La stanza proibita

Spazio dedicato alla Gara stagionale di primavera 2020.

Sondaggio

Sondaggio concluso il 20/06/2020, 1:00

1 - non mi piace affatto
1
8%
2 - mi piace pochino
2
15%
3 - si lascia leggere
6
46%
4 - è bello
3
23%
5 - mi piace tantissimo
1
8%
 
Voti totali: 13

DarioTes
rank (info):
Foglio bianco
Messaggi: 7
Iscritto il: 18/04/2020, 22:20

Author's data

La stanza proibita

Messaggio da leggere da DarioTes »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Iniziava a fare buio e le luci erano spente. I due bambini erano soli in casa, davanti alla porta chiusa.
- Ho tanta paura, disse Mario.
Lo disse con toni neutri, come non si trattasse di una emozione ma di uno stato di fatto oggettivamente valutabile, ovvio, a lui esterno. Come dicesse piove. Mentre parlava aveva già dimenticato la paura, distratto da chissà cosa. I bambini compiono evasioni portentose.
Il pomeriggio si scuriva piano. Era opaco e incerto. Si trasformava in una sera che già volgeva al termine. Era uno di quei periodi dell’anno che sfuggono, e bisogna ogni volta fare mente locale per ricordare dove si è, quando si è. Arturo stringeva in mano un piccolo temperino con la lama aperta. Mario gli era dietro, ed aspettava, la sua sagoma un po’ più piccola compresa prospetticamente nella sagoma del fratello. Una posizione gerarchicamente impeccabile, da rispettare senza necessità di perché, nell'ordine primitivo delle cose; chi meno sa, meno patisce. Crescere è il deterioramento progressivo e irrimediabile di un mondo completo e comprensibile.
- Non ti preoccupare, disse Arturo.
Teneva stretto forte il temperino. A qualcosa doveva pur servire: senza sarebbe stato peggio. La porta chiusa si stagliava alta. Gli sussurrava che non era abbastanza grande. Alla maniglia arrivava già da un pezzo, avrebbe potuto aprire ed entrare in ogni momento, se solo avesse voluto.
Ma non voleva. Il padre aveva detto: “Non entrate in quella stanza”. Non si può disobbedire. Il padre è un oracolo da compiacere: contiene passato, presente e futuro. E' necessario fare tutto il possibile perché sia contento, anche se non lo sarà mai, mai, mai. Dalla sua bocca escono parole vere: devi fare come ti dice di fare, cercare di essere come lui vuole che tu sia. Forse semplicemente non sei in grado. Bisogna tentare però. E' difficile, perché lui non dice come vuole che tu sia. Dice solo come vuole che tu non sia. Ma si può stare sempre attenti, ricordare e cercare di capire. Anche se capisci che non riuscirai.
La situazione era penosa anche per questo motivo. La stanza era interdetta, al di fuori di ogni dubbio. Tuttavia, come comportarsi in una situazione di emergenza? Non potevano sapere, senza prima aprire, cosa faceva rumore lì dentro.

Avevano sentito il rumore mentre guardavano la TV. Avevano abbandonato la cameretta ed erano alla porta della stanza chiusa. Erano soli in casa ed erano spaventati. Il rumore non si interrompeva mai. Non capivano cosa potesse produrre quel suono, dall'altra parte.
Sembrava un raschiare; come di unghie sulla porta. A volte lento, a volte veloce, frenetico. Impossibile dire cosa. Una spiegazione era sempre più necessaria.
- Sai cosa – disse Arturo – sai, Mario! Ho capito. Mamma e papà vogliono regalarci un cagnolino per Natale. Lo hanno messo in questa stanza per non farcelo trovare. E’ il cagnolino che graffia la porta!
Potrebbe essere, si disse per un attimo. Ma poi sapeva che non era così. E' una cosa che voglio io, non che vogliono loro.
- Che bello – disse Mario. – Ma perché fa così?
- Forse ha fame, o si sente solo.
- Io credo che dobbiamo aprire la porta e dargli da mangiare. Mica può stare chiuso fino a Natale?
Quando sarebbe arrivato il Natale? Da lì dentro, impossibile dirlo. Le scadenze, i ritmi, le date e gli orari, sono il respiro del mondo di fuori. Qui dentro casa il tempo è informe; I giorni sono frammenti di specchio, gli eventi sono casuali e privi di ogni possibilità di previsione; si inciampa nel tempo, te lo trovi tra i piedi e non sai che farci.
- Apriamo? Insistette Mario.
- Vorrei tanto. Vorrei tanto, disse Arturo sottovoce.
All'improvviso il rumore cambiò. Ora sembrava che una mano battesse con violenza contro il pannello di legno. Un suono forte, terrificante.
I bambini trasalirono. Mario cacciò un urlo soffocato, da persona adulta; Arturo rimase lì pietrificato, con il freddo in tutto il corpo, incapace perfino di gridare.
Questo è il mio incubo. Tutte le notti. Bussano alla porta, ma non bisogna aprire. La forza dall'altro lato è irresistibile, riduce la porta a brandelli, entra, mi abbranca, non ho scampo. Una porta chiusa non basta.
La mano continuava a battere.
- Mario, corri, va nella camera, gridò Arturo, cercando di farsi sentire al di sopra del suono assordante. Mario corse via, poi tornò sui suoi passi, si nascose ma faceva capolino, per osservare il fratello. Non poteva lasciarlo lì da solo: era un bambino coraggioso.
- Vieni via, vieni qui anche tu, diceva. Nella sua voce c’era una vena di disperazione. Sapeva che Arturo non avrebbe lasciato quella porta.
- Non c’è niente da fare, diceva Arturo tra sé. Non si può fuggire: non c’è un posto dove nascondersi. Quando è necessario soccombere, bisogna farlo.
Arturo guardò la toppa della serratura; la chiave era infilata lì, bastava girare. I colpi si facevano sempre più violenti, tutta la porta ne vibrava, la chiave veniva spinta fuori dalla toppa finché cadde a terra. Arturo si chinò e la prese. Le mani gli tremavano. Non fu facile rimetterla nella toppa. Sentiva quella mano misteriosa battere sempre più vicina al suo volto, quasi che la porta che li separava non fosse altro che una necessità mentale, un paravento dialettico tra due dimensioni intimamente commiste, ma che riteniamo, per buon senso, distinte e separate l’una dall'altra. Non c’era davvero bisogno di quella porta; ed Arturo infatti si apprestava ad aprirla.
Quando Arturo cominciò a girare la chiave nella serratura, però, i colpi cessarono. Non si sentiva più niente. Mario faceva capolino da dietro l’angolo.
- Cosa c’è? Chiese con ansia quando la porta fu aperta.
Dalla stanza proibita non veniva alcuna luce; alcun suono. Il buio più assoluto. Profondo tanto da non lasciar vedere nemmeno poca luce filtrare dalla tapparelle chiuse. Arturo vi si affacciò solo con il naso dentro, non muovendoci neppure un passo per la paura che non ci fosse nemmeno il pavimento. Poteva, per quel che sembrava, essere un pozzo senza fondo.
- Niente. Non c’è niente, rispose mentre entrava, chiudendosi la porta alle spalle.
Namio Intile
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 694
Iscritto il: 07/03/2019, 11:31

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Namio Intile »

Il tuo modo di scrivere mi pare maturo, la sintassi è corretta, i tempi sono quelli giusti, come i dialoghi e la voce narrante.
Ho trovato anche un paio di riflessioni iniziali, come questa ad esempio: " Crescere è il deterioramento progressivo e irrimediabile di un mondo completo e comprensibile." bella, che dona spessore al testo.
Solo qui, a mio avviso, corri il rischio di qualche confusione: " Il padre aveva detto: “Non entrate in quella stanza”. Non si può disobbedire. Il padre è un oracolo da compiacere: contiene passato, presente e futuro. E' necessario fare tutto il possibile perché sia contento, anche se non lo sarà mai, mai, mai. Dalla sua bocca escono parole vere: devi fare come ti dice di fare, cercare di essere come lui vuole che tu sia. Forse semplicemente non sei in grado. Bisogna tentare però. E' difficile, perché lui non dice come vuole che tu sia. Dice solo come vuole che tu non sia. Ma si può stare sempre attenti, ricordare e cercare di capire. Anche se capisci che non riuscirai."
Nella prima proposizione secondo me fai parlare la voce narrante. Dalla seconda si tratta di un pensiero di uno dei bimbi. E infatti usi tempi verbali diversi. Ma per me saresti dovuto andare a capo dopo stanza per meglio distinguere le due diverse espressioni.
A ogni modo, il PdV del bambino funziona, anche se la via è molto battuta, e la lettura risulta accattivante.
Anche il finale è positivo, pur seguendo una pista molto battuta, lasci intendere e non e sembra quasi una metafora quel non c'è niente chiudendosi la porta alle spalle.
Un buon lavoro, non credo che tu abbia bisogno di molte indicazioni.
A rileggerti
Immagine
DarioTes
rank (info):
Foglio bianco
Messaggi: 7
Iscritto il: 18/04/2020, 22:20

Author's data

Re: La stanza proibita

Messaggio da leggere da DarioTes »

Grazie davvero per un commento così preciso. Sono sbarcato da pochissimo su questo sito nella speranza di trovare un aiuto del genere.
Hai ragione quando parli di quel passo dove c'è una confusione tra i punti di vista. In realtà la confusione è voluta, anche se probabilmente non è ben risolta. L'ho rimaneggiata senza voler abbandonare il passaggio improvviso dal punto di vista del narratore a quello del personaggio, per suggerire una continuità tra le due voci che deriva da lontano. Alla quale il narratore si abbandona in occasione di una reminiscenza infantile. Mi sembrava coerente con il testo, avrei voluto ricavarci una maggiore profondità. Ma devo lavorarci ancora, evidentemente. Per me non è un problema. Torno su uno stesso testo molto a lungo, per anni.
A rileggerci, buona giornata!
Avatar utente
Fausto Scatoli
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 792
Iscritto il: 26/11/2015, 11:04
Contatta:

Author's data

commento

Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

bella storia, scorrevole fino in fondo, si legge davvero senza fatica.
però devo segnalare alcune inesattezze. per esempio, ci sono molti dialoghi da sistemare in quanto mancano i trattini.
- Ho tanta paura, disse Mario. secondo me va scritto - Ho tanta paura - disse Mario
e come questo ce ne sono parecchi.
c'è qualche virgola fuori post, ma niente di che.
forse andrebbero sistemate o modificate alcune definizioni, non del tutto limpide.
in linea di massima è un buon lavoro.
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
Immagine

http://scrittoripersempre.forumfree.it/

Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Avatar utente
Roberto Bonfanti
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 782
Iscritto il: 13/10/2013, 12:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Bel racconto, tutto giocato sulla paura, a volte reale, a volte irrazionale ma non per questo meno tangibile, dei bambini. Tutto il crescendo della tensione è molto convincente.
Scritto bene, con un finale notevole: quel “Non c’è niente” contiene tutto.
Sì, penso anch’io che la punteggiatura dei dialoghi vada sistemata.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine
Selene Barblan
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 737
Iscritto il: 11/07/2016, 22:53

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Mi è piaciuto molto, è molto coinvolgente e carico di emozioni che si insinuano nel lettore e lo accompagnano in quell’appartamento, davanti a quella porta, a quella scelta. Per descrivere una cosa facile si dice “è un gioco da bambini”, questo perché tanti adulti hanno scordato quanto sia serio il gioco è quanto possa essere complicato essere bambino, soprattutto in certe situazioni e senza le risorse date dall’esperienza. Ottimo lavoro, voto 5.
Stefyp
rank (info):
Correttore di bozze
Messaggi: 319
Iscritto il: 26/07/2019, 18:48

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Stefyp »

Mi spiace fare la voce fuori da coro, ma questo racconto non mi ha convinto. Non nel suo l'intento: il crescendo di paura fino allo scoprire che dietro la porta non c'è niente è ben reso. È la struttura che non mi ha convinto, oltre alla punteggiatura secondo me anche qualche tempo verbale non è rispettato.
Mi risulta un po' confusa la convivenza tra voce narrante e pensiero del bambino.
Ti faccio un esempio: " Non c’è niente da fare, diceva Arturo tra sé. Non si può fuggire: non c’è un posto dove nascondersi. Quando è necessario soccombere, bisogna farlo".
Se questo è il pensiero del bambino è un po' forzato; dubito che a quell'età l'uso della parola soccombere sia nel suo vocabolario come tutto il concetto in sè. Se invece a parlare è la voce narrante la frase per me non è ben espressa.
Difficilissimo scrivere dando voce ai pensieri dei bambini. Essi provano emozioni reali ma che non sanno esprimerle a parole e non così bene come le hai descritte tu. E infatti questo tipo di scrittura è sempre un campo minato.
Alcune tue frasi sono molto belle, ma in un racconto forse sono un po' forzate (questa per esempio: un paravento dialettico tra due dimensioni intimamente commiste).
Ovviamente queste sono mie personalissime considerazioni e nulla più.
A rileggerti
Mariovaldo
rank (info):
Apprendista
Messaggi: 130
Iscritto il: 16/12/2019, 7:27
Contatta:

Author's data

Re: La stanza proibita

Messaggio da leggere da Mariovaldo »

Difficile per me commentare questo lavoro. Ne riconosco la bontà e la maturità della mano che scrive, condivido con altri commentatori l'ammirazione per alcune riflessioni degne della Letteratura senza aggettivi come "amatoriale" ... ma. Ecco ,dal tono avrai capito che esiste un "ma". Soggettivo certamente, quindi prendilo per quello che vale: non mi ha coinvolto , non mi ha condotto alla conclusione con un crescendo di aspettative, e il finale, per quanto perfettamente funzionale, mi ha lasciato un po' sospeso tra l'ammirazione per l'abilità narrativa e la delusione per un'aspettativa andata parzialmente delusa.
Avatar utente
Ida Daneri
rank (info):
Apprendista
Messaggi: 149
Iscritto il: 14/01/2020, 15:30
Località: Vigevano
Contatta:

Author's data

Re: La stanza proibita

Messaggio da leggere da Ida Daneri »

Ho molto faticato ad entrare nella storia. Forse mi ha disturbato la formattazione del dialogo (dove il trattino finale non chide la battuta: uso il trattino nei miei dialoghi, e lo chiudo sempre quando segue la descrizione) o forse è mancata l'immedesimazione. Non so. L'inizio è stato piuttosto noioso.
Poi, ho anche apprezzato l'approfondimento, l'ottimo uso delle parole e dei concetti. Però, c'era la mente, mentre leggevo, ed era anche ben attenta e interessata. Ma non c'era il cuore, quello importante nel giudizio. Anche se, sinceramente, non so perchè il cuore era assente. Però non c'era, e con lui era vacante la mia personale immedesimazione, essenziale per il giudizio positivo della storia.
Poi, tra la confusione tra narratore esterno e focalizzazione interna sui due bambini, boh, la porta si apre e… non c'è niente.
Cosa significa? Inutile tutta la lettura?
Davvero, non ho capito e non mi è piaciuto.
Voto 1
Avatar utente
Ida Daneri
rank (info):
Apprendista
Messaggi: 149
Iscritto il: 14/01/2020, 15:30
Località: Vigevano
Contatta:

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Ida Daneri »

Ho molto faticato ad entrare nella storia. Forse mi ha disturbato la formattazione del dialogo (dove il trattino finale non chide la battuta: uso il trattino nei miei dialoghi, e lo chiudo sempre quando segue la descrizione) o forse è mancata l'immedesimazione. Non so. L'inizio è stato piuttosto noioso.
Poi, ho anche apprezzato l'approfondimento, l'ottimo uso delle parole e dei concetti. Però, c'era la mente, mentre leggevo, ed era anche ben attenta e interessata. Ma non c'era il cuore, quello importante nel giudizio. Anche se, sinceramente, non so perchè il cuore era assente. Però non c'era, e con lui era vacante la mia personale immedesimazione, essenziale per il giudizio positivo della storia.
Poi, tra la confusione tra narratore esterno e focalizzazione interna sui due bambini, boh, la porta si apre e… non c'è niente.
Cosa significa? Inutile tutta la lettura?
Davvero, non ho capito e non mi è piaciuto.
Voto 1
Valerio Geraci
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 61
Iscritto il: 03/07/2016, 12:20
Località: Roma

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Personalmente mi trovo d'accordo con il commento di Mariovaldo. Riconosco la tua bravura nelle descrizioni e nel catturare la psicologia e le paure dei bambini protagonisti, ma il racconto non mi ha catturato, a tratti l'ho trovato confuso e speravo che un finale "ad effetto" mi facesse ricredere, ma così non è stato. Un'occasione mancata, perché il potenziale c'era.
Rispondi

Torna a “Gara di primavera, 2020”


Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:


La Gara 59 - Siamo come ci vedono o come ci vediamo noi?

La Gara 59 - Siamo come ci vedono o come ci vediamo noi?

(giugno/luglio 2016, 35 pagine, 1,73 MB)

Autori partecipanti: nwLodovico, nwNunzio Campanelli, Massimo Tivoli, nwCarlocelenza, nwStefania Di Giannantonio, nwMirtalastrega, nwSkyla74, nwPatrizia Chini, nwGabriele Ludovici, nwGiorgio Leone,
A cura di Alberto Tivoli.
Scarica questo testo in formato PDF (1,73 MB) - scaricato 231 volte.
oppure in formato EPUB (583,49 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 209 volte..
nwLascia un commento.

Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2018 - (in bianco e nero)

Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2018 - (in bianco e nero)

(edizione 2018, 4,37 MB)

Autori partecipanti: (vedi sopra),
A cura di Tullio Aragona.
Scarica questo testo in formato PDF (4,37 MB) - scaricato 115 volte..

Calendario BraviAutori.it 2012 - (in bianco e nero)

Calendario BraviAutori.it 2012 - (in bianco e nero)

(edizione 2012, 3,74 MB)

Autori partecipanti: (vedi sopra),
A cura di Tullio Aragona.
Scarica questo testo in formato PDF (3,74 MB) - scaricato 345 volte..




Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:


Antologia visual-letteraria (Volume tre)

Antologia visual-letteraria (Volume tre)

Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.

Contiene opere di: nwIunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, nwMarco Bertoli, nwLiliana Tuozzo, nwAlessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, nwPietro Rainero, nwFausto Scatoli, nwGianluigi Redaelli, nwIlaria Motta, nwLaura Traverso, Pasquale Aversano, nwGiorgio Leone, nwIda Dainese, nwMarino Maiorino.

Vedi nwANTEPRIMA (921,21 KB scaricato 76 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon



A Quattro mani

A Quattro mani

antologia di opere scritte a più mani

Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Antonio Abbruzzese.

Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, nwStefania Fiorin, nwAnna Rita Foschini, nwIda Dainese, nwAlberto Tivoli, nwMarina Paolucci, nwMaria Rosaria Spirito, nwMarina Den Lille Havfrue, nwCristina Giuntini, David Bergamaschi, nwGiuseppe Gallato, nwMaria Elena Lorefice.

Vedi nwANTEPRIMA (802,46 KB scaricato 167 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon



L'arca di Noel

L'arca di Noel

Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
E chi? E come?
L'avventura post-apocalittica ad alta tensione qui narrata proverà a rispondere a questi interrogativi.
Di Massimo Baglione.

Vedi nwANTEPRIMA (188,99 KB scaricato 45 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon

Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.