Nato da un uomo e una donna

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Antonino Trovato
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Sarò sincero: la prima parte mi è piaciuta, aveva le giuste premesse per un racconto movimentato per il protagonista, pregustavo ritmo e azione, e quel tocco di suspense che non guasta... E invece la seconda e la terza parte mi hanno tolto tutto l'interesse, al di là della riflessione proposta. Credo che la prima parte, dal mio punto di vista, è stata fuorviante, perché mi è rimasto davvero tanto amaro in bocca...
Temistocle
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Lucia De Falco ha scritto: 04/08/2021, 16:33 Il racconto è interessante per gli spunti di riflessione che offre. È futuristico, ma proiettato in un futuro non troppo lontano, dati i progressi della scienza e della tecnologia. Non so perché mi aspettavo un finale diverso. Se posso permettermi, ti suggerisco di ribaltare la situazione: nella pagina di diario finale la voce narrante potrebbe rivelare tra le righe di essere lui stesso un umanoide, così simile ad un imano che i suoi amici non se ne sono accorti.
Grazie del commento. E anche del suggerimento per un finale alternativo: molto interessante! :smt006
Temistocle
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Antonino Trovato ha scritto: 05/08/2021, 17:05 Sarò sincero: la prima parte mi è piaciuta, aveva le giuste premesse per un racconto movimentato per il protagonista, pregustavo ritmo e azione, e quel tocco di suspense che non guasta… E invece la seconda e la terza parte mi hanno tolto tutto l'interesse, al di là della riflessione proposta. Credo che la prima parte, dal mio punto di vista, è stata fuorviante, perché mi è rimasto davvero tanto amaro in bocca…
Mi dispiace non aver soddisfatto le tue aspettative, ma il racconto l'ho pensato così… Grazie comunque per il commento. :wink:
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Fausto Scatoli
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come scritto in un altro commento, la fantascienza è il mio genere preferito, pertanto apprezzo ogni storia.
purtroppo devo dire che anche qui, come in molti altri racconti, ci sono moltissimi errori di vario genere.
siccome la maggior parte sono errori banali, ritengo che il problema sia la mancata revisione (o poco accurata) del testo prima dell'invio.
"non so' quale" non ci vuole l'accento
"tecnico informatico sui trentacinquenne anni"
sono due esempi, ma ci sono molti altri casi simili, purtroppo.
peccato, perché la storia merita più attenzione.
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Temistocle
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Fausto Scatoli ha scritto: 20/08/2021, 11:01 come scritto in un altro commento, la fantascienza è il mio genere preferito, pertanto apprezzo ogni storia.
purtroppo devo dire che anche qui, come in molti altri racconti, ci sono moltissimi errori di vario genere.
siccome la maggior parte sono errori banali, ritengo che il problema sia la mancata revisione (o poco accurata) del testo prima dell'invio.
"non so' quale" non ci vuole l'accento
"tecnico informatico sui trentacinquenne anni"
sono due esempi, ma ci sono molti altri casi simili, purtroppo.
peccato, perché la storia merita più attenzione.
Grazie per le segnalazioni!
Marcello Rizza
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Ciao Temistocle. Un racconto che parte divertente, leggero, che promette "altro". Poi vira in un altro ambito, dove vengono poste alcune domande tutto sommato non così importanti, non solo perché già troppo abusate nel filone fantascientifico ma anche perché sono le meno incisive. Oggi va una fantascienza molto più spinta verso problematiche adulte, che scandagliano in maniera originale sentimenti, turbe, passioni. La terza parte è forse la più ingenua, e il superfluo ripetere ciò che è già stato scritto prima fa perdere molto dell'efficacia del racconto. Ho trovato curioso l'automa armato, che non rispetta (ma non è un obbligo rispettarle) le tre leggi della robotica (che poi diventeranno quattro) ideate da Asimov e da quasi tutti gli scrittori di genere riprese. Chi non le utilizza le tre leggi è perché predilige un approccio punk e estremo, di "spaccatura", di affrancamento da una fantascienza tradizionale. Ma il tuo racconto non è (l'avrei adorato) punk. Anche la descrizione, comunque simpatica, dell'automa risulta anacronistica. Siamo qui a scrivere per imparare a scrivere. Hai della stoffa e presto la vedremo utilizzata al meglio, ne sono certo. A rileggerci.
Temistocle
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Marcello Rizza ha scritto: 25/08/2021, 21:25 Ciao Temistocle. Un racconto che parte divertente, leggero, che promette "altro". Poi vira in un altro ambito, dove vengono poste alcune domande tutto sommato non così importanti, non solo perché già troppo abusate nel filone fantascientifico ma anche perché sono le meno incisive. Oggi va una fantascienza molto più spinta verso problematiche adulte, che scandagliano in maniera originale sentimenti, turbe, passioni. La terza parte è forse la più ingenua, e il superfluo ripetere ciò che è già stato scritto prima fa perdere molto dell'efficacia del racconto. Ho trovato curioso l'automa armato, che non rispetta (ma non è un obbligo rispettarle) le tre leggi della robotica (che poi diventeranno quattro) ideate da Asimov e da quasi tutti gli scrittori di genere riprese. Chi non le utilizza le tre leggi è perché predilige un approccio punk e estremo, di "spaccatura", di affrancamento da una fantascienza tradizionale. Ma il tuo racconto non è (l'avrei adorato) punk. Anche la descrizione, comunque simpatica, dell'automa risulta anacronistica. Siamo qui a scrivere per imparare a scrivere. Hai della stoffa e presto la vedremo utilizzata al meglio, ne sono certo. A rileggerci.
Grazie del bel commento e dei complimenti! Ho voluto porre l'accento su una questione che a me personalmente sta molto a cuore, a prescindere dalla fantascienza: cosa è che contraddistingue l'essere un uomo (o una donna) e cosa non lo è. Inoltre non ho minimamente pensato alle leggi della robotica, anche perché non ritengo che ci si debba attenere sempre e comunque; se si scrive di fantascienza (o di altro) ritengo che ognuno possa immaginare ciò che vuole. Nè mi sono posto il problema (qui come altrove; c'è un altro mio racconto di FS pubblicato non in gara) di seguire un filone o un altro: ho semplicemente scritto quello che avevo in mente e basta. In questo caso ho usato la FS solo perché si trattava di un argomento che si prestava ad essere narrato in questo modo. Tutto ciò non vuol essere una risposta sprezzante al tuo commento (che, ripeto, ho apprezzato) ma solo uno spiegare il perché delle cose che hai evidenziato. A presto!
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MattyManf
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Bei dialoghi, bel racconto, bello stile. Due aneddoti scollegati dalla trama ma stretti nel significato. Lo scopo è porre un'interrogativo fantascientifico ma non del tutto lontano dal nostro temp.
Complimenti.
Una cosa peró non l'ho apprezzata: il capitolo 3.
Secondo me non aggiunge nè cambia la storia, se mai la riassume. Guarda che è un complimento: tutti i concetti e i dubbinche vuoi instillare nel lettore sono giá più che chiari dal capitolo 1 e 2 proprio perchè hai dei dialoghi efficaci!
Nel complesso ho apprezzato davcero questo testo, è stata una piacevole lettura!
Stefyp
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Dopo la prima parte mi sarei aspettata di più da questo racconto. L'argomento di per sè non è male, ma non mi ha soddisfatto il tipo di approccio. Goliardico sicuramente, ma un po' superficiale.
Anch'io penso che non funzioni molto la terza parte. Un uomo adulto non penso scriverebbe mai: caro diario è da un pezzo che non ti scrivo. Ti serviva un aggancio per fare un riassunto e esprimere le tue considerazioni, ma non ha funziona secondo me.
Rispetto allo stile è in linea generale ben scritto, oltre a quelle già segnalate aggiungerei un paio di cose: "Aivoglia" io lo cambierei, nella prima parte il protagonista dice: Ora mi vuoi dire chi sei tu e che vuoi da me?” toglierei che vuoi da me, perchè il motivo dell'inseguimento è già stato spiegato.
Alla fine mi è rimasto un dubbio: chi è Zakarias e perchè lo stanno cercando?
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Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
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