fatto anch’io anni fa e per giunta in un fantasy di 300 pagine) vuole dare troppi dettagli, spesso inutili. Esempio. Da - Fausto sarebbe un investigatore privato a bambola gonfiabile - c’è troppa roba. Ora la Skyla che è in me ti dà un suggerimento su come sistemare. ***Diciotto mesi fa è rientrato a casa quasi sobrio per i suoi standard, ma lo stesso, complice la serratura difettosa, non riusciva ad aprire la porta di casa. Ero ancora sveglia a studiare, sono uscita e l’ho aiutato, e lui mi ha offerto un caffè. È stata la prima volta che abbiamo scambiato più di un “buongiorno”. Mi incuriosiva quell’uomo taciturno, ma non mi osavo attaccare bottone.*** Questo è un ottimo momento per accelerare il ritmo. Lei è una donna. E lui le piace, altrimenti non starebbe là a spiarlo. Perché non sostituire quel lunghissimo periodo di cui ti dicevo con qualcosa del tipo (lo stile è il mio, tu puoi adattarlo come ti piace di più). Cazzo, se Fausto mi piace. Non starei qua ogni sera ad aspettare che torni, nascosta dietro lo spioncino di casa, se non lo amassi. Il mio ex non se ne starebbe morto stecchito con un sacchetto in testa, se non lo amassi. Fresco di giornata, quello stronzo che credeva di comprarmi coi soldi. Invece al mio bell’investigatore privato in miseria, le donne spezzano il cuore. Ma non io. Vedi come tutto il resto perde importanza? Che lavori al night ecc. sono ottime cose se ci vuoi scrivere un romanzo, ma superflue in questa storia. Massima approvazione al gatto, che dà una nota tattile alla scena. Voto 3
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Angelo Manarola »

Skyla74 ha scritto: 18/06/2017, 7:54
Meditazioni
Allora toglierei veneranda all’età, deceduti lo sostituirei con morti, eliminerei la desueta d eufonica alla veglia e il sonno. Infine quando dice - e i pensieri sembrano diventare sogni e i miraggi onirici, invece, realtà veramente esistenti. Secondo me manca il verbo - invece in realtà sono veramente esistenti (scusa se ti faccio le pulci, ma così puoi sistemare prima dell’e-book). Lo stile di scrittura è un pelino troppo ricercato, ma in fondo sta parlando un novantenne quindi ci sta. Davvero tenera quella buonanotte che nessuno dice, ma che entrambi sentono. Se non è amore questo!


Grazie Skyla.

Si, effettivamente, la -d- eufonica è una cosa che lascio spesso. L'adoro così tanto che ogni volta che invio "qualcosa" a Massimo affinché lo riveda mentre impagina, me lo immagino sempre "smadonnarmi" contro mentre le cancella. :wink:
In questo caso specifico, ho scelto di lasciarla ("... ti trovi tra la veglia ed il sonno e i pensieri sembrano diventare sogni e i miraggi onirici, invece, realtà veramente esistenti." per non lasciare troppe "e" così ravvicinate. Non sono certo che sia un bene, e sicuramente non lo è, ma è solo per spiegarti la ragione per cui ho deciso per la "ed". :D
C'è da dire ( non è polemica ma solo conversazione) che moltissimi usano la virgola prima o dopo la "e" che, per molti "puristi", si tratta di un inutile (per qualcuno anche erroneo) doppione di una pausa nel discorso.

" e i pensieri sembrano diventare sogni e i miraggi onirici, invece, realtà veramente esistenti." rimango del parere che non ci voglia il secondo verbo poiché essendo in discorso diretto, suona meglio se più conciso.
Si lo stile è ricercato e forse appare desueto ma la risposta te la sei già data, concordando, da sola: sta parlando una persona "d'altri tempi". :)

In più, ma sempre e assolutamente senza polemica e giusto per chiacchierare e ragionarci sopra:
1) "veneranda" è citata dal protagonista per sottolineare la sua consapevolezza di aver raggiunto un'età più che ragguardevole (92 anni)
2) cosa ha mai il vocabolo "deceduti" di diverso o meno opportuno di "morti"? Anzi, quando si ragiona su conoscenti che ci hanno lasciati, lo trovo più...come dire?...rispettoso e delicato.
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Angela Catalini »

Mirtalastrega – Giovani e bellissimi
Non si vedono da trent’anni eppure l’amore è rimasto intatto, anche se uno dei due è giunto ormai al capolinea. Racconto che mi ha commossa, molto intenso e struggente. Brava.
Voto 4,5

Patrizia Chini – Quando è nato Piero

Una bambina che attende l’arrivo del fratellino con crescente preoccupazione, perché teme di ricevere meno attenzioni dai genitori. Poi sono costretti a separarsi, anche se per un breve periodo. Ritrovarsi sarà l’occasione per comprendere che l’affetto famigliare è grande insostituibile. Scritto in prima persona, in modo semplice e comprensibile.
Voto 3,5

Mastronxo – Vestito rosso e niente scarpe.

Racconto scritto divinamente, stile maturo e senza incertezze. Trama con colpo di scena finale, il tutto ben calibrato e scorrevole. Credo non si possa chiedere di più a un racconto che per di più è pure condito da qualche (sacrosanta) parolaccia. Se questo non bastasse, perfettamente in tema. Prima volta che ti leggo e sono già una tua fan!
Voto: 5

Angelo Manarola – Meditazioni
Ecco, dopo il racconto di Mirta che già mi aveva “stesa”, psicologicamente, arriva il tuo. Bellissimo, struggente, a due voci. La vecchiaia, la malattia, la morte che si fa sempre più vicina, ma anche i ricordi e l’amore che si è trasformato in un sentimento dolce e tenace. Ottima prova che meriterebbe più del massimo consentito.
Voto: 5 (con opzione)

Daniele Missiroli – Finché morte in ci separi

Anche questo è un racconto struggente dove uno dei due è colpito da una malattia seria e invalidante. Penso che il tema di Massimo abbia fruttato dei testi di grande spessore, soprattutto dal punto di vista umano. Racconto molto sentito con il finale giusto.
Voto: 4,5

Manuel Crispo – Notte prima della Puffa

Racconto giocoso che ci riporta indietro nel tempo e strappa un sorriso. Qualche frase si presta al doppio senso, da puffo-birichino.
Voro: 3,5

Fabrizio Bonati – Amore malato
Mi è piaciuto davvero tanto il tuo racconto. Ben scritto, ti sei preso le giuste pause e sei riuscito a costruire un mondo solido. Mi sono piaciuti subito i personaggi: Fausto, perennemente ubriaco e il delizioso gatto che non dà fastidio a nessuno, ma che intuisce tutto (al posto del lettore che annichilisci nel finale).
Voto: 4,5

Skyla74 - @more 2.0
Racconto che brilla per originalità, perfettamente in tema, ben scritto. Sei riuscita a catturare l’attenzione del lettore in modo interessante e intelligente. Unica nota stonata sono i troppi interrogativi che non trovano risposta. Ottima prova di scrittura.
Voto: 4

Enrico Gallerati – Giovedì pomeriggio
Racconto molto triste, nostalgico, struggente. Stile pulito e scorrevole. Gli amori finiti sono una tappa che tutti più o meno hanno dovuto affrontare. Al dolore e alla mancanza del partner poi subentrano altre cose che riescono a mitigare quel senso di vuoto che stordisce. Mi piace pensare che quella donna con gli occhi umidi, abbia saputo compensare se non altro con la sua presenza, o con la sua amicizia, il danno che ha recato. Molto bravo.
Voto: 4,5

Carlo Celenza – Anna
Grande prova di scrittura, lucida, tagliente e letale. Non mi aspettavo un finale del genere, sei riuscito a dissimulare molto bene. Due amiche, molto più che amiche e un gioco che diventa mortale. Non hanno sempre condiviso tutto a cominciare dai ragazzi? Dunque, che condividano anche la fine… Complimenti, un noir con poche studiate tinte rosa.
Voto: 5

Alberto Tivoli – Fuori sincrono
Il tuo racconto è un bel pugno nello stomaco. Per tutte quelle che si sono innamorate di persone molto più grandi e per di più non libere e si sono fatte da parte più o meno volontariamente. Un pezzo di vita scritto in modo magistrale (come è tua consuetudine). Mi è piaciuto rileggerlo, come quando si assapora qualcosa di veramente buono e se ne vuole ancora. Interpretazione profonda e magistrale del tema. Ti perdono la punta di tristezza che mi ha lasciato.
Voto: 5

Ser Stefano - L’abito non fa
Finale assolutamente imprevedibile: sfido chiunque ad aver capito prima chi è Paolo. Le scene ricordano vagamente le famose “sfumature di grigio”; ci sono scene di sesso, anche estremo, descritte senza mai scadere nel volgare, anzi. La dominazione è una disciplina molto particolare e mi sembra che tu sia riuscito a descrivere l’umiliazione e la sottomissione che ne sono la base. Racconto condotto molto bene dove volevi arrivare. Bravo
Voto: 4,5

Lodovico - SYNTETIC LOVE (SEXY SAMANTHA)
Leggendo i vari racconti di questa edizione, ero sorpresa, sempre più sorpresa della qualità. A un certo punto ho pensato che non avrei potuto trovare di meglio, ma vedo che mi sbagliavo. Anche il tuo racconto è uno di quelli al quale il massimo voto va stretto. Non è solo per come è scritto, da vero professionista della scrittura, è la genialità della trama che chiude ribaltando ogni certezza. Per evitare lo spoiler, non posso entrare nei dettagli, ma questo è un racconto da Oscar, uno di quelli che non si dimenticano. Complimenti, bravissimo!
Voto: 5 (con opzione)

David Cintolesi – Prendiamoci una pausa
Lui la tradisce e giustamente non si fida. L’incipit mi è piaciuto molto, anzi, credo sia uno dei migliori. Buona la gestione dei dialoghi e i feed back. Nel finale hai mantenuto la linearità del testo senza cercare il colpo di scena a tutti i costi. In conclusione. una buona prova.
Voto: 4

Ida Dainese – Lascia che io vada
Gran bel racconto, attuale, cruento. Mi è piaciuto l’avvio lento e l’introduzione dei personaggi attraverso gesti semplici e quotidiani. Avevo immaginato che sarebbe successo qualcosa, in qualche modo era nel DNA del racconto nel momento in cui hai delineato le differenze religiose e l’integralismo. Finale dovuto, un omaggio alle tante vittime, un bel messaggio di speranza e di rinascita. Non ti ho messo il voto pieno solo perché, nel momento in cui il bambino si separa dalla madre, non ha reazioni. Per il resto, è un lavoro molto curato e un’idea che ti fa onore.
Voto: 4,5

Giorgio Leone – Moondance
Una bella prova di scrittura che si lascia leggere con piacevole trasporto. Nella routine di un trasportatore, sigaretta dopo l’altra, bar, caffè, smonta e rimonta, c’è una novità che cambia le carte in gioco. Un segreto che conosce solo il protagonista, il suo medico e Dio. Niente lacrime, sono uomini duri che fanno una vita ancora più dura, si sente l’assenza dei sogni che non sai più dove sono finiti. Bravissimo come sempre.
Voto: 4,5
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

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Angelo Manarola ha scritto: 18/06/2017, 11:21 Si, effettivamente, la -d- eufonica è una cosa che lascio spesso. L'adoro così tanto che ogni volta che invio "qualcosa" a Massimo affinché lo riveda mentre impagina, me lo immagino sempre "smadonnarmi" contro mentre le cancella. :wink:
In questo caso specifico, ho scelto di lasciarla ("... ti trovi tra la veglia ed il sonno e i pensieri sembrano diventare sogni e i miraggi onirici, invece, realtà veramente esistenti." per non lasciare troppe "e" così ravvicinate. Non sono certo che sia un bene, e sicuramente non lo è, ma è solo per spiegarti la ragione per cui ho deciso per la "ed". :-)
Se ti rendi conto che è solo un tuo vezzo, toglila. So che è difficile liberarsi delle proprie abitudini, ma nel mondo editoriale la d eufonica è semplicemente odiata. Se la frase viene incasinata con tutte quelle "e" è perché è effettivamente incasinata, tanto che io le aggiungevo un verbo. :)
Angelo Manarola ha scritto: 18/06/2017, 11:21 In più, ma sempre e assolutamente senza polemica e giusto per chiacchierare e ragionarci sopra:
1) "veneranda" è citata dal protagonista per sottolineare la sua consapevolezza di aver raggiunto un'età più che ragguardevole (92 anni)
2) cosa ha mai il vocabolo "deceduti" di diverso o meno opportuno di "morti"? Anzi, quando si ragiona su conoscenti che ci hanno lasciati, lo trovo più...come dire?...rispettoso e delicato.
Allora sul veneranda era solo un suggerimento, ormai la sento solo usare in senso umoristico ma non è un errore, ci mancherebbe. Deceduti invece qua da me non si usa, poi non so magari da te sì (per esempio so che giù in meridione si tende a parlare in modo più formale), ma a me non verrebbe mai in mente di citare un amico come deceduto. Sa tanto di gergo giornalistico. Magari mancato e scomparso. Ma è solo una piccolezza figurati! :D
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

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Per eliminare le D eufoniche, c'è l'utility online EdOra, e il nome del programma non è casuale :-)
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

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Massimo Baglione ha scritto: 18/06/2017, 16:04 Per eliminare le D eufoniche, c'è l'utility online EdOra, e il nome del programma non è casuale :-)
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P.S. Grazie Angela. :D
Felice ti sia piaciuto il racconto.
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Mirtalastrega »

Cavolo, stavolta erano davvero moltissimi e ammetto di avere messo giù i “giudizi” un poco alla volta, altrimenti sarebbe stato davvero difficile. :-D
Prima di “sparare” i giudizi vorrei fare i complimenti a tutti i partecipanti, perché in un modo o nell'altro, ho trovato interessante ogni racconto. :smt007 (Spero di non averne saltato qualcuno proprio perché li ho letti in giorni differenti, se è così chiedo venia e porrò rimedio! :oops: )


ESSERE LA SIGNORA SANDERS – Angela Catalini

Angela Catalini con mano leggera prende per mano il lettore accompagnandolo nelle fantasie e un po' nei sogni di una persona all'apparenza anonima, che nutre però emozioni quasi insospettate.
E sono proprio queste a rendere il racconto toccante e interessante.
Una donna che quasi si innamora della vita di un'altra attraverso sensazioni, ricordi, attraverso luoghi e oggetti.
Bellissima questa frase: “Prendo le chiavi e le tengo nel palmo della mano; sono fredde, come deve essere l’esistenza di una persona che ha perduto la compagna di una vita”.
Un bel racconto che tocca le corde dell'intelligenza emotiva del lettore e centra in pieno la tematica parlando di un tipo di amore vagamente diverso.
Voto: 4,5

QUANDO È NATO PIERO – Patrizia Chini

Patrizia Chini con questo racconto trasporta il lettore in uno spaccato di un'infanzia che sembra del tutto reale. Se lo è, complimenti per il modo in cui sei riuscita a rendere l'idea con poche parole, azzeccate. Se non è reale, complimenti per avere creato l'illusione che la rende verosimilmente tale, grande dono per una scrittrice.
È un racconto a tratti triste, permeato di quei sentimenti che un po' tutti i primogeniti hanno provato, chi più chi meno. Tuttavia il finale regala un sorriso, un'emozione leggera come un frullio d'ali che accarezza il cuore, e arriva in pieno alla tematica proposta dalla gara. La sfumatura dell'amore fraterno.
P.s. Segnalo un refuso: “o di prepararmi all’inevitale cambiamento, “ credo volessi scrivere “inevitabile al posto di inevitale”.
Voto: 4,5


VESTITO ROSSO E NIENTE SCARPE – Mastronxo

Ironico, divertente, dai toni horror, questo racconto visionario ci mostra la passione post mortem, o meglio post vita!
Una love zombie story che mi ha fatto sorridere più volte e che ho apprezzato parecchio per l'originalità, l'innata comicità e per il finale a sorpresa.
Voto: 5

MEDITAZIONI – Angelo Manarola

Ho trovato questo racconto molto triste, sicuramente una profonda riflessione sul senso dell'amore visto con gli occhi degli anziani. Buona scrittura, narrazione fluida, ma non mi ha particolarmente colpita la storia.
Voto: 4

FINCHÈ MORTE NON CI SEPARI – Daniele Missiroli

Devo dire che in un primo momento questo racconto non mi ha subito presa, però la sua forza è quella: di incuriosire il lettore trascinandolo lungo il racconto. Ben scritto, una bella storia d'amore, insolita e al contempo classica. L'amore sopra ogni cosa, ho amato molto il finale noir che regala una nota drammatica ma non melensa all'intera narrazione.
Voto: 4,5

NOTTE PRIMA DELLA PUFFA – Manuel Crispo

Okay, lo ammetto, ho riso dall'inizio alla fine. Soprattutto per la citazione di 50 Sfumature. Forse un po' fuori dagli schemi, è bello proprio per questo. Ritengo che strappare qualche risata ai lettori sia una delle cose più difficili, e che un po' di leggerezza, talvolta, possa illuminarti la giornata!
Voto: 4

AMORE MALATO – Fabrizio Bonati

Un noir ben scritto e articolato, costruito con maestria che afferra il lettore fin dalle prime righe. Ironico, in puro stile Bonati, seppure drammatico, parla d'amore in modo particolare e suggestivo. Per nulla sdolcinato è diretto e crudo. Spero che Jigen trovi qualcuno che si occupi di lui, sono un po' in ansia per il micio.
Voto: 5

@more 2.8 – Skyla74

Originale l'idea, forse un po' troppo astratta la trama e le riflessioni. Tuttavia è un racconto che riesce a stimolare il lettore e a coinvolgerlo lungo la narrazione, incuriosendolo fino a trascinarlo nella vita della protagonista. Uno spaccato di una coppia moderna colma di interrogativi.
Voto: 4

GIOVEDÌ POMERIGGIO – Enrico Gallerati

Il racconto di un errore, della classica amica impicciona che si mette di mezzo e un finale in cui la delatrice sembra pentita. Molto poetiche le descrizioni e gli stati d'animo del protagonista, però non mi ha intrigata molto, anche se ho apprezzato il tocco ironico di alcuni passaggi.
Segnalo qualche errore: “Quella sera era pazzo, pazzo non capivo, non capivo, perché? Di lei non ricordavo neppure il nome, mi aveva lasciato per una donna di cui non ne conoscevo neppure il nome! “
Credo che dovrebbe essere “Quella sera ero pazzo....” e “... mi aveva lasciato a causa una donna di cui non conoscevo neppure il nome” Altrimenti sembra che lo abbia lasciato per stare con un'altra donna e “ ne” dopo “di cui” è una ripetizione.
Voto: 3,5

ANNA – Carlo Celenza

Una botta allo stomaco questo racconto. Crudo e nudo e anche così pazzesco da sembrare maledettamente reale. Molto ben articolato ben scritto, la trama si snoda in modo da tenere viva l'attenzione del lettore con una storia innovativa che incuriosisce, fino ad arrivare a un finale davvero a sorpresa, crudele e vendicativo. Molto bello.
Voto: 5

FUORI SINCRONO – Alberto Tivoli

Evocativo, poetico e ben scritto e descritto, questo racconto centra in pieno la tematica del bando, e mostra l'amore con occhi diversi. Un amore, appunto, fuori sincrono, spezzato da un incidente, che pur allontanando i protagonisti rende la loro storia degna di essere narrata. Un amore che c'è ancora, che non può essere vissuto ma che è così importante da non essere dimenticato. Un amore che non è senso di possesso, bensì di libertà, non solo di amare ma anche di vivere, di imparare e un po' di sistemare le cose. Narrazione impeccabile, scorrevole e alcun frasi davvero fantastiche, per esempio mi è piaciuta molto questa: “Nel corso di quest’ultimo anno ho colmato di sogni interi vuoti di te. “
Molto bello.
Voto: 5

L’ABITO NON FA - Ser Stefano
Non poteva mancare il sadomaso, che in questo pezzo è stato utilizzato piuttosto bene e dosato nella giusta misura in un connubio di sensazioni che vanno di pari passo con la narrazione. Un bel finale che ci sta tutto e che rende il racconto, in qualche modo, ancora più “proibito”.
Voto: 4,5


SYNTETIC LOVE (SEXY SAMANTHA) - Lodovico
Fantastico! Un racconto “visionario” che ci mostra l'amore da un'angolazione sintetica ma non per questo meno coinvolgente e che finisce per stravolgere ogni aspettativa con un tocco di classe. Ottimo lo stile, forma sempre scorrevole e un'innata originalità che stupisce il lettore e che rappresenta un po' il marchio di fabbrica di Lodovico. Davvero apprezzato.
Voto: 5


PRENDIAMOCI UNA PAUSA - David Cintolesi
Scorrevole, forse non originalissimo ma rende l'idea di una coppia un po' agli sgoccioli. Un momento di crisi e poi la realtà che colpisce come un treno, riportando la coppia sui binari.
La storia è valida, l'idea buona, la narrazione c'è tutta ma ho trovato un po' ostici i dialoghi tipo
“Lei: − Pensa a come la prenderebbero se gli dicessimo che mamma e papà si sono lasciati, non lo capirebbero mai, subirebbero un trauma troppo grande alla loro età. 
− Gli disse Maddalena con gli occhi bassi. “
Se metti gli disse Maddalena perché mettere anche quel “Lei: “ all'inizio? Forse sono io che non capisco, e potrebbe essere ^_^ vista la calura che mi fa bollire i (pochi) neuroni ancora vigili.
Oppure:
“Lui: − E certo, allora prendiamoli per il culo e diciamogli una cazzata, come se già tu non gliene avessi dette abba­stanza! − Gli rispose Stefano aguzzando i denti come un tricheco. “
Se risponde a Maddalena forse sarebbe stato meglio togliere quel Lui: e poi se risponde a una donna occorre scrivere “le” rispose.
Poi non so per esempio la parola “inerti” in questa frase secondo me stona. “Stefano si girò di scatto e, a qualche metro più in là, vide suo padre Mauro che teneva per mano Giulio e Francesca. Inerti. Innocenti come solo due bambini possono essere. “ Forse avrei utilizzato “immobili”, ma è solo una mia idea.
Voto: 3,5


LASCIA CHE IO VADA - Ida Dainese
Toccante e profondo racconta della guerra e dell'amore, e lascia un bellissimo messaggio al lettore. Personaggi ben delineati e altrettanto ben sottolineate le differenze religiose accuratamente affrontate lungo la narrazione.
Voto: 4,5

MOONDANCE – Giorgio Leone
In perfetto stile Giorgio Leone, quasi un “la leggenda del pianista con la siga”. Bello, crudo ma anche simpatico e sempre scritto. La narrazione è lineare e mi è piaciuto molto, ed è una profonda riflessione su quanto la vita ci privi dei nostri sogni, perduti nella routine, però il protagonista, a modo suo è ancora un sognatore, forse un po' disilluso. Un uomo che fa da sottofondo alle vite degli altri che però ancora ama la musica, seppure faccia parte della routine.
Voto: 5
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Ci esce quasi quasi un libro con tutti questi racconti, bravi!
Bravi anche chi completerà il cerchio con i commenti.
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Fabrizio Bonati »

17 racconti, e ne devo ancora leggere metà...
A I U T O.
Skyla, grazie del commento e dei Suggerimenti, ci studierò su...
Come sta la capra?
La tua parte anatomica se non ho capito male ha avuto la meglio.. :D
Ciao a tutti e grazie a chi ha già votato, ci rivediamo per i giudizi.
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Skyla74 »

Ultimo gruppo di voti!

Giovedì pomeriggio
E’ un racconto che mi mette in difficoltà (fatto inusuale). Cominciamo dalla caratteristica che lo penalizza: è incompiuto. Cosa vuole comunicare? L’abbandono, la noia, il desiderio di vendetta, sicuro. Ma alla fine cosa resta al lettore? Un pugno di mosche. Ma dato che come ti dicevo, mi hai messo in difficoltà, ho fatto una ricerca online e alla domanda – un racconto deve essere autoconclusivo? - ho trovato varie risposte. Te le condenso.
***Il racconto non deve essere per forza a lieto fine né deve necessariamente avere un finale chiuso, cioè un finale in cui tutti i problemi vengono risolti o in cui il bene vince sul male o in cui il male trionfa sul bene.
Anche i racconti possono avere un finale aperto, lasciare la questioni irrisolte, come del resto spesso accade nella vita, e lasciare che sia il lettore a pensare come vorrebbe che le cose andassero a finire. Anzi, proprio questa scelta strutturale può rendere i tuoi racconti molto contemporanei.
Ciò che conta, infatti, non è se e come si conclude la vicenda, ma se e come è cambiato il protagonista durante la vicenda stessa. Un finale efficace non è quello che risponde a tutte le domande dei lettori, ma è quello in cui il protagonista risulta cambiato rispetto all’inizio.***
Ecco, secondo me è questo che penalizza il tuo racconto. Non è cambiato niente. Mi hai fatto fare un viaggio profondo nel dolore e nella paranoia del protagonista, ma poi? Secondo me ti manca la conclusione. Voto 3

Anna
Cosa diavolo diceva quell’ultimo messaggio? Dai, non puoi lasciarmi così! Di questo racconto mi piace la tessitura accurata del lutto in tutti i suoi intrecci, le bollette, la borsa abbandonata. Come al solito tratteggi tutto con pennellate rapide che non fatico a far mie. Amo questo tipo di racconti, molto vissuto e poche descrizioni. E il protagonista che alla fine scopre di aver vissuto una grande bugia (o forse no? Forse era solo una mezza bugia?) e si rivela nella sua piccola grande meschinità. Molto umano. Voto 4,5

Fuori sincrono
L’inizio è un po’ troppo ricercato, anche nei dialoghi ma come ho detto a qualcun altro, non me ne volere. E’ a mio gusto. Poi il racconto si “libera”da –sei arrabbiato con me?- e all’improvviso tutti si rilassano e parlano più normalmente. Da – Ritornai da te – si presenta il problema dell’infodumping che ho segnalato anche a Fabrizio. Ho capito: vuoi dare delle informazioni al lettore sul passato, ma non lo vuoi annoiare e hai pensato di farlo sotto forma di dialogo che però risulta forzato. Come se io dicessi a un’amica «Ti ricordi di quella volta al matrimonio di zia Concetta quando mi è caduto il bouquet e la zia Carmela lo ha raccolto e c’era quel cielo azzurro che ci abbagliava e un cane in lontananza che presto ci avrebbe raggiunte? » Sì, ho esagerato, tu non sei arrivato a questo livello, ma era per farti capire. Due persone che si conoscono non hanno bisogno di scambiarsi pacchi di informazioni sul passato. Secondo me ci voleva qualche riga riflessiva. Primo: decidi da che punto di vista dei due vuoi stare. E’ dura per il lettore non entrare in sintonia con nessuno dei due (a partire dall’omissione dei loro nomi). E a meno di fingere di essere un cameriere che origlia (sono in un bar, ci starebbe pure), il lettore non sa cosa pensare. L’idea del frutto concimato come metafora dell’amore mi ha fatto un po’ ridere, ma è una piccolezza. Voto 3

Un sabato pomeriggio
Bello. Erotico e a tratti violento senza cadere nel volgare. Dopo Mas mi aspettavo uno sbudellamento di zombie (sì ero prevenuta). Che dire? E’ un racconto travolgente a cui non cambierei una virgola, finale compreso. Voto 5

Syntetic Love – Sexy Samantha
Wow, dopo Ser Stefano un altro racconto erotico! Solo che questo sesso si fa subito triste, accidenti (dico per sdrammatizzare). Dal – gli apparve- a – battiti- spezzi così tanto la tensione con quell’assurdo periodo da farmi venire il nervoso. Cosa c’entra quel pezzo? Mi hai fatto passare da Amazon e due che fanno sesso a una visione stile Fatima. Non prendermi per blasfema ma fa proprio a cazzotti con tutto. Secondo me quel pezzo nemmeno dovrebbe esserci. Facciamo finta che non ci sia? Sì così va meglio, siamo tornati nel letto. Il finale è geniale e non lo dico tanto per dire. Non so proprio da dove lo hai tirato fuori. Lui che si rivela in tutte le sue bassezze (ma povero, non voleva solo amore?) Se invece di addio Sam gli dicesse ti odio sarebbe proprio la ciliegina sulla torta, ma non mi posso impadronire così del tuo racconto. Guarda, io quel periodo assurdo con la rivelazione di Fatima non l’ho mai letto e ti do… voto 5

Prendiamoci una pausa
Bello l’inizio. In questa gara non so perché abbonda il cinismo. Quando dici – di segni me ne aveva dati eccome- pensavo seguisse qualche arzigogolo mentale invece al cambio di serratura sono scoppiata a ridere. Fantastico anche il dialogo successivo, togli solo il segno del discorso diretto a – E lui testardo come sempre ecc. Anche a – Gli disse Maddalena con gli occhi bassi (credo ci sia un problema irrisolto con la punteggiatura ah ah). Poi hai messo le virgolette al discorso successivo (scegli lo stile e usalo uguale per tutto). Sei l’unico racconto a cui devo fare queste pulci, ma ti devo dire che scrivi i dialoghi da dio. Veramente!! Il tuo racconto è travolgente e poi amo quella donna che parla così terra terra. Ti tolgo un punto solo per la punteggiatura pasticciata. Voto 4

Lascia che io vada
L’inizio è un po’ fiacco. Io “scaravolterei” il racconto e comincerei dal paragrafo sull’autobus. Cambierei solo il tempo verbale e lo metterei al presente. Sull’autobus siamo quasi tutte donne. Portiamo il velo ecc. (ovviamente è solo un suggerimento) Poi approfitterei della chiusura del paragrafo con le basi militari straniere per spiegare in due righe dove sono. E’ un racconto toccante e verosimile. Solo un po’ freddino nello svolgimento, nel senso che sento poco le emozioni della protagonista. Voto 4

In ricordo di S.F
Questo è un racconto che sfianca fin dall’inizio. Te la senti sulla schiena la stanchezza di quest’uomo sfinito che come un bue che tira l’aratro non può far altro che proseguire. Interessante il tono confidenziale con cui ci si rivolge al lettore, che prova immediata empatia con il protagonista. Non so sei o sei stato musicista, ma la descrizione della tipica serata in pub da band perennemente agli esordi è realistica da far male: gruppetti di amici e se sei fortunato qualche intenditore. Lo so perché ho un amico chitarrista che se ne lamenta sempre: quelli ti applaudono anche se sbagli una nota dopo l’altra, dice sempre. E il sabato dopo è di nuovo là, con la sua macchinata di strumenti. Bel racconto! Voto 5
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Lodovico »

Skyla74 ha scritto: 19/06/2017, 10:43
Syntetic Love – Sexy Samantha
Solo che questo sesso si fa subito triste, accidenti (dico per sdrammatizzare). Dal – gli apparve- a – battiti- spezzi così tanto la tensione con quell’assurdo periodo da farmi venire il nervoso. Cosa c’entra quel pezzo? Mi hai fatto passare da Amazon e due che fanno sesso a una visione stile Fatima. Non prendermi per blasfema ma fa proprio a cazzotti con tutto. Secondo me quel pezzo nemmeno dovrebbe esserci. Facciamo finta che non ci sia? Sì così va meglio, siamo tornati nel letto. Il finale è geniale e non lo dico tanto per dire. Non so proprio da dove lo hai tirato fuori. Lui che si rivela in tutte le sue bassezze (ma povero, non voleva solo amore?) Se invece di addio Sam gli dicesse ti odio sarebbe proprio la ciliegina sulla torta, ma non mi posso impadronire così del tuo racconto.
Innanzitutto grazie per il voto e per il "taglio". Il pezzo incriminato, nella prima idea che mi era passata nella testolina, doveva essere diverso. Il racconto è bassamente ispirato a Pinocchio, trasformato in femmina gommosa e gonfiata (infatti sul subito volevo intitolare il racconto "Pinocchia: storia di un amore sintetico"). E quindi ci avrei messo la fatina classica, con tanto di vestitino azzurro e di alucce. Poi, per evitare l'accusa di plagio, ho deciso di staccarmi un po' dalla suddetta favola. Mi sono perciò chiuso in consulto privato con la mia bottiglia di grappa preferita la quale, dopo essere stata dimezzata, mi ha suggerito tale escamotage "fatimoso" per spiegare come mai una bambolotta da 59 euro di Amazon si trasformi in una patatona in carne e ossa. Ragioni non soprannaturali non ne ho trovate, anche perché, altrimenti, avrei prosciugato il mio conto Paypal in acquisti su Amazon.
E poi io, da piccolo, l'avevo davvero la lucina che mi portava le buone notizie, infatti la mia psicologa aveva avuto molto da dire su ciò.
Il "ti odio" ci sta benissimo, oppure avrebbe potuto dire anche "ti puffo" oppure "ti dai un sacco di arie, ma sei solo un pallone gonfiato e io scoppio dalla voglia di lasciarti."
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Alberto Tivoli »

Skyla74 ha scritto: 19/06/2017, 10:43
Fuori sincrono
L’inizio è un po’ troppo ricercato, anche nei dialoghi ma come ho detto a qualcun altro, non me ne volere. E’ a mio gusto. Poi il racconto si “libera”da –sei arrabbiato con me?- e all’improvviso tutti si rilassano e parlano più normalmente. Da – Ritornai da te – si presenta il problema dell’infodumping che ho segnalato anche a Fabrizio. Ho capito: vuoi dare delle informazioni al lettore sul passato, ma non lo vuoi annoiare e hai pensato di farlo sotto forma di dialogo che però risulta forzato. Come se io dicessi a un’amica «Ti ricordi di quella volta al matrimonio di zia Concetta quando mi è caduto il bouquet e la zia Carmela lo ha raccolto e c’era quel cielo azzurro che ci abbagliava e un cane in lontananza che presto ci avrebbe raggiunte? » Sì, ho esagerato, tu non sei arrivato a questo livello, ma era per farti capire. Due persone che si conoscono non hanno bisogno di scambiarsi pacchi di informazioni sul passato. Secondo me ci voleva qualche riga riflessiva. Primo: decidi da che punto di vista dei due vuoi stare. E’ dura per il lettore non entrare in sintonia con nessuno dei due (a partire dall’omissione dei loro nomi). E a meno di fingere di essere un cameriere che origlia (sono in un bar, ci starebbe pure), il lettore non sa cosa pensare. L’idea del frutto concimato come metafora dell’amore mi ha fatto un po’ ridere, ma è una piccolezza. Voto 3
Cia Skyla, per quanto riguarda l'infodump non mi sembra di avere esagerato. Quello che voglio dire è che i due richiamano eventi di mesi prima per chiarirsi. Non mi sembra che ci sia solo l'aspetto funzionale per fornire un background al lettore. Durante il dialogo lei e lui parlano di come si sono sentiti dopo che si sono separati, quindi lui non sa cosa lei abbia provato e viceversa. Non stanno rievocando una storia comune e i punti in comune vengono rimessi sul tavolo per rifletterci insieme. Almeno questa era la mia intenzione.

Relativamente al PdV: non ho usato il PdV di nessuno dei due, ho scritto il racconto in focalizzazione esterna con l'intenzione di creare un alone di mistero relativamente alla vicenda dei due personaggi (i momenti di riflessione associati al PdV di uno dei personaggi sarebbero stati troppo rivelatori, credo). Magari può risultare poco appassionante per quelli che preferiscono la narrazione mediante il PdV di un personaggio.

Per quanto riguarda l'inizio ricercato (anche Angelo ha sottolineato delle descrizioni forse eccessive), lascio chiaramente al giudizio del singolo. Per esempio, a mio gusto, non gradisco i racconti che si affidano a un linguaggio gergale o "sporco" per fare effetto e rendere i dialoghi reali (ma poi è vero che sono più reali?), che spesso risultano telegrafici come se i personaggi abbiano perso la facoltà di formulare frasi più ricche.
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Angelo Manarola »

Alberto Tivoli ha scritto: 19/06/2017, 12:01
Per quanto riguarda l'inizio ricercato (anche Angelo ha sottolineato delle descrizioni forse eccessive), lascio chiaramente al giudizio del singolo. Per esempio, a mio gusto, non gradisco i racconti che si affidano a un linguaggio gergale o "sporco" per fare effetto e rendere i dialoghi reali (ma poi è vero che sono più reali?), che spesso risultano telegrafici come se i personaggi abbiano perso la facoltà di formulare frasi più ricche.

Mi intrometto nel discorso a due solo perché sono stato citato.
Non reputo alcune descrizioni "eccessive" ma, come giustamente affermi di voler lasciare al giudizio del singolo...personalmente non amo (io li chiamo barocchismi ma non prendertela) similitudini ridondanti.
Ho solo voluto esprimerti un mio soggettivatissimo gusto come lettore; infatti, se vai a ben vedere, il mio appunto non ha inficiato per nulla sulla valutazione dell'insieme...sennò non si spiegherebbe il motivo per cui ho reputato il tuo racconto di un'incollatura avanti a tutti gli altri "voto 5" della mia scheda. :wink:
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Skyla74 »

Lodovico ha scritto: 19/06/2017, 11:17 Innanzitutto grazie per il voto e per il "taglio". Il pezzo incriminato, nella prima idea che mi era passata nella testolina, doveva essere diverso. Il racconto è bassamente ispirato a Pinocchio, trasformato in femmina gommosa e gonfiata (infatti sul subito volevo intitolare il racconto "Pinocchia: storia di un amore sintetico"). E quindi ci avrei messo la fatina classica, con tanto di vestitino azzurro e di alucce.
Alle volte entrare nella testa degli autori può essere pericoloso :smt005 ma la spiegazione l'ho chiesta io! Grazie del retroscena!
Lodovico ha scritto: 19/06/2017, 11:17 Il "ti odio" ci sta benissimo, oppure avrebbe potuto dire anche "ti puffo" oppure "ti dai un sacco di arie, ma sei solo un pallone gonfiato e io scoppio dalla voglia di lasciarti."
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Ti prego, il ti puffo potrebbe anche farmi avere una crisi di nervi :lol: :lol:
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

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@Alberto
Ci tengo a correggere l'impressione che hai avuto, magari, che io ti chiedessi un linguaggio gergale o sporco o sincopato. Ci mancherebbe! Ogni personaggio deve avere il suo modo di esprimersi. L'infodump non è sicuramente esagerato, ma secondo me c'era un modo più credibile-appassionante per rendere il passato. E riguardo alla sacrosanta tua necessità a volte di non adottare il pdv di nessuno dei due personaggi, va bene ma così era davvero troppo estraniante. Il suggerimento del cameriere non era ironico, poteva davvero esserci qualcuno che li ascoltava per aggiungere qualche nota di colore. Sono felice che tu abbia letto tutto il mio pappocchio, ho messo un sacco di impegno con tutti, tanto da essere in odore di medaglia :roll:

@ Angelo
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Daniele Missiroli »

Ed ecco qua il mio contributo votereccio :)

1) Giovani e bellissimi
La storia di un amore vissuto solo per un attimo e poi cancellato dalla situazione, dalla società, dai sensi di colpa e da chissà cos'altro.
Un accorato appello struggente, toccante e intenso, enfatizzato dalla ripetizione spasmodica dei due aggettivi che formano il titolo.
Un desiderio disperato di tornare indietro nel tempo per cambiarlo, per vivere quello che lei ha solo potuto immaginare, e poi la
dichiarazione finale ambigua, tramite l'uso della parola "rimorso". Il rimorso di aver tradito o quello di non aver vissuto?
Davvero commovente.
Brava: 5

2) ESSERE LA SIGNORA SANDERS
Il desiderio di vivere la vita di un'altra persona, nel racconto della quotidianità di una donna semplice.
Ci sono persone che a volte sembrano far parte dell'arredamento, della situazione, di cui non ci accorgiamo e che quindi ignoriamo, pur senza volere. E invece anche loro hanno dei sentimenti, spesso delicati e innocenti, come quelli di questa donna, che si rifugia nei sogni, unico sfogo possibile per una vita carente di soddisfazioni. Scritto molto bene, forse può migliorare sostituendo qualche virgola con il due punti o il punto e virgola. Stupenda la frase finale.
Voto 4,5

3) Quando è nato Piero
Evoluzione del rapporto fraterno che viene vissuto, più o meno, da tutti i fratelli con una certa differenza di età.
La descrizione è coinvolgente e il lettore vive o rivive l'epoca e l'innocenza associata a quel periodo e a quell'età.
Anche il rapporto con il padre, burbero e sbrigativo, viene vissuto con un candore naturale, perchè, senza bisogno di coinvolgere
i servizi sociali, era così che le cose funzionavano e non siamo venuti poi così male.
Controllare:
erano sempre troppe per noi che, come quasi tutti a quei tempi, non possedevano l’automobile. (non possedevamo)
mio fratello mi cercava... . (dopo i puntini di sospensione il punto non ci va)
Mi stese, poi, quel pezzo di pane duro (mi tese)
Anche in questo racconto la frase finale è da manuale.
Voto 4,5

4) Vestito rosso e niente scarpe
Un racconto che sembra voglia ironizzare su tutti quei film di serie B con attori Zombi che interpretano Zombi, diretti pure da Zombi.
Mi piacevano anni fa, poi sono stato vaccinato. A farmi ridere rimane solo l'ossimoro "Morto vivente". Sto divagando, torniamo al racconto. Devo mandare un SMS a mia nonna. Simpatica e ben scritta tutta la parte ironica. Non vedo bene dove sia l'amore, lei se lo sta mangiando un pezzo alla volta, però è divertente.
Voto 4,0

5) MEDITAZIONI
Un cambio di punto di vista che fa percepire il legame che si è instaurato nel tempo fra due persone, ora anziane, che sono state insieme una vita. Peccato che sia breve. Credo che meriterebbe una meditazione ulteriore. Bello il finale.
Controllare: "veglia ed il sonno" - "ma sempre, la protagonista"
Voto 4,0

7) NOTTE PRIMA DELLA PUFFA
Divertente parodia puffo-erotica, come non si era mai vista, ma che tutti (forse) avremmo voluto vedere in tv.
Voto 4,0

8) AMORE MALATO
Il titolo poteva anche essere "AMORE PARECCHIO MALATO" :D
Un modo singolare di possedere la persona amata.
Un personaggio femminile ben delineato e credibile.
C'è da preoccuparsi andando a letto stanotte.
Controllare:
Non da fastidio a nessuno (dà)
non mi osavo attaccare bottone.
Voto 4,0

9) @more 2.0
Riflessioni su un rapporto di coppia pseudo-virtual-astratto?
Alcuni passaggi sono criptici, ma è scritto bene e il senso di irreale che aleggia nella storia li giustifica.
Voto 4,5

10) GIOVEDI' POMERIGGIO
Un resoconto un po' scontato della fine di un rapporto fra una coppia. Manca la novità.
E manca una revisione del testo. Va controllata la punteggiatura, soprattutto nella parte iniziale.
Alcune frasi sono poco chiare. Per esempio: "Quella sera era pazzo, pazzo non capivo, non capivo, perché?"
Voto: 2,5

11) Anna
Idea originale e portata avanti con maestria, nascondendo fino all'ultimo le vere intenzioni del protagonista.
Va controllata la punteggiatura, soprattutto nella parte iniziale.
Nel dialoghi, il trattino non richiede che ne venga messo uno a chiusura e non ci va il punto quando si continua.
- Vieni. - le dico accompagnandola in cucina - ti faccio un caffè. -
- Vieni - le dico accompagnandola in cucina - ti faccio un caffè.
Amiche d’infanzia, e questo lo sapevo, come che avevano fatto
Amiche d’infanzia, e questo lo sapevo, come sapevo che avevano fatto
Credo che sarebbe perfetto lasciando al lettore più margine di intuizione.
Voto: 4,0

12) FUORI SINCRONO
La resa dei conti fra una ragazza giovane e un uomo maturo. Troppo maturo per lei, nel senso della responsabilità, più che per gli anni.
La lascia per il suo bene, un classico, ma reso bene, con sfumature diverse dal solito. Si capisce l'immaturità del personaggio femminile anche prima di sapere che si sta per laureare e alla fine il senso del titolo ti piomba addosso grazie alla penultima frase.
Quando sei troppo fuori sincrono, anche l'orologio di Windows rifiuta di sincronizzarsi.
Una delle frasi migliori: "...un frutto maturo, concimato dai ricordi degli inevitabili sbagli che fanno tutti."
Controllare: "tu ti sia sentita."
Bravo: 4,5

13) L'ABITO NON FA
Colpito e affondato. Mi aspettavo un colpo di scena, ma non così potente. Bello.
Ottima anche l'idea dei titoletti per introdurre la rivelazione finale.
E l'ultima frase fa anche capire perchè il titolo non sia completo.
Scritto molto bene, personaggi credibili e delineati magistralmente.
Controllare: "Lisa lo aveva intravista"
Voto: 5

14) SYNTETIC LOVE (SEXY SAMANTHA)
Surreale e ben scritto, non lascia trapelare l'epilogo, fino a poche frasi dalla fine.
Voto: 4,5

15) PRENDIAMOCI UNA PAUSA
Cronologia di un rapporto di coppia allo sbando, soprattutto a causa di lui.
Il punto di vista cambia in modo disorganizzato e in certi passaggi è difficile seguire il discorso.
Da controllare:
"...disse che era la soluzione migliore anche in vista di Giulio e Francesca, i due loro figli."
In vista di un figlio significa che sta per nascere. Ci sono troppe "?!"
"Lui invece si" - Sì vuole l'accento.
«Una tavola piatta! qui vengono usati i caporali mentre altrove si usa il trattino
"aguzzando i denti come un tricheco" una persona riesce ad aguzzare i denti?
I dialoghi non necessitano di "Lui:" e "Lei"; si capisce ugualmente chi parla. Mancano diverse virgole.
Voto: 3,0

16) Lascia che io vada
È il mio genere: tutto tranquillo e poi... un pugno nello stomaco a sorpresa. Complimenti Ida.
Brava: 5

17) MOONDANCE
Scritto molto bene, un personaggio dipinto in modo credibile e struggente.
Il suo problema viene solo tratteggiato, ma avvolge sottilmente tutto il racconto.
Bella l'idea dei pizzoccheri annegati nello strutto. Il mio fegato ringrazia :)
Voto 4,5


PS
Grazie Skyla74 (nb: hai indovinato)
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carlocelenza
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da carlocelenza »

No Daniele, il secondo sapevo non ci va, una ripetizione inutile.
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Angelo Manarola
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Angelo Manarola »

Daniele Missiroli ha scritto: 19/06/2017, 23:43
5) MEDITAZIONI
Un cambio di punto di vista che fa percepire il legame che si è instaurato nel tempo fra due persone, ora anziane, che sono state insieme una vita. Peccato che sia breve. Credo che meriterebbe una meditazione ulteriore. Bello il finale.
Controllare: "veglia ed il sonno" - "ma sempre, la protagonista"


Grazie per i consigli Daniele.
Sulla d eufonica sono già stato bacchettato da Skyla :wink: e sicuramente provvederò a ucciderla (la "d" intendo e non Skyla :-D ).
Anche l'altro tuo appunto, in effetti e dopo aver riletto, mi suonava stonato e anche in questo caso correggerò.

La brevità del racconto, invece, è stata voluta. Ho cercato (ma ovviamente non sono certo di esserci riuscito) di portare in evidenza un amore duraturo e lungo anni, attraverso piccoli e brevi imput.
Anche vero, sempre secondo me, che debilitati e stanchi quando si è in punto di morte, è difficile lasciarsi andare a considerazioni lunghe e articolate; e io (ci sarebbe stato bene "ed io" :lol: :lol: :lol: :lol: ) ho cercato di narrare attraverso, appunto, brevi e semplici ragionamenti che rendessero ugualmente palese il forte legame creato da anni di unione.
Sicuramente nelle gare si possono usare 6.000 caratteri con una tolleranza del 10% in più ma...non è determinante raggiungere o avvicinarsi al limite.
In più, guarda il bicchiere mezzo pieno: meno scrivo, meno si hanno da leggere i miei pastrocchi. :)
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Lodovico »

Premessa: mancavo da un po’ dalle gare, devo dire che il livello dei racconti partecipanti a questa è davvero molto alto. Non ho trovato storie che meritassero una valutazione insufficiente e anche la qualità di scrittura ha lasciato tutt’altro che a desiderare. Quindi, complimenti a tutti, ma, visto che si tratta di una gara, è giusto dare delle valutazioni dei racconti. I miei voti risentiranno dell’originalità degli elaborati, delle emozioni che mi hanno suscitato e della coerenza della storia, oltre a altri parametri personali.
Ho finto di fare un’introduzione seria e sensata.
Potete tranquillamente ignorarla.

Giovani e bellissimi - Mirtalastrega
Lei, l’altra lei e l’altro. Che sta per lasciare entrambe. Uomo fortunato essere amato così tanto da due donne non succede a tutti. L’intreccio è classico, tutto il racconto si svolge in una stanza senza azione, solo un flusso di pensieri della protagonista. La ripetizione del mantra “giovani, bellissimi, spietati” non mi dispiace, anzi gli avrei dato ancora più enfasi. Il finale mi ha invece convinto poco.
Voto: 4,5

ESSERE LA SIGNORA SANDERS – Angela Catalini
Il racconto mi è piaciuto. Essendo un fan dell’ambientazione italiana ti avrei chiesto come mai “signora Sanders” e non, ad esempio “signora Scognamiglio” dato che i portinai sembrano usciti dritti da una guardiola di un graosso condominio milanese, ma ho letto che hai già risposto a questa domanda (anche a me è piaciuto quel libro). La tristezza della vita opaca della portinaia è resa bene e la sua voglia di rivincita sociale e amorosa mi piace.
Voto: 4,5

QUANDO È NATO PIERO – Patrizia Chini
Amore tra fratelli invece che tra amanti, bene, la storia è quella di una bambina che scopre che del fratellino si può anche non essere gelosi, ma apprezzarne la compagnia e l’affetto. I parenti che dicono alla bambina “mamma e papà non avranno più tanto tempo per te; ti vorranno un po’ meno bene... ora che nasce il fratellino” sarebbero da mettere al rogo. Un po’ troppo “raccontato” mi sarebbe piaciuto un po’ più di viaggio nell’interiorità e nei pensieri della bimba.
Voto: 4

VESTITO ROSSO E NIENTE SCARPE – Mastronxo
Un amore decisamente “hard”, ma non nel senso erotico del termine. Un racconto crudo, giostrato, secondo me, bene sul cambio di punto di vista per introdurre la vera natura della donna che appare, prima vittima e poi carnefice. Concordo sull’uso delle “parole forti” di lui che ne svelano la disperazione e sul dualismo tra attrazione fisica e terrore. Forse un po’ troppo stereotipata la descrizione dei “non morti”.
Voto: 4,5

MEDITAZIONI – Angelo Manarola
Un racconto emozionante, che narra di un amore anziano nell’età, ma non nella voglia di stare insieme. La complicità dei due vecchietti è resa bene dal testo. Ho apprezzato anche la scelta di non dilungarsi troppo, una volta che i racconti hanno detto ciò che vogliono raccontare è giusto mettervi la parola “fine”. E poi, last but not least, mia moglie si chiama Gianna. :-D
Voto: 4,5

FINCHÈ MORTE NON CI SEPARI – Daniele Missiroli
La storia è bella, ma, secondo me ha dei problemi di coerenza o, almeno, io li ho visti così. Mi spiego: non credo che nemmeno il più becero stato forcaiolo d’America preveda di condannare qualcuno a morte senza avere fatto almeno un’autopsia alla defunta. Inoltre che lei fosse malata e gravemente, lo sapevano decine di persone (il medico che ha dato il kilax, i colleghi ingegneri, i tizi della fondazione che ha dato l’interfaccia neuronale, poi se lei faceva la maestra i colleghi, i genitori degli alunni ecc.) possibile che un giudice non si sia posto il problema di indagare almeno un po' prima di dare la pena di morte? E il dottor Stein si fa condannare senza dire niente? Per il resto, però il racconto mi è piaciuto, l’idea è originale e il finale coinvolgente.
Voto:4


NOTTE PRIMA DELLA PUFFA – Manuel Crispo
Divertentissimo. Ho apprezzato anche l’introduzione di parti che non sono propriamente da cartone animato per bambini ma sfociano nell’”hard” (estrasse il puffo più puffo che si fosse mai visto da quel lato del fiume Puffo e lo puffò ritmicamente fra le sue puffe generose, che la Puffetta teneva strette contro i suoi puffi). Poi il puffasutra e puffo forte sono grandi idee. Unico difetto: i puffi parlano davvero così, sarebbe stato più originale se ideato per dei personaggi diversi con una lingua inventata.
Voto: 4

AMORE MALATO – Fabrizio Bonati
Un noir ben concepito, nel quale entriamo nella testolina di una giovane ragazza che si innamora perdutamente dell’investigatore alcolizzato vicino di casa. Finale in cui tutti fanno una brutta fine, molto brutta. Scritto molto bene, forse un po’ stereotipati i personaggi (non avrei fatto fare l’investigatore al vicino di casa, sa troppo di personaggio di Bukowski). Il finale mi lascia un po’ perplesso: perché lei ha fatto tutta questa strage? Forse l’amore le ha dato alla testa?
Voto: 4,5

@more 2.0 – Skyla74
Molto originale. Un’artista poco “artistica” piena di dubbi e domande, una relazione virtuale che relazione forse non è. Mi sono piaciute le citazioni artistiche e, soprattutto quella del gatto di Schroedinger perfettamente integrata nella storia. Finale convincente.
Voto: 4,5

GIOVEDÌ POMERIGGIO – Enrico Gallerati
Allora: mi piace lo stile di scrittura, introspettivo e molto curato. Le descrizioni le trovo suggestive e non banali, cosa niente affatto scontata. La storia non brilla per essere originale, però. L’errore di una notte spifferato dalla Marinella di turno provoca l’abbandono. Forse valeva la pena di farne l’incipit del racconto e poi aggiungere un po’ di azione.
Voto: 4

ANNA – Carlo Celenza
Lo stile non si discute, sempre molto curato. La storia decisamente bella, con finale noir, dettato dall’astio per il tradimento e, ancora di più, per avere provocato la morte della moglie, spinge il protagonista a far fare la stessa fine alla amica di lei. Il tutto scritto con i giusti tempi e dialoghi credibili. Uniche cose che vorrei notare: ma nessuna delle due donne che mette un pin o una password sul cellulare? (Oddio, può anche darsi, ma lo trovo un po’ strano). E poi, come un SMS può provocare un incidente? Leggendolo prima di un semaforo? Se è così le due tipe sono un po’ fessacchiotte… Comunque ciò non toglie nulla al racconto che mi è piaciuto.
Voto: 4,5

FUORI SINCRONO – Alberto Tivoli
Io scrivo raramente racconti composti prevalentemente da dialoghi, perché? Probabilmente perché non sono un chiacchierone di mio e questi flussi di parole non mi appartengono troppo. Ho poi l’impressione che, quando leggo questo tipo di racconti, la maggior parte delle frasi io non le direi mai sul serio dal vivo. Frasi tipo “Sarebbe stato come un frutto maturo, concimato dai ricordi degli inevitabili sbagli che fanno tutti.” Non mi verrebbe in mente in un discorso vero neppure pensandoci mesi. Allora voglio dire che il racconto non mi piace? Assolutamente no. Lo trovo poetico e con una trama ben definita e interessante.
Voto: 5

L’ABITO NON FA - Ser Stefano
Altro racconto, altro genere. Finalmente un po’ di sano sesso. Sano. Chiedere a un maschietto “Cerco emozioni, lo sai, emozioni forti. Sei in grado di darmele?” potrebbe essere anche un po’ pericoloso. Meno male che la protagonista ha trovato quel sant’uomo di Paolo che si limita a farle… di tutto. Molto bene. Soddisfatti loro, soddisfatti tutti. Le descrizioni sono comprensibili senza essere volgari, ovviamente il finale sorprende e finalmente associa un prete a delle pratiche “condivisibili” che evitino la pedofilia. Racconto godibile! (). Se poi Ser fornisse il numero di cellulare della gentil donzella, caso mai avesse mollato sia marito che don Paolo…
Voto: 5

PRENDIAMOCI UNA PAUSA - David Cintolesi
Litigi in una coppia alla fine del loro rapporto. Lui non mi entra proprio in empatia, tradisce la moglie con la greca per questioni di dimensioni di tette, dice agli amici che lei è piatta come una tavola da surf e poi fa il disperato quando lei gli chiede una pausa e fa il fenomeno davanti ai figli. Mah. Comunque scritto bene, soprattutto i dialoghi. Non capisco, però quei “Lei:” e “Lui:” che appaiono a metà racconto e poi, come per magia se ne vanno. O li metti sempre (e ti consiglierei proprio di no) o mai.
Voto:4

LASCIA CHE IO VADA - Ida Dainese
Veramente brutto. Intendiamoci, non il racconto, è brutto che certe cose possano succedere e succedano davvero. Il racconto invece è molto bello, coinvolgente, attuale come ambientazione, perfettamente centrato come tema. Sul subito, pur comprendendo la paura e la voglia di salvarsi, il gesto della donna che si professa cristiana solo per salvare la pelle mi aveva dato un certo fastidio. Ma poi quando ho letto “Un soldato sfiorò con la canna dell’arma il fagotto che tenevo in braccio.” ho capito come mai il racconto era stato postato tra i racconti d’amore. Brava, brava, brava, indubbiamente il mio racconto preferito.
Voto: 5 (con lode)

MOONDANCE – Giorgio Leone
Leggo che il racconto è stato rimosso dall’autore. Non ho fatto nemmeno in tempo a leggerlo. Comunque Giorgio, evidentemente, avrà avuto i suoi motivi per toglierlo. Quindi posso solo salutarlo. Ciao.
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da carlocelenza »

Non votate più il mio pezzo. Mi metto fuori gara da solo.
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Mastronxo »

carlocelenza ha scritto: 20/06/2017, 18:36 Non votate più il mio pezzo. Mi metto fuori gara da solo.
Detto con delicatezza.
Col cazzo.

Senza offesa eh :-D
"Nessuno può mettermelo nel culo!" urlò Polifemo, brandendo un enorme tronco d'albero
"Ho appena fatto la cacca". Un uomo libero.
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da carlocelenza »

Per motivi assolutamente personali e non pertinenti alla gara non sono in grado di votare. Mi scuso.
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Angela Catalini »

Lodovico ha scritto: 20/06/2017, 16:15
ESSERE LA SIGNORA SANDERS – Angela Catalini
Il racconto mi è piaciuto. Essendo un fan dell’ambientazione italiana ti avrei chiesto come mai “signora Sanders” e non, ad esempio “signora Scognamiglio” dato che i portinai sembrano usciti dritti da una guardiola di un graosso condominio milanese
Ho riadattato un racconto che avevo scritto durante la campagna elettorale americana. Io ero una fan di Sanders che purtroppo non ce l'ha fatta...
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Skyla74 »

carlocelenza ha scritto: 20/06/2017, 18:36 Non votate più il mio pezzo. Mi metto fuori gara da solo.
Ma che palle!! E' successo quando hai letto il racconto di Mas, vero? :twisted:
Le paranoie limitano la vita.
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Re: Gara 64 - Commenti e votazioni

Messaggio da leggere da Angelo Manarola »

Dato che i due amici che hanno abbandonato la gara l'hanno fatto senza dare motivazioni, mi sembra inutile e antipatico azzardare ipotesi.
Inoltre e per quel che ne sappiamo, potrebbero essere partiti per le ferie e non avendo l'occasione di votare, hanno ritenuto giusto defilarsi.
Piuttosto noto una latitanza di ulteriori votazioni, anche se mancando due racconti tra quelli che secondo me erano tra i migliori...:smt017 ...il vincitore potrebbe sentirsi come Pirro.
Nel frattempo che aspetto, proseguo la correzione del mio "quarto nascituro" e...
...fanculo: lascio le d eufoniche che mi piacciono tanto, dopotutto...

1) chi vuoi che me lo pubblichi?

e

2) siccome regalo gli introiti del POD ad amici per aiutarli a mantenere un loro sito web, per il detto "a caval donato ecc ecc"... :-D
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Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2013 - (in bianco e nero)

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