Alambrado

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'inverno 2020/2021.

Sondaggio

Sondaggio concluso il 23/03/2021, 0:00

1 - non mi piace affatto
0
Nessun voto
2 - mi piace pochino
0
Nessun voto
3 - si lascia leggere
7
58%
4 - è bello
4
33%
5 - mi piace tantissimo
1
8%
 
Voti totali: 12

Letylety
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 75
Iscritto il: 21/03/2020, 12:12

Author's data

Alambrado

Messaggio da leggere da Letylety »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Il vento la faceva da padrone a Puerto Deseado. In quel paese sperduto nella Patagonia argentina, il suo sibilo insistente musicava la vita di tutti gli abitanti.
Quel fischio garrulo li accompagnava dalla nascita alla morte, cozzando aspramente contro tutto ciò che trovava sulla sua strada siano state persone, automobili o pareti di legno delle abitazioni, facendo cigolare porte e finestre, alzando polvere rosa e foglie gialle, scompigliando i capelli di chi si avventurava per le sue vie.
Te lo ritroverai anche nelle tasche, diceva nonno Josè al nipote Dieguito, facendolo ridere a crepapelle.
“Ama questo vento perché quando cessa, gli uomini diventano pazzi.
“Perché nonno?”
“E’ un’antica leggenda Tehuelche che penso abbia un fondamento di verità. Il vento è il nostro compagno di vita, ci segue sempre, e quando improvvisamente scompare, ci sentiamo soli e cominciamo ad aver brutti pensieri. Quando hai paura Dieguito, puoi commettere qualsiasi follia.”
Il ragazzo frequentava l’ultimo anno di liceo. Mancava poco all’esame finale e poi avrebbe continuato gli studi all’università per diventare pediatra come nonno Josè. Da Puerto Deseado a Buenos Aires, sede dell’università, sarebbe stato un salto importante nella sua vita.
Tra le tante cose e persone che avrebbe lasciato nel paesino, la più importante portava il nome di Marcela, una ragazza con sangue mapuche da parte di madre. Il suo corpo felino e lo sguardo fiero tipico dei nativi gli erano subito piaciuti, appena vista nella gelateria di Avenida Ushuaia.
Dieguito e Marcela abitavano agli estremi opposti del paese. Lui viveva in una villetta vicino alla grande arteria che attraversando una pampa sconfinata portava a Santa Cruz. Marcela invece stava in una casa a est del paese, in un quartiere di pescatori direttamente sul mare. Il vento la faceva da padrone in entrambi i casi, secco e violento verso la pampa, umido e salmastro vicino al mare.
I due ragazzi avevano l’abitudine di ritrovarsi a metà strada, dove un enorme campo incolto custodiva decine di macchine e camion abbandonati. La rapacità dell’uomo aveva lasciato il segno, rubando tutto ciò che era più o meno commerciabile. Ruote, sedili, cambi delle marce, finanche i cassoni dei furgoni congelatori erano spariti nelle notti stellate. Dell’antica vita rombante rimanevano solo desolati scheletri di metallo che mandavano bagliori sinistri nelle notti serene.
Un pick up, forse di recente abbandono, era diventato il loro piccolo nido. Mancava solo delle ruote, mentre l’interno era rimasto perfettamente integro. I sedili, leggermente sfondati per l’uso, erano ancora discretamente sostenuti dalle potenti molle e si erano trasformati in grandi e comode poltrone. I vetri intatti sigillavano perfettamente l’abitacolo.
In uno dei tanti pomeriggi passati là dentro, Marcela confidava a Dieguito la sua tristezza.
“Tra poco arriverà il momento che dovremo lasciarci.”
“Stiamo diventando grandi, Marcela. Tu continua la scuola e poi vedremo cosa fare.”
“Dieguito fra tre mesi andrai a Buenos Aires e forse ti dimenticherai di me. Conosco tante ragazze più grandi che sono rimaste sole. I ragazzi sono andati nelle città a studiare, e poi poco alla volta si sono staccati perché hanno trovato altri interessi.”
“Non sarà così per me, lo vedrai. Tu verrai a trovarmi, parlerò con i tuoi per convincerli. Quando sarò laureato, tornerò a Puerto Deseado a fare il pediatra.”
“Oh Dieguito, qui a volte mi sento fuori dal tempo.”
Si abbracciarono ascoltando il ritmo delle stagioni che passavano e le incognite di un distacco prossimo ad avverarsi. Il vento fischiava a piccole ondate intorno al pick up, saliva in un crescendo di tono fino ad arrestarsi improvvisamente e arretrare verso le pianure che si stendevano oltre la piccola collina che delimitava quel terreno, per poi ritornare con maggior virulenza.
Si erano portati due piccoli scaldamani per darsi calore all’interno dell’auto. Si strinsero forte come fosse un addio prima del ritorno a casa.
Si avvicinava il periodo delle vacanze pasquali e Dieguito con nonno Josè sarebbe andato a Buenos Aires per cercare un monolocale in vista del trasferimento.

Le due settimane di vacanza passarono veloci. Entrambi avevano una gran voglia di rivedersi, colpiti da quella nostalgia giovanile che faceva tremare le gambe e accorciava il respiro.
Finalmente un mercoledì pomeriggio poterono darsi appuntamento nel campo dei rottami d’auto.
Il primo ad arrivare fu Dieguito. Camminava a passo svelto, e seppur fosse ancora lontano, notò subito che qualcosa non tornava. Il forte vento alzava un leggero pulviscolo, lui pensò che la stranezza del panorama fosse dovuta a quella specie di nebbia che galleggiava nell’aria, impedendogli una visione limpida.
Una volta giunto sul posto rimase a bocca aperta.
Il campo era completamente deserto, niente più macchine e camion dismessi ma solo un desolante pianoro di stoppa giallastra. A delimitare il tutto un alambrado di ferro luccicante sostenuto da pali colorati, mentre nell’angolo a destra era stata costruita una casetta di legno dipinta di azzurro.
Dieguito, ripresosi dalla sorpresa, si ricordò che nonno Josè gli aveva raccontato che nell’antica legge patagonica, chi delimitava un terreno con un filo di ferro automaticamente ne assumeva la proprietà. Al momento non sapeva se un alambrado avesse ancora quelle particolarità giuridiche.
Dopo qualche minuto arrivò Marcela.
“Dio, che è successo?”
Dieguito le corse incontro.
“Non lo so Marcy, non so chi possa aver ripulito tutto.”
La ragazza cominciò a piangere davanti a quello spiazzo enorme. Era rimasto solo qualche segno sul terreno degli automezzi trascinati via, qualche riga sbilenca qua e là e poi il nulla fino alle colline.
Rimasero abbracciati con il vento che arruffava i capelli e rendeva fredde le lacrime, fino a che sentirono una voce. Si girarono, e videro vicino alla casetta un uomo che li chiamava, facendo loro segno di avvicinarsi.
Chini e con le mani sugli occhi per ripararsi dalla polvere, s’incamminarono verso l’uomo.
“Buongiorno ragazzi, mi chiamo Alberto Luque e sono il nuovo proprietario di questo spazio.”
Dieguito e Marcela lo guardarono stupiti.
“Non so bene come iniziare a spiegarvelo, ma ci provo. Negli ultimi mesi sono passato davanti a questo campo tante volte, e spesso vi ho visto salire e rintanarvi su quel pick up giallo per delle ore. Ho capito che era il posto dei vostri incontri, il vostro luogo magico. Mi sono rivisto giovane, quando anch’io cercavo un posto tutto per me e così, quando ho acquistato questo spazio, non ho potuto non pensare a voi.”
“Sì, era il nostro angolo sicuro.”
L’uomo li prese per mano e li condusse verso la casetta.
Aprì la porta e li fece entrare.
“Questo posto lo potrete usare come facevate con il pick up. Io non so cosa farò di questo terreno ma per ora rimarrà tutto così.”
La casetta era piccolissima e accogliente. Un divano, un tavolo con tre sedie e nient’altro.
“Grazie!” urlò Marcela, “lei non sa che regalo ci ha fatto. Almeno per i prossimi tre mesi avremo un posto sicuro. E bello e comodo.”
Dieguito lo guardò serio e non seppe dir nulla. Guardò dritto l’uomo e gli strinse vigorosamente la mano.
“Bene, ecco le chiavi, sono vostre.”
Gliele consegnò.
“Beh, non mi resta che augurarvi un grosso in bocca al lupo. Vi ho già fatto perdere troppo tempo” disse il signor Luque salutandoli.
Dieguito e Marcela lo guardarono incedere a passo svelto verso l’auto, salutandolo con la mano fino a che l’uomo vi salì e sparì dalla visuale.
Rientrarono nella casetta.
“Ci potremo appendere qualche quadro” disse il ragazzo.
“Oh sì, per un po’ sarà nostra. Chissà…”
Marcela commossa si strinse forte al suo ragazzo, mentre il vento urlava sempre più forte. Sembrava che anche lui avesse assistito alla scena e aumentasse d’intensità per comunicare la sua approvazione.
Alberto Luque fece in auto un paio di chilometri, poi fermò la macchina, prese il telefono e compose un numero.
“Josè?”
“Sì Alberto, dimmi.”
“Tutto ok. Ho parlato ai ragazzi e ho dato loro le chiavi. Dovevi vedere com’erano sorpresi. La ragazza poi era al settimo cielo.”
“Grazie Antonio, sei un amico. Fra tre mesi potrai farne quello che vuoi. Toccherà a me pensare ad altre soluzioni.”
“Va bene. Poi mi racconterai il seguito” disse Alberto.
“Sì, ti dirò tutto. Alberto, te lo giuro, farò di tutto perché mio nipote non lasci questa ragazza. Sono proprio una bella coppia.”
Una volta chiusa la telefonata, Josè si guardò allo specchio. Era ancora un bell’uomo anche se il sole, il vento e il correre degli anni avevano indurito il suo volto. Ormai aveva settantasette primavere, le tante esperienze e battaglie affrontate lo avevano fatto diventare un uomo esperto e sicuro di sé.
Eppure in tutti quegli anni non aveva potuto cancellare il ricordo di quel viso dolce che lo aveva fatto sognare durante la gioventù. Isabelita non era mai stata dimenticata e stupido, non aveva mai smesso di darsi dello stupido, per averla lasciata andare attratto dalle mille tentazioni di Buenos Aires. Ogni uomo uccide ciò che ama, pronunciò a voce alta.
Finì di bere il caffè e tese l’orecchio stupito da uno strano silenzio che lo circondava. Non udiva il solito fischio potente né le vibrazioni delle pareti di casa.
Uscì sul porticato e guardò verso la pampa. Il sole era ancora caldo e l’aria pulita, incredibilmente ferma. Il vento era andato via.
Josè sorrise al pensiero che ogni pazzia aveva il suo lato positivo.
Avatar utente
Fausto Scatoli
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 792
Iscritto il: 26/11/2015, 11:04
Contatta:

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

piaciuto parecchio.
storia d'amore giovanile e rimpianti che arrivano con l'età.
bello il gesto del nonno, che cerca di riparare un danno fatto a se stesso e alla sua bella aiutando una giovane coppia che rischierebbe lo stesso destino.
molto buone le descrizioni, anche emozionali.
forse c'è qualche ripetizione e alcune virgole, poche, fuori posto.
ti do 4
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
Immagine

http://scrittoripersempre.forumfree.it/

Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Selene Barblan
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 737
Iscritto il: 11/07/2016, 22:53

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Il vento come protagonista del racconto, onnipresente e che col suo fischiare continuo trascina cose e persone, si intreccia alla vita e la sospinge in avanti, ognuno verso il proprio destino. Questa immagine, trovo, è bella, come lo sono alcune descrizioni. Ad esempio quando il nonno dice al nipote "te lo troverai anche in tasca" (il vento). Mi convincono meno altre scelte stilistiche e alcune parti o precisazioni (es.: quando si specificano gli aspetti giuridici legati all'appropriazione di terreni). Mi è sembrato anche un pò improbabile il finale, ma probabilmente sono io ad essere cinica. Globalmente in ogni caso trovo che si lasci leggere senza problemi.
RobediKarta
rank (info):
Foglio bianco
Messaggi: 32
Iscritto il: 02/11/2020, 2:14

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da RobediKarta »

L'ambientazione e alcuni dettagli sono fortemente debitori dell'omonimo film di Marco Bechis, tuttavia la storia è molto diversa dal film, soprattutto nei toni e nel lieto fine. É un racconto romantico ma non zuccheroso, un esempio di debito karmico pagato in vita. Bella anche l'idea del contrasto tra i due venti, quello di mare e quello interno, a rappresentare le due anime complementari di una terra e di una coppia destinata a restare unita per sempre. Meglio "fossero state persone, ecc." che "siano state".
Avatar utente
Laura Traverso
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 933
Iscritto il: 27/05/2016, 16:40
Località: GENOVA
Contatta:

Author's data

commento

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Bello! Mi è piaciuto questo tenero racconto d' amore giovanile che si intreccia con l'ambiente circostante e che descrive, molto bene, soprattutto il vento e il suo significato per quella terra da esso impregnata. Il finale, poi, che riporta all'amore rimpianto, e mai dimenticato del nonno, è molto intenso, così come è l'impegno di quel nonno rivolto ad agevolare l'amore tra i due ragazzi, affinché nulla li separi mai. Voto alto
Lucia De Falco
rank (info):
Necrologista
Messaggi: 225
Iscritto il: 08/03/2020, 14:37

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Lucia De Falco »

Il racconto è molto bello, delicato, unisce tanti sentimenti insieme: la nostalgia, portata dal vento, e rappresentata dal nonno, la freschezza dell'amore dei vent'anni, la paura che tutto, crescendo, possa cambiare. Il testo ha un po' il sapore della fiaba. Il linguaggio è scorrevole, sicuro, e le descrizioni apprezzabili. Merita un voto alto.
Avatar utente
Roberto Bonfanti
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 782
Iscritto il: 13/10/2013, 12:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

La storia è bella, una specie di favola, quindi non necessariamente deve essere verosimile.
Suggestive le descrizioni e tutto quello che riguarda il vento, con le sue leggende e la sua presenza costante, da elemento di sfondo diventa quasi protagonista.
Mi sembra un buon racconto.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine
Stefyp
rank (info):
Correttore di bozze
Messaggi: 319
Iscritto il: 26/07/2019, 18:48

Author's data

commento

Messaggio da leggere da Stefyp »

Racconto scritto molto bene, con descrizioni efficaci ed evocative. La narrazione procede spedita e mi ha incantato fino alla fine. L'unica cosa che secondo me funziona meno è l'espediente della casa donata, non so dire perché mi sembra fuori posto. Avrei fatto trovare un altro espediente al nonno. In fondo poi, casetta o no Dieguito se ne andrà all'università e se la giocherà là da solo. Se lascerà o meno la sua Marcela dipenderà da altro.
Nando71
rank (info):

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Nando71 »

Un bel racconto d'amore giovanile, un testo snello ed emozionante. Le descrizioni sono ben esposte che danno un valore aggiunto non indifferente. Ottimamente scritto, con uno stile di scrittura che non appesantisce. Mi è piaciuto tantissimo già dal titolo, infatti l'ho letto per ultimo
Avatar utente
Liliana Tuozzo
rank (info):
Apprendista
Messaggi: 160
Iscritto il: 18/03/2010, 17:09

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Liliana Tuozzo »

Bello, mi è piaciuta l' ambientazione e la storia dei ragazzi che sembra quasi una favola. Bella la magia del vento ebil regalo che il nonno fa ai due giovani. Ha avuto modo di riflettere sui suoi errori e cerca di evitarli al nipote. Romantico e ben scritto si fa apprezzare.
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine

Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Ida Dainese
rank (info):
Sommelier letterario
Messaggi: 426
Iscritto il: 28/07/2015, 23:57

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Ida Dainese »

Di questo racconto mi sono piaciute soprattutto le descrizioni dell'ambiente e la presenza del vento, invisibile ma così forte e pieno di diversi sapori a seconda di dove soffia. Sembra guardare oltre le vicende degli uomini, oltre l'amore dei due ragazzi e oltre il loro futuro. Allo stesso modo conosce i rimpianti del nonno e di tutti quelli che hanno già vissuto. Non sappiamo se Josè vivrà abbastanza da veder tornare il nipote come medico, non sappiamo se Dieguito e Marcela costruiranno la loro vita insieme o che ne sarà della casetta dopo i tre mesi. L'unica certezza è quel vento, che continuerà a soffiare e a ricordare.
Rispondi

Torna a “Gara d'inverno, 2020/2021”


Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:


Gara d'Estate 2018 - Incontri, e gli altri racconti

Gara d'Estate 2018 - Incontri, e gli altri racconti

(estate 2018, 50 pagine, 840,41 KB)

Autori partecipanti: nwIda Dainese, Carlo Celenza, nwGabriele Ludovici, nwDraper, nwNunzio Campanelli, nwPierluigi, nwRoberto Bonfanti, nwFausto Scatoli, nwEdoardo Prati, nwSmilingRedSkeleton, nwDaniele Missiroli, nwLodovico,
A cura di Massimo Baglione e Laura Ruggeri.
Scarica questo testo in formato PDF (840,41 KB) - scaricato 97 volte.
oppure in formato EPUB (370,75 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 77 volte..
nwLascia un commento.

La Gara 58 - A volte ritornano

La Gara 58 - A volte ritornano

(marzo/aprile 2016, 18 pagine, 500,19 KB)

Autori partecipanti: nwGiorgio Leone, nwPatrizia Chini, nwNunzio Campanelli, nwLaura Chi, nwAlberto Tivoli, nwAnnamaria Vernuccio,
A cura di Lodovico.
Scarica questo testo in formato PDF (500,19 KB) - scaricato 75 volte.
oppure in formato EPUB (1,03 MB) (nwvedi anteprima) - scaricato 165 volte..
nwLascia un commento.

La Gara 30 - La verità è là fuori

La Gara 30 - La verità è là fuori

(aprile-maggio 2012, 33 pagine, 1,57 MB)

Autori partecipanti: nwNathan, nwLodovico, nwStillederNacht, nwLicetti, nwLorella15, nwMastronxo, Selene B, Alhelì, nwAntonella P, nwTuarag, Kutaki Arikumo,
A cura di Diego Capani e Luigi Bonaro.
Scarica questo testo in formato PDF (1,57 MB) - scaricato 507 volte..
nwLascia un commento.




Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:


Blue Bull

Blue Bull

Poliziesco ambientato a Chicago e Nuovo Messico

Un poliziesco vecchio stile, cazzuto, ambientato un po' a Chicago e un po' in New Mexico, dove un poliziotto scopre di avere un figlio già adulto e, una volta deciso di conoscerlo, si accorgerà che non sarà così semplice. Una storia dura e forse anche vera.
Frank Malick, attempato sergente della polizia di Chicago, posto finalmente di fronte alle conseguenze d'una sua mancanza commessa molti anni prima, intraprende un viaggio fino in Nuovo Messico alla ricerca di qualcosa a metà tra il perdono delle persone che aveva fatto soffrire e la speranza di un'improbabile redenzione.
Di Massimo Baglione e Cataldo Balducci.

Vedi nwANTEPRIMA (482,65 KB scaricato 262 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon

Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.



Museo letterario

Museo letterario

Antologia di opere letterarie ispirate dai capolavori dell'arte

Unire la scrittura all'immagine è un'esperienza antica, che qui vuole riproporsi in un singolare "Museo Letterario". L'alfabeto stesso deriva da antiche forme usate per rappresentare animali o cose, quindi tutta la letteratura è un punto di vista sulla realtà, per così dire, filtrato attraverso la sensibilità artistica connaturata in ogni uomo. In quest'antologia, diversi scrittori si sono cimentati nel raccontare una storia ispirata da un famoso capolavoro dell'Arte a loro scelta.
A cura di Umberto Pasqui e Massimo Baglione.
Introduzione del Prof. Marco Vallicelli.
Copertina di Giorgio Pondi.

Contiene opere di: nwClaudia Cuomo, Enrico Arlandini, Sandra Ludovici, Eleonora Lupi, Francesca Santucci, Antonio Amodio, nwIsabella Galeotti, nwTiziano Legati, nwAngelo Manarola, Pasquale Aversano, nwGiorgio Leone, nwAlberto Tivoli, nwAnna Rita Foschini, nwAnnamaria Vernuccio, William Grifò, nwMaria Rosaria Spirito, nwCristina Giuntini, nwMarina Paolucci, nwRosanna Fontana, nwUmberto Pasqui.

Vedi nwANTEPRIMA (211,82 KB scaricato 170 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon



Il sole è nudo

Il sole è nudo

Antologia di opere che mettono a nudo la pratica del nudismo.
Questo libro non vuole essere un dibattito pro o contro; non ci riguarda, abbiamo solo avuto il desiderio di spogliarci con voi.
A cura di Angelo Manarola e Massimo Baglione.
Copertina di Roberta Guardascione.

Contiene opere di: Concita Imperatrice, M. C, Gianni Veggi, 1 s3mpl1c3 nud1sta, Paolo De Andreis, nwMario Stallone, Leonardo Rosso, Iconat, Sergio Bartolacelli, Donatella Ariotti, nwFranca Riso, Lodovico Ferrari, Goldchair60, nwEmanuele Cinelli, nwVittoria Tomasi, Simone Pasini, nwAnna Rita Foschini, Matteone, Galiano Rossi, Franca Mercadante, Massimo Lanari, Francesco Paolo Catanzaro, Francesco Guagliardo, Giacobsi, nwBayron, nwMarina Paolucci, Guglielmo A. Ferrando, Stefano Bozzato, Marco Murara, Francesca Miori, Lorenzo Moimare, Vincenzo Barone, Rupert Mantovani, nwDomenico Ciccarelli, Siman, Roberto Gianolio, nwFrancesco Marcone, utente anonimo, nwJole Gallo, Giovanni Altieri, nwDaniela Zampolli, Robi Nood, Mauro Sighicelli, Lucica Talianu, nwGiovanni Minutello, Naturizia, Serena Carnemolla, Carla Bessi.

Vedi nwANTEPRIMA (407,33 KB scaricato 667 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon