Sogni d'immunità

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Andr60
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Sogni d'immunità

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leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Era da diverse notti che non riusciva ad avere un sonno tranquillo, cosa strana per uno come lui che si addormentava come un sasso appena poggiata la testa sul cuscino.
Faceva anche strani sogni, spesso sconfinanti in incubi. Ad esempio, due settimane prima aveva sognato di fare colazione; tutto come sempre, la ciotola di latte, i cereali croccanti che lo riportavano all'infanzia... ma a un tratto, dentro la ciotola scorgeva delle cose che si muovevano. Quelle cose, subito dopo, diventavano riconoscibili: vermicelli, per l'esattezza larve di mosca, una roba proprio schifosa. Si era svegliato di soprassalto, tutto sudato e con lo stomaco sottosopra. Quel giorno aveva fatto un sacco di errori e i colleghi – lavorava in un grande magazzino, al settore vendite – lo avevano ripreso più volte.
Un'altra volta aveva sognato di svegliarsi a causa della sensazione di bagnato nelle lenzuola: alzatosi dal letto e dopo averle rivoltate, aveva visto della macchie di sangue. Aveva tolto completamente sia lenzuola che coperta, per scoprire un grosso pitone raggomitolato in fondo al letto, con la testa fracassata. Anche allora si svegliò d'improvviso, senza riuscire ad addormentarsi più.
Preoccupato, andò dal suo medico il quale lo rassicurò: - Non si allarmi, ci sono periodi nei quali, a causa di fastidi, pensieri cupi, preoccupazioni lavorative o sentimentali, non si riesce ad avere un sonno ristoratore. Prenda questo farmaco per tre giorni e vedrà che le passa tutto.
Quella notte, effettivamente riuscì a dormire senza incubi, anche se il “sonno ristoratore” era decisamente un'altra cosa; purtroppo quel farmaco lo rimbambiva per tutto il giorno, e alla fine si alzava al mattino ancora più stanco di quando era andato a dormire la sera prima.
Decise così di tentare la sorte, e non prese l'ultima dose del sonnifero; il sogno-incubo che fece fu molto più strano di tutti quelli che aveva fatto fino a quel momento.
Sognò di essere in una prateria sferzata dal vento; il tempo volgeva al brutto, si sentivano tuoni in lontananza. Improvvisamente, cominciarono i fulmini, dapprima lontani poi sempre più vicini. Iniziò a correre, ma i lampi sembravano avercela con lui, e dovette correre a zig-zag per scansarli, finché uno non lo colpì alla schiena, facendolo crollare violentemente a terra.
Rimessosi in piedi, si toccò la fronte: sentì un buco, riusciva a infilarci il dito indice!
Il sogno era stato talmente vivido che si svegliò toccandosi subito la fronte: no, per fortuna era un falso allarme, nessun fulmine gli aveva fatto un terzo occhio…
Però, a quel punto era davvero preoccupato. E se il suo cervello stesse cercando di avvertirlo di qualcosa? Forse erano elaborazioni inconsce, informazioni che non affioravano alla mente vigile ma che rimanevano appena sotto la superficie, in attesa, pronte a tornare a galla appena i meccanismi di auto-difesa si allentavano nel sonno. Aveva letto anni prima Freud e Jung, sapeva delle loro teorie anche se non lo avevano mai convinto completamente. Su una cosa però concordava con quegli studiosi: la mente conscia era solo una minima parte della mente complessiva, frutto dell'interazione tra il cervello individuale e l'ambiente circostante.
Una sera, al bar, un amico lo invitò a giocare a ping pong; di malavoglia accettò, non particolarmente ansioso di fare brutta figura, come sempre. Sul punteggio a proprio favore di quattro a zero cominciò a rendersi conto che qualcosa non andava o, meglio, qualcosa stava andando troppo bene: la coordinazione mano-cervello era pressoché istantanea, i movimenti goffi si erano trasformati in elaborate evoluzioni. Era diventato un virtuoso della racchetta, e polverizzò il suo amico, che lo guardava allibito. Si radunò un gruppo intorno al tavolo, facendo il tifo per quel fenomeno che fino alla sera prima sembrava un tipo negato per quel gioco. Vinse per ventuno a due.
Tornò a casa ma non riuscì a dormire: aveva il cervello in ebollizione, mille pensieri si affollavano nella sua mente come delle bolle di vapore in una pentola d'acqua scaldata sul gas.
L'indomani finalmente si decise ad andare da un neurologo, senza sentire prima il parere del proprio medico.
- Avrebbe dovuto decidersi prima – gli disse, quando furono pronti gli esiti dei test.
- Che cos'ho, dottore? È grave?
Senza rispondere, il neurologo mise la lastra della TAC sullo schermo luminoso e disse: - La vede quella macchia grigia circolare, all'interno dell'encefalo?
Aguzzò la vista e rispose, con voce tremolante: - Sì, la vedo. È un tumore, vero?
- Sì, purtroppo; quello che non capisco è come ha fatto a non accorgersene prima, avrebbe dovuto avere dei sintomi, come nausee, giramenti di testa, cose del genere.
Gli raccontò dei sogni anzi, degli incubi di qualche tempo prima, e poi della inusitata trasformazione in un campione di tennis da tavolo.
- Capisco – disse il medico – è raro, ma può capitare che in qualche caso di tumore insorga una sindrome di Tourette secondaria; sui sogni, invece, è la prima volta che sento una cosa del genere. Forse il suo inconscio le stava suggerendo qualcosa, ma lei non l'ha ascoltato.
- Già, dev'essere così – ammise – e ora che si fa, dottore?
- Dobbiamo operare subito, sperando che il tumore non sia troppo esteso.
- E in caso contrario?
Dobbiamo sempre essere ottimisti – rispose il neurologo, senza troppa convinzione.

***

Si risvegliò senza avvertire alcun dolore. La sensazione di super motilità della sindrome di Tourette secondaria non era scomparsa: ciò bastò per suggerirgli che l'operazione era stata un insuccesso, anche prima che il neurochirurgo gli portasse la brutta notizia.
Venne dimesso dopo una settimana; erano stati tutti molto gentili, forse era doveroso per un condannato a morte. “Non più di tre mesi”, aveva decretato il neurochirurgo.
Quella sera andò al bar deciso a sfidare tutti a ping pong: prima che la sindrome diventasse ingovernabile – preludio del coma – avrebbe stracciato chiunque. Il campione morente, lo avrebbero chiamato.
Ultima modifica di Andr60 il 18/07/2021, 11:54, modificato 1 volta in totale.
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Alberto Marcolli
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Commento : Sogni d'immunità

Messaggio da leggere da Alberto Marcolli »

Scrittura abbastanza fluida. Uso della punteggiatura direi buona, anzi buonissima.
Segnalo una banale ripetizione:
Nel periodo:
"Un'altra volta aveva sognato di svegliarsi a causa della sensazione di bagnato nelle lenzuola: una volta alzatosi dal letto..."
La parola 'volta' è presente due volte.

Anche nel tuo racconto, come in altri, trovo che la capacità di scrivere non si discute. Può anche darsi che sia migliorabile, ma io cambierei poco o niente. Tieni presente che anch'io sono un dilettante, magari non alle prime armi, ma pur sempre uno scrittore amatoriale.

Tornando al racconto: è la stoffa del narratore che, a mio parere, latita in questo tuo “sogni d’immunità”.
Non conosciamo nulla del protagonista.
La sua reazione alla notizia di avere tre mesi di vita è per lo meno sconcertante/inverosimile.
Non vive nessuno con questo povero diavolo che fa sogni orribili e poi scopre di avere, direi ancora in giovane età, un male incurabile? Non esiste una compagna, una mamma, un amico con cui confidarsi?
Solo gli avventori del bar che a quanto pare non fanno una piega per il suo malanno, solamente lo chiameranno il campione morente e amen?

Per la scrittura il mio voto è quattro tendente al cinque, per lo svolgimento della storia purtroppo è un due, migliorabile alla grande quando gli avrai messo mano, magari anche sfruttando il poco da me segnalato.

Risultato, per ora, voto 3
Macrelli Piero
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Mi verrebbe da copiare e incollare il commento precedente che, sostanzialmente, dice cosa vorrei dire io.
In effetti, sembra un freddo resoconto asettico di un fatto. Ma noi scrittori creativi vogliamo qualcosa di più. A me lettore non interessa la diagnosi ( mi sono andato a rivedere in cosa consiste la sindrome citata), ma avrei voluto vedere lo sprofondare del protagonista nel "Inner Space" che la rivelazione della malattia, della sentenza di morte imminente e l'acquisizione di poteri gli ha provocato.
J.G. Ballard, se lo conoscete, è maestro in questo e "Inner Space" è roba sua.
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Massimo Baglione
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Macrelli Piero ha scritto: 18/07/2021, 7:52J.G. Ballard, se lo conoscete, è maestro in questo e "Inner Space" è roba sua.
Un esempio su tutti: Condominium (Il condominio). Pazzesco. Ne hanno fatto anche un film (High rise) e l'ho scoperto solo da qualche giorno, pare che sia anche molto fedele alla trama del libro.
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Re: Commento : Sogni d'immunità

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Alberto Marcolli ha scritto: 17/07/2021, 21:17 Scrittura abbastanza fluida. Uso della punteggiatura direi buona, anzi buonissima.
Segnalo una banale ripetizione:
Nel periodo:
"Un'altra volta aveva sognato di svegliarsi a causa della sensazione di bagnato nelle lenzuola: una volta alzatosi dal letto..."
La parola 'volta' è presente due volte.

Anche nel tuo racconto, come in altri, trovo che la capacità di scrivere non si discute. Può anche darsi che sia migliorabile, ma io cambierei poco o niente. Tieni presente che anch'io sono un dilettante, magari non alle prime armi, ma pur sempre uno scrittore amatoriale.

Tornando al racconto: è la stoffa del narratore che, a mio parere, latita in questo tuo “sogni d’immunità”.
Non conosciamo nulla del protagonista.
La sua reazione alla notizia di avere tre mesi di vita è per lo meno sconcertante/inverosimile.
Non vive nessuno con questo povero diavolo che fa sogni orribili e poi scopre di avere, direi ancora in giovane età, un male incurabile? Non esiste una compagna, una mamma, un amico con cui confidarsi?
Solo gli avventori del bar che a quanto pare non fanno una piega per il suo malanno, solamente lo chiameranno il campione morente e amen?

Per la scrittura il mio voto è quattro tendente al cinque, per lo svolgimento della storia purtroppo è un due, migliorabile alla grande quando gli avrai messo mano, magari anche sfruttando il poco da me segnalato.

Risultato, per ora, voto 3
La revisione del testo è proprio una brutta bestia: anche dopo averlo riletto n volte, quella ripetizione mi era sfuggita, e ora l'ho corretta.
E' vero, il protagonista è un tipo di mezza età senza particolari ambizioni né legami; non ha una famiglia, probabilmente ha avuto un amore, ma ora vive da solo. Accetta il verdetto del medico quasi senza battere ciglio, ma pare che questo sia comune, se sei sotto shock. Forse si dispererà in seguito, oppure no. Per il momento, l'unica cosa che gli interessa è di battere tutti a ping pong: potrebbe essere un modo per rifiutare inconsciamente la diagnosi fatale, chissà.
Grazie comunque dei suggerimenti e dei commenti (anche del post successivo).
Ah, ho letto "Condominium" su Urania, un secolo fa: cercherò di trovare il film.
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La sindrome di Tourette secondaria sarebbe quella che gli impedisce di addormentarsi facilmente come prima?
Comunque a differenza degli altri non sono d'accordo sulla necessità di dare più informazioni sul protagonista. A mio parere lo "schema" funziona, il susseguirsi di sogni che si intreccia con le diagnosi, però il tutto procede con un certo distacco e con lentezza (questa dovuta alla scelta di espressioni "pesanti" rispetto al corrispettivo più colloquiale, tra cui molti avverbi, "il quale - nei quali" al paragrafo 3, "l'indomani" anziché "il giorno dopo" e simili. Non è che ci sia qualcosa di male, a parte la ripetizione del relativo in quale che effettivamente risulta antiestetico sono tutte scelte legittime, ma accumulandosi rallentano la lettura). Forse voluti, ma non molto appetibilii per il lettore. Si potrebbe risolvere dando modo di vivere "da dentro" i sogni in maniera più coinvolgente, e mantenere la voce narrante a trascinarsi un po' nel raccontare il tempo di veglia.
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Ishramit ha scritto: 19/07/2021, 10:32 La sindrome di Tourette secondaria sarebbe quella che gli impedisce di addormentarsi facilmente come prima?
Comunque a differenza degli altri non sono d'accordo sulla necessità di dare più informazioni sul protagonista. A mio parere lo "schema" funziona, il susseguirsi di sogni che si intreccia con le diagnosi, però il tutto procede con un certo distacco e con lentezza (questa dovuta alla scelta di espressioni "pesanti" rispetto al corrispettivo più colloquiale, tra cui molti avverbi, "il quale - nei quali" al paragrafo 3, "l'indomani" anziché "il giorno dopo" e simili. Non è che ci sia qualcosa di male, a parte la ripetizione del relativo in quale che effettivamente risulta antiestetico sono tutte scelte legittime, ma accumulandosi rallentano la lettura). Forse voluti, ma non molto appetibilii per il lettore. Si potrebbe risolvere dando modo di vivere "da dentro" i sogni in maniera più coinvolgente, e mantenere la voce narrante a trascinarsi un po' nel raccontare il tempo di veglia.
La sindrome di Tourette si associa comunemente con tic, gesti, espressioni del viso o movimenti del corpo, a volte con parolacce emesse in modo del tutto involontario (ma probabilmente con una base inconscia). Nel caso del protagonista, la sindrome può insorgere se un tumore si localizza in alcune aree cerebrali, come i gangli della base.
In certe circostanze, però, la sindrome si associa ad un miglioramento di certi movimenti. Io ho immaginato che diventasse improvvisamente un campione in un gioco nel quale era sempre stato negato, e volevo raccontare il paradosso di una malattia ambivalente: lo porterà alla morte, ma gli regalerà qualche settimana di vittorie. Forse riuscirà anche a rimediare un po' di compagnia, chi lo sa?
Sì, a volte esagero con gli avverbi e i pronomi relativi...
Grazie del commento
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Andr60 ha scritto: 19/07/2021, 16:09 La sindrome di Tourette si associa comunemente con tic, gesti, espressioni del viso o movimenti del corpo, a volte con parolacce emesse in modo del tutto involontario (ma probabilmente con una base inconscia). Nel caso del protagonista, la sindrome può insorgere se un tumore si localizza in alcune aree cerebrali, come i gangli della base.
In certe circostanze, però, la sindrome si associa ad un miglioramento di certi movimenti. Io ho immaginato che diventasse improvvisamente un campione in un gioco nel quale era sempre stato negato, e volevo raccontare il paradosso di una malattia ambivalente: lo porterà alla morte, ma gli regalerà qualche settimana di vittorie. Forse riuscirà anche a rimediare un po' di compagnia, chi lo sa?
Sì, a volte esagero con gli avverbi e i pronomi relativi...
Grazie del commento
Oh, questo forse sarebbe stato bello vederlo un po' più esplicitato. Non avevo idea che la sindrome avesse anche questo effetto "collaterale".
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Commento Sogni d'immunità

Messaggio da leggere da Eleonora2 »

Il mio voto è un 3. Solito discorso : scritto bene ma la storia ovvero la trama non mi è piaciuta. Dirai che non sei uno scrittore professionista, che sei iscritto al sito per imparare, come me del resto, eccetera eccetera e bla, bla, bla. Tutto ciò non significa che non si possa migliorare o sorprendere o dire qualcosa di proprio o trasmettere. Devo guardarmi io ? Hai ragione! Proprio perché mi guardo, o meglio guardo quello che scrivo, sto qui. Rileggerò altro di tuo. Intanto, buona giornata!
Ultima modifica di Eleonora2 il 26/08/2021, 19:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: Commento Sogni d'immunità

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Eleonora2 ha scritto: 20/07/2021, 12:47 Il mio voto è un 3. Solito discorso : scritto bene ma la storia ovvero la trama non mi è piaciuta. Dirai che non sei uno scrittore professionista, che sei iscritto al sito per imparare, come me del resto, eccetera eccetera e bla, bla, bla. Tutto ciò non significa che non si possa migliorare o sorprendere o dire qualcosa di proprio o trasmettere. Devo guardarmi io ? Hai ragione! Proprio perché mi guardo, o meglio guardo quello che scrivo, sto qui. Rileggerò altro di tuo. Intanto, buona giornata!
Cara Eleonora, le critiche sono sempre ben accette: io avrò molti difetti, ma la suscettibilità non è tra questi, e poi nessuno nasce imparato...
Un saluto
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Secondo me il racconto regge; mi piace quando si parla dei sogni, anche se, come in questo caso, non sono presagi positivi. Quando si parla di Sindrome di Tourette sono rimasta sorpresa, non sapevo che in alcuni casi si presentino dei miglioramenti motori, interessante. A me il racconto è piaciuto, è ben scritto e l’ho letto con piacere, voto 4.
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Re: Commento

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Selene Barblan ha scritto: 25/07/2021, 19:20 Secondo me il racconto regge; mi piace quando si parla dei sogni, anche se, come in questo caso, non sono presagi positivi. Quando si parla di Sindrome di Tourette sono rimasta sorpresa, non sapevo che in alcuni casi si presentino dei miglioramenti motori, interessante. A me il racconto è piaciuto, è ben scritto e l’ho letto con piacere, voto 4.
Cara Selene, ti ringrazio del giudizio. Sì, può capitare che una disgrazia diventi una fortuna (o viceversa, più frequentemente), di sicuro la nostra mente è un pianeta inesplorato che ci offrirà ancora tante sorprese.
Se non l'hai già letto, ti consiglio il saggio del neurologo Oliver Sacks "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello".
Saluti
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Andr60 ha scritto: 26/07/2021, 14:24 Cara Selene, ti ringrazio del giudizio. Sì, può capitare che una disgrazia diventi una fortuna (o viceversa, più frequentemente), di sicuro la nostra mente è un pianeta inesplorato che ci offrirà ancora tante sorprese.
Se non l'hai già letto, ti consiglio il saggio del neurologo Oliver Sacks "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello".
Saluti
L’ho letto qualche tempo fa, storie davvero incredibili!!
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Anche secondo me il racconto funziona. È ben scritto, scorrevole e suscita interesse nel lettore. Certo, in alcuni punti, come la comunicazione della diagnosi, emerge la solitudine del protagonista. Il finale sembra essere un invito a vedere sempre il lato positivo nella vita.
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Avevo già scritto il commento a questo racconto a cui ho dato voto 4. Perché è ironico e simpatico pur nella sua drammaticità, e scritto bene, a parte qualcosina già segnalata. Nel commento precedente ero stata più dettagliata (non so perché non è rimasto registrato, avrò sbagliato qualcosa nell'invio...). In questo sono un po' più spiccia ma il senso che volevo esprimere è lo stesso. Bravo! Mi è piaciuto (e non lo ho trovato incompleto, non c'era da aggiungere altro alla storia, secondo me).
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Laura Traverso ha scritto: 08/08/2021, 0:02 Avevo già scritto il commento a questo racconto a cui ho dato voto 4. Perché è ironico e simpatico pur nella sua drammaticità, e scritto bene, a parte qualcosina già segnalata. Nel commento precedente ero stata più dettagliata (non so perché non è rimasto registrato, avrò sbagliato qualcosa nell'invio...). In questo sono un po' più spiccia ma il senso che volevo esprimere è lo stesso. Bravo! Mi è piaciuto (e non lo ho trovato incompleto, non c'era da aggiungere altro alla storia, secondo me).
Ti ringrazio del commento; ho cercato di raccontare una malattia in modo diverso dal solito, tenendo presente che l'unica condizione che ha sicuramente un decorso fatale è la vita stessa.
Saluti
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

se c'è una cosa che non apprezzo in questo racconto è il finale.
troppo anomala la reazione alla notizia di tre mesi di vita, non riesco a considerarla reale.
per il resto direi che è scritto molto bene, con ottime descrizioni e buon uso del linguaggio.
punteggiatura ok.
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Fausto Scatoli ha scritto: 18/08/2021, 18:44 se c'è una cosa che non apprezzo in questo racconto è il finale.
troppo anomala la reazione alla notizia di tre mesi di vita, non riesco a considerarla reale.
per il resto direi che è scritto molto bene, con ottime descrizioni e buon uso del linguaggio.
punteggiatura ok.
E' impossibile sapere come mi sentirei se avessi tre mesi di vita: dovrei esserci passato (e in grado di raccontarlo). Posso solo ipotizzare che ognuno reagisca in modo diverso, e a seconda del momento della vita in cui si trova. Chi spaccherebbe la faccia al capoufficio, chi farebbe un viaggio, chi andrebbe alla ricerca del suo primo amore...
Tutte soluzioni già viste, in film e romanzi: il mio protagonista sceglie lo sport, visto che è ciò che gli riesce meglio.
Grazie del commento
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

Andr60 ha scritto: 19/08/2021, 19:16 E' impossibile sapere come mi sentirei se avessi tre mesi di vita: dovrei esserci passato (e in grado di raccontarlo). Posso solo ipotizzare che ognuno reagisca in modo diverso, e a seconda del momento della vita in cui si trova. Chi spaccherebbe la faccia al capoufficio, chi farebbe un viaggio, chi andrebbe alla ricerca del suo primo amore...
Tutte soluzioni già viste, in film e romanzi: il mio protagonista sceglie lo sport, visto che è ciò che gli riesce meglio.
Grazie del commento
vero, è impossibile sapere come ci si comporta in una determinata situazione se non la si vive
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Messaggio da leggere da MattyManf »

Ho trovato il testo scorrevole e le descrizioni chiare.
Forse ai personaggi manca un carattere spiccato, ma i dialoghi funzionano. Quello che invece non taspare dal testo è il concetto di "malattia ambivalente" che ti ho visto citare in uno dei commenti. Devo dire che è davvero una bella idea e mi è dispiaciuto non averla apprezzata in fase di lettura.
In conclusione, la struttura mi piace e anche la "strategia" narrativa funziona.
Un buono scritto.
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MattyManf ha scritto: 04/09/2021, 13:06 Ho trovato il testo scorrevole e le descrizioni chiare.
Forse ai personaggi manca un carattere spiccato, ma i dialoghi funzionano. Quello che invece non taspare dal testo è il concetto di "malattia ambivalente" che ti ho visto citare in uno dei commenti. Devo dire che è davvero una bella idea e mi è dispiaciuto non averla apprezzata in fase di lettura.
In conclusione, la struttura mi piace e anche la "strategia" narrativa funziona.
Un buono scritto.
Ti ringrazio del commento; sì, a volte ci sono dei vantaggi anche nella mala sorte, però durano poco :)
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Messaggio da leggere da Stefyp »

Scritto molto bene dal punto di vista dello stile. A me personalmente non piace mai usare parole tipo: una roba schifosa, oppure un sacco di, a meno che non siano in un dialogo, proprio perchè sono espressioni che noi usiamo nel nostro parlare ma vederle scritte non funzionano.
Le persone con la sindrome di Tourette che ho incontrato nel mio cammino manifestavano dei sintomi molto diversi e ben più debilitanti, ma io in effetti non posso dire di avere un'esperienza esaustiva. Sono anch'io dell'idea che il finale non funziona perchè se a me dicessero tre mesi e poi ciao reagirei in modo molto diverso. Ma forse tu volevi dire altro scegliendo questo finale.
Direi voto a metà premio lo stile, ma il finale così mi ha un po' rovinato il tutto.
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Stefyp ha scritto: 09/09/2021, 7:41 Scritto molto bene dal punto di vista dello stile. A me personalmente non piace mai usare parole tipo: una roba schifosa, oppure un sacco di, a meno che non siano in un dialogo, proprio perchè sono espressioni che noi usiamo nel nostro parlare ma vederle scritte non funzionano.
Le persone con la sindrome di Tourette che ho incontrato nel mio cammino manifestavano dei sintomi molto diversi e ben più debilitanti, ma io in effetti non posso dire di avere un'esperienza esaustiva. Sono anch'io dell'idea che il finale non funziona perchè se a me dicessero tre mesi e poi ciao reagirei in modo molto diverso. Ma forse tu volevi dire altro scegliendo questo finale.
Direi voto a metà premio lo stile, ma il finale così mi ha un po' rovinato il tutto.
E' vero, le espressioni colloquiali sono poco adatte allo scritto; le ho inserite per dare un tono più leggero a un tema che, di per sé, avrebbe potuto essere drammatico, come la notizia della morte imminente.
Come ho scritto in altri commenti, ognuno di noi può reagire in modo diverso a una notizia del genere, e io ho scelto per il protagonista la modalità "campione morente" poiché era sempre stato una schiappa in quello sport. Capisco che a molti possa non piacere una reazione simile, nemmeno a me (il ping pong non m'interessa minimamente).
Grazie del commento
Marcello Rizza
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Ciao Andr60. Il tuo racconto, scritto molto bene, mi ha sorpreso perché...non mi ha sorpreso. Sinceramente, ho pensato fino all'ultimo che fosse un racconto di fantascienza, o di horror, magari gotico contemporaneo. Ho pensato a un sogno in loop, compreso il risvegliarsi in ospedale, da attribuire a qualcosa di misterioso o morboso. Invece, qui la sorpresa, stavi raccontando l'evoluzione particolare di una malattia. E, come detto anche per altri racconti di questa rassegna, pur non essendo un racconto di quelli che normalmente amo leggere, e di conseguenza scrivere, ciò nonostante, stante che in qualche modo mi hai spiazzato come lettore, anche in considerazione della particolare abilità nello scrivere, penso sia "4" il voto corretto e onesto. Ma se lo riscrivi con un finale horror o fantascientifico (ci starebbe benissimo) fammi un fischio che torno a rileggerlo.
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Marcello Rizza ha scritto: 13/09/2021, 23:12 Ciao Andr60. Il tuo racconto, scritto molto bene, mi ha sorpreso perché...non mi ha sorpreso. Sinceramente, ho pensato fino all'ultimo che fosse un racconto di fantascienza, o di horror, magari gotico contemporaneo. Ho pensato a un sogno in loop, compreso il risvegliarsi in ospedale, da attribuire a qualcosa di misterioso o morboso. Invece, qui la sorpresa, stavi raccontando l'evoluzione particolare di una malattia. E, come detto anche per altri racconti di questa rassegna, pur non essendo un racconto di quelli che normalmente amo leggere, e di conseguenza scrivere, ciò nonostante, stante che in qualche modo mi hai spiazzato come lettore, anche in considerazione della particolare abilità nello scrivere, penso sia "4" il voto corretto e onesto. Ma se lo riscrivi con un finale horror o fantascientifico (ci starebbe benissimo) fammi un fischio che torno a rileggerlo.
In effetti non avevo mai pensato a qualcosa di diverso, in quanto ritenevo che già nel titolo ci fosse la conclusione (sogni, nel senso di illusioni, di immunità; infatti, alla fine il protagonista muore).
Comunque ti ringrazio, sia del commento che del suggerimento.
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