Sogni d'immunità
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- Alberto Marcolli
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Commento : Sogni d'immunità
Segnalo una banale ripetizione:
Nel periodo:
"Un'altra volta aveva sognato di svegliarsi a causa della sensazione di bagnato nelle lenzuola: una volta alzatosi dal letto..."
La parola 'volta' è presente due volte.
Anche nel tuo racconto, come in altri, trovo che la capacità di scrivere non si discute. Può anche darsi che sia migliorabile, ma io cambierei poco o niente. Tieni presente che anch'io sono un dilettante, magari non alle prime armi, ma pur sempre uno scrittore amatoriale.
Tornando al racconto: è la stoffa del narratore che, a mio parere, latita in questo tuo “sogni d’immunità”.
Non conosciamo nulla del protagonista.
La sua reazione alla notizia di avere tre mesi di vita è per lo meno sconcertante/inverosimile.
Non vive nessuno con questo povero diavolo che fa sogni orribili e poi scopre di avere, direi ancora in giovane età, un male incurabile? Non esiste una compagna, una mamma, un amico con cui confidarsi?
Solo gli avventori del bar che a quanto pare non fanno una piega per il suo malanno, solamente lo chiameranno il campione morente e amen?
Per la scrittura il mio voto è quattro tendente al cinque, per lo svolgimento della storia purtroppo è un due, migliorabile alla grande quando gli avrai messo mano, magari anche sfruttando il poco da me segnalato.
Risultato, per ora, voto 3
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commento
In effetti, sembra un freddo resoconto asettico di un fatto. Ma noi scrittori creativi vogliamo qualcosa di più. A me lettore non interessa la diagnosi ( mi sono andato a rivedere in cosa consiste la sindrome citata), ma avrei voluto vedere lo sprofondare del protagonista nel "Inner Space" che la rivelazione della malattia, della sentenza di morte imminente e l'acquisizione di poteri gli ha provocato.
J.G. Ballard, se lo conoscete, è maestro in questo e "Inner Space" è roba sua.
- Massimo Baglione
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Re: commento
Un esempio su tutti: Condominium (Il condominio). Pazzesco. Ne hanno fatto anche un film (High rise) e l'ho scoperto solo da qualche giorno, pare che sia anche molto fedele alla trama del libro.Macrelli Piero ha scritto: ↑18/07/2021, 7:52J.G. Ballard, se lo conoscete, è maestro in questo e "Inner Space" è roba sua.
Re: Commento : Sogni d'immunità
La revisione del testo è proprio una brutta bestia: anche dopo averlo riletto n volte, quella ripetizione mi era sfuggita, e ora l'ho corretta.Alberto Marcolli ha scritto: ↑17/07/2021, 21:17 Scrittura abbastanza fluida. Uso della punteggiatura direi buona, anzi buonissima.
Segnalo una banale ripetizione:
Nel periodo:
"Un'altra volta aveva sognato di svegliarsi a causa della sensazione di bagnato nelle lenzuola: una volta alzatosi dal letto..."
La parola 'volta' è presente due volte.
Anche nel tuo racconto, come in altri, trovo che la capacità di scrivere non si discute. Può anche darsi che sia migliorabile, ma io cambierei poco o niente. Tieni presente che anch'io sono un dilettante, magari non alle prime armi, ma pur sempre uno scrittore amatoriale.
Tornando al racconto: è la stoffa del narratore che, a mio parere, latita in questo tuo “sogni d’immunità”.
Non conosciamo nulla del protagonista.
La sua reazione alla notizia di avere tre mesi di vita è per lo meno sconcertante/inverosimile.
Non vive nessuno con questo povero diavolo che fa sogni orribili e poi scopre di avere, direi ancora in giovane età, un male incurabile? Non esiste una compagna, una mamma, un amico con cui confidarsi?
Solo gli avventori del bar che a quanto pare non fanno una piega per il suo malanno, solamente lo chiameranno il campione morente e amen?
Per la scrittura il mio voto è quattro tendente al cinque, per lo svolgimento della storia purtroppo è un due, migliorabile alla grande quando gli avrai messo mano, magari anche sfruttando il poco da me segnalato.
Risultato, per ora, voto 3
E' vero, il protagonista è un tipo di mezza età senza particolari ambizioni né legami; non ha una famiglia, probabilmente ha avuto un amore, ma ora vive da solo. Accetta il verdetto del medico quasi senza battere ciglio, ma pare che questo sia comune, se sei sotto shock. Forse si dispererà in seguito, oppure no. Per il momento, l'unica cosa che gli interessa è di battere tutti a ping pong: potrebbe essere un modo per rifiutare inconsciamente la diagnosi fatale, chissà.
Grazie comunque dei suggerimenti e dei commenti (anche del post successivo).
Ah, ho letto "Condominium" su Urania, un secolo fa: cercherò di trovare il film.
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Commento
Comunque a differenza degli altri non sono d'accordo sulla necessità di dare più informazioni sul protagonista. A mio parere lo "schema" funziona, il susseguirsi di sogni che si intreccia con le diagnosi, però il tutto procede con un certo distacco e con lentezza (questa dovuta alla scelta di espressioni "pesanti" rispetto al corrispettivo più colloquiale, tra cui molti avverbi, "il quale - nei quali" al paragrafo 3, "l'indomani" anziché "il giorno dopo" e simili. Non è che ci sia qualcosa di male, a parte la ripetizione del relativo in quale che effettivamente risulta antiestetico sono tutte scelte legittime, ma accumulandosi rallentano la lettura). Forse voluti, ma non molto appetibilii per il lettore. Si potrebbe risolvere dando modo di vivere "da dentro" i sogni in maniera più coinvolgente, e mantenere la voce narrante a trascinarsi un po' nel raccontare il tempo di veglia.
Re: Commento
La sindrome di Tourette si associa comunemente con tic, gesti, espressioni del viso o movimenti del corpo, a volte con parolacce emesse in modo del tutto involontario (ma probabilmente con una base inconscia). Nel caso del protagonista, la sindrome può insorgere se un tumore si localizza in alcune aree cerebrali, come i gangli della base.Ishramit ha scritto: ↑19/07/2021, 10:32 La sindrome di Tourette secondaria sarebbe quella che gli impedisce di addormentarsi facilmente come prima?
Comunque a differenza degli altri non sono d'accordo sulla necessità di dare più informazioni sul protagonista. A mio parere lo "schema" funziona, il susseguirsi di sogni che si intreccia con le diagnosi, però il tutto procede con un certo distacco e con lentezza (questa dovuta alla scelta di espressioni "pesanti" rispetto al corrispettivo più colloquiale, tra cui molti avverbi, "il quale - nei quali" al paragrafo 3, "l'indomani" anziché "il giorno dopo" e simili. Non è che ci sia qualcosa di male, a parte la ripetizione del relativo in quale che effettivamente risulta antiestetico sono tutte scelte legittime, ma accumulandosi rallentano la lettura). Forse voluti, ma non molto appetibilii per il lettore. Si potrebbe risolvere dando modo di vivere "da dentro" i sogni in maniera più coinvolgente, e mantenere la voce narrante a trascinarsi un po' nel raccontare il tempo di veglia.
In certe circostanze, però, la sindrome si associa ad un miglioramento di certi movimenti. Io ho immaginato che diventasse improvvisamente un campione in un gioco nel quale era sempre stato negato, e volevo raccontare il paradosso di una malattia ambivalente: lo porterà alla morte, ma gli regalerà qualche settimana di vittorie. Forse riuscirà anche a rimediare un po' di compagnia, chi lo sa?
Sì, a volte esagero con gli avverbi e i pronomi relativi...
Grazie del commento
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Re: Commento
Oh, questo forse sarebbe stato bello vederlo un po' più esplicitato. Non avevo idea che la sindrome avesse anche questo effetto "collaterale".Andr60 ha scritto: ↑19/07/2021, 16:09 La sindrome di Tourette si associa comunemente con tic, gesti, espressioni del viso o movimenti del corpo, a volte con parolacce emesse in modo del tutto involontario (ma probabilmente con una base inconscia). Nel caso del protagonista, la sindrome può insorgere se un tumore si localizza in alcune aree cerebrali, come i gangli della base.
In certe circostanze, però, la sindrome si associa ad un miglioramento di certi movimenti. Io ho immaginato che diventasse improvvisamente un campione in un gioco nel quale era sempre stato negato, e volevo raccontare il paradosso di una malattia ambivalente: lo porterà alla morte, ma gli regalerà qualche settimana di vittorie. Forse riuscirà anche a rimediare un po' di compagnia, chi lo sa?
Sì, a volte esagero con gli avverbi e i pronomi relativi...
Grazie del commento
Commento Sogni d'immunità
Re: Commento Sogni d'immunità
Cara Eleonora, le critiche sono sempre ben accette: io avrò molti difetti, ma la suscettibilità non è tra questi, e poi nessuno nasce imparato...Eleonora2 ha scritto: ↑20/07/2021, 12:47 Il mio voto è un 3. Solito discorso : scritto bene ma la storia ovvero la trama non mi è piaciuta. Dirai che non sei uno scrittore professionista, che sei iscritto al sito per imparare, come me del resto, eccetera eccetera e bla, bla, bla. Tutto ciò non significa che non si possa migliorare o sorprendere o dire qualcosa di proprio o trasmettere. Devo guardarmi io ? Hai ragione! Proprio perché mi guardo, o meglio guardo quello che scrivo, sto qui. Rileggerò altro di tuo. Intanto, buona giornata!
Un saluto
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Cara Selene, ti ringrazio del giudizio. Sì, può capitare che una disgrazia diventi una fortuna (o viceversa, più frequentemente), di sicuro la nostra mente è un pianeta inesplorato che ci offrirà ancora tante sorprese.Selene Barblan ha scritto: ↑25/07/2021, 19:20 Secondo me il racconto regge; mi piace quando si parla dei sogni, anche se, come in questo caso, non sono presagi positivi. Quando si parla di Sindrome di Tourette sono rimasta sorpresa, non sapevo che in alcuni casi si presentino dei miglioramenti motori, interessante. A me il racconto è piaciuto, è ben scritto e l’ho letto con piacere, voto 4.
Se non l'hai già letto, ti consiglio il saggio del neurologo Oliver Sacks "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello".
Saluti
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Re: Commento
L’ho letto qualche tempo fa, storie davvero incredibili!!Andr60 ha scritto: ↑26/07/2021, 14:24 Cara Selene, ti ringrazio del giudizio. Sì, può capitare che una disgrazia diventi una fortuna (o viceversa, più frequentemente), di sicuro la nostra mente è un pianeta inesplorato che ci offrirà ancora tante sorprese.
Se non l'hai già letto, ti consiglio il saggio del neurologo Oliver Sacks "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello".
Saluti
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Re: Commento
Ti ringrazio del commento; ho cercato di raccontare una malattia in modo diverso dal solito, tenendo presente che l'unica condizione che ha sicuramente un decorso fatale è la vita stessa.Laura Traverso ha scritto: ↑08/08/2021, 0:02 Avevo già scritto il commento a questo racconto a cui ho dato voto 4. Perché è ironico e simpatico pur nella sua drammaticità, e scritto bene, a parte qualcosina già segnalata. Nel commento precedente ero stata più dettagliata (non so perché non è rimasto registrato, avrò sbagliato qualcosa nell'invio...). In questo sono un po' più spiccia ma il senso che volevo esprimere è lo stesso. Bravo! Mi è piaciuto (e non lo ho trovato incompleto, non c'era da aggiungere altro alla storia, secondo me).
Saluti
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troppo anomala la reazione alla notizia di tre mesi di vita, non riesco a considerarla reale.
per il resto direi che è scritto molto bene, con ottime descrizioni e buon uso del linguaggio.
punteggiatura ok.
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Re: Commento
E' impossibile sapere come mi sentirei se avessi tre mesi di vita: dovrei esserci passato (e in grado di raccontarlo). Posso solo ipotizzare che ognuno reagisca in modo diverso, e a seconda del momento della vita in cui si trova. Chi spaccherebbe la faccia al capoufficio, chi farebbe un viaggio, chi andrebbe alla ricerca del suo primo amore...Fausto Scatoli ha scritto: ↑18/08/2021, 18:44 se c'è una cosa che non apprezzo in questo racconto è il finale.
troppo anomala la reazione alla notizia di tre mesi di vita, non riesco a considerarla reale.
per il resto direi che è scritto molto bene, con ottime descrizioni e buon uso del linguaggio.
punteggiatura ok.
Tutte soluzioni già viste, in film e romanzi: il mio protagonista sceglie lo sport, visto che è ciò che gli riesce meglio.
Grazie del commento
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Re: Commento
vero, è impossibile sapere come ci si comporta in una determinata situazione se non la si viveAndr60 ha scritto: ↑19/08/2021, 19:16 E' impossibile sapere come mi sentirei se avessi tre mesi di vita: dovrei esserci passato (e in grado di raccontarlo). Posso solo ipotizzare che ognuno reagisca in modo diverso, e a seconda del momento della vita in cui si trova. Chi spaccherebbe la faccia al capoufficio, chi farebbe un viaggio, chi andrebbe alla ricerca del suo primo amore...
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Forse ai personaggi manca un carattere spiccato, ma i dialoghi funzionano. Quello che invece non taspare dal testo è il concetto di "malattia ambivalente" che ti ho visto citare in uno dei commenti. Devo dire che è davvero una bella idea e mi è dispiaciuto non averla apprezzata in fase di lettura.
In conclusione, la struttura mi piace e anche la "strategia" narrativa funziona.
Un buono scritto.
Gara d'Estate 2021 Sorriso di Rondine
Sono anche su Inchiostrodiverso!
E su DifferentTales!
Illustrazioni: @novelle.vesperiane
Wattpad: https://www.wattpad.com/user/NovelleVesperiane
Re: Commento
Ti ringrazio del commento; sì, a volte ci sono dei vantaggi anche nella mala sorte, però durano pocoMattyManf ha scritto: ↑04/09/2021, 13:06 Ho trovato il testo scorrevole e le descrizioni chiare.
Forse ai personaggi manca un carattere spiccato, ma i dialoghi funzionano. Quello che invece non taspare dal testo è il concetto di "malattia ambivalente" che ti ho visto citare in uno dei commenti. Devo dire che è davvero una bella idea e mi è dispiaciuto non averla apprezzata in fase di lettura.
In conclusione, la struttura mi piace e anche la "strategia" narrativa funziona.
Un buono scritto.
commento
Le persone con la sindrome di Tourette che ho incontrato nel mio cammino manifestavano dei sintomi molto diversi e ben più debilitanti, ma io in effetti non posso dire di avere un'esperienza esaustiva. Sono anch'io dell'idea che il finale non funziona perchè se a me dicessero tre mesi e poi ciao reagirei in modo molto diverso. Ma forse tu volevi dire altro scegliendo questo finale.
Direi voto a metà premio lo stile, ma il finale così mi ha un po' rovinato il tutto.
Re: commento
E' vero, le espressioni colloquiali sono poco adatte allo scritto; le ho inserite per dare un tono più leggero a un tema che, di per sé, avrebbe potuto essere drammatico, come la notizia della morte imminente.Stefyp ha scritto: ↑09/09/2021, 7:41 Scritto molto bene dal punto di vista dello stile. A me personalmente non piace mai usare parole tipo: una roba schifosa, oppure un sacco di, a meno che non siano in un dialogo, proprio perchè sono espressioni che noi usiamo nel nostro parlare ma vederle scritte non funzionano.
Le persone con la sindrome di Tourette che ho incontrato nel mio cammino manifestavano dei sintomi molto diversi e ben più debilitanti, ma io in effetti non posso dire di avere un'esperienza esaustiva. Sono anch'io dell'idea che il finale non funziona perchè se a me dicessero tre mesi e poi ciao reagirei in modo molto diverso. Ma forse tu volevi dire altro scegliendo questo finale.
Direi voto a metà premio lo stile, ma il finale così mi ha un po' rovinato il tutto.
Come ho scritto in altri commenti, ognuno di noi può reagire in modo diverso a una notizia del genere, e io ho scelto per il protagonista la modalità "campione morente" poiché era sempre stato una schiappa in quello sport. Capisco che a molti possa non piacere una reazione simile, nemmeno a me (il ping pong non m'interessa minimamente).
Grazie del commento
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Re: Commento
In effetti non avevo mai pensato a qualcosa di diverso, in quanto ritenevo che già nel titolo ci fosse la conclusione (sogni, nel senso di illusioni, di immunità; infatti, alla fine il protagonista muore).Marcello Rizza ha scritto: ↑13/09/2021, 23:12 Ciao Andr60. Il tuo racconto, scritto molto bene, mi ha sorpreso perché...non mi ha sorpreso. Sinceramente, ho pensato fino all'ultimo che fosse un racconto di fantascienza, o di horror, magari gotico contemporaneo. Ho pensato a un sogno in loop, compreso il risvegliarsi in ospedale, da attribuire a qualcosa di misterioso o morboso. Invece, qui la sorpresa, stavi raccontando l'evoluzione particolare di una malattia. E, come detto anche per altri racconti di questa rassegna, pur non essendo un racconto di quelli che normalmente amo leggere, e di conseguenza scrivere, ciò nonostante, stante che in qualche modo mi hai spiazzato come lettore, anche in considerazione della particolare abilità nello scrivere, penso sia "4" il voto corretto e onesto. Ma se lo riscrivi con un finale horror o fantascientifico (ci starebbe benissimo) fammi un fischio che torno a rileggerlo.
Comunque ti ringrazio, sia del commento che del suggerimento.
La Gara 40 - La musica è letteratura
A cura di Antonella Pighin.
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La Gara 62 - La famiglia
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La Gara 18 - Brividi a Natale
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Un lavoro Fantastico
Antologia di opere ispirate a lavori inventati e ai mestieri del passato riadattati al mondo attuale.
A cura di Massimo Baglione.
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Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.
Vedi ANTEPRIMA (921,21 KB scaricato 77 volte).
Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
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