La favola del gatto e del lupo
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La favola del gatto e del lupo
In una scura foresta, dimorava un lupo malvagio dal pelo grigio, sporco, crespo e puzzolente. Gli altri animali evitavano di passare vicino alla sua dimora, situata al centro della foresta. Volpi, cervi, uccelli ma anche gufi e serpenti erano soliti rimanere nelle zone più esterne, per timore di incrociare il grosso predatore grigio. Il lupo doveva uscire a caccia di animali sempre più lontano dalla sua dimora, perchè solo carcasse già dilaniate dai suoi denti aguzzi rimanevano in terra, nei pressi della sua tana. Ma un giorno, il lupo udì un piano acuto sorprendentemente vicino al centro della foresta. Seguì quei versi di gran fretta e scoprì un piccolo micio che si era smarrito e piangeva e gridava disperatamente per attirare l'attenzione della madre e trovare la via di casa, fuori dalla buia foresta. Il lupo fu felice di trovare una preda tanto facile alla sua portata e senza troppi indugi si mostrò al micio, leccandosi i baffi e con i denti già ben in mostra, pronti a dilaniare un'altra vittima. Il gattino sentì un ramo spezzarsi alle sue spalle e, voltatosi, vide il predatore puntarlo aggressivamente. Il gatto scattò e fece un piccolo balzo indietro, miagolando ancora in cerca di aiuto.
“Piccola bestiola indifesa, non è prudente allontanarsi tanto dai propri simili in un ambiente ostile come questo.” Disse il lupo con un tono di voce grave e ostile, già pregustando il suo piccolo pasto. Il micio continuava a miagolare, guardandosi intorno. La foresta era scura, gli alberi erano densi e un intenso odore di fogliame permeava tutto l'ambiente circostante. Nessuno in vista, solo il piccolo gatto e il grande lupo grigio affamato. Ma il lupo era impaziente di mangiare e fece un balzo verso la vittima indifesa per divorarla in un sol boccone.
Ma l'esito del balzo non fu quello previsto dal grande predatore.
Infatti, una pesante zampata lo colpì a mezz'aria in pieno muso e lo schiacciò a terra, facendogli mangiare nient'altro che la fredda ed aspra terra. Davanti a lui, il micio aveva smesso di miagolare e stava seduto davanti al lupo atterrito, sereno e rilassato, a leccarsi il dorso della zampa anteriore sinistra.
Rimesso in piedi, il lupo si guardò ed annusò in giro, cercando chi avrebbe potuto attaccarlo con tanta sconsideratezza, ma nessun altro animale era presente in giro.
Gli si spalancò la mascella e vacillò per un istante quando concepì l'idea che il pesante colpo che l'aveva atterrato, in qualche modo, potesse essere partito proprio dal gatto che aveva di fronte.
“Sei sorpreso che un micio come me possa averti steso, lupo? Sei sorpreso di scoprire la forza che una bestiola come me possa avere dentro di sè? Credi ancora che l'aspetto di un animale rispecchi le potenzialità del suo animo? Non credi che un essere a prima vista piccolo ed indifeso possa essere in grado di difendersi da un lupo grande e grosso come te?” Gli disse il gatto, che aveva appena terminato di passarsi la zampa che aveva leccato sulla testolina pelosa. “Eppure, hai ancora i segni della mia zampata sul volto, o lupo". Stupore e terrore avvolsero l'animo del lupo, che cominciò ad ansimare, non sapendo più cosa fare, la coda tra le zampe e le orecchie abbassate.
"Credevi di spaventarmi e di sopraffarmi facilmente con il tuo aspetto, ma hai scoperto che anche un piccolo animaletto può nascondere una forza d'animo non indifferente. Con questa, o lupo, ti ho colpito." Il micio camminava adesso verso il suo rivale che, indietreggiando con la coda tra le zampe e le orecchie abbassate, si rimpiccioliva sempre più. "Hai l'aspetto di un lupo grande e grosso, ma dentro nascondi l'animo debole e timoroso di un ermellino." Il lupo si accorse che il gatto era diventato più grande di lui e tale era la sua paura verso il felino che, poco fa, aveva ritenuto indifeso. Quando sentì le zampe posteriori cedergli, il lupo si accorse che queste erano adesso diventate sottili e gracili come quelle, appunto di un ermellino.
“Corri via, adesso che hai imparato la lezione!“ Gli ruggì il gatto con una voce imponente e tonante, e il lupo, ormai denudato della sua forma feroce, fuggì tremando da quel gatto e imparò che gli esseri intorno a lui non scelgono il loro aspetto: non tutti i grandi predatori sono malvagi e non tutti i piccoli animali da compagnia sono innocui e timorosi come possono sembrare a prima vista.
Ultima modifica di MattQuagliata il 21/11/2020, 14:08, modificato 2 volte in totale.
commento
Un piccolo micio non potrà mai battere un lupo sul piano fisico, a meno che non usi un'astuzia o uno stratagemma. Questo è pacifico. È chiaro il messaggio che volevi dare, l'hai esplicitato anche troppo bene. Ma così, per me, non funziona perchè non hai trovato un'alternativa. C'è qualche virgola da sistemare ma si legge con facilità e scorre bene.
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Re: commento
Grazie innanzitutto per il tuo commento. Hai ragione, un micio non potrà mai battere un lupo sul piano fisico, ma la mia favola è tutta una metafora: lo scontro che avviene è in minima parte uno scontro fisico, ma è al 90% psicologico. Il lupo rappresenta chi, avvalendosi di un aspetto che incuta timore, sovrasta l'animo del prossimo mentre il micio è piccolo ed indifeso solo agli occhi del lupo stesso (e del lettore, inizialmente) che lo identifica come preda. Ma nel momento del confronto (metaforico) tra i due, è l'animo del micio che colpisce l'animo del lupo, mettendo in mostra il vero carattere del suo rivale che, rimpicciolito per la sconfitta morale, fugge via guaendo.Stefyp ha scritto: ↑16/11/2020, 17:31 Un piccolo micio non potrà mai battere un lupo sul piano fisico, a meno che non usi un'astuzia o uno stratagemma. Questo è pacifico. È chiaro il messaggio che volevi dare, l'hai esplicitato anche troppo bene. Ma così, per me, non funziona perchè non hai trovato un'alternativa. C'è qualche virgola da sistemare ma si legge con facilità e scorre bene.
Probabilmente ho reso male la mia idea e chiedo scusa per le virgole, sono ancora alle prime armi

Re: La favola del gatto e del lupo
Se sei alle prime armi ti faccio i miei complimenti!! Le mie prime armi sono state ben diverse...
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Il racconto mi è piaciuto molto, sopratutto le descrizioni ed il modo in cui i dialoghi sono presentati. Lo stile è scorrevole ed immersivo, la foresta si vede e si sente.
Per quanto riguarda i contenuti, ho apprezzato la scelta del lupo e del gatto per rappresentare lo "sbruffone" ed il "modesto".
Anche se la forza inaspettata del gatto può spiazzare, trovo che sia una scelta percorribile, per quanto assurda. Uno stratagemma/ spegazione avrebbe arricchito la storia, ma forse ne avrebbe snaturato il senso…
Per me si tratta di un buon lavoro!
Per quanto riguarda i contenuti, ho apprezzato la scelta del lupo e del gatto per rappresentare lo "sbruffone" ed il "modesto".
Anche se la forza inaspettata del gatto può spiazzare, trovo che sia una scelta percorribile, per quanto assurda. Uno stratagemma/ spegazione avrebbe arricchito la storia, ma forse ne avrebbe snaturato il senso…
Per me si tratta di un buon lavoro!
Ultima modifica di MattyManf il 20/11/2020, 21:36, modificato 1 volta in totale.



Date un'occhiata a "Rose Nere" in Concorso FLASH.
sono FELICE perché...
:bicipit"Il Carillon di Absindaele" ,
si è piazzato al 3° posto su 45 concorrenti in Gara d'Autunno 2020!!!!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Illustrazioni: @chinevesperiane
Wattpad: https://www.wattpad.com/user/NovelleVesperiane
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Re: commento
Mai? Non ne sarei così certa.
Ho visto un gatto sfuggire dalle mascelle di un cane piantandogli saldamente alcuni artigli pochi millimetri sotto un occhio. Il cane ha mollato la presa e ha guaito un buon quarto d'ora.
OK, il micio poi è rimasto zoppo e il cane non ha perso l'occhio ma, viste le proporzioni fisiche, direi che il primo ha senza dubbio stravinto la sfida.
Diciamo che probabilmente un lupo avrebbe saputo uccidere il gatto più in fretta e con più efficacia, ma chissà

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Ho apprezzato molto la tua favola, anche se in alcuni tratti il linguaggio forse è un po' difficile per i bambini ed eliminerei il rivolo di sangue per non impressionarli troppo. Sicuramente è una favola dal significato profondo, soprattutto per noi adulti: a volte, le persone dall'aspetto tranquillo ed innocuo hanno in sé una forza d'animo inaspettata, pertanto tutti vanno rispettati, indipendentemente dall'aspetto, mentre spesso il mondo è dominato da chi ha un aspetto imponente e prepotente.
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Re: La favola del gatto e del lupo
L'idea di fondo è buona, il testo è gradevole ma l'insieme lascia un poco delusi: anche nelle favole c'è bisogno di una spiegazione, per quanto fantastica e improbabile, e qui si rimane in attesa senza essere soddisfatti. Comunque nel complesso il lavoro mi è piaciuto.
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Re: Commento
Grazie del tuo commento,MattyManf ha scritto: ↑16/11/2020, 22:23 Il racconto mi è piaciuto molto, sopratutto le descrizioni ed il modo in cui i dialoghi sono presentati. Lo stile è scorrevole ed immersivo, la foresta si vede e si sente.
Per quanto riguarda i contenuti, ho apprezzato la scelta del lupo e del gatto per rappresentare lo "sbruffone" ed il "modesto".
Anche se la forza inaspettata del gatto può spiazzare, trovo che sia una scelta percorribile, per quanto assurda. Uno strataggemma/ spegazione avrebbe arricchito la storia, ma forse ne avrebbe snaturato il senso...
Per me si tratta di un buon lavoro!
si, in una versione precedente avevo inserito un paio di righi in cui il micio si trasformava in un grosso felino ma poi avrei tradito la morale stessa contraddicendomi, quindi nella versione definitiva ho rimosso questa trasformazione (o trasfigurazione, che dir si voglia) ma sono contento abbia apprezzato il mio lavoro. Proverò a scrivere altre favole, hai visto mai diventi un mio genere prediletto

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Re: Commento
Ciao Lucia, grazie per aver letto la mia favola,Lucia De Falco ha scritto: ↑17/11/2020, 7:32 Ho apprezzato molto la tua favola, anche se in alcuni tratti il linguaggio forse è un po' difficile per i bambini ed eliminerei il rivolo di sangue per non impressionarli troppo. Sicuramente è una favola dal significato profondo, soprattutto per noi adulti: a volte, le persone dall'aspetto tranquillo ed innocuo hanno in sé una forza d'animo inaspettata, pertanto tutti vanno rispettati, indipendentemente dall'aspetto, mentre spesso il mondo è dominato da chi ha un aspetto imponente e prepotente.
è vero, in quello e in altri passi il linguaggio è un pò tetro e pesante, ne sono cosciente, ma l'ho fatto di proposito perchè era una favola diciamo "per adulti" visto anche il messaggio che sono riuscito (credo, o spero) a trasmettere. Una versione per bambini avrebbe sicuramente qualche linea in meno ma, se vuoi, posso provare a censurare qualcosa e inviartelo

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Re: La favola del gatto e del lupo
Ciao Mariovaldo, grazie per il commento alla mia favola (a proposito, credo dovresti modificare il nome del commento in "Commento"),Mariovaldo ha scritto: ↑17/11/2020, 8:26 L'idea di fondo è buona, il testo è gradevole ma l'insieme lascia un poco delusi: anche nelle favole c'è bisogno di una spiegazione, per quanto fantastica e improbabile, e qui si rimane in attesa senza essere soddisfatti. Comunque nel complesso il lavoro mi è piaciuto.
concordo, nelle favole ordinarie c'è sempre una spiegazione a tutto, ma qui ho desiderato lasciare il beneficio del dubbio e della libera interpretazione al lettore, omettendo tutto tutto. In risposta ad un commento precedente ho esplicitato la mia idea personale, ovvero il senso metaforico di tutta la favola (ti invito a leggerlo). Ti ringrazio comunque del tuo feedback, un primo lavoro come questo ha bisogno di commenti, anche critici, per cercare di migliorare eventuali lavori futuri

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Re: commento
è vero, da questo punto di vista i gatti sono piuttosto maligniMassimo Baglione ha scritto: ↑17/11/2020, 5:26 Mai? Non ne sarei così certa.
Ho visto un gatto sfuggire dalle mascelle di un cane piantandogli saldamente alcuni artigli pochi millimetri sotto un occhio. Il cane ha mollato la presa e ha guaito un buon quarto d'ora.
OK, il micio poi è rimasto zoppo e il cane non ha perso l'occhio ma, viste le proporzioni fisiche, direi che il primo ha senza dubbio stravinto la sfida.
Diciamo che probabilmente un lupo avrebbe saputo uccidere il gatto più in fretta e con più efficacia, ma chissà![]()

Grazie per il tuo commento, spero la favola ti sia piaciuta
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Re: commento
Sì sì, la mia era una riflessione, non una critica al testoMattQuagliata ha scritto: ↑17/11/2020, 8:44... il senso di quello scontro era tutto meno che un duello fisico vero e proprio.

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Re: commento
Mi fa piacere abbia apprezzatoMassimo Baglione ha scritto: ↑17/11/2020, 9:49 Sì sì, la mia era una riflessione, non una critica al testo![]()

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Re: La favola del gatto e del lupo
"Abbia"?!
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Secondo me quello delle favole è un campo piuttosto difficile. Contengono tutte una morale e le trame sono spesso allegoriche, il tutto deve risultare poi appetibile e comprensibile per i bambini. L'idea di fondo della tua storia è valida, ma andava impostata diversamente. Lo scontro descritto è soltanto fisico, non c'è nulla che faccia pensare al prevalere dell'animo buono su quello cattivo. A mio parere il gatto doveva "buttarla sul filosofico" in qualche modo, oppure doveva agire d'astuzia. Il micio non è neanche adulto, non puoi spiegare con una zampata la vittoria del piccolo sull'orco.
Ripeti troppe volte la parola "foresta", solo nelle prime cinque righe l'hai scritta quattro volte.
L'attenzione verso gli accenti è una cosa che ho imparato attraverso il confronto in questo forum, prima non ci facevo molto caso: usi l'accento acuto invece di quello grave.
Aspetto di rileggerti nuovamente, ciao.
Ripeti troppe volte la parola "foresta", solo nelle prime cinque righe l'hai scritta quattro volte.
L'attenzione verso gli accenti è una cosa che ho imparato attraverso il confronto in questo forum, prima non ci facevo molto caso: usi l'accento acuto invece di quello grave.
Aspetto di rileggerti nuovamente, ciao.
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Re: Commento
Ciao francesco, grazie per aver lettoFrancesco Pino ha scritto: ↑17/11/2020, 12:00 Secondo me quello delle favole è un campo piuttosto difficile. Contengono tutte una morale e le trame sono spesso allegoriche, il tutto deve risultare poi appetibile e comprensibile per i bambini. L'idea di fondo della tua storia è valida, ma andava impostata diversamente. Lo scontro descritto è soltanto fisico, non c'è nulla che faccia pensare al prevalere dell'animo buono su quello cattivo. A mio parere il gatto doveva "buttarla sul filosofico" in qualche modo, oppure doveva agire d'astuzia. Il micio non è neanche adulto, non puoi spiegare con una zampata la vittoria del piccolo sull'orco.
Ripeti troppe volte la parola "foresta", solo nelle prime cinque righe l'hai scritta quattro volte.
L'attenzione verso gli accenti è una cosa che ho imparato attraverso il confronto in questo forum, prima non ci facevo molto caso: usi l'accento acuto invece di quello grave.
Aspetto di rileggerti nuovamente, ciao.
Posso capire il tuo disappunto, tuttavia non necessariamente una favola ha come target i bambini, credevo fosse chiaro che questa fosse una favola per "grandicelli-adulti", che dunque devono avere il modo di riflettere a modo loro sul senso allegorico di quanto ho scritto. In un commento precedente ho infatti spiegato esplicitamente la mia idea e il significato che ha tutto quanto all'interno della mia favola (ti invito a leggerlo).
Per le piccolezze quali la ripetizione di una parola e l'uso errato degli accenti non posso che darti ragione
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L' idea non è male ma, perdonami se te lo dico, dovresti rivedere un po' il testo. Ci sono tante ripetizioni: dimora-dimorava, "e piangeva, e gridava e la mamma...". E anche "Rimessosi" che certamente non è sbagliato ma è un po' pesante come termine. Avrei preferito leggere "Appena si rimise in piedi..." Comunque, come ho già detto, l'idea non è male. E il messaggio che volevi trasmettere credo che sia: l'apparenza inganna...
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onestamente devo dire che non mi è piaciuta molto questa favola, anche se l'idea di base è buona.
ci vedo parecchia retorica dentro le righe e, oltre a ciò, non mancano le ripetizioni.
le descrizioni sono buone e comunque svolgono bene il loro ruolo, però, se devo essere sincero, alla fine mi rimane poco o nulla.
a rileggerti
ci vedo parecchia retorica dentro le righe e, oltre a ciò, non mancano le ripetizioni.
le descrizioni sono buone e comunque svolgono bene il loro ruolo, però, se devo essere sincero, alla fine mi rimane poco o nulla.
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Fausto Scatoli ha scritto: ↑19/11/2020, 8:29 onestamente devo dire che non mi è piaciuta molto questa favola, anche se l'idea di base è buona.
ci vedo parecchia retorica dentro le righe e, oltre a ciò, non mancano le ripetizioni.
le descrizioni sono buone e comunque svolgono bene il loro ruolo, però, se devo essere sincero, alla fine mi rimane poco o nulla.
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Ciao Fausto, purtroppo il genere della favola (sopratutto se mirata ad un pubblico adulto) richiede uno sforzo in più del lettore per interpretare i fatti che, a prima vista, possono sembrare assurdi o magici. Perchè un micino batterebbe un lupo? Forse non è realmente avvenuto uno scontro "fisico", ma uno su tutt'altro piano, magari l'allegoria che ho voluto inserire è iniziata molto prima di quanto possa sembrare ad un primo sguardo. Ti invito a leggere uno dei miei primi commenti di risposta, potrebbero chiarire le idee sul messaggio che, evidentemente, ho fallito a trasmettere. A presto
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Ciao!
La descrizione iniziale del lupo mi ha fatto empatizzare con lui, poverino, tutto solo e emarginato. Secondo me la morale che è resa chiara dal discorso del micio e dal finale non è del tutto coerente con la vicenda. Tutto sommato lo trovo però un lavoro gradevole.
La descrizione iniziale del lupo mi ha fatto empatizzare con lui, poverino, tutto solo e emarginato. Secondo me la morale che è resa chiara dal discorso del micio e dal finale non è del tutto coerente con la vicenda. Tutto sommato lo trovo però un lavoro gradevole.
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Mah… non saprei. La lettura non è stata semplicissima e qua e là ho dovuto rileggere qualche frase. C'è molta differenza tra la prima e la seconda parte e mi è piaciuta di più la prima, a parte qualche ripetizione.
La parte finale, quella della morale classica della favola, l'ho trovata un po' troppo cerebrale e ripetitiva: non so se a un bambino piacerebbe. E poi, poverini, perchè te la sei preso con gli ermellini?
La parte finale, quella della morale classica della favola, l'ho trovata un po' troppo cerebrale e ripetitiva: non so se a un bambino piacerebbe. E poi, poverini, perchè te la sei preso con gli ermellini?

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Ciao Matt, il tuo racconto mi ha incuriosito e non poco. Ho letto tutti i commenti e le tue risposte, e apprezzo molto l'approccio che hai mostrato. Sei alle prime armi, questo è quanto affermi, anche se più d'uno, io compreso, ti riconosce uno stile più che gradevole. E' vero, qualche piccolo trait d'union, forse un espediente, magari un terzo personaggio o un evento particolare avrebbe, come già consigliato da qualcuno, dato una direzione al lettore senza necessariamente svelare tutto. Che la storia resti assolutamente indirizzata agli adulti mi è sembrato invece chiaro e da subito.
Però lo spunto è stato super. Su questo posso dirti che l'idea, per il mio modesto parere, è validissima e merita di essere ripresa in un altra storia: un confronto "morale". L'immagine poi del lupo che si faceva più piccolo, con le zampe posteriori che cedevano, è certamente d'effetto. Quindi non posso che attendere il tuo prossimo testo perchè dove vedo fantasia, originalità e un pizzico di azzardo non posso che gustarmi lo spettacolo. A presto!
Però lo spunto è stato super. Su questo posso dirti che l'idea, per il mio modesto parere, è validissima e merita di essere ripresa in un altra storia: un confronto "morale". L'immagine poi del lupo che si faceva più piccolo, con le zampe posteriori che cedevano, è certamente d'effetto. Quindi non posso che attendere il tuo prossimo testo perchè dove vedo fantasia, originalità e un pizzico di azzardo non posso che gustarmi lo spettacolo. A presto!
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Il micio piangeva e si disperava ma alla fine era un "killer" sotto mentite spoglie. Mi viene da parteggiare per il povero lupo… in fondo seguiva solo la sua natura. E' proprio vero, nella vita si possono incontrare con una certa frequenza micini di questo genere.
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Quello delle favole, un genere che ha quasi sempre come protagonisti i nostri "amici" animali, è da rivlautare, riscrivere e incoraggiare, per questo ti dò 4. Mi è piaciuto anche il modo quasi forbito con cui hai fatto parlare il gatto, forse a simboleggiare una superiorità culturale, se non intellettuale. Tuttavia il finale secondo me è anche troppo spiegato, credo che il messaggio arrivi meglio nella descrizione del ribaltamento. Certo, la morale della favola è una regola, ma le regole si sa...comunque promettente il pezzo.
- Francesco Dell'Accio
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COMMENTO
Ciao MattQuagliata
un racconto che è una favola con la morale. E' un genere che non mi piace. Ma è semplicemente il mio gusto.
Il finale l'ho trovato "troppo spiegato" e con qualche traccia, secondo me, di retorica
La punteggiatura mi ha lasciato più di un dubbio.
A rileggerci
Francesco
un racconto che è una favola con la morale. E' un genere che non mi piace. Ma è semplicemente il mio gusto.
Il finale l'ho trovato "troppo spiegato" e con qualche traccia, secondo me, di retorica
La punteggiatura mi ha lasciato più di un dubbio.
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Francesco
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Una bella favola che si spiega da sola, bella la metafora. Lo scritto scorre tranquillamente senza grandi problemi, sinceramente è un genere molto lontano dal mio gusto quindi non so cos'altro aggiungere, oltre al fatto che nonostante tutto sono riuscito ad apprezzarlo. Buona scrittura
Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:
I sogni di Titano
Nota: questo libro non è derivato dai nostri concorsi ma ne abbiamo curato l'editing e la diffusione per conto dell'autore che ha ceduto le royalty all'Associazione culturale.
Il "cubo sognatore" su Titano aveva rivelato una verità sconvolgente sull'Umanità, sulla Galassia e, in definitiva, sull'intero Universo, una verità capace di suscitare interrogativi sufficienti per una vita intera. Come poteva essere bonariamente digerito il concetto che la nostra civiltà, la nostra tecnologia e tutto ciò che riguardava l'Umanità… non esisteva?
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
"Siamo solo… i sogni di Titano", aveva riportato il comandante Sylvia Harrison dopo il primo contatto col cubo, ma in che modo avrebbe potuto l'orgoglio dell'Uomo accettarlo? Ovviamente, l'insaziabile sete di conoscenza dell'Essere umano anelava delle risposte, e la sua naturale curiosità non poteva che spingerlo alla ricerca dell'origine del cubo e delle ragioni della sua peculiare funzione.
Gli autori GLAUCO De BONA (vincitore del Premio Urania 2013) e MASSIMO BAGLIONE (amministratore di BraviAutori.it) vi presentano una versione alternativa del "Tutto" che vi lascerà senza parole. Di Glauco De Bona e Massimo Baglione.
Blue Bull
Poliziesco ambientato a Chicago e Nuovo Messico
Nota: questo libro non è derivato dai nostri concorsi ma ne abbiamo curato l'editing e la diffusione per conto dell'autore che ha ceduto le royalty all'Associazione culturale.
Un poliziesco vecchio stile, cazzuto, ambientato un po' a Chicago e un po' in New Mexico, dove un poliziotto scopre di avere un figlio già adulto e, una volta deciso di conoscerlo, si accorgerà che non sarà così semplice. Una storia dura e forse anche vera.
Frank Malick, attempato sergente della polizia di Chicago, posto finalmente di fronte alle conseguenze d'una sua mancanza commessa molti anni prima, intraprende un viaggio fino in Nuovo Messico alla ricerca di qualcosa a metà tra il perdono delle persone che aveva fatto soffrire e la speranza di un'improbabile redenzione.
Di Massimo Baglione e Cataldo Balducci.
Frank Malick, attempato sergente della polizia di Chicago, posto finalmente di fronte alle conseguenze d'una sua mancanza commessa molti anni prima, intraprende un viaggio fino in Nuovo Messico alla ricerca di qualcosa a metà tra il perdono delle persone che aveva fatto soffrire e la speranza di un'improbabile redenzione.
Di Massimo Baglione e Cataldo Balducci.
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La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Maria Arca, Pia Barletta, Ariase Barretta, Cristiana Bartolini, Eva Bassa, Maria Cristina Biasoli, Patrizia Birtolo, Andrea Borla, Michele Campagna, Massimiliano Campo, Claudio Candia, Carmine Cantile, Riccardo Carli Ballola, Matteo Carriero, Polissena Cerolini, Tommaso Chimenti, Leonardo Colombi, Alessandro M. Colombo, Lorenzo Coltellacci, Lorenzo Crescentini, Igor De Amicis, Diego Di Dio, Angela Di Salvo, Stefano di Stasio, Bruno Elpis, Valeria Esposito, Dante Esti, Greta Fantini, Emilio Floretto Sergi, Caterina Franciosi, Mario Frigerio, Riccardo Fumagalli, Franco Fusè, Matteo Gambaro, Roberto Gatto, Gianluca Gendusa, Giorgia Rebecca Gironi, Vincenza Giubilei, Emiliano Gotelli, Fabio Granella, Mauro Gualtieri, Roberto Guarnieri, Giuseppe Guerrini, Joshi Spawnbrød, Margherita Lamatrice, Igor Lampis, Tania Maffei, Giuseppe Mallozzi, Stefano Mallus, Matteo Mancini, Claudia Mancosu, Azzurra Mangani, Andrea Marà, Manuela Mariani, Lorenzo Marone, Marco Marulli, Miriam Mastrovito, Elisa Matteini, Raffaella Munno, Alessandro Napolitano, Roberto Napolitano, Giuseppe Novellino, Sergio Oricci, Amigdala Pala, Alex Panigada, Federico Pergolini, Maria Lidia Petrulli, Daniele Picciuti, Sonia Piras, Gian Filippo Pizzo, Lorenzo Pompeo, Massimiliano Prandini, Marco Ricciardi, Tiziana Ritacco, Angelo Rosselli, Filippo Santaniello, Gianluca Santini, Emma Saponaro, Francesco Scardone, Giacomo Scotti, Ser Stefano, Antonella Spennacchio, Ilaria Spes, Antonietta Terzano, Angela Maria Tiberi, Anna Toro, Alberto Tristano, Giuseppe Troccoli, Cosimo Vitiello, Alain Voudì, Danilo Arona.
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Maria Arca, Pia Barletta, Ariase Barretta, Cristiana Bartolini, Eva Bassa, Maria Cristina Biasoli, Patrizia Birtolo, Andrea Borla, Michele Campagna, Massimiliano Campo, Claudio Candia, Carmine Cantile, Riccardo Carli Ballola, Matteo Carriero, Polissena Cerolini, Tommaso Chimenti, Leonardo Colombi, Alessandro M. Colombo, Lorenzo Coltellacci, Lorenzo Crescentini, Igor De Amicis, Diego Di Dio, Angela Di Salvo, Stefano di Stasio, Bruno Elpis, Valeria Esposito, Dante Esti, Greta Fantini, Emilio Floretto Sergi, Caterina Franciosi, Mario Frigerio, Riccardo Fumagalli, Franco Fusè, Matteo Gambaro, Roberto Gatto, Gianluca Gendusa, Giorgia Rebecca Gironi, Vincenza Giubilei, Emiliano Gotelli, Fabio Granella, Mauro Gualtieri, Roberto Guarnieri, Giuseppe Guerrini, Joshi Spawnbrød, Margherita Lamatrice, Igor Lampis, Tania Maffei, Giuseppe Mallozzi, Stefano Mallus, Matteo Mancini, Claudia Mancosu, Azzurra Mangani, Andrea Marà, Manuela Mariani, Lorenzo Marone, Marco Marulli, Miriam Mastrovito, Elisa Matteini, Raffaella Munno, Alessandro Napolitano, Roberto Napolitano, Giuseppe Novellino, Sergio Oricci, Amigdala Pala, Alex Panigada, Federico Pergolini, Maria Lidia Petrulli, Daniele Picciuti, Sonia Piras, Gian Filippo Pizzo, Lorenzo Pompeo, Massimiliano Prandini, Marco Ricciardi, Tiziana Ritacco, Angelo Rosselli, Filippo Santaniello, Gianluca Santini, Emma Saponaro, Francesco Scardone, Giacomo Scotti, Ser Stefano, Antonella Spennacchio, Ilaria Spes, Antonietta Terzano, Angela Maria Tiberi, Anna Toro, Alberto Tristano, Giuseppe Troccoli, Cosimo Vitiello, Alain Voudì, Danilo Arona.
Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:
Gara d'Estate 2018 - Incontri, e gli altri racconti
(estate 2018, 50 pagine, 840,41 KB)
Autori partecipanti: Ida Dainese, Carlo Celenza, Gabriele Ludovici, Draper, Nunzio Campanelli, Pierluigi, Roberto Bonfanti, Fausto Scatoli, Edoardo Prati, SmilingRedSkeleton, Daniele Missiroli, Lodovico,
a cura di Massimo Baglione e Laura Ruggeri.
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Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2015 - (in bianco e nero)
(edizione 2015, 3,39 MB)
Autori partecipanti: (vedi sopra),
A cura di Tullio Aragona.
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A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 35 - Zombie & Incipit
(gennaio 2013, 28 pagine, 621,45 KB)
Autori partecipanti: Patrizia Benetti, lodovico, Nunzio Campanelli, Monica Porta may bee, Lorella15, Alessandro Pedretta, Mastronxo, Exlex, freecora,
A cura di Ser Stefano.
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