Il Perdono

Spazio dedicato alla Gara stagionale di primavera 2019.

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Laura Traverso
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Il Perdono

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

La guarda, la sfiora, è fredda e immobile. Una cupa disperazione le attanaglia il cuore, non sa darsi pace, lei non c’è più. Non poteva certo immaginare che se ne andasse prima, lei che era la più giovane. Ma la vita fa simili sgambetti, quando meno te lo aspetti colpisce duramente. Osserva quel volto pallido, esangue, solcato dalla sofferenza, e viene sommersa dai ricordi, anche tanto dolorosi.


"Amelia, smettila di lamentarti, tu sei la più grande quindi la colpa è solo tua se tua sorella piange e fa i capricci. Tu la devi comprendere e basta. Devi essere giudiziosa e non ti devi lamentare. Hai capito? Come te lo devo dire? Devo alzare le mani? Forse così ti sarebbe più chiaro!".
"Ma mamma, io non le ho fatto niente, è lei che mi picchia e che mi tira i capelli. Ho cercato di dirle che non deve fare così ma, non mi ha ascoltato; si è messa a strillare come se la torturassero".
"Insomma, basta! Non voglio più sentirti. Non mi seccare più. E ricorda sempre che tu sei la più grande, e la colpa è tua se le succede qualcosa".
Amelia aveva sofferto tanto da bambina, si era sentita messa da parte dopo la nascita di Clara, che era coccolata da tutti. Lei, invece, aveva dovuto crescere di colpo, come se, improvvisamente, a sette anni ci si potesse considerare grandi.
E lei, Clara, forse inconsapevole del male che procurava alla sorella, ne approfittava con tirannie di ogni genere. Intanto la responsabilità di qualunque cosa ricadeva sempre, e pesantemente, su Amelia.
"Vieni un po’ in casa" disse la mamma affacciata alla finestra che dava sul cortile.
"Perchè mamma, cosa ho fatto? Stavo giocando con i miei amichetti".
"Ti faccio vedere io cosa hai fatto. Avanti, rientra e subito".
Amelia rientrò. La madre la assalì violentemente prendendola a schiaffi e a spintoni. Secondo lei aveva trascurato la sorella che stava piangendo.
A un certo punto, a partire dall'infanzia, la sua esistenza fu caratterizzata da simili episodi. A forza di subire ingiustizie, Amelia provava risentimento nei confronti, soprattutto, dei genitori.
Provava una sorta di odio per loro, e ciò le procurava dei forti sensi di colpa. Sapeva che era male, che non si dovevano provare sentimenti avversi per la propria madre e il proprio padre.
Così, in quella lotta con se stessa, nel tentativo di mettere a tacere il rancore, ne usciva esausta: stava male, si sentiva una cattiva figlia. Non fu facile per lei affrontare la vita con quel fardello da portarsi appresso.
Passarono gli anni, i genitori morirono. Lei e Clara divennnero adulte e impararono anche a volersi bene. Amelia, però, non riuscì mai a togliersi dal cuore la sofferenza per le ingiustizie subite. Non riusciva a perdonare sua madre e suo padre.


Copiose lacrime le scendono sul volto. Osserva straziata sua sorella adagiata su quel letto di morte.
Non ha potuto amarla incondizionatamente, le è stato negato. Era anche lei una bambina…
Vuole comunque chiederle perdono. Si avvicina al suo viso e sottovoce le parla:
“Scusami, ti prego, per tutte le volte che il mio cuore non è stato puro nei tuoi confronti.
Loro no, loro mi hanno fatto troppo male e non riesco a perdonarli. Chissà? Forse sono cattiva”.
A quel punto, sopraffatta da una forte emozione, deve allontanarsi. Sta male, sente venir meno le forze, è sul punto di svenire.
Due forti braccia la sostengono, è Alberto, suo marito, che come sempre è pronto ad aiutarla.
Lo guarda con amore e pensa che la vita toglie ma anche dona: si sente accolta e amata.
E in quel momento, inaspettatamente e finalmente, avverte con sollievo che quel macigno che porta dentro di sè si sta sgretolando.
Ricorda sua madre e suo padre, e sente intimamente che è arrivato il momento di perdonare. “Forse, - pensa - non si saranno resi conto. Forse, non avranno potuto fare altrimenti. Forse, l’amore per Clara li avrà resi ciechi. Siamo esseri umani molto fallaci. Si sbaglia, e loro sì, hanno sbagliato, ma adesso basta...".
Un sentimento di pace trova spazio nella sua mente. Sente l’onda del perdono alzarsi impetuosa dentro la sua anima. Considera che riuscire a perdonare è un dono. L’odio avvelena soprattutto chi lo porta nel cuore.
Ultima modifica di Laura Traverso il 26/03/2019, 18:15, modificato 3 volte in totale.
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Draper
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Messaggio da leggere da Draper »

È un racconto molto ben scritto, con un arco narrativo del personaggio che si sviluppa abbastanza bene nonostante il lungo flashback. Da autore, ma ovviamente è solo un consiglio, ti suggerirei di snellirlo in alcuni punti, dove per esempio gli aggettivi appesantiscono un po' troppo il periodo. Ho poi notato che ci sono dei periodi che non "scivolano" come dovrebbero e, per quel che infine riguarda i dialoghi, potresti cercare di renderli più freddi ancora. È un testo che non ha refusi, comunque, e la cosa che ho più apprezzato (per questo ti consigliavo quei piccoli tagli) è il senso di solennità e dolore che traspare dal tono del racconto. Permane un continuo senso di rassegnazione e impotenza che però viene risolto nel climax, ed è veramente ben riuscito. Con qualche altro accorgimento potrebbe riuscirne ancor più potente. A rileggerti :)
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Laura Traverso
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Re: Il Perdono

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Grazie molte Draper per il tuo positivo commento, e per i consigli sul testo che terrò senz'altro in considerazione. Vado un po' a rileggermi e vedo di limare un po'. Ciao
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Messaggio da leggere da Isabella Galeotti »

Breve ma pieno di sentinento. Hai snocciolato a vita di due sorelle con l' eterna rivalità, e ingiustizia che si era creata tra le due, causata dai genitori. L" odio tra loro nasce proprio dal comportamente di mamma e papà. Racconto carino, molto scorrevole.
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Messaggio da leggere da Namio Intile »

Un racconto ambizioso, per come l'hai composto, con quella lunga analessi centrale che raccoglie la narrazione e gli dà un senso. Quindi per questo brava. Il contenuto dell'analessi, ricordi e rancori di una bambina di sette anni, però non giustifica l'astio della protagonista immagino adulta, che si scioglie solo davanti la morte della sorella. Anzi lo rende fragile, se non puerile. A mio parere dovresti renderlo più adulto e profondo, e magari slegarlo dalle figure dei genitori. D'altra parte nella vita dei fratelli, lo dico per esperienza, non mancano i motivi di odio reciproco, come di indifferenza o insofferenza, come di amore risolto o ritrovato.
Un unico appunto formale:
"Vieni un po’ in casa – disse la mamma affacciata alla finestra che dava sul cortile -".
Se usi le virgolette per indicare il discorso diretto, la chiusura va dopo casa. Pertanto i trattini messi lì sono posti in modo errato.
A presto
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Re: Il Perdono

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Grazie Namio per la tua analisi approfondita sul mio raccontino. In merito alle virgolette le metterò a posto. Volevo precisare che il narrato verte, e vuole essere, sul risentimento per i genitori. Le sorelle, ho scritto, avevano imparato a volersi bene. Nell'analessi preciso che non erano stati solo i ricordi di una bambina di sette anni, ma che episodi del genere avevano caratterizzato tutta l'esistenza della protagonista. Succede molto frequentemente, nella realtà, che i genitori abbiano preferenze, molto marcate, soprattutto per i figli minori. Volevo parlare di ciò. Grazie ancora, ciao
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Re: Il Perdono

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Ciao Isabella, grazie per il commento gentile, sei sempre molto carina. E sì, nelle famiglie sovente si nascondono dei drammi. Che tristezza! :smt006
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Roberto Bonfanti
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Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Triste storia di risentimenti e gelosie che segna la vita della bambina Amelia. Probabilmente a causa della brevità mi sembra un po’ sbrigativa tutta la parte adulta del vissuto delle due sorelle, suggerita solo da quel “impararono anche a volersi bene”; d’altronde capisco che affrontando un arco temporale così vasto ti sia concentrata sui punti cardine del racconto, le pene dell’infanzia e quelle del rimpianto per un perdono tanto a lungo negato e accolto come una liberazione
Come ti ho scritto altre volte sei brava a trasmettere le emozioni dei tuoi personaggi, scrivi bene e qui tratti un tema che potrebbe scivolare facilmente nel pietismo, se non fosse sorretto dalla sobrietà della narrazione.
Ti segnalo solo un “perché” con l’accento invertito.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
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Re: Il Perdono

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Grazie Roberto, sei stato molto carino e gentile nel commento. Mi fa piacere che tu abbia dato un giudizio positivo del mio raccontino. A fine gara metterò a posto l'accento, grazie per la segnalazione. E si, come ben hai detto, la brevità del narrato non ha consentito troppe precisazioni. Ho voluto far notare, soprattutto, da quando ha avuto inizio la sofferenza di Amelia, e da lì, e poco più che sottinteso il seguito... Ciao :smt006
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Marco Daniele
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Messaggio da leggere da Marco Daniele »

Laura Traverso ha scritto: 24/03/2019, 20:44L’odio avvelena soprattutto chi lo porta nel cuore.
Quanto è vero... a volte l'odio fa più male al soggetto che all'oggetto.
A questo punto devo fare due ammissioni.
La prima è che temevo, visto l'argomento, uno scivolamento verso il più becero pietismo, e invece sei riuscita ad evitare di trasformare la storia in un melodramma dandole la giusta dose di dramma ma anche, come posso dire, di "dignità". E' una storia molto umana, i rapporti tra fratelli spesso sono tutt'altro che facili (e anche io parlo per esperienza personale) e quando i genitori fanno favoritismi (o sembrano farne) le cose si complicano ulteriormente.
Seconda ammissione. Non mi dispiacerebbe leggere una versione "ampliata" della storia di queste due sorelle, perché purtroppo lo spazio ridotto del racconto in gara ha impedito di sviluppare la trama come invece meriterebbe.
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Messaggio da leggere da Trevigiana »

Punti di forza: stile adottato, lessico, sostrato emotivo della storia. Punti deboli: economia narrativa gravata dal "peso" dell'analessi, complessità di certi periodi (come già segnalato). L'opera può essere migliorata, ma resta una prova valida e convincente.
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Laura Traverso
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Re: Il Perdono

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Ciao Marco, grazie per il tuo commento positivo e dettagliato. Sì, penso veramente che l'odio faccia più male a chi lo porta nel cuore. Anch'io avevo pensato di sviluppare di più il testo, chissà che non lo faccia in futuro. Ci sarebbero molte cose da dire... E sì, è una storia molto umana, all'interno delle famiglie sovente si consumano veri drammi che poi lasciano cicatrici per il resto della vita. Grazie ancora
Ultima modifica di Laura Traverso il 31/03/2019, 0:33, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il Perdono

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Sei stata sintetica ma molto precisa e attenta nella tua analisi sul mio raccontino. Ti ringrazio molto per il tempo dedicato e per il commento positivo. Circa il peso dell'analessi a cui fai cenno, dal mio punto di vista era indispensabile per spiegare le dinamiche della storia: il tormento della protagonista e il successivo perdono. Grazie ancora.
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

non ho letto i commenti altrui, quindi non so se e cosa hanno segnalato.
da parte mia posso dire che, soprattutto all'inizio, ci sono problemi di punteggiatura, tipo virgole fuori posto.
poi, se non erro, quando metti un punto esclamativo o interrogativo a chiusura del dialogo, fuori dalle virgole non servono altri punti.
detto ciò, il racconto presenta una bella storia che, tuttavia, non è riuscita a trascinarmi con sé.
non so cosa manchi, sempre che manchi qualcosa, per farmelo piacere.
in ogni caso si lascia leggere tranquillamente e non crea false aspettative.
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Re: Il Perdono

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Grazie per il tempo dedicato alla lettura del mio raccontino. In merito alla tua segnalazione ti informo che sbagli. Prendi nota che, nella frase virgolettata che termina con il Punto esclamativo o interrogativo, dopo aver chiuso con le virgolette (dopo ad es.l'esclamativo), va sempre messo anche il punto.
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Angelo Ciola
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Messaggio da leggere da Angelo Ciola »

Effettivamente nelle famiglie a volte ci sono differenze di trattamento. A volte però succede il contrario, è il primo nato che riceve maggiori attenzioni e spesso trattamenti privilegiati. Nel povere e numerose famiglie del passato spesso i figli più piccoli dovevano accontentarsi dei pochi giochi e dei vestiti smessi dei fratelli più grandi. Comunque bel racconto che racconta e esprime molto bene i sentimenti della protagonista.
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Re: Il Perdono

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Si è vero, a volte succede il contrario, soprattutto in povere famiglie: circa i vestiti smessi e i pochi giochi, ma dal punto di vista affettivo, per quello che è stata la mia osservazione, i minori sono quasi sempre i prediletti. Grazie Angelo per aver letto il mio racconto e grazie per il commento positivo,
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Messaggio da leggere da Gabriele Ludovici »

Molto bello, si percepisce la tensione accumulata in un passato difficile. Di certo, nei confini di un racconto breve non è facile riuscire a inserire tutti gli elementi che possono gravare su una persona che crede di aver subìto un torto in famiglia... ma sei riuscita ugualmente a renderlo credibile e appassionante. Personalmente amo i flashback che poi conducono alla risoluzione della trama quindi... bello :)
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Re: Il Perdono

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Grazie Gabriele, il tuo commento mi è particolarmente gradito. Mi fa davvero piacere che il mio raccontino ti sia piaciuto. Ciao, ti saluto con simpatia :D
Selene Barblan
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Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Ciao, penso di capire il senso del tuo racconto e il messaggio che vuoi comunicare, ma non è il mio genere di lettura e per questo non l'ho apprezzato molto. All'inizio mi ha ricordato una storia classica, poi mi è sembrato autobiografico, in ogni caso non mi ha coinvolto. Lo stile è scorrevole.
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Re: Il Perdono

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Non dubito affatto che tu non abbia capito il senso di quanto ho narrato, ci mancherebbe... direi che la trama non lascia spazio a fraintendimenti. Circa il coinvolgimento hai ragione, ognuno si lascia coinvolgere da ciò che più gli è affine, secondo le proprie preferenze di lettura. Grazie per il tempo dedicato alla lettura, ciao
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Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Mi piace. Descrive bene i sentimenti della sorella maggiore nei confronti della sorella più piccola e verso i propri genitori nella situazione considerata. Mi piace ancor di più la conclusione che suggerisce il sentiero corretto "verso la vetta". Massimo del voto.
Le stelle brillano soltanto in notte oscura.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk

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Re: Il Perdono

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Grazie molte Teseo, mi fa davvero piacere il tuo commento così positivo. Ciao, a rileggerci.
Stefano Giraldi Ceneda
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Messaggio da leggere da Stefano Giraldi Ceneda »

Salta subito agli occhi la spiccata propensione all’economia narrativa: i tempi sono ben bilanciati, senza scompenso alcuno. Al bando quegli “scalini” che spezzano il corso della scrittura, che in Laura è invece omogenea, liquida, armoniosa.
Già questo basterebbe per consegnare all’opera una meritata considerazione; ma se poi aggiungiamo l’idioletto dell’autrice, curato e lineare, e l’attenzione al testo, il giudizio favorevole trova conferma.
Non è il mio genere: ma i gusti personali non incidono sull’oggettività dell’analisi.
P.S. È mia abitudine esprimere il voto dopo attente riletture.
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Laura Traverso
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Re: Il Perdono

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Grazie molte Stefano per la tua attenta e positiva analisi sul mio racconto. E' per me un piacere il tuo favorevole giudizio. Grazie ancora. Ciao.
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