Sette settembre
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La prima parte (anche se è così perchè presumo tu voglia dargli questo taglio, quasi giornalistico) risulta a mio avviso troppo detta e meccanica, descritiva, quasi un referto. Inoltre trovo sia nel complesso poco fluido e sia poco chiara la storia, il collegamento tra le due parti (presumo che la data indichi il giorno dell'incidente, ma anche in questo caso non la trovo una cosa che come finale possa essere del tutto appagante). Poi alcuni dettagli di pochissimo conto, che comunque ti segnalo nel caso tu voglia valutarli: "portafinestra" credo si possa scrivere così, e comunque trova un modo sembre uguale (una volta scrivi "porta/finestra" una volta "porta finestra"). Quando dici "lontano da tutto e finalmente più vicina a me stessa" credo sia più corretto dire "lontana-vicina", oppure "lontano-vicino". Non amo iniziare una frase con .Ed e non amo i punti e virgola (ma questi non sono errori, solo gusto mio). Ciao.
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Spero di essere stato chiaro, il problema è solo in sede di chiusura racconto.
Certo, sarebbe meglio se qualcuno ti avesse suggerito quale finale avrebbe adottato lui, allora sì che ti sarebbe stato utile! Però nessuno l'ha fatto, quindi lo faccio io. Attese se mie ormai universalmente note qualità poetiche e di estrema sensibilità artistica, il mio finale - assolutamente chiuso - è questo:
Quello che vedo sul grande abete, sentinella della montagna, mi blocca e mi toglie il fiato. Un coltello piantato nella corteccia, un simbolo ed una scritta incisa senza riguardo, la resina che ancora lacrima dall’occhio mal disegnato:
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Ma come si esce da questo cazzo di bosco?
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Re: Commento
Felice di aver suscitato curiosità... quando sarà finita la gara e sarà passato un po’ di tempo per farlo sedimentare lo metterò su BV dopo averlo ripreso in mano. Vedrò se “farlo crescere”, intanto ti ringrazio per la lettura!L.Grisolia ha scritto: ↑17/01/2020, 19:47 Mi è piaciuto ed è indubbiamente scritto bene, però devo ammettere che sembra più l'inizio di una storia che un racconto completo. So che è stato già ribadito, ma mi piacerebbe leggere di più su come gli eventi si sono intrecciati.
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Re: Commento
Ok grazie per gli spunti e per la lettura!Leonardo74 ha scritto: ↑09/02/2020, 17:01 Ciao.
Ciao!
Il racconto secondo me avrebbe del potenziale, ma (secondo il mio modesto parere) andrebbe forse rivisto in alcuni passaggi.
La prima parte (anche se è così perchè presumo tu voglia dargli questo taglio, quasi giornalistico) risulta a mio avviso troppo detta e meccanica, descritiva, quasi un referto.
Sì, in effetti è voluto.
Inoltre trovo sia nel complesso poco fluido e sia poco chiara la storia, il collegamento tra le due parti (presumo che la data indichi il giorno dell'incidente, ma anche in questo caso non la trovo una cosa che come finale possa essere del tutto appagante).
Molti commentando hanno espresso pareri simili al tuo. Io stessa rileggendolo sono meno convinta di alcune scelte. Come ho scritto nel commento precedente fra qualche tempo lo riprenderò e ci penserò...
Poi alcuni dettagli di pochissimo conto, che comunque ti segnalo nel caso tu voglia valutarli: "portafinestra" credo si possa scrivere così, e comunque trova un modo sembre uguale (una volta scrivi "porta/finestra" una volta "porta finestra").
Quando dici "lontano da tutto e finalmente più vicina a me stessa" credo sia più corretto dire "lontana-vicina", oppure "lontano-vicino". Non amo iniziare una frase con .Ed e non amo i punti e virgola (ma questi non sono errori, solo gusto mio). Ciao.
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Re: Commento
Giorgio Leone ha scritto: ↑09/02/2020, 21:23 Scusa, Selene (che nome fantastico!)
Eh grazie
, ma a questo punto dovrei ripetere quello che altri hanno detto, e non mi va di farlo. Quindi, premesso che ho trovato il racconto, soprattutto nella seconda parte, scritto veramente bene, ti comunico quello che penso del finale. Nel racconti a finale aperto, il lettore si domanda quale finale gli piace di più, o gli sembra il più probabile, fra tutti quelli possibili che lo scrittore gli ha subdolamente suggerito, senza poi evidenziarne uno in particolare. Nel tuo, invece, il lettore si chiede quali finali potrebbero mai essere possibili, dato che la scrittrice ha fatto l'impossibile perché non gliene venisse in mente neppure uno.
Spero di essere stato chiaro, il problema è solo in sede di chiusura racconto.
Ho oggettivamente una difficoltà maggiore, in generale, nelle chiusure...
Certo, sarebbe meglio se qualcuno ti avesse suggerito quale finale avrebbe adottato lui, allora sì che ti sarebbe stato utile! Però nessuno l'ha fatto, quindi lo faccio io. Attese se mie ormai universalmente note qualità poetiche e di estrema sensibilità artistica, il mio finale - assolutamente chiuso - è questo:
Quello che vedo sul grande abete, sentinella della montagna, mi blocca e mi toglie il fiato. Un coltello piantato nella corteccia, un simbolo ed una scritta incisa senza riguardo, la resina che ancora lacrima dall’occhio mal disegnato:
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Ma come si esce da questo cazzo di bosco?
Grazie, ne terrò conto! E grazie per averlo letto e commentato, buona giornata!
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Re: Commento
Figurati, è stato un piacere e capisco perfettamente anche le tue di ragioni...non c'è niente di più importante che essere i primi ad apprezzare le proprie opere!! Concordo pienamente!!Selene Barblan ha scritto: ↑08/01/2020, 22:03 Grazie SmilingRedSkeleton, hai saputo spiegare molto bene ciò che hai apprezzato (grazie per l’apprezzamento) sia cosa invece proprio non ti è piaciuto. Capisco le tue ragioni, non so però ancora se vorrò modificarlo o meno, ci penserò... non voglio trasformarlo in qualcosa che poi non piacerebbe a me..
Grazie ancora per l’attenta lettura!
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Il nesso leggendolo meglio lo ho perfino trovato.
Torno a ripetere: E' ben scritto ed indubbiamente non passa inosservato lasciando al lettore più di un interrogativo al quale non può che seguire un naturale scandagliamento in profondità coinvolgendo appieno le proprie sinapsi celebrali.
Che dire ... se questo era l'intento: obbiettivo centrato.
Massimo voto: 5.
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Re: Commento
Grazie mille Teseo, troppo gentileTeseo Tesei ha scritto: ↑07/03/2020, 19:17 Confermo il mio precedente giudizio.
Il nesso leggendolo meglio lo ho perfino trovato.
Torno a ripetere: E' ben scritto ed indubbiamente non passa inosservato lasciando al lettore più di un interrogativo al quale non può che seguire un naturale scandagliamento in profondità coinvolgendo appieno le proprie sinapsi celebrali.
Che dire ... se questo era l'intento: obbiettivo centrato.
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La Gara 41 - Tutti a scuola!
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La Gara 45 - Due personaggi in cerca d'autore
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IperStore - il lato oscuro dello Shopping
È il giorno dell'inaugurazione di un supermercato, uno davvero grande, uno iper, uno dei tanti che avrete voi stessi frequentato e arricchito. Durante questa giornata di festa e di aggregazione sociale, qualcuno leggerà un dattiloscritto ancora inedito il cui contenuto trasformerà l'impossibile in normalità.
"...come se dal cielo fosse calata la mano divina di un Dio stanco e dispiaciuto dei propri errori, o come se tutte le altre grandi divinità finora inventate dal Genere umano per compensare la propria inconsapevole ignoranza tribale e medievale verso i misteri della Natura e della Vita, si rivoltassero ai propri Creatori e decidessero di governare le loro fantasie".
La storia è leggermente erotica, vagamente fantasy, macchiata di horror e forse un po' comica.
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (166,68 KB scaricato 63 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
BiciAutori - racconti in bicicletta
Trentun paia di gambe hanno pedalato con la loro fantasia per guidarci nel puro piacere di sedersi su una bicicletta ed essere spensierati, felici e amanti della Natura.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina e logo di Diego Capani.
Contiene opere di: Alessandro Domenici, Angelo Manarola, Bruno Elpis, Cataldo Balducci, Concita Imperatrice, Cristina Cornelio, Cristoforo De Vivo, Eliseo Palumbo, Enrico Teodorani, Ettore Capitani, Francesco Paolo Catanzaro, Germana Meli (gemadame), Giovanni Bettini, Giuseppe Virnicchi, Graziano Zambarda, Iunio Marcello Clementi, Lodovico Ferrari, Lorenzo Dalle Ave, Lorenzo Pompeo, Patrizia Benetti, Raffaella Ferrari, Rebecca Gamucci, Rosario Di Donato, Salvatore Stefanelli, Sara Gambazza, Sandra Ludovici, Sonia Piras, Stefano Corazzini, Umberto Pasqui, Valerio Franchina, Vivì.
Blue Bull
Poliziesco ambientato a Chicago e Nuovo Messico
Un poliziesco vecchio stile, cazzuto, ambientato un po' a Chicago e un po' in New Mexico, dove un poliziotto scopre di avere un figlio già adulto e, una volta deciso di conoscerlo, si accorgerà che non sarà così semplice. Una storia dura e forse anche vera.
Frank Malick, attempato sergente della polizia di Chicago, posto finalmente di fronte alle conseguenze d'una sua mancanza commessa molti anni prima, intraprende un viaggio fino in Nuovo Messico alla ricerca di qualcosa a metà tra il perdono delle persone che aveva fatto soffrire e la speranza di un'improbabile redenzione.
Di Massimo Baglione e Cataldo Balducci.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.