Adorazione

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'autunno 2020.

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Sondaggio concluso il 22/12/2020, 23:00

1 - non mi piace affatto
1
6%
2 - mi piace pochino
4
24%
3 - si lascia leggere
4
24%
4 - è bello
6
35%
5 - mi piace tantissimo
2
12%
 
Voti totali: 17

Letylety
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Adorazione

Messaggio da leggere da Letylety »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Il sole a ferragosto raggiunge lo zenit, immaginava l’uomo camminando pigramente lungo la banchina del porto. Tanti posti vuoti nei parcheggi acquatici, famiglie e variopinte compagnie di amici erano salpate di buon’ora per la giornata che rappresentava la festa dell’estate.
Nella sua testa molti ricordi affioravano come cartoline screpolate, dove il tempo della gioventù se n’era andato impercettibile. Era un pensiero ricorrente e la ricerca di quel cambio di passo, dal vociare esibito della giovinezza allo sciabordio silenzioso della maturità, non trovava mai risposta. Cos'era successo? Dov'era avvenuto il punto di svolta? E quanto era stato repentino per non essersene nemmeno accorto?
Quel sole abbagliante delle cinque della sera non gli metteva paura, anzi era una compagnia piacevole della sua solitudine. Aveva in sé il colore indefinito della speranza che crea un ordine naturale alle cose e il battito sincopato di un rimpianto impalpabile.
L’utopia è la miglior medicina nelle giornate estreme, pensava l’uomo.
Mentre il mondo celebrava la sua festa pagana, c’era chi si ritrovava completamente solo, con il carico del tempo. L’animo era leggero perché il caldo gli dava sempre un senso di festa. La pace interiore lo accompagnava durante quella passeggiata, dove le poche barche rimaste, ballavano placidamente la loro siesta e il vento tra gli alberi fischiava una musica antica.
Entrò in un bar e ordinò un caffè e un bicchiere d’acqua. Bevve tutto di un fiato, incocciando prima il caldo dalla tazzina e subito dopo il freddo del vetro. Pagò e uscì sulla strada bollente.
Fu lì che la vide.
Aveva I capelli color cenere e la pelle delicata. Il corpo snello e gli occhi azzurro-grigi lo bloccarono improvvisamente, che se si fosse trovato nella metro di una grande città, avrebbe creato problemi di assembramento, tanto improvviso fu il suo arresto.
Anche la ragazza lo guardò e sorrise. A occhio e croce aveva la metà dei suoi anni e il doppio della conoscenza del mondo.
Si avvicinò con sicurezza, con la testa vuota e nessun pensiero svolazzante se non l’ammirazione per una bellezza così perfetta. Le parlò brevemente. La ragazza tacque.
Rientrarono nel bar. L’uomo ordinò il solito caffè con un bicchiere d’acqua mentre la ragazza preferì una spremuta d’arancia. Rimasero in piedi lì, al bancone, nel bar senza clienti con il cameriere indaffarato a pulire i tavoli vuoti.
Terminata la consumazione uscirono camminando lentamente tra i marciapiedi deserti. Le mani si sfiorarono appena e loro subito sorrisero a quel leggero contatto.
Alla fine del viale arrivarono davanti a una porta che dava sulla strada. Era una tipica casa di mare, con le persiane azzurre, il muro intonacato di bianco e il tetto piano. L’uomo prese le chiavi poi spinse la porta e fece entrare la ragazza.
La stanza era tinta d’azzurro con piccole venature bianche al delimitare del soffitto. Sobria come la cella di un monaco: un tavolo di legno, una sedia e un piccolo letto ricoperto da lenzuola bianche la riempivano appena.
Unico oggetto fuori posto era un vecchio stereo messo in un angolo, collegato a un’unica cassa; e un disco, un vecchio quarantacinque giri senza copertina. Il locale era arioso e aperto al mondo e la notte avrebbe sicuramente riecheggiato dell’infrangersi delle onde, tanto era la vicinanza al mare.
La ragazza si pose al centro della stanza. Indossava un vestito sbracciato di lino bianco, con un leggero arricciamento intorno alla vita. Ai piedi aveva delle infradito color terra che si mimetizzavano con il pavimento, ad eccezione delle unghie laccate di bianco.
L’uomo si avvicinò e le chiese di rimanere scalza; anche lui fece lo stesso.
Appoggiò i piedi sul pavimento caldo. Il sole entrava dalla finestrella e illuminava i suoi capelli.
L’uomo le rivolse uno sguardo attento, poi andò verso il giradischi.
Una musica ipnotica riempì la stanza.

Io ballo a piedi nudi
Per un giro
Qualche strana musica mi attira

Le liriche di Patti Smith fluttuavano leggere nella stanza.
Lui s’inginocchiò e cominciò ad accarezzarle i piedi. Vi avvicinò il viso e li sfiorò con le labbra, passando le dita sulle caviglie.
Lei lo guardava incuriosita tenendo le braccia dritte lungo il corpo.
Poco alla volta l’uomo cominciò a risalire lungo le gambe. Non le scoprì, continuando ad
abbracciarla fino alla vita.
Le sue mani cercavano un appoggio sicuro, come un cieco che tasta il terreno. O come un naufrago della vita.
Arrivato alle spalle la cinse da dietro, sfiorandole il collo. Le mosse i capelli con il viso, tenendola per le braccia. Con le tempie si appoggiò alla nuca mentre la ragazza emetteva lunghi sospiri. Inspirò a lungo quell'odore di salsedine, stordente come un profumo d’oriente.
Si spostò e si piazzò davanti. Testa contro testa la strinse forte. E ridiscese verso il basso.
All'altezza dei seni si fermò, poi le baciò lo sterno, un bacio lunghissimo, puro, devoto.

Sto danzando a piedi nudi
Roteando
Una strana musica mi attira

Ritmi lenti e sincopati avvolgevano i due corpi.
Ridiscese lungo i fianchi immacolati di quel vestito di lino con il sole che scendeva. Giù giù lungo le gambe nude fino ai piedi color della terra.
Li strinse a sé, emettendo un lungo sospiro.
La ragazza mosse le braccia. Era la prima volta da quando era entrata in quella stanza. Le sue lunghe mani sottili gli sfiorarono i capelli lentamente. Poi li accarezzò con più forza, lo prese per la base del capo e lo portò più in alto, dove ardevano violenti gli umori di quell'estate solitaria.
Ansimava.
L’uomo in ginocchio la guardò con gli occhi umidi e trasognati.
Come un condannato arrivato all'ultimo respiro, come un monaco cenobita nella lode del mattino, giunse le mani in segno di supplica e le disse che non voleva profanare quel corpo che gli era offerto.
Avrebbe voluto continuare all'infinito quella sua personale adorazione.
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Hai scritto questo racconto molto bene, con accurate descrizioni e sensazioni. Così ben espresse che pareva, leggendo, di viverle. Questo scritto, secondo me, è molto poetico e fiabesco: l'incontro, la sua rapida evoluzione e poi, l'adorazione… Normalmente nella vita reale succede il contrario. Credo sia difficile trovare uomini che, dinnanzi ad una richiesta così esplicita, supplichino di non procedere. Per ciò ho parlato di poesia… Brava! Mi è piaciuto. Voto alto
Lucia De Falco
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Il racconto mi è piaciuto innanzitutto per il linguaggio, molto curato, poi anche per la descrizione iniziale dello stato d'animo dell'uomo, con le riflessioni sull'utopia. La scena finale, più sensuale, è descritta in modo elegante, tra il detto e il non detto. Credo sia stato scritto da una donna, per la grande attenzione e sensibilità verso la figura femminile.
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Ida Daneri
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Messaggio da leggere da Ida Daneri »

Breve racconto scritto bene, con l'introspettiva lentezza che mi piace. Quasi lirico in certi punti.
Il finale mi lascia però insoddisfatta perchè non mi spiega cosa è accaduto all'uomo, il cambiamento repentino tra giovinezza e maturità: è come se il finale fosse solo una parte della storia e ci fosse ancora un finale "vero" da leggere, che rispondesse alle domande che mi sono posta nella lettura.
Selene Barblan
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Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Un racconto sensoriale e estetico, mi viene da dire; sensoriale perché le descrizioni danno una panoramica dettagliata di ciò che provano i due personaggi, estetico perché le immagini create sono molto belle, calibrate e equilibrate. Mi piace molto lo stile e anche la vicenda, pur nella sua brevità. La scena finale, per come me la sono immaginata, sembra dipinta come in un quadro sacro. Anche le sensazioni che prova inizialmente l’uomo sono belle, nella sua solitudine riesce a trovare un senso e una pace. Bel racconto!
Mauro Conti
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Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Bel pezzo sicuramente in primo luogo per la profondità emotiva, in secondo luogo per la fine descrizione dei dettagli ma senza che questi ultimi prendano il posto delle emozioni. E' il tipo di racconto che - per come sono fatto io e il mio "stile" - non riuscirò mai a comporre. E' una poesia in prosa e l'uso dei termini è veramente molto adeguato. Si sente una ventata di poesia e romanticismo.
Complimenti.
Macrelli Piero
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Messaggio da leggere da Macrelli Piero »

Questo è un commento in controtendenza rispetto agli altri e al risultato in classifica. Lo trovo un esercizio di stile formalmente curato, i rientri, gli a capo; cose del resto molto importanti nelle regole di queste gare (che io ho difficoltà a rispettare). A fine lettura mi è uscito un e allora? Dove si voleva andare a parare? I Personaggi mi sembrano stereotipati, in particolar modo la figura maschile che mostra troppo la mano femminile che lo crea.
Andr60
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Messaggio da leggere da Andr60 »

Racconto ben scritto, che evoca atmosfere rarefatte, tipiche dei pomeriggi estivi assolati e senza un alito di vento.
Dal mio punto di vista, si tratta di un voyeur (probabilmente feticista) particolarmente fortunato, visto che la ragazza lo ha accolto in casa propria, addirittura gratis!
A meno che, al termine delle liriche di Patti Smith, non gli chieda la carta di credito.
Anna Gri
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Messaggio da leggere da Anna Gri »

Ho trovato questo racconto piacevole, da leggere. A dire il vero, il testo è riuscito a trasmettermi una forte sensazione di malinconia. Apprezzo la grazia e la capacità descrittiva dell’autrice, relativamente sia ai fatti che alle emozioni che ne scaturiscono.
Marcello Rizza
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Messaggio da leggere da Marcello Rizza »

Ciao Lety. E' il mio primo commento a un vostro racconto in questo concorso. Ho letto il tuo e mi sono fatta una idea. Poi ho letto i commenti e ho capito che dovevo rileggerlo. L'ho riletto altre due volte, con impegno. Pubblicamente ti dico che il tuo stile mi piace molto. La storia ha dei buchi importanti, che non racconto qui perché ognuno deve farsi una propria idea ma che ti spiegherò volentieri se vorrai contattarmi in privato. Il mio voto è 3 per stima riguardo al tuo lessico, alla tua poesia, a certe soluzioni immediate di assoluto effetto. anche se ero combattuto sul 2 perché la storia non funziona nei dettagli e in quell'immaginario che dev'essere comunque aiutato. Non per scoraggiarti. Senza questi commenti dalla mia editor non sarei cresciuto, sempre che sia cresciuto, e comunque non sono uno scrittore quindi prendi il mio giudizio come incompetente e ininfluente. Ai più sei piaciuta/o, a tutti sei piaciuta/o. Un abbraccio.
Ultima modifica di Marcello Rizza il 26/09/2020, 8:00, modificato 1 volta in totale.
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Massimo Baglione
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Re: Adorazione

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Ricordatevi di specificare esattamente "Commento" come titolo del messaggio usato per commentare le opere in Gara (senza prefissi come "Re:" o altri suffissi), altrimenti non verranno conteggiati dal sistema, grazie!
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.
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ElianaF
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Messaggio da leggere da ElianaF »

Racconto ben scritto, ma non mi appassiona. Mancano i dialoghi, è difatti un sogno. Trovo contrasto con l'inizio, dove la realtà è dettagliata, e poi si scivola nel sogno dove basta guardare una bella ragazza e lei segue l'uomo senza un perchè.
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Fausto Scatoli
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

scritto bene, praticamente senza errori o refusi a parte qualche virgola di troppo, forse con un linguaggio un po' esageratamente ricercato.
però faccio mio il commento di altri: alla fine cosa rimane? la figura di un adoratore maschio (che trovo anomala ma non impossibile) e niente altro.
mi manca il senso della storia, l'emozione reale...
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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carlocelenza
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Re: Adorazione

Messaggio da leggere da carlocelenza »

Strana donna e strano uomo, lui desidera cosa? Lei sul più bello rifiutata cosa fa?
Descrivi un uomo che sogna da solo, tanto perso nelle sue elucubrazioni da essere alla fine deludente.
Non ci trovo un contrasto, un ripensamento, forse gli piace rimanere a piangersi addosso.
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Liliana Tuozzo
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Messaggio da leggere da Liliana Tuozzo »

Un racconto particolare. Scritto molto bene e con descrizioni accurate delle cose. Veniamo ai personaggi. Di lui, a parte che non è più tanto giovane ed è solo, sappiamo ben poco tranne che ha una casa in riva al mare e un giradischi con un vecchio disco. Di lei a parte il vestito bianco e gli infradito rimane ben poco, cosa pensa, cosa la spinge a seguire uno sconosciuto? Adorazione mi sempre una definizione un po' eccessiva, io direi piuttosto una commossa contemplazione.
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MattyManf
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Messaggio da leggere da MattyManf »

Ho adorato lo stile di questo racconto. Le frasi sono intelligenti e si leggono con piacere. La passione, quella improvvisa, che orende per se ogni attenzione, è resa benissimo. Anche la parte più sensuale, quella in cui il protagonista moatra il suo modo di amare è coinvolgente, trovo reso bene anche il finale in cui rifiuta quel dono per cui nutre un'adorazione quasi sacarale.

Volendo trovare un difetto, forse sappiamo molto dell'adorata ma poco dell'adoratore. Puó esswrw una buona scelta se lo scopo è favorire l'immedesimazione in lui.

Altra piccola osservazione, nella parte centrale, al bar il livello (a parer mio) cala un pó e la scena risulta sbrigativa.

Nel complesso, il tuo racconto mi ha rqpito e incuriosito. È sensuale, ertoico, ma senza raggiungere una lascivia da cui potresti essere stato tentao, ma vhe avrebbe stomato con il resto.
Stefyp
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Messaggio da leggere da Stefyp »

Racconto ben scritto, ma che non mi ha lasciato nessuna emozione e un pochino mi ha annoiato. Abbastanza ben delineato lui, per niente lei. Forse era voluto, ma a me è sembrata una mancanza. Sembra quasi un esercizio stilistico più che un racconto. Mi spiace, ma il mio voto non può essere alto.
Simone_Non_é
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Messaggio da leggere da Simone_Non_é »

Un racconto che trasporta in una dimensione che avvolge il lettore, riuscendo attraverso i dettagli e le buone descrizioni ad avere un certa forza poetica. Peccato non aver saputo un po' di più sulla figura femminile del racconto, comunque un ottimo scritto. A proposito, buona scrittura
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Angelo Ciola
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Messaggio da leggere da Angelo Ciola »

Il racconto è scritto molto bene con descrizioni curate e ricercate ma anche a me alla fine il racconto ti lascia insoddisfatto. Non c'è storia, non ci sono dialoghi, non si capisce bene quale sia l'idea che ne sta alla base.
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"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
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