Intervista a Luzant Draper (Antonio)
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Intervista a Luzant Draper (Antonio)
di assenza, è ritornato su BA. Non poteva restare a lungo lontano da noi.
Le sue osservazioni sono sempre puntuali, a volte pungenti.
Vi presento Luzant-Draper (Antonio)
La prima domanda è quella a cui nessuno si può sottrarre.
Per chi scrivi? Perché?
Il destinatario dei miei scritti cambia di volta in volta. A seconda della storia, del tono e del genere, penso a qualcuno d’importante, uno dei miei amici o un conoscente, e lo scelgo. Il racconto o il romanzo, di conseguenza, vengono “tarati” su quella persona, in modo tale da non perdere mai né il focus né il mordente sul destinatario. Non esistono storie che possano accontentare tutti, perciò chi scelgo, in sostanza, diventa campione di un particolare pubblico o umore.
Generalmente, scrivo per catturare l’attenzione dell’uomo o della donna curiosi, che amano leggere e vogliono sprofondare in una storia come fossero dentro le sabbie mobili. E riguardo al “perché”, scrivo soprattutto per conoscere gli effetti della mia immaginazione su quella degli altri, e viceversa. Si tratta di un rapporto simbiotico fondamentale, per me.
Le tue storie e l'arte pittorica. Raccontaci che liaison c'è tra le due parti?
Il rapporto fra storie e pittura ha occupato una parte importante della mia vita. Fu un esperimento, all’epoca, ed è stato importante perché mi ha permesso di dare una forma, una struttura e un’identità più precisa a quello che faccio. Ogni dipinto ha o può avere una storia e tempo fa volevo tirarle fuori, adattandole a mie idee o armonizzandole al mio stile, e tutto questo mi ha permesso di ragionare in modo obliquo, pian piano, portandomi letterariamente “lontano” dagli scrittori che nel tempo mi hanno fatto da modelli, H.P. Lovecraft, J.G. Ballard e James Ellroy in primis.
L’altro motivo che lega i miei scritti all’arte, invece, ha natura pragmatica. Penso per immagini, quindi partire dalla visione – per poi procedere al contrario – fa parte del mio metodo di scrittura.
Pseudonimo questo sconosciuto, tu perché li usi?
Spesso su internet sono necessari, con la funzione di nomi-utente, ma non c’è una ragione più profonda di questa. Solitamente non ho problemi a usare il mio vero nome e cognome quando pubblico; se poi dovessi o volessi “proteggermi” in una particolare fase, magari un momento di sperimentazione fuori dalle regole, probabilmente lo userei sì, in funzione letteraria.
Domandazza: tra la Garisenda e Asinelli, cosa o chi butteresti giù? Perché?
Vista la leggenda metropolitana che circola attorno alla torre più alta, direi sicuramente Asinelli. Aumenterebbe il numero di laureati e sarebbe un ottimo antidoto all’abbandono universitario.
Come sopravvivi all'ombra delle due torri?
La verità è che non sono sopravvissuto. Mi spiego meglio. Mi sono laureato a marzo dell’anno scorso, e questo solo dopo aver dovuto abbandonare la casa in cui mi trovavo per sopraggiunte impellenze del padrone dell’immobile – che lo ha venduto. Quindi ho continuato a preparare la mia tesi da casa, a Foggia, dove vivevo prima di partire per l’università. Nell’anno successivo e a tutt’oggi, cercando lavoro, ritornare a Bologna per me è stato impossibile – come lo è oggi per moltissime matricole, se non tutte. Non ci sono stanze, quelle che ci sono versano in condizioni indescrivibili e costano un occhio della testa. Perciò ho dovuto rinunciare. Per fortuna, l’attesa e i sacrifici hanno ampiamente ripagato tutto e alla fine del mese mi trasferirò a Roma per iniziare il mio nuovo lavoro. Mi chiedo perciò come sarà vivere all’ombra del cupolone. Forse ‘na crema?
Domandazza: se tu fossi una pellicola, intendo, film, fumetto, documentario, quale saresti? Perché?
Questa è facile. Sarei Heat di Michael Mann. Quel film contiene un corpus concettuale che ho sempre condiviso, e che fa parte della mia identità. Il costante attrito fra Bene e Male, e le infinite sfumature di grigio fra uno e l’altro; il determinismo psicologico dei personaggi, la possibilità o non possibilità di riscatto personale, di redenzione, l’inflessibilità recondita del nostro carattere e la lotta che consegue fra il mondo – che ci rema contro – i nostri difetti, le nostre forze e i nostri nemici.
Sono sempre stato convinto che nessuno cambia mai davvero, al massimo si adatta e combatte, ma i risultati, nonostante le migliaia di variabili in gioco, possono essere soltanto due ogni volta.
O vinci, e solo dopo aver sacrificato tutto, o sacrificando tutto soccombi.
La vita è una vittoria di Pirro infinita, ma il suo fascino sta nel brivido della sfida.
Le tue letture, sono dei classici oppure contemporanei, e tra loro c'è qualche tuo preferito?
Dipende dal mio umore, soprattutto se decido di comprare un testo per leggerlo o per farci “ingegneria inversa”. L’ultimo libro che ho comprato, e l’unico di F.S. Fitzgerald che non avevo ancora letto, è stato Tenera è la Notte. Un classico, quindi, per puro piacere, ma i romanzi che ho invece comprato con in mente l’idea di “studiarli”, per capire meglio come funzioni la creazione di una storia valida, che funzioni, sono innumerevoli. Su questo Stephen King, nel bene e nel male, è sempre stato un punto di partenza – per quanto lo apprezzi più come creatore di storie che scrittore nel senso specifico del termine. In ogni caso ho uno scrittore preferito, sì. E’ lento proprio come me, ha prodotto classici e il suo ultimo libro è del 2014. Parlo di James Ellroy, l’autore che mi ha insegnato a essere parsimonioso quando scrivo, perché tre parole annoiano, ma una uccide.
Siamo in libreria, quella vera, fatta di profumo di carta e colori strabilianti, fatta di silenzio e parole non ancora scritte. Che sensazioni hai quando entri. Vai direttamente al punto che ti interessa, oppure bighelloni in giro per assaporare meglio quel momento? Oppure rimani freddamente appollaiato davanti al tuo pc e compri e_book e libri da quella postazione?
Perdo tantissimo tempo nelle librerie, quando ne ho, ma i libri sono spesso un pretesto. Sono abituato a entrare, chiedere subito al commesso l’autore o titolo che mi interessa e comprarlo.
Il resto del tempo, ad acquisto effettuato, lo passo in giro per gli scaffali. Quand’ero a Bologna trascorrevo anche un paio d’ore al giorno al Libraccio in via Oberdan, e l’odore me lo ricordo ancora, nonostante il tempo trascorso, e non solo quello della carta, ma delle persone, il profumo dei clienti o delle commesse, la musica. Io, come molti altri, ho bisogno di materialità, di vedere e toccare, e in un mondo sempre più liquido “attaccarsi” alla carta rappresenta una sorta di mio personale salvagente. Ovviamente non ho niente contro gli e-book, sia chiaro, ma se devo prendere fra le mani la fatica di un autore, credo sia doveroso alzarmi e camminare fino al negozio.
Domandazza: se tu fossi un venditore di pseudonimi, come ti proporresti al pubblico?
Come venditore di storie. Dietro un nome, anche finto, devono esserci carne, sangue e memorie.
Mi proporrei di creare da zero queste persone, o personaggi, quindi, e soprattutto sarei curioso di vederli in azione mentre “vestono” l’autore che hanno sotto la pelle. Dipenderà poi dai singoli autori cosa farne di quelle nuove identità. E sdoppiarsi non è mai facile.
Par finîr bän la nòstra conversaziån, la classica domanda. Se ti dicessero: "Antonio, hai solo 5 minuti prima che arrivi la fine del mondo" . Cosa porteresti con te?
Una bottiglia di Johnnie Walker etichetta nera. L’apocalisse preferisco berla che guardarla.
Grazie per la tua disponibilià e simpatia.
Isabella e...Buona Pasqua.
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Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Io un Vecchia romagna, etichetta nera, sono d'accordoUna bottiglia di Johnnie Walker etichetta nera. L’apocalisse preferisco berla che guardarla.
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Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Ho assaggiato tanti amari, ma il Vecchia Romagna mi manca!Massimo Baglione ha scritto: ↑18/04/2019, 8:19 Io un Vecchia romagna, etichetta nera, sono d'accordo
Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Ti ringrazio ancora per la bellissima intervista, Isabella. Un brindisi anche a teIsabella Galeotti ha scritto: ↑18/04/2019, 9:05 Una bella banda di ubriaconi...a quanto leggo ahahahah. dovrò organizzarmi e fare domande su superalcolici...
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Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Ignoro (essere ignorante è la cosa in cui riesco a dare il meglio di me ) se la citazione è di Luzant oppure se appartiene a qualcun altro, però, cavolo, mi ha colpito.
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Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Non è una citazione, caro Angelo, è quello che penso. Per questo credo che, al netto delle occasioni in cui l'ebook sia un acquisto obbligato perché unica versione disponibile di un certo testo, andare in libreria per me rappresenti una sorta di micro-pellegrinaggio laico.Angelo Manarola ha scritto: ↑18/04/2019, 11:21 "...se devo prendere fra le mani la fatica di un autore, credo sia doveroso alzarmi e camminare fino al negozio."
Ignoro (essere ignorante è la cosa in cui riesco a dare il meglio di me ) se la citazione è di Luzant oppure se appartiene a qualcun altro, però, cavolo, mi ha colpito.
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Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Adesso basta citazioni però, sennò un eventuale mio prossimo libro non potrebbe che avere come titolo:
"Luzant Draper, un uomo, una leggenda"
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Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
è un brandy!
Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Lo so, ma alla fine nei ristoranti lo "vendono", per così dire, come fosse un amaro post-pranzo.
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Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Protesta, fatti valere!
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Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Questo conferma l'impressione che ho avuto leggendo i tuoi racconti, che tu sia capace di creare immagini letterarie molto forti e definite, quasi filmiche.Isabella Galeotti ha scritto: ↑18/04/2019, 7:57
L’altro motivo che lega i miei scritti all’arte, invece, ha natura pragmatica. Penso per immagini, quindi partire dalla visione – per poi procedere al contrario – fa parte del mio metodo di scrittura.
Considerando poi chi citi fra le tue influenze... Ballard, Ellroy e Lovecraft, ognuno a suo modo, tre grandi visionari.
Buona Pasqua a te, Isabella e tutti gli utenti di BA!
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
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Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Grazie a te Roberto per essere passato e Buona PasquaRoberto Bonfanti ha scritto: ↑18/04/2019, 20:07 Questo conferma l'impressione che ho avuto leggendo i tuoi racconti, che tu sia capace di creare immagini letterarie molto forti e definite, quasi filmiche.
Considerando poi chi citi fra le tue influenze... Ballard, Ellroy e Lovecraft, ognuno a suo modo, tre grandi visionari.
Buona Pasqua a te, Isabella e tutti gli utenti di BA!
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Re: Intervista a Luzant Draper (Antonio)
Di tutte le interviste che ho fatto questa frase ha colpito anche me.Angelo Manarola ha scritto: ↑18/04/2019, 11:21 "...se devo prendere fra le mani la fatica di un autore, credo sia doveroso alzarmi e camminare fino al negozio."
Ignoro (essere ignorante è la cosa in cui riesco a dare il meglio di me ) se la citazione è di Luzant oppure se appartiene a qualcun altro, però, cavolo, mi ha colpito.
Colgo l'occasione per augurare a tutto il gruppo una serena Pasqua.
Gara d'inverno 2020-2021 - Una rampa per l'abisso, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Gara d'autunno 2023 - Cuore di mamma - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 28 - L'ultima notte
A cura di Lodovico.
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Riduzione di complessità - il libro Downpunk
è probabilmente il primo libro del genere Downpunk, ma forse è meglio dire che il genere Downpunk è nato con questo libro. Sam L. Basie, autore ingiustamente sconosciuto, presenta una visione dell'immediato futuro che ci lascerà a bocca aperta. In un futuro dove l'individuo è perennemente connesso alla globalità tanto da renderlo succube grazie alla sua immediatezza, è l'Umanità intera a operare su se stessa una "riduzione di complessità", operazione resa necessaria per riportare l'Uomo a una condizione di vita più semplice, più naturale e più... umana. Nel libro, l'autore afferma che "anche solo una volta all'anno, l'Essere umano ha bisogno di arrangiarsi, per sentirsi vivo e per dare un senso alla propria vita", ma in un mondo dove tutto ciò gli è negato dall'estremo benessere e dall'estrema tecnologia, le menti si sviluppano in maniera assai precaria e desolante, e qualsiasi inconveniente possa capitare diventerà un dramma esistenziale.
Di Sam L. Basie
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (2,50 MB scaricato 280 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
256K
256 racconti da 1024 Karatteri
Raccolta delle migliori opere che hanno partecipato alla selezione per l'antologia 256K. Ci sono 256 racconti da non più di 1024 battute. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro della fantascienza italiana Valerio Evangelisti. Ogni pagina, è corredata da una cronologia dei vecchi computer dagli anni '50 agli '80. A ogni autore è stato inoltre assegnato un QR Code. Da non perdere!
A cura di Massimo Baglione e Massimo Fabrizi
con la partecipazione di: Alessandro Napolitano e Paolo Oddone.
Contiene opere di: Alberto Tristano, Roberto Guarnieri, Ramona Cannatelli, Ser Stefano, Giorgio Aprile, Gianluca Santini, Matteo Mancini, Giorgia Rebecca Gironi, Mariella Vallesi, Tommaso Chimenti, Diego Salvadori, Giulia Conti, Beatrice Traversin, Maria Cristina Biasoli, Massimiliano Campo, Il Cazzaro di 6502, Polissena Cerolini, Patrizia Birtolo, Paolo Capponi, Paolo Cavicchi, Luca Romanello, Igor Lampis, Diego Di Dio, Leonardo Boselli, David Parronchi, VS, Antonella Tissot, Sam L. Basie, Annamaria Trevale, Bruno Ugioli, Ilaria Spes, Bruno Elpis, Massimiliano Prandini, Andrea Marà, Riccardo Fumagalli, Joshi Spawnbrød, Daniele Picciuti, Gian Filippo Pizzo, Flavio Valerio Nervi, Ermanno Volterrani, Manuela Costantini, Matteo Carriero, Eva Bassa, Lorenzo Pompeo, Andrea Andreoni, Valeria Esposito, Stefano Caranti, Riccardo Carli Ballola, Stefano Pierini, Giuseppe Troccoli, Francesco Scardone, Andrea Cavallini, Alice Chimera, Cosimo Vitiello, Mariaeleonora Damato, Stefano Mallus, Sergio Oricci, Michele Pacillo, Matteo Gambaro, Angela Di Salvo, Marco Migliori, Pietro Chiappelloni, Sergio Donato, Ivan Visini, Ottavia Piccolo, Ester Mistò, Alessandro Mascherpa, Gianmarco Amici, Raffaella Munno, Michele Campagna, Diego Bortolozzo, Lorenzo Davia, Marco Solo, Gianluca Gendusa, Caterina Venturi, Lorenzo Crescentini, Silvia Tessa, Simona Aiuti, Chiara Micheli, Anna Tasinato, Valentina Giuliani, Giulio D'Antona, Maria Francesca Cupane, Veruska Vertuani, Giacomo Scotti, Chiara Zanini, Lorenzo Fontana, Tiziana Ritacco, Margherita Lamatrice, Aurora Torchia, Luigi Milani, Maurizio Brancaleoni, Gloria Scaioli, Filomena, Piergiorgio Annicchiarico, Morik Chadid, Chiara Perseghin, Massimo Ferri, Simone Messeri, Davide Dotto, Serena M. Barbacetto, Roberto Bernocco, Anthony Strange, Cristian Leonardi, Fabiola Lucidi, Roberto Bommarito, Antonio Russo De Vivo, Giacomo Gailli, Giovanni Duminuco, Federico Pergolini, Fabrizio Leonardi, Amigdala Pala, Natale Figura, Celeste Borrelli, Francesca Panzacchi, Andrea Basso, Giacomo Inches, Umberto Pasqui, Mario Frigerio, Luigi Bonaro, Luca Romani, Anna Toro, Giuseppe Varriale, Maria Lipartiti, Marco Battaglia, Arturo Caissut, Stefano Milighetti, Davide Berardi, Paolo Secondini, Susanna Boccalari, Andrea Indiano, Alexia Bianchini, Penelope Mistras, Anna Grieco, Samantha Baldin, Serena Bertogliatti, Valentina Carnevale, Gloria Rochel, Andrea Leonelli, James Carroll Wish, Marco Ferrari, Giovanni Ferrari, Mew Notice, Maurizio Vicedomini, Paride Bastuello, Alessandra Lusso, Mirko Giacchetti, Francesco Manarini, Massimo Rodighiero, Daniela Piccoli, Alessandro Trapletti, Marco Tomasetto, Conrad, Giovanni Sferro, Morgana Bart, Omar Spoti, Massimo Conti, Andrea Donaera, Roberto Alba, Libeth Libet, Angela Rosa, Valentina Coscia, Antonio Matera, Fabio Brusa, Stefano Olivieri, Isabella Galeotti, Chiara de Iure, Ilaria Ranieri, Lorenzo Valle, Francesco Fortunato, Valentina Tesio, Elena Pantano, Maria Basilicata, Antonio Costantini, Riccardo Delli Ponti, Giovanna Garofalo, Eliseo Palumbo, Federica Neri, Alessandro Napolitano, Stefano Valente, Linda Bartalucci, Luisa Catapano, Diego Cocco, Riccardo Sartori, Dario Degliuomini, Gianni Giovannone, Nicola Fierro, Federico Marchionni, Romeo Mauro, Francesco Azzurli, Filippo Pirro, Luca Marinelli, Triptil Pazol, Marco Sartori, Iunio Marcello Clementi, Maria Lucia Nosi, Valentina Vincenzini, Jacopo Mariani, Diletta Fabiani, Lodovico Ferrari, Paolo Franchini, Tullio Aragona, Davide Corvaglia, Davide Figliolini, Beniamino Franceschini, Roberto Napolitano, Valeria Barbera, Federico Falcone, Stefano Meglioraldi, Eugenia Bartoccini, Andrea Gatto, Sonia Galdeman, Filomena Caddeo, Dario D'Alfonso, Chantal Frattini, Viola Cappelletti, Maria Stella Rossi, Serena Rosata, Francesco Di Mento, Giuseppe Sciara, Mario Calcagno, Tanja Sartori, Andrea Giansanti, Lorenzo Pedrazzi, Alessio Negri Zingg, Ester Trasforini, Daniele Miglio, Viola Killerqueen Lodato, Delos Veronesi, Giuseppe De Paolis, Diego Capani, Stefano Colombo, Aislinn, Marco Marulli, Sanrei, Emanuele Crocetti, Andrea Borla, Elena Noseda, Anna Notti, Andreea Elena Stanica, Marina Priorini, Lucia Coluccia, Simone Babini, Fiorenzo Catanzaro, Francesco Mastinu, Cristina Cornelio, Roberto Paradiso, Andrea Avvenengo, Maria Boffini, Mara Bomben, Alex Panigada, Federico Iarlori, Marika Bernard, Alessandra Ronconi, Francesco Danelli, Gabriele Nannetti, Salvatore Ingrosso, Paolo Oddone, Valerio Evangelisti.
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Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
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