Intervista a Jormungaard (aka Riccardo Simone)

Area dedicata alle interviste con gli autori che sono diventati famosi o che hanno capito come uscire dall'ombra. In questa sezione ci si potrà dare appuntamento per discuterne con loro.

Moderatore: Isabella Galeotti

Ida Dainese
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Intervista a Jormungaard (aka Riccardo Simone)

Messaggio da leggere da Ida Dainese »

Buongiorno Bravi Autori!

Oggi incontreremo un Autore in grado di viaggiare con la fantasia attraverso portali su altri mondi, appassionato di fantascienza, grafico, creatore di storie e di robot, re del metacrilato e del photoshop, un uomo che ha nomi, cognomi, pseudonimi e soprannomi, con un senso dell’umorismo stratosferico, capace di individuare i dettagli divertenti della vita e di bersi una birra anche in compagnia degli alieni.
Come avrete capito si tratta di una creatura incontenibile che mi ha dato ben due versioni di risposta, una sorta di pillola blu e pillola rossa alla Matrix. :shock:
Troppo meritevoli entrambe, ve le propongo una dopo l’altra.

Ecco a voi Riccardo Simone, o Simone Riccardo, o Riccardo, Simone, Erik, ecc., in arte Jormungaard!

riccardo_simone_jormungaard.jpg

1. Ciao Jorm, cominciamo con una domanda seria, finché è possibile. Citandoti, possiamo dire che il tuo interesse/amore per la fantascienza si racchiude nella seguente equazione:
cartoni animati + fumetti + astronomia = fantascienza?

Ciao a te Ida e un saluto a tutti i lettori di Braviautori.
In effetti si, quella è un’equazione che sento mi appartiene in quanto il percorso culturale che mi ha portato a perseguire le vie della fantascienza è stata proprio la sommatoria tra gli anime giapponesi, i fumetti della Marvel e lo stare sempre con la testa all’insù ad ammirare lo splendore delle stelle.


2. Hai scritto il tuo primo racconto, “Ritorno alla Terra”, a diciannove anni, mentre studiavi all’università. Quale molla ti ha spinto a passare da lettore a scrittore?
Essendo una persona che lavora molto d’immaginazione, ho sempre creato, fin da piccolo, storie fantastiche nella mente e, a dire il vero, scrissi “Ritorno alla Terra” ancor prima di essere un vero lettore di fantascienza e quindi con nessuna esperienza. Provai anche a partecipare a un concorso letterario di fantascienza, apportando alcune modifiche, ma non ebbe riscontri. Rileggendolo dopo qualche tempo, lo trovai un racconto molto banale, dal punto di vista narrativo e dei contenuti. Negli anni a seguire mi sono poi dedicato esclusivamente alla lettura di fantascienza più che alla scrittura e mi è stato molto utile perché ho ripreso quel racconto, l’ho adattato al tema che avevo in mente ed è nato “Futuro remoto”, di cui a tutt’oggi ricevo apprezzamenti da chi l’ha letto.

3. Sappiamo che ami lo scrittore Asimov, che sei un fan di Star Trek , degli anime giapponesi e di chissà cos’altro. Da chi ti senti maggiormente influenzato quando scrivi?
Da Asimov senza alcun dubbio. I primi anni da lettore di fantascienza li ho trascorsi leggendo unicamente i suoi libri e solo con la sua scomparsa ho iniziato a leggere altri autori. Confesso però che a volte utilizzo anche le nozioni apprese da anni di visione di Star Trek, quando devo descrivere particolari tecnologici o manovre astronavali.

4. Ti definisci “un sognatore con i piedi ben piantati su una nuvola”: perché ti senti poco terrestre o, al contrario, vedi meglio la Terra da una certa distanza?
Mi definisco in quel modo perché per sognare devi necessariamente essere distaccato dai vincoli che ti pone la realtà.
Per quanto riguarda il sentirsi poco terrestre posso risponderti che la vita, molto probabilmente, è arrivata sulla Terra tramite le comete che hanno portato con sé acqua e molecole organiche. Forse siamo tutti “poco terrestri”.


5. Hai un rifugio, un angolo tutto tuo in cui ritirarti a scrivere o sei capace di scrivere ovunque, appena ti coglie l’ispirazione?
Il mio rifugio è la scrivania con il computer, magari molto poco romantica ma essenziale. Il problema non è scrivere, ma quando ti viene l’ispirazione di quello che vuoi scrivere. La maggior parte delle idee mi viene la notte, quando sto per prender sonno. In quel limbo che separa la realtà dalla dimensione onirica trovo molte ispirazioni che non riesco a immaginare durante il giorno. Il problema è ricordarle al risveglio.

6. C’è una parte di te “rigorosa” che ti fa onore. Mi riferisco agli studi di astronomia, alle ricerche con cui ti documenti prima di scrivere, alle ricostruzioni precise di modelli in plexiglas come il Saturno 5 in scala 1:50. Confermi?
In verità sono un appassionato di astronomia e non ho seguito veri studi universitari. L’astronomia mi ha portato ad interessarmi anche di astronautica e a realizzare modelli in scala dei principali vettori della Nasa in plexiglas (nella mia ditta lavoro appunto il plexiglas). Il Saturno V, in particolare, è un modello in scala 1:50, alto 2,20m. di cui conservo anche una foto con l’astronauta Umberto Guidoni (http://www.sitomedio.it/images/Saturno%20V_Guidoni.jpg).
La ricerca di informazioni prima di scrivere mi richiede molto più tempo che scrivere il racconto stesso. Scrivere di fantascienza per me vuol dire narrare di possibili scenari futuri e quindi gli argomenti da trattare devono avere una base scientifica di partenza e non essere assolutamente astrusi. In questo Asimov mi è stato d’insegnamento.


7. Confermi anche di far parte dell’equipaggio della Uss Nautilus, in un fan club di Star Trek, col grado di Ingegnere capo? (http://www.ussnautilus.it/jormungaard.html)
Star Trek è la fantascienza per eccellenza e da molti anni faccio parte dell’equipaggio della Uss Nautilus, con il quale organizziamo e partecipiamo ad eventi a tema fantascientifico. Capita così, ogni tanto, di lasciare i panni di Riccardo Simone ed entrare in quelli di Erik Jormungaard, ufficiale della nave stellare Uss Nautilus.

8. Parlaci della Levantecon, la manifestazione nazionale di Scienza e Fantascienza. Mi risulta perfino che nel 2010 sia avvenuta una visita da parte del capitano Kirk e del sig. Spock.
(Vedere https://youtu.be/yos8KL-ofNc In un certo momento, al minuto 6.10, si scorge il nostro Autore zittire il sig. Spock!)
Con la Levantecon, che organizziamo in terra di Bari (http://www.levantecon.it) , poniamo al centro il binomio scienza-fantascienza. Se Stephen Hawking riteneva che la fantascienza di oggi sarà la scienza di domani, noi consideriamo scienza e fantascienza come due rive di uno stesso fiume. Nella Levantecon trattiamo in ugual modo la scienza con dibattiti, conferenze ed esperimenti e la fantascienza con mostre tematiche, proiezioni e concorsi di letteratura fantascientifica. Il tutto viene organizzato a “ingresso libero” perché il principio che ci poniamo è che la conoscenza non deve essere a pagamento, ma libera per tutti.
Nel video che menzioni, Spock stava disturbando una dimostrazione scientifica e ho dovuto riportarlo all’ordine.


9. Ecco spuntare un’altra tua passione: il computer e le immagini che ne sai trarre. Copertine di libri, disegni e fotomontaggi, seri, meno seri, completamente folli. È più difficile esprimersi a parole o con le immagini?
Penso sia più difficile esprimersi con le immagini perché devono essere comprese da chi le osserva e a volte si rischia di dare un’interpretazione errata. Utilizzare il computer per realizzare disegni, fotomontaggi e copertine di libri mi rilassa molto e ha un effetto antistress, infatti alcune trame o idee sui racconti che scrivo mi vengono anche durante questi momenti nei quali mi isolo da tutto e i pensieri vanno a ruota libera.

10. Sul sito NASF (Nuovi Autori Science Fiction) possiamo definirti un pezzo grosso: vincitore di NASF 7, collaboratore per la grafica del sito, autore di diverse copertine, creatore della banda dei Nasfbot (https://www.assonuoviautori.org/forumna ... f=5&t=1632)
Ti diverti di più a giocare con immagini buffe o a punzecchiare ripetutamente i poveri Autori sul forum? (L’intervistatrice è sopravvissuta a stento a numerose, eleganti stoccate)
Ambedue le cose. Gli autori del forum, però, li punzecchio soltanto quando capisco che sanno stare al gioco. Se così non fosse, Massimo Baglione e Carlo Trotta (principali bersagli delle mie punzecchiature) mi avrebbero bannato da tempo immemore e questa intervista non sarebbe mai avvenuta.
Ho partecipato a varie edizioni del concorso NASF, ma vincere NASF 7 con un racconto ambientato nell’universo asimoviano, del mio autore preferito, è un grande motivo d’orgoglio.
Per quanto riguarda i nasfbot ho deciso che li darò in adozione. Troppo clangore quando camminano di notte per casa.


11. Hai scritto anche una serie di memorabili avventure surreali, denominate “Missioni NASF”, che vedono come protagonisti alcuni Autori del forum, te compreso. Trattandosi di fantasia pura, scrivi anche qui seguendo un metodo, una ricerca di dettagli, uno schema di idee e personaggi, o scrivi a getto e procedi poi a tagliare, cambiare e limare?
Le avventure dei “nasfer” nascono prima di tutto da un’amicizia e da interessi comuni tra gli utenti del forum che, dopo tanto parlare di fantascienza, ho deciso di farli entrare in azione in prima persona, in difesa della Fantascienza. L’idea ha trovato subito ottimi consensi perché l’immaginarsi in un’avventura al fianco di persone di cui magari conosci solo l’avatar nel forum ha accentuato il senso di appartenenza al forum stesso e poi a chi non piacerebbe leggere un racconto dove tu stesso sei uno dei personaggi principali?
In media riesco a scrivere un’avventura più o meno ogni due anni, primo perché non voglio tediare troppo i poveri utenti del forum e secondo perché aspetto l’ispirazione giusta.
Non seguo uno schema, ma una volta che mi viene l’idea scrivo di getto l’avventura, completandola nel giro di qualche giorno. E’ una cosa strana perché di solito è l’opposto di quando scrivo racconti più seri, dove mi prendo tempi biblici per terminarli.


12. Il lavoro che fai, l’ambiente in cui vivi, le persone che ti circondano, sono uno stimolo creativo o ti sono d’intralcio?
Né uno e né l’altro, ma tra parenti e amici (a parte i membri della Uss Nautilus) sono l’unico con queste passioni così delineate e quindi vengo visto un po' come quello stravagante. È un po’ la sensazione che si prova quando, nelle manifestazioni a cui partecipiamo in divisa di Star Trek, arriva il tizio che ci chiede se ci vestiamo così anche durante il resto della settimana.

13. Se potessi fare un viaggio nel tempo, vorresti curiosare nel passato o in un futuro più o meno prossimo?
Viste le mie passioni la risposta ovvia sarebbe il futuro, ma stranamente mi attira il passato. Mi piacerebbe viaggiare nella Mesopotamia dei Sumeri, nella cultura mesoamericana dei Maya, nel periodo Edo giapponese o negli anni ’50 americani. Sören Kierkegaard sosteneva che “la vita si può capire solo all’indietro, ma si vive in avanti”.
Forse, con quello che stiamo combinando all’ecosistema terrestre, ho timore di vedere cosa ci riserva il futuro.

14. Hai mai desiderato essere un personaggio dei libri che hai letto o delle storie che hai scritto, escluso lo Jorm delle Missioni NASF?
Vorrei essere un abitante di Trantor, il pianeta capitale descritto nel Ciclo della Fondazione di Asimov oppure Derek Jorgaard (la somiglianza col mio nickname non è casuale), personaggio principale del mio racconto “Fondazione anno mille”.

15. Quale definizione pensi ti si adatti meglio: una stella che brilla, una galassia che danza, una cometa che viaggia?
Un lampo gamma, visibile a miliardi di anni luce.

Grazie Jormungaard!
Grazie a te, per non avermi sottoposto a una intervista marzulliana.



Eccovi ora la versione pillola rossa.


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A dire il vero questa dovrebbe essere la seconda intervista a cui mi sottoponi dopo quella fugace, avuta dentro un furgone volkswagen, ma facciamo finta di niente...
https://www.braviautori.it/i-predatori ... rduta.html

1. Ehm… Ciao Jorm, cominciamo con una domanda seria, finché è possibile. Citandoti, possiamo dire che il tuo interesse/amore per la fantascienza si racchiude nella seguente equazione: cartoni animati + fumetti + astronomia = fantascienza?
Non sono mai stato un genio in matematica ma sono fiero di aver ideato questa equazione; un’equazione semplice che non richiede calcoli impegnativi o tavole matematiche, ma che mi è venuta in mente una sera in cui la Luna era diventata rossa, chiaro segno che Vega… ah, ma questa è un’altra storia.

2. Hai scritto il tuo primo racconto, “Ritorno alla Terra”, a diciannove anni, mentre studiavi all’università. Quale molla ti ha spinto a passare da lettore a scrittore?
L’aver scritto quel racconto durante i miei studi universitari ti fa capire quanto questi ultimi mi interessavano. Il racconto in questione era avvincente quanto il discorso del Presidente della Repubblica a fine anno e l’ho confinato sul fondo del terzo cassetto della mia scrivania. La molla che mi ha spinto a scrivere è stata il non aver più soldi da spendere in libri, per cui me li sono scritti da me.

3. Sappiamo che ami lo scrittore Asimov, che sei un fan di Star Trek , degli anime giapponesi e di chissà cos’altro. Da chi ti senti maggiormente influenzato quando scrivi?
Da tutti. Prendi la chiarezza asimoviana, l’avventura di Star Trek e la pazzia degli anime… ed esce fuori un’avventura dei nasfer.

4. Ti definisci “un sognatore con i piedi ben piantati su una nuvola”: perché ti senti poco terrestre o, al contrario, vedi meglio la Terra da una certa distanza?
Domanda marzulliana.
In effetti nessuna delle due, la definizione per intero è sognatore con i piedi ben piantati su una nuvola di fumo… ma di quello buono.


5. Hai un rifugio, un angolo tutto tuo in cui ritirarti a scrivere o sei capace di scrivere ovunque, appena ti coglie l’ispirazione?
Mi basta vedere un furgone volkswagen rosso e mi vengono in mente delle storie pazzesche.

6. C’è una parte di te “rigorosa” che ti fa onore. Mi riferisco agli studi di astronomia, alle ricerche con cui ti documenti prima di scrivere, alle ricostruzioni precise di modelli in plexiglas come il Saturno 5 in scala 1:50. Confermi?
Confermo di avere sempre la testa oltre le nuvole, forse troppo oltre e, nel tentativo di restarci, costruisco modelli della Nasa nella speranza che funzionino.

7. Confermi anche di far parte dell’equipaggio della Uss Nautilus, in un fan club di Star Trek, col grado di Ingegnere capo? (http://www.ussnautilus.it/jormungaard.html)
Ammetto di far parte di quella banda di matti che vive di pane e Star Trek, ma non indosso la divisa trek durante la settimana… solo nei festivi!

8. Parlaci della Levantecon, la manifestazione nazionale di Scienza e Fantascienza. Mi risulta perfino che nel 2010 sia avvenuta una visita da parte del capitano Kirk e del sig. Spock.
(Vedere https://youtu.be/yos8KL-ofNc In un certo momento, al minuto 6.10, si scorge il nostro Autore zittire il sig. Spock!)
Questo genere di manifestazioni ci servono per uscire dal nostro essere un po’ nerd e per estendere le nostre conoscenze a livello culturale e fisico. In pratica per conoscere un po’ di ragazze.
Spock si stava allargando troppo con la sua saccenza vulcaniana, eccheccavolo!


9. Ecco spuntare un’altra tua passione: il computer e le immagini che ne sai trarre. Copertine di libri, disegni e fotomontaggi, seri, meno seri, completamente folli. È più difficile esprimersi a parole o con le immagini?
Lascio che siano le immagini a parlare!
I miei fotomontaggi sono così seri che riesco a photoshoppare Paola Ferrari in tempo reale, durante le sue dirette a 90° minuto.


10. Sul sito NASF (Nuovi Autori Science Fiction) possiamo definirti un pezzo grosso: vincitore di NASF 7, collaboratore per la grafica del sito, autore di diverse copertine.
Ti diverti di più a giocare con immagini buffe o a punzecchiare ripetutamente i poveri Autori sul forum?
(L’intervistatrice è sopravvissuta a stento a numerose, eleganti stoccate)
Grazie, definirmi un pezzo grosso mi fa sentire un po’ Rocco e, ovviamente, mi diverto a punzecchiare gli utenti del forum, soprattutto le intervistatrici.

11. Hai scritto anche una serie di memorabili avventure surreali, denominate “Missioni NASF”, che vedono come protagonisti alcuni Autori del forum, te compreso. Trattandosi di fantasia pura, scrivi anche qui seguendo un metodo, una ricerca di dettagli, uno schema di idee e personaggi, o scrivi a getto e procedi poi a tagliare, cambiare e limare?
Sicura che si tratti di fantasia pura?
Le avventure nascono semplicemente parlando con gli utenti di NASF sul forum. L’avventura la fate voi, io sono solo il tramite, il mastro di chiavi, il possessore dell’anello, il dispensatore della pillola rossa o pillola blu, colui che ti porta sulle colonie extramondo o laddove nessuno è mai giunto prima…

12. Il lavoro che fai, l’ambiente in cui vivi, le persone che ti circondano, sono uno stimolo creativo o ti sono d’intralcio?
La seconda, che hai detto!

13. Se potessi fare un viaggio nel tempo, vorresti curiosare nel passato o in un futuro più o meno prossimo?
Sicuramente nel futuro… di quelle che saranno le missioni NASF.

14. Hai mai desiderato essere un personaggio dei libri che hai letto o delle storie che hai scritto, escluso lo Jorm delle Missioni NASF?
Vorrei tanto essere questo fantomatico Max Baglione, personaggio che si dice viva sopra la città di Belluno, a bordo di un dirigibile tra le nuvole, dove amministra i suoi interessi virtuali e non.

15. Quale definizione pensi ti si adatti meglio: una stella che brilla, una galassia che danza, una cometa che viaggia?
Un nerd, con la sindrome di Peter Pan!

Di nuovo grazie, Jormungaard, per la tua disponibilità gentile e divertente.

La vetrina di questo autore: https://www.braviautori.it/vetrine/jormungaard/

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Re: Intervista a Jormungaard

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Oh santo cielo!
Una doppia intervista a Simone Riccardo e poi a Jormungaard temevo che prima o poi sarebbe arrivata ahaha!

Ho trovato molto più seria e coerente la versione "pillola rossa", e soprattutto due punti mi hanno colpito:

- risposta alla domanda 11: Sicura che si tratti di fantasia pura?
Avendo avuto io stesso l'onore di partecipare a quelle missioni, posso confermare (giurandolo e spergiurandolo finché volete) che ciò che lì viene narrato E' TUTTO VERO!!

- risposta alla domanda 14: Vorrei tanto essere questo fantomatico Max Baglione, personaggio che si dice viva sopra la città di Belluno, a bordo di un dirigibile tra le nuvole, dove amministra i suoi interessi virtuali e non.
L'omonimia è una brutta faccenda in città piccole come Belluno. Mi scambiano spesso per quel tizio e non ne posso più. Però so che anche questa storia è vera, perché è noto che le leggende paesane si basano tutte, chi più e chi meno, su dei fatti concreti. Perciò, a noi mortali, che cosa ci costa crederci?
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Re: Intervista a Jormungaard (aka Riccardo Simone)

Messaggio da leggere da jormungaard »

Visto il mio bipolarismo, l'intervista è quanto mai coerente.
E' andata anche meglio del previsto perchè anzichè pillole colorate potevano essere supposte.
Un grazie a Ida per... non ricordo cosa! :)
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Ida Dainese
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Re: Intervista a Jormungaard

Messaggio da leggere da Ida Dainese »

Massimo Baglione ha scritto: 07/07/2018, 16:42 Ho trovato molto più seria e coerente la versione "pillola rossa"
Pure io. La versione da animo birichino.
Massimo Baglione ha scritto: 07/07/2018, 16:42 Avendo avuto io stesso l'onore di partecipare a quelle missioni, posso confermare (giurandolo e spergiurandolo finché volete) che ciò che lì viene narrato E' TUTTO VERO!!
Io invece nego, anche l'evidenza. Sono innocente, in balia di disgraziati eventi.
Massimo Baglione ha scritto: 07/07/2018, 16:42 è noto che le leggende paesane si basano tutte, chi più e chi meno, su dei fatti concreti. Perciò, a noi mortali, che cosa ci costa crederci?
Oh, infatti io ci credo. Ti immagino benissimo sospeso nel dirigibile.
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Re: Intervista a Jormungaard (aka Riccardo Simone)

Messaggio da leggere da Ida Dainese »

jormungaard ha scritto: 07/07/2018, 18:04 E' andata anche meglio del previsto perchè anzichè pillole colorate potevano essere supposte.
:shock:
jormungaard ha scritto: 07/07/2018, 18:04Un grazie a Ida per... non ricordo cosa! :)
Prego, prego. Quest'intervista mi ha stremata. :wink:
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