Intervista a Ida Dainese
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Intervista a Ida Dainese
ma è come se fosse sempre stato tra noi.
Al suo attivo ha 2122 recensioni.
È sempre il migliore della settima e del mese
Ha partecipato a gare, è presente in moltissime antologie, e non solo.
Signori e Signore Ida Dainese.
Ti ringrazio di avermi dato l'opportunità di poterti intervistare.
Grazie a queste domande conosceremo meglio Ida, i suoi segreti, e le sue passioni.
Buona lettura.
PS Oltre alle classiche domande serie e non, ho inserito anche delle domandazze...tranquilli.
Sono delle domande pazze.
Grazie a te per questo simpatico incontro.
Perché scrivi, e quando hai iniziato?
Scrivo perché mi piace raccontare storie, perché mi dà la possibilità di trovarmi in mondi diversi e immaginare vite differenti. Scrivo per “uccidere” con la penna chi mi ha fatto dei torti, per mostrare le ingiustizie, per capire cosa si prova in certe situazioni.
Ho iniziato scrivendo storie per la maestra, inventando fiabe per i piccoli di famiglia, immaginando per me finali alternativi a quello che leggevo. Alle superiori ho scritto un romanzo fingendo di prendere appunti durante le lezioni più noiose. Ma ho iniziato seriamente a riempire quaderni circa diciotto anni fa, poi ho scoperto diversi forum di scrittura sul web e infine sono arrivata su NASF e qui, su BraviAutori.
Qual è la tua idea germinale? Da cosa trai le tue storie?
L’idea di partenza è sempre una specie di flash che arriva all’improvviso, qualcosa che vedo, una parola che sento, un ricordo che torna. Ho imparato a prendere appunti quando succede, scrivo una frase che basti a rammentarmi la sensazione di quel momento, perché altrimenti lo dimentico e non lo ritrovo più.
A volte la storia arriva da un brano che leggo, dal finale di un film, da una musica, da un incontro con qualcuno, altre volte è un pensiero che appare dopo che ho rimuginato a lungo su qualcosa.
Domandazza: Se fossi un piatto quale saresti? Perché?
Un piatto dolce: sarei una fetta di pane con burro e marmellata d’arance, perché è una colazione, un inizio di giornata pieno di promesse e io voglio sempre sapere cosa ci sarà in futuro.
Un piatto salato: la pizza margherita, perché è semplice ma non stanca mai, perché è eternamente amata.
Non so se sono come questi piatti, ma vorrei esserlo.
Ho notato, nei tuoi racconti, che affronti problemi a volte molto difficili. Come ti organizzi, ti documenti, chiedi ad amici?
Un po’ faccio riferimento alle mie letture, di svago o di studio, un po’ cerco informazioni sull’argomento spulciando altri libri o nel web. Per cose tecniche o pratiche posso contare sulla consulenza di mio fratello, di mia cognata o degli amici. Cerco di non lanciarmi in argomenti di cui non so nulla.
Hai un metodo per pianificare le tue storie, oppure le scrivi...così direttamente?
Scrivo direttamente le storie brevi, sviluppando l’idea che mi è venuta. Poi rileggo, cambio, allungo o tolgo, specie se devo stare entro un limite di battute. Rileggo per evitare gli errori, poi rileggo per vedere se è rimasta l’emozione di quando ho scritto. Lascio decantare un po’ e rileggo ancora.
Per le storie lunghe serve una scaletta, una traccia di trama e un foglio dove annotare frasi, descrizioni o finali che mi vengono in mente ma che vanno inseriti più avanti. Con queste storie il lavoro di rilettura e lima è molto più lungo.
Direttamente sul classico foglio bianco e poi sul pc oppure subito sul pc?
Da quando ho il pc, lascio penna e foglio a fare da supporto. Gestire una storia sul pc è estremamente comodo: sposto, cancello, recupero con un tasto. Sulla carta farei troppe correzioni e asterischi, alla fine non capirei più nulla.
I nomi degli attori sono importanti, come li scegli?
No, per me di solito non lo sono. Se la storia funziona senza nomi di persone o di città la lascio così. A volte invece è importante per rendere il personaggio più reale o incisivo. Scelgo nomi che siano adatti sia alla figura che ho descritto, sia all’epoca che alla situazione, quindi in genere mi vengono in mente a tre quarti del racconto o alla fine.
Vivi di scrittura? Oppure fai altro nella vita?
Eh, magari! Però faccio comunque un lavoro che mi piace, anche se è un po’ difficile da organizzare con gli orari e non è molto redditizio. Insegno lingua russa, collaboro con un’associazione culturale, con scuole private e centri di formazione per il turismo.
In che luogo scrivi, e a che ora ti piace raccontare le tue storie?
Scrivo a casa perché è silenzioso e tranquillo, tendo a farlo la sera e la notte, quando finiscono gli impegni del giorno. Quando sono in vacanza tiro avanti fino all’alba.
C'è un luogo della tua città dove trovi te stessa?
No, ho vissuto fin da piccola in diverse città, quindi ci sono molti luoghi che mi sono cari. Allo stesso modo mi sento ispirata da nuovi scorci e da angoli che vedo per la prima volta. Il luogo dove sono proprio felice è un bosco innevato o un terrazzo da cui vedere le montagne.
Credi che scrivere sia un modo per?
Tirare fuori quello che preme dentro, liberare i personaggi che ti affollano la testa, comunicare attraverso la parola scritta con persone che non potresti mai incontrare.
Sei sempre la stessa Ida di quando ha scritto il primo racconto?
No, guardo con indulgenza i miei testi passati e se ci mettessi mano dovrei essere spietata. Tecnicamente ho imparato parecchie cose, emotivamente penso di essere più matura e anche più fantasiosa.
Domandazza: dopo # cosa ci scriveresti?
Scriverei: #via dalla pazza folla
Quali sono gli autori dentro e fuori BA che ti danno voglia di esprimerti?
Sono molti: Stephen King, Isaac Asimov, Michail Bulgakov, J. R. R. Tolkien, poeti famosi e autori ancora sconosciuti; ci sono brani e versi che vorrei essere capace anch’io di inventarmi e scrivere così. Tra i miei libri preferiti ci sono Il miglio verde (S. King), Cime tempestose (E. Brontë), Il re verde (P. L. Sulitzer), le poesie di Pushkin.
Dentro BA ho diversi autori preferiti, poeti che raccontano con una manciata di parole, autori di racconti lucidi e spiazzanti, di storie delicate e divertenti. Commentarli è il mio modo per ringraziarli di aver proposto i loro pezzi, talvolta segnalo delle correzioni, spesso imparo da loro nuovi argomenti e nuovi modi per scriverli.
Compri/noleggi i libri, oppure li leggi con un dispositivo?
Compro abbastanza e noleggio moltissimo. Ho saccheggiato per anni le biblioteche di quartiere, godo tuttora della generosità della mia amica e di mio fratello che mi prestano spesso i loro libri, (di narrativa lei; di fantasy, di storia e di scienze lui).
Grazie al pc posso permettermi di leggere anche molti e-book.
Quando leggi cosa o chi speri di trovare?
Nei libri di studio competenza e chiarezza. Negli altri avventura, divertimento, meraviglia e protagonisti a cui affezionarmi.
Domandazza: Se tu fossi un animale quale vorresti essere? Perché?
Vorrei essere un’aquila. Con ali potenti per viaggiare in alto e vedere il mondo da un altro punto di vista. Poi tornare al nido e rifletterci con calma.
Per terminare vorrei chiederti, Ida, se arrivasse la fine del mondo, cosa porteresti per sempre con te?
Penne, quaderni e tavolette di cioccolata.
Grazie.
Alla prossima.
Isabella.
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Re: Intervista a Ida Dainese
Cosa ne pensa delle domandazze, posso inserirle anche nelle prossime interviste, oppure secondo il suo pdv sono inuti?
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Re: Intervista a Ida Dainese
Hai esordito intervistando uno degli autori più impegnati e produttivi del sito, senza dubbio.
Brava anche Ida, risposte eccellenti!
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Re: Intervista a Ida Dainese
Una cosa mi ha colpito più delle altre, perché mi riguarda molto da vicino:
Io dalla terrazza della mia casa (Belluno) oggi vedo tutto questo: Insomma, cara Ida, quando il paesaggio è così bello come si fa a essere tristi?Il luogo dove sono proprio felice è un bosco innevato o un terrazzo da cui vedere le montagne.
Un saluto, Laura
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Re: Intervista a Ida Dainese
Grazie Isabella per questa intervista seria e divertente allo stesso tempo. Penso che le tue domande siano ben congegnate, hanno tirato fuori le cose più importanti con armonia, e le domandazze sono un'ottima idea.
Grazie Giacomo per il tuo commento, Isabella è stata brava! Sono felice di sentire che condividi alcune mie risposte, è la conferma che, anche se ti conosco da poco, la buona impressione che mi ero fatta di te era giusta.
Grazie Massimo, perché non manchi mai di farmi sentire la tua stima.
Quanto a te, Laura, come osi torturarmi? Già dobbiamo sopportare la foto che ha postato Isabella, con la vista sul lago!
Ti ringrazio per quest'immagine che mi strappa un sospiro e per le belle cose che hai detto sulla confidenza tra amiche. Proprio così.
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Re: Intervista a Ida Dainese
Ho "conosciuto" Ida per i commenti da lei lasciati sotto alcuni dei miei scritti; così ho cominciato a leggere qualche suo lavoro, di cui apprezzo lo stile elegante, semplice e diretto con cui arriva al cuore del lettore.
Mi è piaciuto in particolar modo come ha risposto ai quesiti sull'ispirazione, il perché della scrittura e il modo in cui getta le basi per i suoi testi, in cui mi ci sono in parte ritrovata.
Complimenti anche ad Isabella per come l'ha impostata.
Bel lavoro.
Paola.
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Re: Intervista a Ida Dainese
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Re: Intervista a Ida Dainese
questa donna di nome Ida è in grado di uccidere con una penna, che neanche un ninja; fin da piccola inventava storie alla maestra, mostrando già un'attitudine alla menzogna, e crede di essere una fetta di pane e marmellata, desiderosa però di volare come un'aquila.
Nella vita scrive in italiano, ma parla in russo, cerca di tirare fuori i personaggi che affollano la sua testa e, dulcis in fundo, è una nasfer (membro appartenente a una esclusiva èlite di appassionati di fantascienza, macchèvelodicoafare).
Che dire... se non ci fossi, bisognerebbe inventarti.
Grazie di esistere, Ida.
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Re: Intervista a Ida Dainese
Grazie Jorm, tu mi commuovi e m'inquieti allo stesso tempo. Una capacità di sintesi che tratteggia l'essenziale.
Torno a ridere fino alle lacrime.
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Re: Intervista a Ida Dainese
...e chissà quante cose non ci ha raccontato.jormungaard ha scritto: ↑19/01/2019, 11:30 Allora riassumiamo:
questa donna di nome Ida è in grado di...
Forse è perfino un'aliena
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Re: Intervista a Ida Dainese
E poi abbiamo vissuto un'avventura insieme, lo sapevi?
Missione 8 del Nucleo NASF.
Le domande erano tutte interessanti, hai un mestiere sicuro.
Anche le domandazze sono un'idea simpatica.
Sono poi anche morto dal ridere leggendo il commento di Jorm
Non vedo l'ora di leggere la prossima intervista.
Ciao
Dan
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Re: Intervista a Ida Dainese
A presto. Isabella.
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Re: Intervista a Ida Dainese
Incontri ravvicinati del 3° tipo di Ida.Massimo Baglione ha scritto: ↑19/01/2019, 12:45 ...e chissà quante cose non ci ha raccontato.
Forse è perfino un'aliena
La Gara 40 - La musica è letteratura
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La Gara 62 - La famiglia
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Un lavoro Fantastico
Antologia di opere ispirate a lavori inventati e ai mestieri del passato riadattati al mondo attuale.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Gabriele Laghi, Alessandro Mazzi, Isabella Galeotti, Marco Bertoli, Carlo Ragonese, Stefania Paganelli, Elegant Stork, Selene Barblan, Domenico De Stefano, Andrea Teodorani, Eliana Farotto, Andrea Perina, Gabriella Pison, F. T. Leo, Ida Dainese, Lisa Striani, Umberto Pasqui, Lucia De Falco, Laura Traverso, Valentino Poppi, Francesca Paolucci, Gianluca Gemelli.
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Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
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Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
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