La valigia blu
- Francesco Dell'Accio
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La valigia blu
James Parker aveva le cuffie bluetooth sulle orecchie. Ascoltava così la televisione quando non voleva discutere con Edith, sua moglie. Lei se ne stava seduta sul divano con le gambe piegate sotto il sedere, fumava una sigaretta e sfogliava le pagine di una rivista che non stava leggendo.
Da molto tempo riempivano in questo modo il vuoto tra la cena e l’andare a letto. Quel letto che usavano per riprendersi dalle fatiche della giornata. Raramente ormai serviva ad altro.
Si chiedeva se il marito stesse guardando il talk show o la valigia blu appoggiata per terra, sotto la televisione. Poggiò la sigaretta sul posacenere, allungò la gamba e agitò le dita del piede in segno di saluto.
James, buffo con la testa tra le cuffie, non ricambiò il sorriso ammiccante di Edith.
”Perché hai comprato quelle cose? Non ti basto io?”
Lei si alzò e si mise davanti alla televisione con la valigia tra le belle gambe muscolose.
“James, non sai neanche cosa c’è dentro” disse con un sorriso malizioso mentre il marito si toglieva le cuffie.
“Non lo voglio sapere. Non voglio vedere quelle cose” disse James con la faccia schifata.
“Ne sei sicuro?” Chiese lei avvicinandosi con la valigia tra le mani.
Lui scappò all'attacco della moglie rifugiandosi nell’angolo bar e versandosi un whisky. Il suo corpo era tutto un movimento: la bottiglia tremava nella sua mano, la spalla destra si alzava di scatto e la testa cercava qualche cosa a sinistra con movimenti breve e secchi.
Edith si chiedeva se fosse imbarazzo o irrefrenabile desiderio di provare. Gli tolse il bicchiere dalle mani e lo svuotò in un sorso.
Lo prese per mano. “Vieni, andiamo a letto”.
Lui la seguiva come un bambino timoroso.
Edith aprì la valigia. Gli occhi di James si allargarono e la bocca disse una “o” muta.
“Guarda che bel vibratore… e queste manette… non ti piacerebbe che io fossi la tua insegnante severa? La cattiva insegnante che punisce il suo studente svogliato?”
La faccia dell’uomo aveva un’espressione disgustata. Gli angoli della bocca piegati verso il basso mentre gli occhi guardavano il crocifisso sopra il letto. La parte di sotto invece dava segni di forte vitalità. All’abitante delle parti basse piaceva molto la situazione.
E la testa? La sua testa pensava che “quegli attrezzi” li aveva visti decine di volte nelle case delle prostitute, dove andava periodicamente per concedersi delle piacevoli trasgressioni.
Uno scintillio percorse gli occhi di Edith. Aveva visto il gonfiore in mezzo alle gambe del suo uomo. Adesso bisognava convincere il lato razionale a farsi da parte.
“Vado in bagno a prepararmi. Tu spogliati” disse Edith, sicura di sé.
James in pochi secondi rimase in mutande e si infilò velocissimo sotto le coperte. Se le tirò fino al mento. Avrebbe voluto essere da un’altra parte.
Edith uscì dal bagno. Bellissima. Si avvicinava al letto con passi lenti e sensuali, ma lui era troppo impegnato a guardare il vibratore e il frustino nelle mani della moglie.
Lei si sedette sopra al suo petto, poi gli prese i polsi e lo ammanettò.
“Basta, basta. Non è di questo che abbiamo bisogno. Dobbiamo tornare a intenderci, ad ascoltarci. Prima di tutto con la testa. Il resto verrà da sé”. Le parole uscirono disperate dalla sua bocca.
Il sorriso malizioso e sensuale di Edith si spense in un attimo. In silenzio aprì le manette e liberò il marito.
Lui la spostò bruscamente e andò in bagno cercando di calmare il suo arnese, evidentemente non in sintonia con i suoi pudori.
Sul letto Edith si spalmò la crema lubrificante e provò il viratore nuovo di zecca.
.......
La donna gli ammanettò le mani dietro alla schiena e lo fece inginocchiare. Prese con misurata lentezza il frustino e iniziò a sfiorare la schiena dell’uomo.
“Mi raccomando, fai piano. Non posso tornare a casa con dei segni” disse James
“ Te ne ho mai lasciati in tante volte che sei venuto?” Disse la donna mentre iniziò a giocare con il corpo dell’uomo, facendolo impazzire di piacere.
Si rivestì in fretta, mise la solita cifra sul comodino e se ne andò. La riunione di lavoro era finita e poteva rientrare a casa.
“Ciao amore. Ho una fame che non ci vedo. Mi faccio una doccia e sono a tavola in dieci minuti” le disse.
“ Fai con calma caro” rispose Edith
La cena è stata ottima, pensò il marito. Adesso un rilassante divano davanti alla televisione e, se ne avremo voglia, una veloce scopata e poi un buon sonno.
Ultima modifica di Francesco Dell'Accio il 30/10/2020, 15:07, modificato 5 volte in totale.
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Buongiorno Francesco. Faccio da apripista con i commenti al tuo racconto, se posso permettermi. Il tuo racconto, che mi piace, contiene qualche refuso che puoi facilmente risolverlo e correggerlo. Non spicca in originalità ma può piacere, a me piace, come conclude, con quella "pace" ingiustificata che si permette il fedifrago. Che poi siamo o siamo stati un po tutti fedifraghi nella vita. Forse non è proprio centrato l'inizio perché parli specificatamente della "moglie" mentre, a mio parere, dovresti farlo credere per poi "colpire" col finale. Comunque mi piace quello che è eticamente scorretto ma tanto "umano". Siamo preda di curiosità e passioni, di novità, di situazioni che non possiamo permetterci ma che ci eccitano. Il rientro a casa è cinico ma ci sta. Io, forse per l'età, mi sto sedando e sto coccolandomi quello, bello, che già ho. Se non ti spiace, aspetto a votarti dopo che avrai corretto alcuni refusi. Il voto sta, con le correzioni, sul "4". Grazie di avermi / ci divertito.
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Mah… sarò scema, ma non ho capito, motivo per cui non mi è piaciuto.
Sembrava una storia tra marito e moglie, con la moglie alla ricerca del piccante (comprensibile nella situazione descritta) e fin lì tutto ok.
Poi, invece, forse lui è con una prostituta (o è tutta una finzione ancora con la moglie?): se è con una prostituta, la professionista deve essere piusttosto "cara" visto tutto il tempo "perso". Lo stacco tra le due situazioni, però, non è spiegato: lui va in bagno a calmare i bollenti ardori, e poi lei lo ammanetta e il gioco continua? Non mi è chiaro.
Troppa confusione per i miei gusti: preferivo marito e moglie!
Sembrava una storia tra marito e moglie, con la moglie alla ricerca del piccante (comprensibile nella situazione descritta) e fin lì tutto ok.
Poi, invece, forse lui è con una prostituta (o è tutta una finzione ancora con la moglie?): se è con una prostituta, la professionista deve essere piusttosto "cara" visto tutto il tempo "perso". Lo stacco tra le due situazioni, però, non è spiegato: lui va in bagno a calmare i bollenti ardori, e poi lei lo ammanetta e il gioco continua? Non mi è chiaro.
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Re: Commento
Ciao Ida, grazie della recensione.
Nella stesura su Word avevo evidenziato il cambio di scena (da casa sua alla camera della prostituta) con una spaziatura. Non mi ero accorto che quando ho incollato il racconto era scomparsa. Adesso l'ho reinserita con dei trattini.
A rileggerci
Francesco
Nella stesura su Word avevo evidenziato il cambio di scena (da casa sua alla camera della prostituta) con una spaziatura. Non mi ero accorto che quando ho incollato il racconto era scomparsa. Adesso l'ho reinserita con dei trattini.
A rileggerci
Francesco
Ida-59 ha scritto: ↑30/10/2020, 14:59 Mah… sarò scema, ma non ho capito, motivo per cui non mi è piaciuto.
Sembrava una storia tra marito e moglie, con la moglie alla ricerca del piccante (comprensibile nella situazione descritta) e fin lì tutto ok.
Poi, invece, forse lui è con una prostituta (o è tutta una finzione ancora con la moglie?): se è con una prostituta, la professionista deve essere piusttosto "cara" visto tutto il tempo "perso". Lo stacco tra le due situazioni, però, non è spiegato: lui va in bagno a calmare i bollenti ardori, e poi lei lo ammanetta e il gioco continua? Non mi è chiaro.
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Re: Commento
Ciao Marcello
grazie della recensione, e grazie di avermi segnalato alcuni refusi.
Ho scelto di proposito di rivelare subito i ruoli (marito e moglie). Volevo illustrare, senza alcun giudizio, certe dinamiche che si sviluppano tra le coppie.
Avevo ascoltato un dibattito alla radio sul sesso e mi aveva colpito come un ospite avesse criticato quelli che secondo lui erano eccessi. Mi aveva colpito come il suo intervento facesse scomparire la dimensione di gioco nel sesso, parte, secondo me, essenziale.
A rileggerci
quote="Marcello Rizza" post_id=101543 time=1604056875 user_id=12763]
Buongiorno Francesco. Faccio da apripista con i commenti al tuo racconto, se posso permettermi. Il tuo racconto, che mi piace, contiene qualche refuso che puoi facilmente risolverlo e correggerlo. Non spicca in originalità ma può piacere, a me piace, come conclude, con quella "pace" ingiustificata che si permette il fedifrago. Che poi siamo o siamo stati un po tutti fedifraghi nella vita. Forse non è proprio centrato l'inizio perché parli specificatamente della "moglie" mentre, a mio parere, dovresti farlo credere per poi "colpire" col finale. Comunque mi piace quello che è eticamente scorretto ma tanto "umano". Siamo preda di curiosità e passioni, di novità, di situazioni che non possiamo permetterci ma che ci eccitano. Il rientro a casa è cinico ma ci sta. Io, forse per l'età, mi sto sedando e sto coccolandomi quello, bello, che già ho. Se non ti spiace, aspetto a votarti dopo che avrai corretto alcuni refusi. Il voto sta, con le correzioni, sul "4". Grazie di avermi / ci divertito.
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grazie della recensione, e grazie di avermi segnalato alcuni refusi.
Ho scelto di proposito di rivelare subito i ruoli (marito e moglie). Volevo illustrare, senza alcun giudizio, certe dinamiche che si sviluppano tra le coppie.
Avevo ascoltato un dibattito alla radio sul sesso e mi aveva colpito come un ospite avesse criticato quelli che secondo lui erano eccessi. Mi aveva colpito come il suo intervento facesse scomparire la dimensione di gioco nel sesso, parte, secondo me, essenziale.
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quote="Marcello Rizza" post_id=101543 time=1604056875 user_id=12763]
Buongiorno Francesco. Faccio da apripista con i commenti al tuo racconto, se posso permettermi. Il tuo racconto, che mi piace, contiene qualche refuso che puoi facilmente risolverlo e correggerlo. Non spicca in originalità ma può piacere, a me piace, come conclude, con quella "pace" ingiustificata che si permette il fedifrago. Che poi siamo o siamo stati un po tutti fedifraghi nella vita. Forse non è proprio centrato l'inizio perché parli specificatamente della "moglie" mentre, a mio parere, dovresti farlo credere per poi "colpire" col finale. Comunque mi piace quello che è eticamente scorretto ma tanto "umano". Siamo preda di curiosità e passioni, di novità, di situazioni che non possiamo permetterci ma che ci eccitano. Il rientro a casa è cinico ma ci sta. Io, forse per l'età, mi sto sedando e sto coccolandomi quello, bello, che già ho. Se non ti spiace, aspetto a votarti dopo che avrai corretto alcuni refusi. Il voto sta, con le correzioni, sul "4". Grazie di avermi / ci divertito.
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Devo dire che questo racconto non mi è piaciuto, un po' per l'argomento, ma anche perché non c'è stato uno sviluppo positivo della vicenda. La parte che mi è piaciuta di più è stata quando il marito aveva detto che dovevano cominciare ad intendersi e il resto sarebbe venuto da sé, riflessione profonda, che poi è contraddetta dal suo comportamento successivo. Infatti io avrei eliminato la seconda parte e l'avrei sostituita con uno scambio, un dialogo tra i due, con una riappacificazione finale. Ma forse sono troppo romantica e tu probabilmente volevi trasmettere un messaggio negativo di cinismo della nostra società. Spero che non tutti gli uomini siano così, come quello della storia.
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Guardando al lato descrittivo il racconto va sicuramente bene, scorre facilmente e tutto è immediatamente chiaro. Poi si puo' riflettere un po' sul comportamento di James: vuole nascondere alla moglie il piacere che prova con quei giochi perché anch'esso fa parte del segreto (andare a prostitute) oppure si rifiuta di fare con sua moglie quello che fa con le prostitute per non accomunarla idealmente a loro?
Comunque non male il lavoro.
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Re: Commento
Ciao Lucia, grazie della recensione.
Nessuno messaggio da trasmettere. Butto giù delle righe e le metto su Bravi autori per puro piacere e divertimento. Anche quando leggo, non cerco il "Messaggio" in senso assoluto. Cerco sollecitazioni, punti di vista che stimolino riflessioni fuori dal mio perimetro abituale. Mi piacciono i racconti che illustrano le debolezze della gente comune, che raccontano le contraddizioni, che mostrano i diversi "universi" (la famiglia e il "mondo fuori"). E in questo senso adoro Carver. Lo hai mai letto? racconti brevi, taglienti, immediati. Immagini chiare come attraverso un vetro e, soprattutto, nessun giudizio, nessun messaggio e nessuna verità. Questo è un compito gravoso che Carver lascia al lettore. Perlomeno a chi ne sente il bisogno.
A rileggerci
Francesco
Nessuno messaggio da trasmettere. Butto giù delle righe e le metto su Bravi autori per puro piacere e divertimento. Anche quando leggo, non cerco il "Messaggio" in senso assoluto. Cerco sollecitazioni, punti di vista che stimolino riflessioni fuori dal mio perimetro abituale. Mi piacciono i racconti che illustrano le debolezze della gente comune, che raccontano le contraddizioni, che mostrano i diversi "universi" (la famiglia e il "mondo fuori"). E in questo senso adoro Carver. Lo hai mai letto? racconti brevi, taglienti, immediati. Immagini chiare come attraverso un vetro e, soprattutto, nessun giudizio, nessun messaggio e nessuna verità. Questo è un compito gravoso che Carver lascia al lettore. Perlomeno a chi ne sente il bisogno.
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Lucia De Falco ha scritto: ↑31/10/2020, 9:25 Devo dire che questo racconto non mi è piaciuto, un po' per l'argomento, ma anche perché non c'è stato uno sviluppo positivo della vicenda. La parte che mi è piaciuta di più è stata quando il marito aveva detto che dovevano cominciare ad intendersi e il resto sarebbe venuto da sé, riflessione profonda, che poi è contraddetta dal suo comportamento successivo. Infatti io avrei eliminato la seconda parte e l'avrei sostituita con uno scambio, un dialogo tra i due, con una riappacificazione finale. Ma forse sono troppo romantica e tu probabilmente volevi trasmettere un messaggio negativo di cinismo della nostra società. Spero che non tutti gli uomini siano così, come quello della storia.
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Re: Commento
Ciao Francesco, grazie per la recensione.
Sentendo un dibattito sul sesso alla radio mi aveva colpito questo concetto secondo il quale la famiglia è un po' il luogo del dovere, e come alcune modalità di approcciare il sesso venissero giudicate in modo diverso a seconda del contesto. Quindi si andava da giudizi oscillanti tra la perversione, il gioco, la fantasia. Condanna e benevola assoluzione.
Ho scritto quindi queste righe colpito dal diverso metro di giudizio adoperato. Poi, però, quando uno legge dà la sua personale interpretazione e va bene così.
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Francesco
Sentendo un dibattito sul sesso alla radio mi aveva colpito questo concetto secondo il quale la famiglia è un po' il luogo del dovere, e come alcune modalità di approcciare il sesso venissero giudicate in modo diverso a seconda del contesto. Quindi si andava da giudizi oscillanti tra la perversione, il gioco, la fantasia. Condanna e benevola assoluzione.
Ho scritto quindi queste righe colpito dal diverso metro di giudizio adoperato. Poi, però, quando uno legge dà la sua personale interpretazione e va bene così.
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Francesco Pino ha scritto: ↑31/10/2020, 11:49 Guardando al lato descrittivo il racconto va sicuramente bene, scorre facilmente e tutto è immediatamente chiaro. Poi si puo' riflettere un po' sul comportamento di James: vuole nascondere alla moglie il piacere che prova con quei giochi perché anch'esso fa parte del segreto (andare a prostitute) oppure si rifiuta di fare con sua moglie quello che fa con le prostitute per non accomunarla idealmente a loro?
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Re: Commento
Ah, ok, adesso la storia assume un suo senso logico.Francesco Dell'Accio ha scritto: ↑30/10/2020, 15:34 Ciao Ida, grazie della recensione.
Nella stesura su Word avevo evidenziato il cambio di scena (da casa sua alla camera della prostituta) con una spaziatura. Non mi ero accorto che quando ho incollato il racconto era scomparsa. Adesso l'ho reinserita con dei trattini.
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Un buon mix di ipocrisia e incoerenza quest’ometto, che mi ispira un certo fastidio. Edith sembra già più interessante, anche se, come spesso accade, non vede ciò che da un punto di vista esterno è abbastanza evidente. Due persone/ personaggi abbastanza veri da suscitare curiosità è una reazione emotiva nel lettore, trovo che questo sia il punto forte del racconto. La trama è abbastanza lineare, le descrizioni ben riuscite. Secondo me all’inizio e alla fine il cambio di prospettiva va messo in evidenza attraverso la suddivisione in paragrafi. Globalmente non mi è dispiaciuto in ogni caso.
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Re: La valigia blu
Pur nella brevità forse sei stato un po' frettoloso nei cambi di scena. Nella conclusione se ho capito bene lui torna dalla moglie, e poi leggiamo il suo pensiero dopo la cena ? Forse occorre formattare meglio. Al di là di questo c'è un uso forse un po' prevedibile degli aggettivi. "passi lenti e sensuali", "sorriso malizioso", "misurata lentezza" sono quasi delle locuzioni. Potresti lavorare più sulla forma. Il contenuto mi è piaciuto però.
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altro racconto che mi lascia perplesso.
non lo comprendo proprio, evidentemente mi trovo su di un livello diverso da quello dell'autore.
non riesco a capire la storia, che prima pare avere un senso e poi un altro.
non è scritto male, ma se non riesco a recepirne il senso non so cosa dire.
non lo comprendo proprio, evidentemente mi trovo su di un livello diverso da quello dell'autore.
non riesco a capire la storia, che prima pare avere un senso e poi un altro.
non è scritto male, ma se non riesco a recepirne il senso non so cosa dire.
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

http://scrittoripersempre.forumfree.it/
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:


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commento
Forse in quanto donna e per di più di una certa età, l'argomento del racconto non è nelle mie corde. Ma questo è un problema mio. La lettura scorre via veloce anche se forse un paio di tempi verbali li rivedrei. Quello che però mi sembra poco centrato è il finale. Fila tutto con logica fino a che lui va dalla prostituta, quello che non mi torna è il "ciao amore" e il "fai con calma, caro". Questo scambio di battute tra i due non è in linea con il tipo di rapporto che hai delineato nella prima parte.
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Un racconto che tratta senza scadere nel volgare un tema particolare: il sesso.
Eppure, non è un racconto erotico. Il sesso è crudo, uno strumento parte della vita della coppia ma da cui trarre un mutuo piacere non sembra più possibile. Entrambi i protagonisti vogliono la stessa cosa, ma sono bloccati dai loro stessi preconcetti ad un appagamento parziale.
Il tema mi è piaciuto moltissimo e, se sviluppato meglio, avrebbe merititato molto di più.
Ma il modo in cui viene narrato, se pur le frasi sono ben fatte e la grammatica è a posoto, finisce per confondere. Ho riletto due volte per riuscire a capire cosa fosse successo e dove fosse il cambio di scena che rende la successione degli eventi sensata.
Peccato, perchè questa torbida vicenda ha delle buone carte, ma non le gioca al meglio
Eppure, non è un racconto erotico. Il sesso è crudo, uno strumento parte della vita della coppia ma da cui trarre un mutuo piacere non sembra più possibile. Entrambi i protagonisti vogliono la stessa cosa, ma sono bloccati dai loro stessi preconcetti ad un appagamento parziale.
Il tema mi è piaciuto moltissimo e, se sviluppato meglio, avrebbe merititato molto di più.
Ma il modo in cui viene narrato, se pur le frasi sono ben fatte e la grammatica è a posoto, finisce per confondere. Ho riletto due volte per riuscire a capire cosa fosse successo e dove fosse il cambio di scena che rende la successione degli eventi sensata.
Peccato, perchè questa torbida vicenda ha delle buone carte, ma non le gioca al meglio



Date un'occhiata a "Rose Nere" in Concorso FLASH.
sono FELICE perché...
:bicipit"Il Carillon di Absindaele" ,
si è piazzato al 3° posto su 45 concorrenti in Gara d'Autunno 2020!!!!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Illustrazioni: @chinevesperiane
Wattpad: https://www.wattpad.com/user/NovelleVesperiane
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Francesco, ho letto il tuo breve racconto. Concordo pienamente con te sulla bellezza dello scrivere in sè approcciando tematiche di ogni genere, senza dover obbligatoriamente "schierarsi" o tirar fuori una morale (diciamo così). Esatto, l'essenziale sta nel far riflettere e sì, credo tu ci sia riuscito. Quando i commenti s'intrecciano così, qualcosa hai smosso di sicuro.
E' vero, come più volte è stato evidenziato, probabilmente qualche affinamento darebbe più scorrevolezza alla storia che sa incuriosire. Ammetto che il dialogo finale, come peraltro già segnalato, resta un attimo "sfocato", o forse sono io che non ho colto il segno.
Vorrei dare una mia interpretazione: l'immagine allo specchio è la stessa da tanto, troppo tempo, finchè uno dei due trova il coraggio di voltarsi.
Ti faccio i miei complimenti, hai voluto parlarci di qualcosa di reale che, nel bene o nel male, in misura maggiore o minore, tocca una moltitudine di coppie: la non condivisione è un veleno mortale, almeno quanto la paura. Ti assegno un voto alto, al di là delle piccole imperfezioni formali (più di ritmo), certo che il prossimo sarà super.
E' vero, come più volte è stato evidenziato, probabilmente qualche affinamento darebbe più scorrevolezza alla storia che sa incuriosire. Ammetto che il dialogo finale, come peraltro già segnalato, resta un attimo "sfocato", o forse sono io che non ho colto il segno.
Vorrei dare una mia interpretazione: l'immagine allo specchio è la stessa da tanto, troppo tempo, finchè uno dei due trova il coraggio di voltarsi.
Ti faccio i miei complimenti, hai voluto parlarci di qualcosa di reale che, nel bene o nel male, in misura maggiore o minore, tocca una moltitudine di coppie: la non condivisione è un veleno mortale, almeno quanto la paura. Ti assegno un voto alto, al di là delle piccole imperfezioni formali (più di ritmo), certo che il prossimo sarà super.
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commento
A me non è dispiaciuto affatto questo racconto, anche scritto bene, perché descrive al meglio l'ipocrisia che mediamente c'è nelle coppie, intendo tra marito e moglie. Ho sempre pensato alla enorme moltitudine di uomini che, dietro l'apparenza di mariti passabili, vanno poi a prostitute come l'omuncolo del racconto. Triste, l'ho trovata molto triste questa storia perché andare a fare sesso a pagamento mi sembra assai squallido. Ma so bene che è una visione tutta femminile e mia. Voto alto
Commento
Il racconto è coinvolgente e tiene viva l'attenzione fino alla fine. Lo stile è scorrevole e a parte qualche refuso mi sembra scritto bene. La chiusura mi ha un po' spiazzato e proprio per questo l'ho trovata interessante e per niente banale. Nonostante la brevità la storia fa riflettere pur lasciando un velo di tristezza. Bravo.
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Re: Commento
Ciao Selene
grazie del commento. Hai ragione che avrei dovuto evidenziare meglio i cambi di scena con l'uso dei paragrafi.
grazie del commento. Hai ragione che avrei dovuto evidenziare meglio i cambi di scena con l'uso dei paragrafi.
Selene Barblan ha scritto: ↑01/11/2020, 17:36 Un buon mix di ipocrisia e incoerenza quest’ometto, che mi ispira un certo fastidio. Edith sembra già più interessante, anche se, come spesso accade, non vede ciò che da un punto di vista esterno è abbastanza evidente. Due persone/ personaggi abbastanza veri da suscitare curiosità è una reazione emotiva nel lettore, trovo che questo sia il punto forte del racconto. La trama è abbastanza lineare, le descrizioni ben riuscite. Secondo me all’inizio e alla fine il cambio di prospettiva va messo in evidenza attraverso la suddivisione in paragrafi. Globalmente non mi è dispiaciuto in ogni caso.
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Re: La valigia blu
Ciao RobediKarta, grazie del commento, e grazie dello stimolo a non usare aggettivi troppo banali. Hai perfettamente ragione.
Francesco
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RobediKarta ha scritto: ↑02/11/2020, 20:05 Pur nella brevità forse sei stato un po' frettoloso nei cambi di scena. Nella conclusione se ho capito bene lui torna dalla moglie, e poi leggiamo il suo pensiero dopo la cena ? Forse occorre formattare meglio. Al di là di questo c'è un uso forse un po' prevedibile degli aggettivi. "passi lenti e sensuali", "sorriso malizioso", "misurata lentezza" sono quasi delle locuzioni. Potresti lavorare più sulla forma. Il contenuto mi è piaciuto però.
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Re: Commento
Ciao Fausto, grazie del commento. Forse, per una maggior chiarezza, avrei dovuto usare meglio i paragrafi.
A rileggerci.
Francesco
A rileggerci.
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Fausto Scatoli ha scritto: ↑02/11/2020, 20:16 altro racconto che mi lascia perplesso.
non lo comprendo proprio, evidentemente mi trovo su di un livello diverso da quello dell'autore.
non riesco a capire la storia, che prima pare avere un senso e poi un altro.
non è scritto male, ma se non riesco a recepirne il senso non so cosa dire.
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Re: commento
Ciao Stefyp
con lo scambio di battute finale volevo esprimere la routine e il mondo "rassicurante" che il marito trova tornando a casa dopo essere stato con la prostituta. Rassicurante tra virgolette, poiché volevo esprimere la famiglia, la famiglia del racconto, come il luogo della sconfitta: la moglie aveva provato a ravvivare la sfera sessuale con il marito ma lui aveva rifiutato preferendo relazioni extraconiugali.
A rileggerci
con lo scambio di battute finale volevo esprimere la routine e il mondo "rassicurante" che il marito trova tornando a casa dopo essere stato con la prostituta. Rassicurante tra virgolette, poiché volevo esprimere la famiglia, la famiglia del racconto, come il luogo della sconfitta: la moglie aveva provato a ravvivare la sfera sessuale con il marito ma lui aveva rifiutato preferendo relazioni extraconiugali.
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Stefyp ha scritto: ↑10/11/2020, 18:29 Forse in quanto donna e per di più di una certa età, l'argomento del racconto non è nelle mie corde. Ma questo è un problema mio. La lettura scorre via veloce anche se forse un paio di tempi verbali li rivedrei. Quello che però mi sembra poco centrato è il finale. Fila tutto con logica fino a che lui va dalla prostituta, quello che non mi torna è il "ciao amore" e il "fai con calma, caro". Questo scambio di battute tra i due non è in linea con il tipo di rapporto che hai delineato nella prima parte.
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Re: Commento
Grazie del commento MattyManf
altri mi hanno fatto notare la poca chiarezza. Avrei dovuto usare meglio i paragrafi.
A rileggerci
Francesco
altri mi hanno fatto notare la poca chiarezza. Avrei dovuto usare meglio i paragrafi.
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MattyManf ha scritto: ↑14/11/2020, 15:00 Un racconto che tratta senza scadere nel volgare un tema particolare: il sesso.
Eppure, non è un racconto erotico. Il sesso è crudo, uno strumento parte della vita della coppia ma da cui trarre un mutuo piacere non sembra più possibile. Entrambi i protagonisti vogliono la stessa cosa, ma sono bloccati dai loro stessi preconcetti ad un appagamento parziale.
Il tema mi è piaciuto moltissimo e, se sviluppato meglio, avrebbe merititato molto di più.
Ma il modo in cui viene narrato, se pur le frasi sono ben fatte e la grammatica è a posoto, finisce per confondere. Ho riletto due volte per riuscire a capire cosa fosse successo e dove fosse il cambio di scena che rende la successione degli eventi sensata.
Peccato, perchè questa torbida vicenda ha delle buone carte, ma non le gioca al meglio
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Re: Commento
Grazie del commento Roberto
è vero, avrei dovuto mettere a fuoco meglio i cambi di scena.
Al prossimo racconto
Francesco
è vero, avrei dovuto mettere a fuoco meglio i cambi di scena.
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Roberto Virdo' ha scritto: ↑03/12/2020, 14:42 Francesco, ho letto il tuo breve racconto. Concordo pienamente con te sulla bellezza dello scrivere in sè approcciando tematiche di ogni genere, senza dover obbligatoriamente "schierarsi" o tirar fuori una morale (diciamo così). Esatto, l'essenziale sta nel far riflettere e sì, credo tu ci sia riuscito. Quando i commenti s'intrecciano così, qualcosa hai smosso di sicuro.
E' vero, come più volte è stato evidenziato, probabilmente qualche affinamento darebbe più scorrevolezza alla storia che sa incuriosire. Ammetto che il dialogo finale, come peraltro già segnalato, resta un attimo "sfocato", o forse sono io che non ho colto il segno.
Vorrei dare una mia interpretazione: l'immagine allo specchio è la stessa da tanto, troppo tempo, finchè uno dei due trova il coraggio di voltarsi.
Ti faccio i miei complimenti, hai voluto parlarci di qualcosa di reale che, nel bene o nel male, in misura maggiore o minore, tocca una moltitudine di coppie: la non condivisione è un veleno mortale, almeno quanto la paura. Ti assegno un voto alto, al di là delle piccole imperfezioni formali (più di ritmo), certo che il prossimo sarà super.
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Re: commento
Grazie del commento Laura.
A rileggerci
Francesco
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Laura Traverso ha scritto: ↑03/12/2020, 22:31 A me non è dispiaciuto affatto questo racconto, anche scritto bene, perché descrive al meglio l'ipocrisia che mediamente c'è nelle coppie, intendo tra marito e moglie. Ho sempre pensato alla enorme moltitudine di uomini che, dietro l'apparenza di mariti passabili, vanno poi a prostitute come l'omuncolo del racconto. Triste, l'ho trovata molto triste questa storia perché andare a fare sesso a pagamento mi sembra assai squallido. Ma so bene che è una visione tutta femminile e mia. Voto alto
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Re: Commento
Grazie del commento Ibbor.
Ciao e al prossimo racconto.
Francesco
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Ibbor OB ha scritto: ↑10/12/2020, 22:19 Il racconto è coinvolgente e tiene viva l'attenzione fino alla fine. Lo stile è scorrevole e a parte qualche refuso mi sembra scritto bene. La chiusura mi ha un po' spiazzato e proprio per questo l'ho trovata interessante e per niente banale. Nonostante la brevità la storia fa riflettere pur lasciando un velo di tristezza. Bravo.
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Re: La valigia blu
grazie a te per esserti messo in gioco.
A rileggerti
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Date un'occhiata a "Rose Nere" in Concorso FLASH.
sono FELICE perché...
:bicipit"Il Carillon di Absindaele" ,
si è piazzato al 3° posto su 45 concorrenti in Gara d'Autunno 2020!!!!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Illustrazioni: @chinevesperiane
Wattpad: https://www.wattpad.com/user/NovelleVesperiane
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Commento
Un buon racconto che a tratti lascia riflettere o almeno regala spunti di riflessione. I personaggi risultano ben caratterizzati e credibili. Sarebbe stato bello capire il perché di un certo atteggiamento da parte di James, magari regalando allo scritto un tocco introspettivo in più. Buona scrittura
Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:
La Gara 15 - Risorse a piccoli sorsi
(luglio/agosto 2010, 60 pagine, 845,46 KB)
Autori partecipanti: Cmt, Gloria, Arianna, SerStefano, Arditoeufemismo, hellies15, Giacomo Scotti, Carlocelenza, Vit, Manuela, Daniela F, Vecchiaziapatty, pieromacrelli, Gigliola, Biancaspina, Titty Terzano, Michele,
A cura di Mastronxo.
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La Gara 59 - Siamo come ci vedono o come ci vediamo noi?
(giugno/luglio 2016, 35 pagine, 1,73 MB)
Autori partecipanti: Lodovico, Nunzio Campanelli, Massimo Tivoli, Carlocelenza, Stefania Di Giannantonio, Mirtalastrega, Skyla74, Patrizia Chini, Gabriele Ludovici, Giorgio Leone,
a cura di Alberto Tivoli.
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La Gara 47 - Virus
(luglio 2014, 39 pagine, 542,17 KB)
Autori partecipanti: Lodovico, Carlocelenza, Ser Stefano, Angelo Manarola, Nunzio Campanelli, Mastronxo, Anto Pigy, Annamaria Vernuccio, Matteo Bottaro, Maddalena Cafaro, Eliseo Palumbo,
a cura di Patrizia Chini (con la supervisione di Lodovico).
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Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:
Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
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A cura di Francesco Zanni Bertelli.
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Vedi ANTEPRIMA (941,40 KB scaricato 65 volte).
Non spingete quel bottone
antologia di racconti sull'ascensore
Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, Roberto Guarnieri, Andrea Leonelli, Tullio Aragona, Luigi Bonaro, Umberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, Daniela Piccoli, Marco Vecchi, Claudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, Eliseo Palumbo, Diego Cocco, Roberta Eman.
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BiciAutori - racconti in bicicletta
Trentun paia di gambe hanno pedalato con la loro fantasia per guidarci nel puro piacere di sedersi su una bicicletta ed essere spensierati, felici e amanti della Natura.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina e logo di Diego Capani.
Contiene opere di: Alessandro Domenici, Angelo Manarola, Bruno Elpis, Cataldo Balducci, Concita Imperatrice, Cristina Cornelio, Cristoforo De Vivo, Eliseo Palumbo, Enrico Teodorani, Ettore Capitani, Francesco Paolo Catanzaro, Germana Meli (gemadame), Giovanni Bettini, Giuseppe Virnicchi, Graziano Zambarda, Iunio Marcello Clementi, Lodovico Ferrari, Lorenzo Dalle Ave, Lorenzo Pompeo, Patrizia Benetti, Raffaella Ferrari, Rebecca Gamucci, Rosario Di Donato, Salvatore Stefanelli, Sara Gambazza, Sandra Ludovici, Sonia Piras, Stefano Corazzini, Umberto Pasqui, Valerio Franchina, Vivì.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina e logo di Diego Capani.
Contiene opere di: Alessandro Domenici, Angelo Manarola, Bruno Elpis, Cataldo Balducci, Concita Imperatrice, Cristina Cornelio, Cristoforo De Vivo, Eliseo Palumbo, Enrico Teodorani, Ettore Capitani, Francesco Paolo Catanzaro, Germana Meli (gemadame), Giovanni Bettini, Giuseppe Virnicchi, Graziano Zambarda, Iunio Marcello Clementi, Lodovico Ferrari, Lorenzo Dalle Ave, Lorenzo Pompeo, Patrizia Benetti, Raffaella Ferrari, Rebecca Gamucci, Rosario Di Donato, Salvatore Stefanelli, Sara Gambazza, Sandra Ludovici, Sonia Piras, Stefano Corazzini, Umberto Pasqui, Valerio Franchina, Vivì.