Lo sbarco

Spazio dedicato alla Gara stagionale di primavera 2021.

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Sondaggio concluso il 20/06/2021, 1:00

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Ibbor OB
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Lo sbarco

Messaggio da leggere da Ibbor OB »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Era partita a notte fonda per essere lì all'alba. Il freddo le entrava nelle ossa e l'aria impregnata di salsedine le bruciava la gola. Nonostante questo, però, si sentiva dannatamente bene: era esattamente dove voleva essere. Urlava con tutto il fiato che aveva in corpo. I lunghi capelli blu ondeggiavano in balia della brezza marina impigliandosi nei grandi orecchini rotondi che indossava. La maglietta stretta sottolineava le dolci curve di quel corpo curato. Si scagliava ripetutamente contro gli scudi trasparenti di quei maledetti uomini dello stato, che considerava l'avanguardia armata di una società ricca che da sempre schiacciava i poveri del mondo. Gli ematomi sulle costole e sulle gambe per lei sarebbero stati dei trofei da esibire: nessun dolore, nessuna paura.
"Fateli scendere! Fateli scendere!". Urlava, assieme alle sue compagne e ai suoi compagni di lotta.
"Fateli scendere! Fateli scendere!". Era evidente che la ragione fosse dalla sua. I profughi sarebbero sbarcati, senza alcun dubbio. Chi si opponeva stava dalla parte sbagliata della storia. E avrebbe perso.
A un certo punto, inaspettatamente, si aprì un varco fra la piccola folla degli uomini in divisa e si intravidero i volti dei naufraghi, recuperati da pochi giorni dal mare. Fuggivano dalla guerra. Almeno questa era l'opinione comune. Le facce stanche ma lo sguardo fiero. Li osservava con vera ammirazione e commozione. Avrebbe voluto abbracciarli, accarezzare quei capelli crespi, sentire i loro muscoli consumati dagli stenti. Dare conforto alle loro pance vuote.
"Eccoli! Eccoli! Scendono! Da questa parte! Venite! Forza!". I sui compagni gridavano attorno a lei mentre si spostavano tutti dall'altro lato del molo. Riuscì ad avvicinarsi e per un istante sfiorò con le dita la mano di uno di loro. Percepì il calore di quel corpo forte e di quella pelle ruvida e possente. Sentì una dolce sensazione lungo le sue fragili ossa indistruttibili. Fu un attimo. Poi la rabbia e la foga si riappropriarono della sua mente. "Fateli scendere! Fateli scendere!"

Assan aveva imboccato la passerella per primo. Mentre camminava lentamente, con la testa china, guardava interessato la donna bianca che si agitava e gli correva incontro. Era bella. Gli sorrideva. Benché non capisse bene la sua lingua, era sicuro di aver compreso il significato delle sue parole. Soffocò un sorriso compiaciuto. Si aggiustò la coperta termica che gli avevano dato appena sceso dal barcone in modo da coprire leggermente il suo volto… non si sa mai, pensava.
Per un brevissimo istante la sua mente lo riportò al mondo che aveva lasciato. Alle persone che aveva ucciso, alle sue mogli e ai figli abbandonati mesi prima senza preavviso. Ai lunghi anni passati al servizio di vari signori della guerra e ai suoi compagni, anch'essi partiti per quel suo stesso viaggio, che ora si accingeva a portare finalmente a termine. Lui era lì ora. Finalmente era sbarcato. A loro avrebbe pensato forse più avanti, appena si fosse sistemato. Magari si sarebbe lasciato tutto alle spalle, come aveva pensato tante volte. Non voleva deciderlo adesso comunque. Per uno come lui non era una scelta facile e forse nemmeno conveniente dopotutto. Gli avevano raccontato tante cose di questa terra lontana e lui non ci aveva creduto davvero. Ora, dopo aver visto lo sguardo di quella donna bianca, non sapeva più cosa pensare.

D'un tratto vide una delicata mano femminile protesa nella sua direzione. Era lei. Notò gli anelli. La perfezione della pelle e l'assenza di tagli o callosità di alcun genere. Con un movimento che dissimulava involontarietà, si avvicinò e sfiorò quella pelle candida e bianca. Capì con soddisfazione e incredulità quanto quella donna e pure tutti quegli altri esagitati con lei fossero dalla sua parte. I loro sguardi si incrociarono per un fugace attimo. Per la seconda volta soffocò un leggero sorriso compiaciuto.

Chissà cosa avrebbero pensato se avessero saputo chi era davvero e cosa aveva fatto per arrivare dov'era. Non rischiava molto pensò fra sé e sé, era certo che nessuno avrebbe voluto sentire quella versione della storia né tantomeno crederci.

Immerso in questi pensieri andò avanti procedendo con gli altri verso i pullman preparati per scortarli in qualche altro luogo.
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Andr60
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Messaggio da leggere da Andr60 »

Non tutti i profughi sono meritevoli di assistenza, anche perché non sono profughi ma qualcos'altro.
Purtroppo gli operatori umanitari, con le migliori intenzioni, possono essere uno strumento inconsapevole di infiltrazioni di veri o aspiranti terroristi. Rimangono sullo sfondo i burattinai, con interessi più o meno inconfessabili di sviluppare trame oscure che passino sulla testa sia dei terroristi che degli operatori umanitari. Ma questa è un'altra storia...
Un buon racconto
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Liliana Tuozzo
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Messaggio da leggere da Liliana Tuozzo »

Uno sbarco narrato da un altro punto di vista. Le associazioni aiutano questi disperati ad avere i primi soccorsi come esseri umani, nessuno sa cosa si nasconde dietro quegli sguardi stremati. Qualcuno è sfuggito a una guerra , qualcuno viene a trovare fortuna e magari non ha la coscienza tranquilla. Il tuo compito di raccontare una storia diversa è dunque riuscito.
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Ibbor OB
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Re: Lo sbarco

Messaggio da leggere da Ibbor OB »

Grazie dei commenti. Queste gare stagionali sono ardue… Mi sono immaginato come sia stato lo sbarco di chi camuffandosi in mezzo a tutti gli altri in realtà nascondeva un abisso nel cuore pronto a farvi cadere dentro qualche innocente, come quel tunisino che sbarcato a Lampedusa finì a Nizza per compiere un atto terroristico uccidendo tre persone nella cattedrale di Notre-Dame oppure un altro anch'esso sbarcato sulla stessa piccola isola italiana, che decise di lanciarsi con un camion contro la folla dei mercatini di Natale a Berlino uccidendo dodici persone per poi venir ucciso a sua volta in un conflitto a fuoco con dei poliziotti alle porte di Milano. Quando arrivarono credo che sembrassero come gli altri, ma non lo erano.
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Fausto Scatoli
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

l'idea è buona e meritevole: punto di vista opposto al solito, per intenderci.
la storia è ben esposta, se si eccettuano alcuni refusi, comunque non gravi.
però... boh, però.
non so cosa c'è che mi vieta di gradire il racconto, non riesco a capirlo con esattezza.
sta di fatto che mi rimane in sospeso, non entra e non colpisce come dovrebbe, vista la storia
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Namio Intile
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Messaggio da leggere da Namio Intile »

Ottima prosa, molto scorrevole, non ho nulla da segnalarti. Come in ogni storia breve che si rispetti tenti il colpo di scena che qui consiste nel ribaltamento del senso comune: il buono, il soccorso, il povero cristo mezzo annegato è in realtà un terribile assassino e chi più ne ha più ne metta. E secondo me in parte ci riesci a stupire, pure se tanta retorica ci abbia ormai abituato anche a questa narrazione capovolta.
Gli uomini in mare vanno salvati, non lo dico io ma il diritto internazionale, a prescindere da chi siano o da cosa abbiano fatto.
Cosa poi facciano queste persone una volta a terra è un altro paio di maniche.
A mio modo di vedere è il sistema paese, da quarant'anni a questa parte, che ha consentito l'immigrazione clandestina come riserva di manodopera a basso costo. Quando terminò quella dal Sud del paese (oggi demograficamente un deserto) iniziò quella dalla sponda sud del Mediterraneo.
Per cui a mio avviso, e ribalto la tua narrazione, chi si oppone ai respingimenti (fasulli) è in realtà pro sistema.
Discorso troppo lungo e voto alto.
Se non l'avessi mai fatto ti consiglio Furore di Steinbeck, dove il tema immigrazione è trattato a mio avviso nel modo corretto.
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Ibbor OB
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Re: Lo sbarco

Messaggio da leggere da Ibbor OB »

Namio, conoscendo il tuo valore nello scrivere ed essendo io abbastanza neofita, ho apprezzato molto il tuo commento e lo tengo davvero da conto.
Venendo invece all'argomento, concordo con te che il discorso sull'immigrazione clandestina sia troppo complesso per essere affrontato in poche righe e sinceramente non ho la presunzione di essere in grado di darne una interpretazione esaustiva.
Volevo evidenziare una delle tante contraddizioni di questo processo in atto.
Una ragazza dai capelli blu molto probabilmente votata alla causa femminista che accoglie un uomo cresciuto in un paese dove la donna è considerata un essere umano di serie B, la poligamia è legale e viene praticata ogni forma di violenza sulle donne. E oltre a questo è pure un potenziale terrorista.
Per quanto riguarda poi il destino di questi migranti come hai accennato anche tu nel commento è noto che molti finiranno nelle nostre campagne a raccogliere pomodori in regime di schiavitù. Molti altri invece accetteranno semplicemente i lavori che prima facevano gli Italiani, ma lo faranno per una paga più bassa e con meno diritti.
La domanda che mi pongo quindi è: come andrà a finire? Ovviamente non ho la risposta ma, come si sarà capito, non mi sento molto ottimista.
Grazie della lettura.
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Stefyp
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Messaggio da leggere da Stefyp »

Ottima la prosa e la narrazione. Coraggiosa la scelta di raccontare la storia da questa prospettiva, penso siamo tutti d'accordo nel ritenere che la maggior parte di quelli che arrivano siano dei poveracci ai quali spetterebbe di diritto una vita migliore di quella che hanno avuto. Certamente tra loro c'è anche qualcuno di pericoloso che sarebbe meglio fosse restato a casa sua.
Non ho ravvisato nel tuo narrare giudizio o polemica solo voglia di raccontare e per questo il mio voto sarà alto.
"Ora, dopo aver visto lo sguardo di quella donna bianca, non sapeva più cosa pensare." Questa frase mi regala un po' di speranza...
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