Cercando di Alice
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Cercando di Alice
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Ora vado a dormire più tranquillo
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Re: Cercando di Alice
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Re: Cercando di Alice
Sì, si sente il cuore… e buono devi essere ad esserti tenuta in casa la tua mamma sino a 99 anni. Normalmente li spediscono, con un orecchio per parte, nei ricoveri. I miei genitori, non certo all'età della tua mamma, ma molto prima, sono rimasti a casa e morti nel loro letto (pur avendo entrambi malattie gravissime, ma quando si vuole tutto si può fare). Tutti nella mia famiglia sono morti in casa, nonni e genitori. Spero non mi tocchi di essere la prima ad essere spedita… Neppure io sono più giovane...Ciao MariovaldoMariovaldo ha scritto: ↑01/07/2020, 9:15 Grazie Laura, chissa' quanti anziani e anziane vorrebbero soltanto un poco di attenzione e di affetto, ma purtroppo di Alice ce ne sono poche Tema che mi tocca da vicino, sono un anziano fortunato, e ho fatto del mio meglio con una madre vissuta in casa mia sino a 99 ann, quindi facile per me scrivere con cognizione di questi argomenti. Ci ho messo il cuore e credo si senta.
- Fausto Scatoli
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mi è venuto il groppo in gola mentre leggevo.
ci sono errori di formattazione e i trattini dopo il dialogo che non servono, ma vengono schiacciati dalla dolcezza della storia.
il cuore ha fatto la sua parte, vero, ma anche le descrizioni sono più che buone.
voto alto.
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Segnalo due cose che credo ti siano sfuggite:
“Poi sua moglie se l’era presa un brutto male, ma la radio aveva continuato a suonare per lui col suo tono morbido, d’altri tempi.“
Penso andrebbe scritto se l’era preso un brutto male.
E:
“Era stato tutta un sogno, aveva scambiato un sogno per la realtà? Allora aveva ragione suo nipote a dire che il cervello iniziava a giocargli degli scherzi.“
Era stato tutto un sogno...
Ho un dubbio sul titolo: perché cercando “di” Alice?
Buon racconto in ogni caso!
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Avevi l'occasione con questo racconto di evitare il solito ricorso all'espediente tecnico, alla trovata, al Deus ex machina che risolve la storia al tuo posto e tipico dei racconti brevi.
Se avessi seguito la traccia iniziale Alice sarebbe stata una persona in carne e ossa, ma diversa dai maleducati che avevano sempre risposto al protagonista chiudendogli il telefono in faccia o apostrofandolo con stupidi epiteti. Sarebbe stata una rivelazione Alice, una persona empatica e premurosa. E nel finale avrebbe potuto chiedere al protagonista di venirla a trovare e da lì sarebbe nata un'amicizia che avrebbe sfidato il tempo e le convenzioni.
Lo vorrei scrivere io un racconto del genere.
Hai preferito invece l'intervento soprannaturale e Alice in realtà non esiste.
E non esiste neanche la gentilezza e la premura, perché Alice le avrebbe potute incarnare.
Hai preferito insomma considerare gli uomini tutti come quelli che ti chiudono il telefono in faccia e la speranza l'hai confinata in un'altra vita non reputandola un'esperienza mondana.
Da questo evinco che sei anche cristiano.
Non credere però, sono solo considerazioni personalissime e forse stupide le mie che non intaccano il mio giudizio per il tuo lavoro, che giudico ottimo. Ma poteva essere superlativo se tu avessi trovato Alice per davvero.
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Re: Cercando di Alice
Leggero' con gratitudine altre tue eventuali recensioni
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Dario ha il problema opposto, e capisco la sua situazione; comunque, se proprio vuole parlare con Alice, gli consiglio il contratto della TIM.
La seconda opzione (una morte serena) è comunque nettamente preferibile. Ma in Paradiso ci sono call center?
Bel racconto
- Ida Daneri
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Però, forse non ho compreso il finale, può essere, ma quella radio muta è una cosa davvero triste dopo aver ascoltato la dolce voce di Alice che ridava speranza. L'unica cosa che mi viene in mente è che Dario sia morto e mi dispiace, ora che aveva trovato un'amica. Oppure Dario non ci sta più con la testa, anche se dal testo non sembrava, e si è immaginato tutto e anche questa è una cosa triste. Insomma, il finale non mi è piaciuto e lo trovo incoerente con la bella storia.
Nella formattazione dei dialoghi, quando usi il trattino e non c'è alcuna descrizione dopo la battuta di dialogo, non si mette mai il trattino di chiusura.
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La Gara 4 - Ciak, si gira!
A cura di DaFank.
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La Gara 43 - Cantami, o diva...
A cura di Antonella Pighin.
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Gara d'estate 2019 - La madre del prescelto, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Storie Gotiche, del Terrore e del Mistero
antologia di opere ispirate alla paura dell'ignoto
Nella ricerca di un tema che potesse risultare gradito a più autori, ci è sembrato infine appropriato proporre un'antologia di opere il cui fattor comune fosse il brivido. Un termine per molti versi ingannevole, almeno quanto lo sono certe credenze e immagini che la ragione volutamente ignora, o perfino deride. Eppure, l'ignoto ci aspetta al varco, silenzioso e paziente, per catapultarci nello strapiombo degli incubi o nel vortice di ansie e desideri repressi.
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Ida Dainese, Francesca Paolucci, Marcello Rizza, Fausto Scatoli, Annamaria Ricco, Francesco Cau, Valentino Poppi, Mario Flammia, Essea, Umberto Pasqui, Enrico Teodorani, Roberto Masini, Maria Perrella, Giacomo Baù, Eliseo Palumbo, Selene Barblan, Stefano Bovi, Ibbor OB, Andrea Teodorani, Simona Geninazza, Lidia Napoli, Mario Malgieri, Michele Silvi, Ida Daneri, Alessandro Mazzi.
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Fungo più, fungo meno...
Nessuno li ha mai raccontati in maniera avvincente.
Cosa può accadere se una élite di persone geneticamente Migliore si accorge di non essere così perfetta come crede?
Una breve storia di Fantascienza scritta da Carlo Celenza, Ida Dainese, Lodovico Ferrari, Massimo Baglione e Tullio Aragona.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
I sogni di Titano
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.