Paura di salire
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Re: Commento
Non so, forse perché amo Asimov, riesco benissimo a capire il finale, nella sua vacuità voluta. Il busillis sta nell'errore umano, nell'imponderabile, nel fallimento della psicostoria perché l'uomo combina pasticci.Lucia De Falco ha scritto: ↑05/10/2020, 18:32 Mi farebbe piacere qualche notizia in più sul significato del testo e sul finale: perchè non tornano indietro dalla missione? Forse perchè non era stato programmato per questo o perchè gli è piaciuto l'altro pianeta?
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Re: Commento
Ciao Marcello. Grazie dei complimenti.Marcello Rizza ha scritto: ↑05/10/2020, 13:48 Ciao Ford. Entro in punta di piedi perché è la prima volta che partecipo a un concorso e perché scrivi molto bene. Il genere, che non seguo da anni, non è la mia cup of tea ma riconosco l'impronta asimoviana del tuo racconto. Peraltro amo Asimov. Ci sono tutti gli elementi della sua letteratura : il robot, l'alea finale, lo psicologo che a tratti mi ricorda Susan Seldon (mi sembra di ricordare che si chiamasse così). Provo, ma solamente provo perché so che la punteggiatura, una volta conosciute le regole, ognuno la sensibilizza secondo un proprio concetto, a dirti come piacerebbe a me leggerti meglio. Non capisco, frena, rallenta, la virgola dopo i "ma", i "perché" , i "quindi", le "e". E poi abbondi a discapito della scorrevolezza con i "quindi", i "però", i "ma". Ho provato a leggerti togliendoli e, per la mia sensibilità che non è importante ma sono qui a votarti, tutto scorrerebbe meglio. Aspetto a votarti, sarebbe comunque un voto alto, per vedere se riterrai di fare correzioni al testo. Ma resta convinto delle tue idee, del tuo stile, so quanto costa a me sentirmi dire quello che, con simpatia, provo a trasmetterti. Comunque scrivi bene. Complimenti.
L'impronta asimoviana, se c'è davvero come dici, e mi fido, è del tutto casuale. Non ho mai letto nulla dell'autore russo, purtroppo. Credo di farlo presto e di iniziare dalla sua biografia.
Per quenato riguarda la punteggiatura è certamente il mio punto debole. Avevo pensato di seguire qualche corso on line. Vediamo.
I consigli che mi hai dato, soprattutto sui "ma" e i "quindi" sono veri. Era mia intenzione rileggere il testo per eliminarne un paio ma sono pigro. Scrivo di getto e poi passa il tempo. Devo lavorare anche su quello. Non votarmi, lo rivedrò appena ne ho la possibilità e appena fatto ti mano un mp così potrai farlo.
Grazie davvero per i consigli, i commenti e i complimenti.
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Re: Commento
Si siamo dei veri pasticcioni.Marcello Rizza ha scritto: ↑05/10/2020, 23:54 Non so, forse perché amo Asimov, riesco benissimo a capire il finale, nella sua vacuità voluta. Il busillis sta nell'errore umano, nell'imponderabile, nel fallimento della psicostoria perché l'uomo combina pasticci.
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Grazie Laura.Laura Traverso ha scritto: ↑06/10/2020, 0:17 Premetto che non è il mio genere di lettura. Le sigle e i numeri, riportati in abbondanza, anche se comprendo siano stati indispensabili alla narrazione, mi hanno reso il pezzo un po' pesante. Certamente, però, la storia è significativa e ben scritta.
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la storia mi è piaciuta fino aun certo punto, diciamo fino al dialogo con lo psicologo.
il finale non mi piace per nulla, lo trovo incomprensibile.
la storia è scritta piuttosto bene, con pochissimi refusi, solo qualche d eufonica di troppo, ma alla fine non mi è rimasto molto in mano.
lo premio perché si lascia comunque leggere.
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Re: Paura di salire
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Re: Paura di salire
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Re: Paura di salire
Be', oltre a questo ci sono alcuni altri racconti che hanno ottenuto l'intera gamma di voti da 1 a 5, tanti altri da 4 a 1 e da 5 a 2. E' il bello di avre dei gusti personali, ed è proprio a questo che serve un sistema di votazioni pubblico per testare il gradimento popolare.Marcello Rizza ha scritto: ↑07/10/2020, 2:59 Boh! Non capisco la posizione così bassa di questo racconto. Ok. La fantascienza può piacere o non piacere. Ok. Ognuno ha una propria sensibilità. Ok. Se io dovessi votare per la mia sensibilità al racconto più bello, a mio parere, avrei assegnato "1" invece che un voto alto. Non capisco, è un mio limite, il voto "1" che è stato assegnato a questo racconto, che abbassa a mio parere ingiustamente il gradimento di ciò che ha pensato l'autore.
E' un po' come le elezioni, no? Spesso mi sorprendo anch'io della "stupidità" di chi ha votato dall'altra parte. Ma è la Democrazia...
Aggiornato: una mia precisazione in merito, qui.
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Re: Commento
Francesco Pino grazie del commento e delle critiche sicuramente costruttive.Francesco Pino ha scritto: ↑06/10/2020, 18:23 Il racconto si lascia leggere senz'altro, ho apprezzato principalmente tutta la parte che spiega il problema di Agr123. Non mi è piaciuto molto il dialogo fra l'ascensore e lo psicologo, ma principalmente per un mio giudizio sul genere (che non amo tantissimo) che va oltre questo racconto: nei dialoghi fra umani e intelligenze artificiali che si vedono soprattutto nei film la macchina risulta quasi sempre troppo umanizzata, eccessivamente. Anche in questo racconto dunque vedo un dialogo fra due persone e non fra un umano e un'intelligenza artificiale.
Nel finale hai tagliato troppo corto secondo me, due paroline sul perché la navicella non fece più ritorno ce le dovevi mettere.
Infine una cosa che mi sembra del tutto inverosimile anche per un racconto di fantascienza: descrivi SETTE come un acronimo italiano e poi gli scenziati hanno cognomi inglesi… deduco che l'I.A. si chiami GPT-SEVEN. Io personalmente l'avrei eliminata del tutto la precisazione sulla cifra, altrimenti poi uno potrebbe chiedersi: "e allora SEI che significa?"
Per quanto riguarda il dialogo sono daccordo con te. Dipende dai gusti.
Nello specifico sembra svilupparsi proprio tra due esseri umani proprio perchè Agr123 è incappato nel cloud virtuale in un sentimento "mascherato" da strumento di apprendimento profondo.
Nel dialogo l'intelligenza artificiale rafforza il suo sentimento di paura e comincia, addirittura, a svilupparne uno nuovo, quello della speranza.
Certo l'evoluzione "sentimentale" dell'I.A. è rapida, ma deve essere così, a mio avviso, per i tempi della narrazione, proprio per sottolineare questo aspetto, che può piacere o meno, come dici tu. Ma è questo il tema a cui si può credere oppure no.
Comunque sono davvero contento di leggere i vostri commenti e apprezzo, al pari di quelli positivi se non ancora di più, quelli "negativi". Mi lasciano capire quali sono i miei punti deboli e su cui devo lavorare. Ahimè scrivo davvero di getto. Non voglio dire che abbia scritto in 10 minuti questo racconto, ma poco ci manca.
Il problma e' la rilettura e la revisione che molto spesso effettuo in maniera superficiale, per pigrizia.
Ritornando all'aspetto da te sottolineato e che emerge nel dialogo.
I GPT esistono davvero. Oggi si è arrivati alla terza generazione.
Si tratta di un intelligenza artificiale che utilizzando modelli matematici genera un linguaggio basato sul cosiddetto "apprendimento profondo" al fine di produrre un testo "simile" a quello umano. Sono degli scrittori in parole povere
Questi modelli di I.A., per produrre risultati rilevanti, hanno bisogno di allenarsi, da qui la sigla (PT) Pre-Trained, e devono farlo con grandi quantità di dati.
Immagina che il primo GPT del 2018 utilizzava 110 milioni di parametri di apprendimento; il GPT-2 arrivò ad usarne 1,5 miliardi; il GPT-3 ne utilizza ben 175 miliardi.
Sul web ci sono diversi articoli scritti (in inglese) da questo tipo di I.A. e alcuni dialoghi su svariati argomenti.
Tra tutti, il più incredibile è, a mio avviso, quello tra un intervistatore umano e un GPT di terza generazione, incentrato sulla domanda "cosa c'era prima del Big Bang?". E' davvero sbalorditivo
In questa conversazione il GPT-3 era stato impostato sul livello "Essere Saggio".
Si tratta di un tema scientifico e se il dialogo venisse letto senza conoscere l'identità dei due interlocutori sarebbe difficile, se non impossibile, capire che a rispondere alle domande ci sia una intelligenza aritificiale di tipo GPT.
Nel racconto mi sono spinto, ma secondo me nemmeno poi così tanto, definendo i tartti del protagonista in maniera marcatamente umana perchè credo sia questo il tema. Non si può prescindere dal farlo se si decide di affrontare questo argomento.
Oggi gli scienziati prendono in seria considerazione le problematiche legate allo sviluppo tecnologico e all'I.A.
In un futuro, magari nemmeno troppo lontano, i GPT, o chissà chi, penso che saranno così allenati da essere in grado anche di simulare dei sentimenti. E con il tempo potrebbero essere anche in grado di farlo così bene da rendere difficile per noi uomini distinguere la finzione o il virtuale dalla realtà e a quel punto non avrebbe più nemmeno molta importanza capirlo.
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Re: Paura di salire
Troppo gentile. Spero entro oggi di pulire il testo.Marcello Rizza ha scritto: ↑07/10/2020, 2:59 Boh! Non capisco la posizione così bassa di questo racconto. Ok. La fantascienza può piacere o non piacere. Ok. Ognuno ha una propria sensibilità. Ok. Se io dovessi votare per la mia sensibilità al racconto più bello, a mio parere, avrei assegnato "1" invece che un voto alto. Non capisco, è un mio limite, il voto "1" che è stato assegnato a questo racconto, che abbassa a mio parere ingiustamente il gradimento di ciò che ha pensato l'autore.
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La punteggiatura ha dei problemi, come qualcuno ha già rilevato.
Io aggiungo che il sì affermativo e il termine pipì hanno bisogno dell'accento e che mancano molte virgole del vocativo. Inoltre c'è un errore grave di ortografia "un'incredibile sviluppo": non ci vuole l'apostrofo dopo l'articolo "un" seguito da un soggetto/aggettivo maschile.
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Re: Paura di salire
E' più che altro un problema tecnico, difficile da implementare.Francesco Pino ha scritto: ↑07/10/2020, 9:47 Mentre in un voto positivo la "lode" al racconto è in un certo senso implicita, i due voti più bassi andrebbero invece obbligatoriamente motivati attraverso un commento (quantomeno quelli dati da chi partecipa alle gare) secondo me, affinché possa essere mantenuto in evidenza lo spirito della critica costruttiva. Non so se l'argomento sia già stato affrontato in passato.
Ma poi tieni conto che se uno vuole essere cattivo perche gli son girate le balle o per pigrizia o per antipatia, non gli sarà affatto difficile inventarsi un brutto commento per giustificare quel voto negativo.
Ed è qui che ti replico ciò che più volte è stato detto in passato: "Siamo adulti, cribbio, comportiamoci come tali!"
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Re: Paura di salire
Marcello Rizza ha scritto: ↑06/10/2020, 17:00 Sono curioso di vederti in gara. A mio parere salirai molto in alto. Forse sono condizionato dal mio amore per Asimov ma il tuo racconto è davvero bello e prova a essere abbastanza originale. Non è il mio racconto preferito in questo consesso, ma forse è il secondo. E io porto sfiga perché il primo che più amo (seppur politicamente scorretto per come intendo io la società) non è altrettanto riconosciuto nella valutazione dei validi censori che qui giudicano. Quindi la mia stima potrebbe essere controproducente.
Ho pulito un pochino il racconto, rivisto la punteggiatura correggendo (spero!) una criticità del testo da molti evidenziata e corretto altri obbrobri ortografici che nessuno, per mia fortuna , aveva notato. Spero che adesso vada meglio.
Sono contento di essere capitato in un forum così attivo. In questo modo non si può che salire di livello, a meno di non aver paura di farlo .
Per quanto riguarda l'originalità, codesta è una dote che può essere allenata certamente, ma perlopiù è innata. O la si possiede o niente, come del resto infinite altre qualità.
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Re: Paura di salire
Questa frase è da stampare su cappellini e magliette!Ford Perfect ha scritto: ↑07/10/2020, 20:34 Sono contento di essere capitato in un forum così attivo. In questo modo non si può che salire di livello, a meno di non aver paura di farlo .
Grazie per il riconoscimento al forum e, soprattutto, a chi lo frequenta
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Re: Paura di salire
Massimo Baglione ha scritto: ↑08/10/2020, 7:11 Questa frase è da stampare su cappellini e magliette!
Grazie per il riconoscimento al forum e, soprattutto, a chi lo frequenta
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Roberto Virdo' ha scritto: ↑13/10/2020, 16:10 Ed eccomi, udite udite, a commentare un testo di fantascienza. Dire che sono il meno appropriato potrebbe darmi qualche attenuante. Innanzitutto permettimi, Ford P., di farti i complimenti per l'originalità dello spunto: come già detto da qualcuno, un ascensore con le vertigini fa sorridere. Aggiungo poi un complimento per una certa ironia, simpatica, leggera, che mi ha reso piacevole continuare in questo genere che è molto lontano dai miei preferiti. Mi è piaciuto in definitiva, ebbene si ho gradito contro ogni previsione... "against all odds". Al riguardo, gli potremmo affibbiare questa bella colonna sonora, non proprio giovanissima e sempre che tu sia d'accordo, visto che qualcuno "non torna". Magari con l'astronave che sta per giungere sul tuo bel pianeta Kansasxyz.
E arriviamo al dunque. Vedo che moltissimi hanno richiamato Asimov. Io dico Hal 9000. Anzi vado oltre e, per chi lo avesse visto, perché non spostarsi sulla gelosia di "Io e Caterina"? Ma ricordate quegli occhi scintillanti che ci turbavano, e non poco!
Bravo Ford, continua così. L'intreccio tra macchina e uomo promette bene ed è un filone capace di rigenerarsi a ogni storia. Voto alto per la mia modesta opinione.
Ti ringrazio, soprattutto per "Io e Caterina" che avevo dimenticato. Cult!
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Unico dubbio, questa frase non mi convince:
"Sì Agr123". Il dottor Coolbite capì che non era lui a tenere le redini della conversazione, come invece avrebbe voluto, e dovuto essere.
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Re: Paura di salire
Proverò certamente anche io a leggere, oltre al mio, anche altri racconti utilizzando il sintetizzatore vocale.
Per quanto riguarda la frase che non ti convince.
Adesso che l'ho letta, così d'emblée, ho avuto la sensazione che non quadrasse qualcosa effettivamente.
Magari è la stessa cosa che ho pensato io.
Riguarda l'ultima parte o l'intera frase nel contesto?
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Re: Paura di salire
comunque viva le paperelle di gomma, io ne ho 6
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Re: Paura di salire
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Re: Paura di salire
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.
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Re: Paura di salire
Ho scoperto Duglas Adam solo l'anno scorso e mi sono innamorato del suo romanzo Guida galattica per autostoppisti. L'unica trilogia composta da 5 libri.RobediKarta ha scritto: ↑05/11/2020, 2:29 Il mio giudizio è positivo ma è quasi di parte, essendo stato un divoratore di Urania fin dagli 11 anni di età. Molti citano Asimov, ma il tuo nick evoca più Douglas Adams (Ford Prefect) o sbaglio ? E anche il dialogo uomo-macchina nella sua leggerezza mi ha ricordato "Dark Star" di Carpenter. Mi è piaciuta molto l'idea dell'ascensore che scopre la paura di salire, e la descrizione iniziale fa ambientare "scientificamente" il lettore nel racconto. Forse potevi dargli un tono ancora più ironico. Mi unisco infien alle osservazioni fatte sull'acronimo S.E.T.T.E e sul finale un po' brusco e oscuro. Punteggio 4.
Sull'acronimo e sulle critiche concordo.
Grazie del commento RobediKarta.
Human Takeaway
(english version)
What if we were cattles grazing for someone who needs a lot of of food? How would we feel if it had been us to be raised for the whole time waiting for the moment to be slaughtered? This is the spark that gives the authors a chance to talk about the human spirit, which can show at the same time great love and indiscriminate, ruthless selfishness. In this original parody of an alien invasion, we follow the short story of a couple bound by deep love, and of the tragic decision taken by the heads of state to face the invasion. Two apparently unconnected stories that will join in the end for the good of the human race. So, this is a story to be read in one gulp, with many ironic and paradoxical facets, a pinch of sadness and an ending that costed dearly to the two authors. (review by Cosimo Vitiello)
Authors: Massimo Baglione and Alessandro Napolitano.
Cover artist: Roberta Guardascione.
Translation from Italian: Carmelo Massimo Tidona.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
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Cosa succede in città? - Sì, è il titolo di una nota canzone, ma è anche la piazza principale in cui gli autori, mossi dal flash-mob del nostro concorso letterario, si sono dati appuntamento per raccontarci le loro fantasie metropolitane.
A cura di Massimo Baglione.
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A Quattro mani
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La Gara 33 - Dica 33!
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Gara d'inverno 2022/2023 - Immaginazione Artificiale - e gli altri racconti
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